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La Collezione Rubboli. Storia e arte dell’opificio gualdese di maioliche a lustro

24 Maggio 2010

Maria Luisa Martella

Un segreto di “famiglia”, tramandato per anni e anni di padre in figlio….. la storia del lustro era e rimane una delle più affascinanti e misteriose della tradizione ceramica.
Persiani e Arabi a partire dal VII secolo, dal Medio Oriente all’Africa e alla Spagna, ne diffusero la tecnica che successivamente approdò in Toscana, accendendo l’immaginazione dei ceramisti italiani che, con grande pazienza, abilità e vere e proprie operazioni di spionaggio, riuscirono a carpirne il segreto e a riprodurre le iridescenze del lustro.
Tale produzione si arrestò improvvisamente alla fine del 500, per poi riprendere alla metà dell’800 quando alcuni artigiani ceramisti, animati dallo spirito risorgimentale e sulla spinta dello storicismo che imperava in tutta Europa , guardarono al Rinascimento per dare prestigio alla nazione appena nata.
Tra questi Paolo Rubboli – uno dei personaggi più rappresentativi della maiolica italiana del XIX secolo – capostipite della produzione manifatturiera di famiglia, tradizionalmente identificata con la maiolica a riflesso oro e rubino, sviluppatasi a Gualdo Tadino dove Paolo aveva impiantato, nel 1875, un laboratorio, coadiuvato dalla moglie Daria.
Si è potuto procedere al vaglio di ciò che è sopravvissuto a tanti passaggi ereditari e quindi alla realizzazione di un interessante progetto espositivo a cura di Marinella Caputo soltanto dopo un attento lavoro di ricerca e un’accurata ricognizione portata a termine da Maurizio Tittarelli Rubboli, in virtù dell’amorevole dedizione propria del “piccolo studioso di famiglia”, come egli stesso si definisce.
La mostra è stata inaugurata il 17 aprile del 2010 a Perugia, all’interno delle Sale Espositive della Galleria Tesori d’Arte, nel complesso monumentale di San Pietro, luogo nel quale Daria Rubboli aveva ricevuto uno dei più importanti riconoscimenti nel corso del trentennio della conduzione d’azienda, vale a dire la Medaglia d’Oro per la Ceramica Iridata in occasione della Esposizione Generale Umbra del 1899.
Il percorso espositivo si snoda attraverso una serie di raffinati manufatti a lustro e policromi della produzione Rubboli di Gualdo Tadino e di altri prestigiosi opifici ceramici a partire dagli anni settanta dell’800 sino ai giorni nostri.
Circa 120 opere, ordinatamente disposte all’interno di teche raffinate, illustrano il percorso dell’Azienda Rubboli nelle diverse tipologie di produzione, in linea con la cultura dell’epoca: dalla riproposizione dei modelli classici, ben espressa nel servizio dei piatti con i busti di imperatori e personaggi eroici di epoca romana, attraverso il cospicuo repertorio delle scene mitologiche fino alle rappresentazione più delicate del periodo produttivo di Daria Rubboli, caratterizzato da raffinate tonalità pastello.
La mostra rimarrà aperta, con ingresso gratuito, fino al 6 giugno con i seguenti orari: tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.00; martedì, giovedì e sabato dalle 15.30 alle 17.30.

Con il patrocinio di Regione Umbria, Provincia di Perugia, Comune di Perugia, Comune di Gualdo Tadino e con il main sponsor di BancaEtruria.
Catalogo a cura di Volumnia Editrice

Piermatteo d’Amelia e il Rinascimento nell’Umbria meridionale

10 febbraio 2010

Il Centro Arti Opificio Siri di Terni e il Museo di Palazzo Boccarini di Amelia sono le sedi della mostra “Piermatteo d’Amelia e il Rinascimento dell’Umbria meridionale”, importante evento espositivo che restituisce meritatamente all’attenzione del grande pubblico un protagonista di primo piano nel panorama artistico del Secondo Quattrocento: Piermatteo d’Amelia. Nonostante l’attività dell’artista, in Umbria e a Roma – dove fu impegnato anche nel cantiere vaticano – sia in realtà molto documentata, il maestro amerino era rimasto confinato nella vasta schiera dei pittori “senza opere”. Fino a che Federico Zeri (1953) ebbe la fondamentale intuizione di attribuirgli il corpus di opere che, fino a quel momento, Roberto Longhi e Bernard Berenson avevano riunito sotto la denominazione di un anonimo Maestro dell’Annunciazione Gardner. L’intuizione venne poi confermata nel 1985 dal felice ritrovamento del contratto di commissione a Piermatteo della Pala dei Francescani, dipinta per la chiesa di San Francesco e oggi conservata al CAOS di Terni. Si è reso così finalmente possibile, grazie al contributo di vari studiosi, riportare alla luce un artista davvero straordinario e approdare oggi a un progetto espositivo che, curato da Vittoria Garibaldi e Francesco Federico Mancini, nasce come naturale sviluppo dei progressivi studi sulla pittura umbra e centro italiana del Quattrocento, che sono stati alla base anche delle due importanti monografiche di Perugino nel 2004 e di Pintoricchio nel 2008

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Terni, CAOS
Amelia, Museo di Palazzo Boccarini
Dal 12 dicembre 2009 al 2 maggio 2010
Orario: 10,00-19,00. Lunedì chiuso. Aperto lunedì 5 aprile
Il sabato la mostra presso la sede di Terni resterà aperta fino alle 24,00
Biglietti: biglietto unico per le due sedi di mostra. Consente di visitare il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea “Aurelio De Felice” e il Museo Archeologico di Terni, il Museo Archeologico e la Pinacoteca di Amelia.
Intero € 9,00; ridotto € 7,00; ridotto speciale € 3,00.
Info e prenotazioni: http://www.piermatteodamelia.it; http://www.ticketeria.it; 199757516.
Didattica e visite guidate: 800911984