Posts Tagged ‘obama.’

MENTRE GLI ADDETTI AI “LIVORI” SPARGONO ODIO SU TRUMP E PUTIN, I DUE, COL CINESE XI, STANNO CERCANDO DI PACIFICARE I TANTI CONFLITTI DEL GLOBO

16 novembre 2017

aaCON TANTI SALUTI AL DEVASTANTE “PARTITO DELLA GUERRA” DELLA CLINTON E DEI NEOCON

Non dico che sia scoppiata la pace, ma quantomeno lo Stato islamico è sconfitto e sta ormai per essere sepolto fra Siria e Iraq.
Inoltre la Siria intravede all’orizzonte una possibile normalizzazione che mette fine a una guerra terrificante e ad essere sconfitta da questo esito è la passata amministrazione Usa, quella di Obama e della Clinton che avevano sostenuto la guerra ad Assad. (more…)

LA GLOBALIZZAZIONE MERCATISTA E MONDIALISTA (1990-2015) E’ FALLITA.

10 dicembre 2016
merk

Solo la Merkel non saluta, aspetta le elezioni del prossimo anno?

LA SINISTRA USA ED EUROPEA E’ SINISTRATA. TORNANO I POPOLI. LA BREXIT, LA VITTORIA DI TRUMP E LA RENXIT COMINCIANO UN’ALTRA STORIA

Il “Wall Street Journal” l’ha segnalato giorni fa, ma in Italia ancora non ce ne siamo resi conto. Eppure si tratta di un fenomeno epocale che lascerà il segno per lungo tempo.

Dunque il fatto storico a cui stiamo assistendo da qualche mese è il crollo rovinoso di tutti i partiti tradizionali della Sinistra in Europa e in America. (more…)

AFFARI INTERNAZIONALI: MA IN CHE MANI SIAMO! PAROLA DI BERLUSCONI

14 settembre 2014

berlusconi putinSilvio Berlusconi è tornato a parlare al suo popolo e al Paese.
L’occasione è stata, la scorsa domenica, il meeting dei giovani di Forza Italia, convocato in terra di Puglia, a Giovinazzo.

Tra le questioni che ha affrontato nel corso del collegamento, ha destato interesse la presa di posizione, molto netta, sui temi di geopolitica.
In merito alla vicenda ucraina il leader del centrodestra, senza giri di parole, ha definito l’atteggiamento della Nato, degli Usa e dell’Unione europea”ridicolmente e irresponsabilmente sanzionatorio nei confronti della Federazione Russa, che non può non difendere i cittadini ucraini di origine russa che considera come fratelli”. (more…)

Zapatero: Ecco i retroscena del colpo di stato in Italia

12 dicembre 2013

beZapatero shock: ecco la verità su Berlusconi che nessun media ha raccontato

di Daniele Di Luciano
Vorremmo dire «clamoroso», ma non è così perché sapevamo da tempo, e lo abbiamo più volte scritto, che non solo in Italia ma anche dall’estero arrivavano pesanti pressioni per far fuori Silvio Berlusconi. L’ultima prova, che conferma la volontà di rovesciare un governo (more…)

I CATTOLICI HANNO MOLLATO MONTI O MONTI HA MOLLATO I CATTOLICI? ENTRAMBE LE COSE

14 gennaio 2013

Scena prima, Cagliari.

Giorgio La Spisa è assessore al Bilancio della giunta berlusconiana in Regione Sardegna. Ex Forza Italia, cattolico, iscritto alla Fraternità di Comunione e Liberazione. Annuncia lo strappo dal Pdl e la candidatura nella Lista Monti. Capolista al Senato. Tante grazie all’eurodeputato Mario Mauro, (more…)

LA POLITICA IN ITALIA …. UNA SCIMMIA IMPAZZITA

19 novembre 2012

di Roberto Corcione

Gli eventi politici negli Stati Uniti , con la vittoria di Obama, che si voglia ammetterlo o no, ci hanno regalato un autentico spettacolo di “fair play” politico, peraltro autentico, non (more…)

