Posts Tagged ‘patrimoniale’

ELEZIONI 2013 – MONTI E BERSANI AD AGENDE UNIFICATE

19 gennaio 2013

di Ciuenlai

C’era una volta la carta di intenti. Giorno dopo giorno, Bersani e soci del Pd la smantellano, soprattutto nelle parti che avevano fatto dire alla concorrenza, che l’alleanza Democratici – Sel era troppo spostata a sinistra. E smantellarla non è una cosa facile, perché il 90% del testo (more…)

Vinti (P.R.C.): “L’Imu va abolita e sostituita con la patrimoniale”

14 dicembre 2012

“L’Imu genererà un ulteriore disastro sociale, questa era stata la nostra previsione e si è rivelata tutt’altro che campata in aria. L’Imu infatti, di cui sta per scadere il termine per il pagamento, non è (more…)

BERSANI: “TAGLIARE LE PENSIONI? SI PUO’ FARE (MA LE NOSTRE, NON LE SUE)”

22 novembre 2011

Pier Luigi Bersani

di Ciuenlai

 

Iniziano le prove di macelleria sociale che dovrà portare il “nuovo ordine” in tutta Europa. Un ordine fatto di precarietà, niente diritti, poco welfare e pensioni da fame e godute per pochissimi anni. E proprio sulle pensioni stamattina è intervenuto il segretario del Pd Bersani che ha in pratica sposato la tesi della nuova Ministra, amica di Fassino (quello che Ici e patrimoniale sono la stessa cosa e che Marchionne è la modernità) e di Chiamparino (quello che sostiene le posizioni liberiste di Ichino sull’abolizione dei diritti sul lavoro e che ama Marchionne come il nuovo sindaco di Torino). Insomma, niente pensione prima dei 62 anni. Da 62 a 65 il 3% in meno ogni anno e il 2% fino a 70 anni.

Simulazione – Una persona che ha iniziato a lavorare nel 1980 a 20 anni, farà 40 anni di contributi nel 2020. Ma nel 2020 avrà solo 60 anni. Quindi se vorrà andare in pensione perderà il 15%. Essendo il suo calcolo per 2/3 con il contributivo, avrebbe portato a casa il 65% dell’ultima paga. Se il suo ultimo stipendio fosse stato di 1500 euro, prenderebbe 850 euro di pensione. Dopo 40 anni di contributi!!!!!!! Per avere 1150 euro di vitalizio dovrebbe staccare a 70 anni e cioè dopo 50 anni di servizio. La liquidazione gliela darebbero a 72 anni.

Le aspettative di vita saranno anche aumentate, ma ancora i centenari si contano sulla punta delle dita e la gente che muore tra 70 e 80 anni è pari ad un botto.

Certo il sig. Bersani ha due vitalizi assicurati (uno da parlamentare e uno da presidente della regione Emilia e Romagna) , ha la pensione da funzionario o inerente alla sua professione, ha l’incarico a vita e quindi questi problemi non li capisce, semplicemente perché non c’è l’ha. Intanto, per difendere i suoi, li crea agli altri.

CHE BELLA POLITICA DI SINISTRA!!!!!!!

“DIMMI COME POSSO AIUTARTI”….. A FARE MACELLERIA SOCIALE

19 novembre 2011

IL GOVERNO MONTI – LETTA IN UN BIGLIETTO

di Ciuenlai

Parte il programma di equità(lia) del Governo Monti e (doppio) Letta, teso a far pagare chi ha dato di meno (non chi ha di più):

1) Abolizione delle pensioni di anzianità perché “diciamocelo” i lavoratori non avevano mai “veramente” dato

2) Reintroduzione dell’Ici perché chi ha la prima casa non pagava più l’affitto allo stato da diversi anni;

3) Aumento dell’Iva perché, quelli che non arrivano più alla terza o quarta settimana, i rincari (e quindi l’Iva) non li pagavano più per una parte consistente del mese e quelli che non hanno niente, che appartengono alla categoria di quelli che non hanno mai dato, si dovranno pur decidere a mettere qualcosa;

