Posts Tagged ‘paglia’

22MILA EURO DI CONTRIBUTO PER LA CONFERENZA EPISCOPALE UMBRA DA COOP UMBRIA CASA

14 ottobre 2011

Destinati al Fondo di solidarietà delle chiese umbre per aiutare le famiglie disagiate

Un contributo di 22mila euro a favore del Fondo di solidarietà delle chiese umbre. È quello che Coop Umbria casa consegnerà al presidente della Conferenza episcopale umbra, monsignor Vincenzo Paglia, martedì 18 ottobre alle 11 nella sala delle Autonomie locali in via Alessi (sede Anci Umbria). “Il Fondo in questione – spiega Paolo Bocci, presidente di Coop Umbria casa – è stato istituito dalla Ceu per sostenere le famiglie in difficoltà economica a causa della crisi. In un momento così arduo per l’Italia e la nostra regione ci è sembrato naturale aderire a questa iniziativa che prova ad alleviare le difficoltà di numerosi nuclei familiari”. Un’iniziativa non nuova per Coop Umbria casa che dal 1994 destina parte degli utili per operazioni di solidarietà e mutualità a favore della collettività regionale. L’ammontare complessivo degli interventi finanziati dalla sua costituzione a oggi ammonta a oltre 640mila euro. All’appuntamento saranno presenti il presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e il presidente dell’Anci Umbria, Wladimiro Boccali.

Mons. Paglia, Tracchegiani (Italia Federale): “Totale approvazione per le sue parole: partito porterà avanti battaglia per macroregioni”

5 settembre 2011

“Esprimiamo la più totale approvazione per le parole pronunciate nei giorni scorsi da monsignor Vincenzo Paglia, vescovo di Terni, cui va tutta la nostra solidarietà per gli indegni attacchi ricevuti da Rifondazione Comunista. Le proposte avanzate da monsignor Paglia per il futuro del territorio incontrano tutta la nostra approvazione perché fanno parte da sempre del programma di Italia Federale”. E’ quanto afferma il presidente nazionale ed ex consigliere regionale, Aldo Tracchegiani: “Temi come l’abbattimento dei costi della politica e la creazione di nuovi enti territoriali su base macroregionale, in grado di superare il modello attuale, rappresentano da sempre uno dei punti programmatici fondamentali di Italia Federale. La creazione di una macroregione che incorpori l’Umbria a Marche, Abruzzo e parte della Sabina, è indicata anche nel volume ‘L’Italia di domani’ e rappresenta l’unica soluzione possibile per un ridimensionamento dei costi della politica e per l’abbattimento di enti inutili come le province. In questo momento particolare che sta attraversando il Paese è necessario, in linea con quanto affermato da monsignor Paglia, superare qualsiasi forma di campanilismo e di localismo con uno sforzo comune e unitario in grado di rilanciare l’Italia. La presa di posizione di Rifondazione Comunista e gli attacchi portati avanti contro la Curia – prosegue Tracchegiani – non sono altro che l’ennesima dimostrazione di come a parole tutti siano pronti alle riforme auspicate dai cittadini, salvo poi tirarsi indietro quando entrano in gioco interessi personali”.  “Quando si toccano questi ultimi – conclude Tracchegiani – ecco che iniziano i distinguo e le prese di posizione per mantenere intatto ciò che non va e che deve essere cambiato. Dopo tante parole al vento, nessuno osa mai fare il primo passo. E’ ora che siano spazzati via definitivamente tutti i conservatorismi per permettere al Paese quel cambiamento necessario, oggi più che mai, a partire proprio dalla riforma degli enti locali e dall’abolizione di quegli inutili carrozzoni che sono le province”.

MONACELLI UDC – “PREOCCUPAZIONE PER L’ATTACCO AL VESCOVO PAGLIA INFARCITO DI VIOLENTO ANTICLERICALISMO E INTOLLERANZA”