Libri: Recensione Critica su: “L’altra faccia di Obama” di Enrica Perucchietti

24 febbraio 2012

di Diego Antolini – Thexplan.net – Los Angeles

Stile: formato giornalistico/divulgativo, con frasi brevi e ad effetto, ricorda molto da vicino la struttura dei saggi di David Icke, che peraltro viene nominato dando punti di vista alternanti (grande giornalista d’inchiesta e storia della cospirazione, ma quasi totalmente “ignorante” in materia simbolico-esoterica, opinione personalissima dell’autrice che non mi sento di condividere). Altri autori spesso citati e che formano i pilastri argomentativi del volume sono Noam Chomsky e Daniel Estulin. Il piacevole e distaccato stile cronicistico presenta una vasta documentazione con riferimenti bibliografici precisi, che tuttavia sono intercalati da citazioni e informazioni prive di ogni nota di referenza sulla fonte, e che lasciano qualche dubbio sull’appartenenza o meno alle ricerche dirette o al background dell’autrice. Avrei voluto leggere un po’ piu’ di coraggio da parte dell’autrice nel prendere una posizione netta e trasmettere il suo reale punto di vista sulla natura di Obama e sulle ragioni che si muovono sistematicamente all’interno dell’establishment politico/finanziario piu’ o meno occulto. Appare invece piu’ chiaro, nei pochi riferimenti alla materia esopolitica degli Extraterrestri, lo scetticismo e la “velata” ironia con cui viene affrontato e commentato il tema che, seppur inquinato da anni di falsificazioni, depistaggi, e “debunking”, rimane molto delicato. La mia sensazione e’ che l’autrice abbia voluto in qualche modo “rassicurare” il lettore evitando di destabilizzare le sue convinzioni instillate da media e letteratura quasi secolare in merito a UFO e Alieni. Se da un punto di vista commerciale questo e’ comprensibile, esso stride con la tessitura tematica del libro, che punta al contrario a un “risveglio di consapevolezza”. Nella prima parte viene descritto con dovizia di particolari il panorama della politica Americana degli ultimi decenni; vi vengono descritti i legami tra Obama e i suoi “mentori” e stretti collaboratori affiliati alle lobby finanziarie, assicurative, e sanitarie degli States. Un breve exursus in tema neurolinguistico per spiegare il grande magnetismo che ha accompagnato il Senatore Afroamericano durante la campagna elettorale; un capitolo dedicato alle origini “pastorali” (da leggere sia in senso etnico che religioso), e il lettore viene trainato al messaggio finale e giornalisticamente piu’ importante di questa sezione: Obama e’ realmente un cittadino Americano? La seconda meta’ della prima parte descrive in dettaglio l’ascesa di Obama alla Presidenza a partire dagli anni di “inbreeding” nel crogiolo politico/finanziario di Chicago. Un passaggio obbligato e’ il mondo di Wall Street che e’ di piena attualita’ in questo periodo di “crisi”, e poi un finale esplosivo […]

La recensione integrale puo’ essere letta su:

http://www.thexplan.net/Rubriche/recensioni/unoinfinito_obama.htm

 

Fisco: i soldi recuperati siano restituiti, pari pari, ai contribuenti.

9 febbraio 2012

La pressione fiscale è troppo alta. Se volessimo reagire alla recessione in corso dovrebbe scendere. Siccome non è aria e, anzi, spira un vento fetido, che sollecita vendetta fiscale, faccio una proposta: per evitare che cresca, per lasciarla almeno ferma al suo attuale peso insopportabile, ogni tallero raccolto dall’evasione sia restituito ai cittadini che pagano le tasse. Attenti: non assegnato alla spesa pubblica, non destinato ai derelitti e agli afflitti, che tali sono tutte le persone oneste, ma riconsegnato direttamente a chi ha sempre pagato, di modo che il maggior gettito non si traduca in più tasse per tutti. Si otterrebbero due risultati:

a) si eviterebbe che la lotta all’evasione sia dominata dalla voglia di far cassa, il che distrugge il diritto e l’economia;

b) ricevendo ciascuno di essi quota parte del raccolto avrà concreta contezza di quante minchionerie si proclamano in materia.