4) Niente patrimoniale perché chi ha un sacco di capitali ha già subito la vessazione di vari condoni

P.S. – Intanto si scopre che:

a) Enrico Letta scrive al Premier : “per il Pd Parla con me” che Bersani è un prestanome;

b) Metà dei Ministri viene dal convegno “vaticano” di Todi; che è stato aggiornato a lunedì nel Consiglio dei Ministri, dove non è ancora certa la presenza del Cardinal Bagnasco, mentre è sicura quella dei maggiori banchieri;

c) All’antitrust è stato nominato Pietruzzella l’avvocato di Schifani, per la serie “affari di famiglia” e per ricordarsi che “Silvio ancora c’è”

DAL PANETTONE ALLA COLOMBA. STORIA DELLA MORTE E DELLA (POSSIBILE) RESUREZIONE DI BERLUSCONI

7 novembre 2011

di Ciuenlai

Non vi rallegrate troppo per la prossima fine di Berlusconi. Lui (per il momento) passa la mano, ma la lettera della Bce resta. Il Governo che il Presidente della Repubblica prepara da tempo (Mario Monti con i due Letta come vice per la serie Allegria?) si annuncia come un esecutivo con un programma “lacrime e sangue”. Il programma che il premier non ha voluto fare, lasciando il cerino in mano ai successori. E si tratta di vere e proprie “bombe sociali”. Per dare seguito alle indicazioni di Merkosy circolano (oltre ai nomi dei Ministri) questi 10 punti che, se i mercati continueranno a premere sull’Italia (cosa molto probabile), ci potranno anche chiedere di attuare (in toto o solo in parte) in un breve lasso di tempo.
1) Fine delle pensioni di anzianità e passaggio definitivo al sistema contributivo
2) Prelievo forzoso dai c.c. (o come una tantum o trasformando il prelievo in Bot)
3) Pagamento del tfr (in tutto o in parte) in Bot decennali rinnovabili
4) Diminuzione degli stipendi pubblici e delle pensioni sopra i 1500 euro (5 o 10%)
5) Ripristino dell’Ici per gli enti locali (per finanziare la normale amministrazione)
6) Istituzione della tassa locale di scopo e/o ulteriore aumento delle addizionali locali (per finanziare i pochi servizi rimasti e i lavori pubblici improcrastinabili)
7) Riforma del mercato del lavoro con flessibilità (si pronuncia precariato) ai livelli massimi e cancellazione dello statuto dei diritti dei lavoratori
8) Fine del welfare, passaggio all’assistenza e alla previdenza privata in cambio di un piccolo taglio delle tasse sulla busta paga
9) Piccola patrimoniale per valori superiori al milione di euro (possibile anche a partire da 500 mila euro compresi i beni mobili per coinvolgere gran parte del ceto medio)
10) Aumento dei contributi pensionistici (solo per le categorie degli autonomi o per tutti)
Fatto questo si andrà alle elezioni. E Berlusconi (o un suo sosia spalleggiato dal Bossi padano) sarà ancora in grado di recitare la parte che più gli piace e che meglio conosce quella del populista. Trascinerà (di nuovo) i suoi all’assalto dei “signori delle tasse”, di quelli che “hanno ridotto le famiglie sul lastrico” (mentre “quando c’era lui” si stava bene e i treni arrivavano in orario). Rischia, a primavera, di rifare un altro, l’ennesimo pieno dei voti.
se questo e’ davvero quello che Napolitano si prepara a far fare ad un governo tecnico di sua nomina, il rischio può di nuovo diventare realtà e trasformarsi (per la sinistra) in un incubo che ritorna, per di più’ con il lavoro sporco fatto, al solito, dai “quei gonzi” dei “diversamente concordi”.
Perché l’alternativa è un’altra cosa!