1 settembre 2011

“Destano molta preoccupazione gli atteggiamenti di Rifondazione comunista che, infarciti di violento anticlericalismo e di intolleranza verso ogni critica, prendono di mira su Umbrialeft la Chiesa Cattolica e il presidente   della Conferenza episcopale umbra Mons. Vincenzo Paglia”. Così Sandra Monacelli, capogruppo regionale dell’Udc, che sottolinea come tali comportamenti
“hanno il sapore di vere e proprie aggressioni intimidatorie, che trovano ragion d’essere solo nelle pieghe di quel fanatismo ideologico che oltre ad avere prodotto negli anni troppe tragedie umane, dimostra di non avere ancora compreso che la Chiesa Cattolica, parla all’uomo e alla sua
coscienza, non è dunque né un partito politico, né un avversario da abbattere”.
Monacelli, nel dirsi convinta che la Chiesa non debba essere “a seconda delle convenienze di parte, osannata od offesa per ciò che afferma”, si chiede come la presidente della Regione Umbria “che guida una coalizione di sinistra, formata anche da Rifondazione Comunista, possa sopportare il peso di parole scagliate come pietre, nel nome di una intolleranza che mortifica ed offende i cattolici e coloro che li rappresentano”.

Attacco a Mons. Paglia, il PDL di Terni non ci sta…

1 settembre 2011

E’ incredibile leggere così dure parole di attacco al nostro Vescovo da parte del Partito della Rifondazione Comunista. Tacciarlo d’ingerenza nella vita politica della città è un attacco gratuito, fuori luogo, irrispettoso e ingrato; spostare poi la riflessione sul possibile futuro della città, dalle possibili soluzioni per il suo sviluppo e sul benessere generale al pagamento dell’Ici da parte della Chiesa è pretestuoso e demagogico; è un atteggiamento vergognoso. Da non prendere in considerazione sono poi le elucubrazioni teologiche in cui si avventurano nel comunicato. Nello specifico apprezzo le parole del Vescovo espresse in occasione del Consiglio Provinciale straordinario; sono parole che condivido pienamente. Per  primo all’indomani della notizia della soppressione della Provincia di Terni ho espresso l’idea di aprirci verso le realtà a noi confinanti, al di fuori del territorio regionale, con una seria operazione culturale che porti a fare sistema con i territori contigui; con soddisfazione ho trovato conferma della mia convinzione in ciò che ha poi dichiarato il Vescovo; ci spinge  a guardare in ogni direzione per il bene e lo sviluppo della nostra città. Noi tutti, la politica cittadina per prima, del Vescovo Paglia dovremmo apprezzare il coraggio con cui in tantissime occasioni ha spronato la città a svegliarsi, sollecitandoci attraverso grandi e competenti spunti di riflessione, con parole lungimiranti, autorevoli e sempre di grande saggezza; supplendo così all’inadeguatezza di una classe politica che ci amministra ancora con visioni limitate e troppo spesso ottuse. Non si tratta d’ingerenza ma è solo l’apprezzabile atteggiamento di chi, grazie alle sue capacità e alla sua esperienza, ha sicuramente una visione esterna più ampia e per questo  molto utile alla nostra comunità. I suoi interventi sono sempre stati utili ad alzare il livello del dibattito; spetta poi certamente alla politica, alle istituzioni prendere in considerazione gli interventi, i consigli e gli spunti di riflessione (di tutti e quindi anche del nostro Vescovo) per poi agire di conseguenza. Di cosa ha paura Rifondazione?  Che le autorevoli e sagge parole del Vescovo possano contribuire a svegliare finalmente questa città? Che qualche cittadino in più inizi finalmente a giudicare quelli che sono i reali danni che la loro incompetente e inadeguata politica ha fatto in tanti anni di governo del territorio?  Fa troppo comodo una Terni assopita e assoggettata… magari per una sicura poltrona in Regione..

Michele Rossi – Coordinatore Comunale PDL Terni

Rifondazione Comunista attacca il Vescovo Mons. Paglia

1 settembre 2011

da Umbria Left – 31 agosto 2011

Ancora una volta il dibattito sul futuro del nostro territorio, giunto ad un punto cruciale per l’effetto congiunto della crisi economica e delle politiche classiste ed antidemocratiche del governo, si è trasformato per qualcuno in un’occasione propizia per esprimere sentenze utili solo alla difesa delle proprie prerogative, senza nessuno scrupolo nei confronti di verità troppo scomode per essere affrontate. Ci riferiamo alle esternazioni del Vescovo Paglia, che con il suo contributo nel Consiglio provinciale aperto di Lunedì scorso ha inteso descrivere ancora una volta una città e un territorio “piccoli e soli”, entrando in pieno nel dibattito sul riassetto istituzionale della nostra Regione; non ci è dato sapere se anche l’Umbria sia per il Vescovo troppo “piccola e sola”, ma ci sembra evidente come la Curia sia favorevole a rimescolamenti geografici che guardino più a Roma che a Perugia. Se però è su questo terreno che il Vescovo di Terni vuole proporre delle riflessioni, allora sarebbe corretto affrontare i problemi della nostra drammatica attualità nella loro interezza, magari dando delle risposte su temi che sono di diretto interesse della Curia.  Cosa pensa il Vescovo dell’esenzione dall’Ici di cui gode la Chiesa? Stando alla legge, la Chiesa deve pagare l’Ici solo su quegli immobili nei quali vengono svolte attività «esclusivamente commerciali»; tuttavia è lei stessa ad autocertificare la destinazione d’uso dei beni. Che giudizio dà il Vescovo di un sistema che difende la libertà d’impresa e condanna alla miseria i lavoratori? Basell è da biasimare o da espropriare?