Vedo che Barak Obama si propone di portare al 30% le tasse per chi guadagna più di un milione di dollari, assicurando che nessun aumento è previsto per i redditi fino a 250mila. Lo attaccano perché troppo esoso. Io ci metterei la firma, traverserei l’Atlantico a nuoto: dalle nostre parti i suoi aumenti significherebbero un dimezzamento delle tasse. Il che si traduce in uno svantaggio per tutti gli italiani, sia cittadini che imprese. Infatti, anche durante la crisi, loro crescono e noi recediamo. Mettiamocelo in testa: più tasse non è uguale a più giustizia sociale, ma a più recessione. Qui, invece, va di moda il moralismo, per sostenere il quale si sobilla la rabbia e si sollecita la vendetta. Salvo accorgersi, però, che ci si vendica contro sé stessi. I rapporti della Guardia di Finanza divengono occasioni per sbraitare contro i “supertruffatori”, quelli che “rubano” alla collettività. Poi leggi con più attenzione e ci trovi l’ovvio: fra gli evasori ci sono tanti lavoratori dipendenti, che pagano alla fonte, ma non dichiarano altri introiti. La caccia, quindi, è aperta sia sul pianerottolo che in ufficio. Naturalmente si devono trovare le complicità e le coperture politiche. Dice Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate: l’evasione, per anni, non è stata combattuta. Si trova in quel posto dal 2008, prima, dal 2006, era alla guida di Equitalia, dopo essere stato ispettore tributario, al Secit, già dal 1995, facendo rapida carriera. Quali anni? Ma ha ragione, l’evasione la si è tollerata. Magari, ecco, non è a noi che deve dirlo. Posto ciò, non mi piace l’ipocrisia: le tasse vanno pagate, ma se si pagano al livello cui sono arrivate escono dal mercato vagonate d’aziende e finiscono in miseria eserciti di famiglie. A quel punto che si fa? Vedo che il governo è corso a dire che si farà lo sconto sui pedaggi, per i Tir. Ai pescatori s’assicura attenzione. In questo modo ci sarà la fila di quelli che vanno fuori dal Parlamento a sfasciare tutto, come di quelli che bloccheranno strade e ferrovie per farsi valere. Occhio, perché indurre l’impressione che l’arma fiscale ripiani i torti e l’arma della protesta irregolare conquista privilegi è come chiamare tutti alla violenza. I mezzi di comunicazione alimentano la rabbia cieca, pubblicando acriticamente la radiografia degli evasori. Sono gli stessi mezzi che divennero mattinali di procura.

Un po’ perché ignoranti, un po’ perché fascistelli, un po’ per prudenza autoprottetiva (e della proprietà) fanno sempre confusione fra l’accusa e la giustizia.  Solo che non sono evasori, sono vittime del giustizialismo fiscale. Apprendo che a Luca Laurenti sono stati sequestrati degli appartamenti, per evasione fiscale. Ben gli stà, disgraziato supertruffatore, ladro ai danni altrui. Poi leggi sotto e scopri che aveva fatto ricorso nel 2007. Si attende ancora il secondo grado, quindi il ricorso è pendente, ma la sua foto finisce a corredo dell’infamia. Infame, invece, è uno Stato che persegue e punisce chi osa rivolgersi al giudice. Agisce così la mafia, non uno stato di diritto. Da ultimo è giunto il Vaticano, che dopo anni di reclamata esenzione fiscale proclama essere peccato il non dichiarare tutto al fisco. A me dispiace per Enrico De Pedis, devoto assassino della Magliana, seppellito nella basilica di Sant’Apollinare per le montagne di denaro sporco che diede ai tonacati. Ma se lo merita: da quando gli hanno sparato non versa più. La via dello sviluppo passa dall’abbattimento del debito pubblico mediante dismissioni (abbiamo qui fatto precise proposte) e dalla diminuzione delle tasse. Le altre strade portano all’impoverimento collettivo. Siccome la via maestra non la si vuole imboccare, e siccome il ragionamento che svolgo non voglio sia un alibi per gli evasori fiscali, ribadisco quanto detto: i soldi recuperati in quel modo siano restituiti, pari pari, ai contribuenti.