PATRIMONIALE? OK, MA ANCHE SUGLI IMMOBILI DI PARTITI E SINDACATI

10 settembre 2011

Questa crisi economica come altre in passato la si vuol far pagare ai lavoratori a reddito fisso e pensionati che alla fine del mese vedono detratte dal loro stipendio cifre importanti sottoforma di addizionali. Insomma, a sentire i partiti, tutti i problemi dell’Italia derivano dalla crisi internazionale e ognuno se ne lava le mani. I sindacati confederali, dal canto loro, sbraitano un po’ ma, come sempre inefficaci e consociativi, portano a casa solo le briciole, per la “gioia”
delle giovani generazioni, ancora prive di copertura pensionistica, oltre che di lavoro e futuro.

Il sindaco di Perugia ci fa sapere che il Comune non può far meglio di ciò che già fa e che quindi decisioni pesanti – “ma eque” – su tasse e tariffe attendono i cittadini. La sciagurata volontà, ventilata qualche mese fa, di liquidare e mettere sul mercato la quota di Gesenu SpA, pare al momento in stand-by, complice il ripensamento, del tutto temporaneo, a nostro parere, del Governo in merito alle privatizzazioni.

Tuttavia non siamo così ingenui da pensare che l’ex-comunista Boccali e la sua giunta, abbiano accantonato questa prospettiva: i soldi facili con le privatizzazioni fanno gola a tutti, specialmente in questi tempi di tagli, quando è difficile continuare a mantenere il controllo sociale sul territorio.

Noi Cittadini del Movimento Cinque Stelle diffidiamo il sindaco di Perugia da qualsiasi iniziativa in tal senso che non sia previamente condivisa dalla Cittadinanza, specialmente dopo l’esito dell’ultimo referendum. I gioielli di famiglia come Umbra Acque e Gesenu devono tornare ai Cittadini.

Chiediamo piuttosto al sindaco di Perugia, in qualità di massimo rappresentante dei cittadini, di farsi promotore di un’ operazione di trasparenza che miri alla pubblicazione dell’ammontare dei rimborsi elettorali incamerati dai partiti negli ultimi 15 anni, nonché del valore venale del patrimonio edilizio degli stessi partiti e di quello dei sindacati confederali, vera casta che prospera nell’ombra , che con i suoi ingentissimi patrimoni, non è neanche obbligata a pubblicare i propri bilanci.

I Cittadini del M5S  (Movimento cinque stelle) di Perugia.

Commento di Rosa Lu

Rosa ha scritto: “Leggendo la nota/comunicato, ho avuto la netta impressione che alcuni temi come la patrimoniale, siano posti dal M5S come pretesto per lanciare provocazioni sul solito motivetto dell’antipolitica caratterizzante il movimento, essenzialmente con il fine di distinguersi e fare proseliti . Guardando i risultati prodotti da questo movimento ormai presente da qualche anno, verifico che esso sta solo fornendo ai poteri forti – trasversalmente presenti nel parlamento ( anche se in misura nettamente e dichiaratamente prevalente nel PDL ) – la legittimazione per eliminare tutti i luoghi della rappresentanza democratica dei cittadini, in particolare proprio quei luoghi più prossimi ai loro bisogni, proprio quelli contro cui vengono puntalmente (si guardi la nota) scagliati gli strali come le province , i piccoli comuni etc… Trovo , ad esempio, bizzarro che a fronte dei tagli imposti dal governo, tanti cittadini aderenti a quel movimento se la prendano con i comuni e le province… Ad ogni modo, grazie a questi zelanti interpreti della volontà popolare come il M5S, attraverso l’eliminazione delle assemblee elettive, sarà molto più semplice, ad esempio, privatizzare tutto il patrimonio pubblico. Venendo alla questione sollevata da M5S (su cui l’amico Francesco La Rosa mi ha chiesto una opinione), la mia idea è che il patrimonio immobiliare che non sia utilizzato per lo svolgimento abituale dell’attività istituzionale/statutaria da partiti o sindacati , deve essere soggetto alla patrimoniale..”