Commento:

L’attacco alla Chiesa cattolica e al Vescovo Paglia da parte di Rifondazione Comunista attraverso il sito Umbria Left fanno vergognare. Se c’è una persona in Umbria che si spende con tutte le forze (e non sono poche) per aiutarci ad alleviare le sofferenze di chi è in difficoltà o di chi è senza lavoro questo è il Vescovo Vincenzo Paglia, che è anche Presidente della CEU (Conferenza episcopale Umbra) e quindi il capo della Chiesa Umbra. Se non fosse stato anche per il suo impegno forse molte vicende legate al futuro dell’Umbria non avrebbero avuto soluzione, a cominciare dalla crisi della TK – AST del 2004. Al contrario, se avessero prevalso le idee di Rifondazione Comunista e della parte più oltranzista della CGIL a cui Rifondazione fa riferimento ci sarebbero il doppio di disoccupati. Ci aspettiamo che la Marini e Brega si dissocino da questa linea che rischia di far rimanere l’Umbria ancora più sola in un momento delicatissimo come quello che stiamo attraversando.

Raffaele Nevi –  Presidente gruppo PdL Regione Umbria

Statuto regionale, continua il “NO” a San Francesco e San Benedetto

23 gennaio 2011

di Sandra Monacelli – Presidente gruppo “Casini – Unione di Centro

L’indecisione del Pd sul tema dell’inserimento nello Statuto Regionale dei nomi di San Francesco e San Benedetto, riportata alla luce del dibattito pubblico a seguito della mia proposta e

Sandra Monacelli

dell’invito di Monsignor Paglia, e’ stata liquidata frettolosamente dal segretario regionale Lamberto Bottini che cosi facendo si e’ mostrato decisamente incurante delle varie anime interne al suo partito tra cui quelle  autorevolmente rappresentate dai presidenti  Guasticchi e Brega. Preoccupa non poco questa sorta di “ipse dixit” categorico, che appare dettato dall’ansia di soddisfare i fondamentalismi ideologici ancora fortemente presenti a sinistra. Evidentemente il partito di maggioranza sceglie ancora di andare a rimorchio di Rifondazione Comunista anziché assumere una posizione autorevole propria, ma è chiaro che questo saldo ancoraggio alla sinistra radicale compromette profondamente le ipotesi di dialogo con le altre forze di opposizione presenti in Parlamento. Appare pretestuosa la scelta   del segretario del  pd di ammantare di falsa cautela la rimessa in discussione dei principi fondamentali dello Statuto Regionale, affermando che gli

Mons. Vincenzo Paglia

stessi hanno gia’avuto  una sintesi largamente condivisa sui valori di riferimento per l’Umbria con la comunita’ regionale. pare tuttavia che lo stesso voglia mascherarsi dietro un ipocrita rigore nell’esplorare terreni così sensibili, per coprire la difficoltà della sua coalizione a gestire confronti ideologici che si accenderebbero. Non  servono apparenti “contentini” quali l’apertura a modifiche sullo Statuto Provinciale, orientati a una sorta di imbonimento fittizio per addomesticare l’altra componente della sua forza politica, evidentemente a disagio con gli appetiti più laicisti presenti in essa. Abbia invece il coraggio, questo Pd dai contorni sempre più ibridi, di sottrarsi a questa assurda negazione della storia, perché di questo si tratta e smetta di definire “temi sensibili” cio’ che soltanto una  volontà ostinatamente ideologica continua a negare. E un partito che guida la coalizione che governa questa Regione non deve avere nessun imbarazzo a riconoscere le sue radici più profonde.