Davide Giacalone

 

 

RENZI – BERSANI LA GUERRA DEI MONDI DIVERGENTI

31 ottobre 2011

di Ciuenlai

A Renzi va reso merito di aver scoperchiato il tetto e di aver messo a nudo la contraddizione principale del Partito Democratico : quella dell’incompatibilità tra due mondi completamente diversi e, in molti casi, agli antipodi. Il Sindaco di Firenze porta a estremo compimento il disegno Veltroniano. Va oltre il partito leggero e la vocazione maggioritaria, va oltre anche il partito personale, quello con il nome nel simbolo. Renzi non ha bisogno ne vuole organizzazioni politiche tra i piedi. Basta segretari, basta organismi dirigenti, basta organizzazioni territoriali. La politica la fanno i singoli che si organizzano con loro apparati e loro finanziatori. Le primarie non sono quindi un confronto tra persone con idee diverse, ma, come in america, una battaglia riservata a lobbies e gruppi di potere che detteranno anche il programma. Bush lo avevano pagato i petrolieri e giù guerre in medio oriente, Obama l’hanno sostenuto quelli della Greeneconomy che non hanno avuto niente e si preparano a scaricarlo. Bersani tenta disperatamente, invece, di far vivere un’idea collettiva di partito. Con mille contraddizioni, poca chiarezza sugli obiettivi di fondo e sulle alleanze e scarsi successi. Ma ci prova e basta questo per andare in rotta di collisione con i vari sindaci di Firenze di cui è pieno il Pd. Ora ditemi che cosa hanno in comune queste due cose? Ditemi perché stanno nello stesso contenitore? Renzi ha reso evidente la contraddizione di questi due mondi, da sempre in guerra : quello del bene personale e quello del bene comune. Caro Bersani, prendiamone atto e traiamone le conseguenze. L’alternativa, non è il riformismo (quello vero) ma “morire democristiani”.

Morte di Osama Bin Laden, ma era proprio “MISSION IMPOSSIBLE” ?

3 Maggio 2011

di Ciuenlai

Osama Bin Laden

Che titolo ha o avrà questo Film. E chi ne sarà protagonista : 007, l’eroe di mission impossible, il governatore della California? Parliamo di Film perché di cose che non quadrano ce ne sono e tante.
1) Il più grande ricercato del mondo moderno viveva in una bella villa al centro di una tranquilla cittadina della periferia della capitale pakistana, sede (sic) di un centro di addestramento dell’esercito. Altro che uomo delle caverne! E’ come se al Capone si fosse rifugiato in un appartamento dentro West Point.
2) Il più grande ricercato del mondo non aveva praticamente una guardia del corpo. Sono bastati 15 uomini e 15 minuti per decretarne la fine. Potente e molto affezionata al suo capo questa Al Qaida!
3) Il più grande ricercato del mondo viene deliberatamente ucciso. Non doveva essere catturato. Niente interrogatori e niente processi. Meglio non rischiare?
4) Il più grande ricercato del mondo non viene seppellito viene gettato in mare. Il cadavere non lo ha visto nessuno, anzi la foto l’abbiamo vista in Tv, ma dice che era un falso. Solo la foto?
E potremmo scrivere un libro di dubbi, come in tutte le vicende statunitensi, nelle quali finction e realtà si toccano, nella migliore delle tradizioni hollywoodiane. Uno dei più informati “americanisti” italiani Gianni Riotta ha detto a Sky, che servizi di sicurezza pakistani “deviati” hanno probabilmente aiutato e coperto Bin Laden. Ma i servizi di sicurezza del Pakistan, dell’Arabia Saudita, dell’Egitto non vanno nemmeno a fare pipì senza il consenso di quelli americani. Voleva forse dirci che tutti sapevano? Voleva forse dirci che il personaggio era ormai un ingombro?. Voleva forse dirci che gli Usa sono costretti, per ragioni di bilancio, ad abbracciare la linea del disimpegno militare e , per questo, come prima cosa, dovevano far sparire il “nemico”, da loro stessi creato?
E visto che siamo in una specie film, non teneteci in ansia: quello ammazzato era il protagonista o una sua controfigura?

