di Alfeo Rinalducci – Segretario Nazionale Italia Federale

Alfeo Rinalducci
In una nota diffusa alla stampa poco tempo fa, le titolari delle parafarmacie mandavano un messaggio forte e chiaro “vogliamo lavorare meglio, offrire più servizi, alcuni anche gratuiti ai cittadini, siamo professionisti e professionali anche noi”. Le Parafarmacie, note con il Decreto Bersani sulle liberalizzazioni, in Umbria organizzate in Associazione Parafarmacie Umbre Riunite (PUR), sono 24 circa con un numero doppio di addetti e quasi tutti giovani laureati che affrontano con mezzi propri le difficoltà attuali del commercio. In Umbria, le stesse, forse perché non a conoscenza del fenomeno, vengono avversate dal centrodestra perché si ritiene che sia stato un regalo di Bersani alle COOP e quindi anche a livello nazionale il Governo pensa di abolire, magari facendo una sanatoria per le esistenti. Il centrosinistra, contrariamente ad altre Regioni, sta ostacolando la crescita di queste attività.
Che cosa chiedono alla regione Umbria le PARAFARMACIE?
La possibilità di fornire presidii sanitari (pannoloni, strisce per diabetici ecc…) Prenotazioni al CUP per prestazioni sanitarie prestate dal Servizio Sanitario Nazionale, distribuzione dei farmaci ad uso veterinario. Questo, che in altre Regioni è stato già concesso, in Umbria è stato più volte negato. Cosa unica in Italia, queste attività condotta da farmacisti abilitati e iscritti d’obbligo all’Ordine dei Farmacisti, pagando i dovuti emolumenti, sono avversati dai colleghi farmacisti, titolari di farmacie, per evidenti motivi di concorrenza e che stanno cercando di ostacolare con ogni mezzo la loro sopravvivenza. Noi invitiamo la Presidente Marini a farsi carico di questo problema che riguarda tanti giovani laureati che cercano uno sbocco professionale con tanti sacrifici personali. Le “male lingue” che non sono sempre tali, dicono: “allora era vero che questa liberalizzazione era destinata solo alle COOP” oppure “in Regione, nel comparto Sanità, c’è qualche dirigente che ha a che fare con le farmacie impersonando un conflitto di interessi”. Noi siamo fortemente convinti che questo problema debba essere in ogni caso risolto.