Elezioni la campagna elettorale ai tempi di Facebook

13 aprile 2011

di Lucia Rosati

http://luciarosati.wordpress.com/

In periodo di campagna elettorale assistiamo ad un fenomeno sempre più diffuso: lo sbarco dei candidati ( di ogni schieramento ed ideologia)  sui sociale network ed, in particolare, su Facebook Il fenomeno, ovviamente, non è solo di casa nostra. La campagna elettorale su Facebook portata avanti da  Obama ha fatto storia, ma per restare in Italia basi pensare a Nichi Vendola, che grazie ad un progetto di comunicazione integrato e  lungimirante e ad una presenza onesta e strategica sui social network è riuscito, non solo a vincere le elezioni, ma anche a posizionarsi come il primo politico in Europa per presenza sui social network. Cerchiamo di capire, brevemente, le ragioni di tanto successo e i motivi che spingono ( o dovrebbero spingere) i politici ad essere presenti sul web: Innanzitutto Facebook si configura non come semplice moda (come qualcuno ama definirla) ma come fenomeno trasversale che cambia la modalità di comunicare, di informarsi e creare/ condividere conoscenza. Facebook è ormai ovunque. Dati ufficiali parlano di 18 milioni di utenti in Italia (Facebook è il terzo paese più popolato al mondo). Facebook  ( ma anche Twitter, o Youtube) parla il linguaggio dei giovani. I social network sono, anche, i  canali di informazione  privilegiati da una larghissima fascia di utenti ( non solo giovanissimi) . Facebook, per sua stessa natura, favorisce la condivisione e la produzione di contenuti e valori, in perfetto stile web 2.0. ed in linea con una moderna concezione di comunicazione bidirezionale e collaborativa. Detto questo appare evidente come sia importante, direi indispensabile, per ogni attore politico valutare e programmare una strategia di presenza su tali canali. Alcuni consigli utili: Non improvvisarsi, qualsiasi campagna di comunicazione richiede pianificazione ed individuazione/ analisi di target e obiettivi. Definire quali canali usare ( Facebook?, Twitter?, Youtube? Il blog?) Integrare i vari canali tra loro. Prestare attenzione costante ai contenuti da pubblicare e condividere. Dimostrare coerenza, nello stile comunicativo e nel messaggio. Aggiornamento costante di tutti i vari canali, i social ne work non vanno abbandonati. Favorire il confronto, la discussione, anche quella “difficile”. Rispondere sempre e a tutti. Evitare le censure. Evitare le finzioni e le forzature, la rete premia la verità.

 

Lettera a Goodmorningumbria

2 dicembre 2010
di Stelio Bonsegna

Stelio Bonsegna

Sissignore, io credo sia un’imbroglio, un grande imbroglio ben orchestrato, che avrà il merito di poter dare all’Amministrazione Obama un potere di controllo e di condizionamento della politica mondiale. Il rischio di perdita della propria immagine, vale la pena di correrlo, se i risultati che si otterranno saranno ben più ampi, avrà pensato Obama o chi per lui. La mia considerazione di povero e semplice cittadino italiano, nasce dagli  strani comportamenti del Governo Americano, nei confronti di questo signor Julian Assange.