Posts Tagged ‘piccolo’

Incontri: Magdi Cristiano Allam a Bastia Umbra

31 marzo 2017

magdi

La Commissione delle chiese evangeliche visita “Il Piccolo Carro”

28 dicembre 2016

Riceviamo e pubblichiamo

 

La campagna umbra vista da “L’isola che non c’è”, una delle strutture della cooperativa Piccolo Carro

Mercoledì 14 dicembre una delegazione della Commissione delle chiese evangeliche per i rapporti con lo Stato (CCERS) si è recata a Bastia Umbra (PG) per rendere visita alla sede e alle strutture de “Il Piccolo Carro”, la cooperativa sociale specializzata in accudimento minorile che da quest’estate, a seguito della fuga e della morte dell’utente Sara Bosco, è sotto i riflettori dei media nazionali. Guidata dal presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) Luca Maria Negro, la delegazione era composta dal preside della Facoltà Pentecostale di Scienze Religiose Carmine Napolitano e dall’avvocato Ilaria Valenzi, consulente giuridico FCEI.

“A presiedere la cooperativa Piccolo Carro sono due pastori pentecostali, Pietro Salerno e Cristina Aristei, che parallelamente alla loro attività di psicologi dal 2010 mandano avanti la chiesa ‘A braccia aperte’ – ha spiegato il presidente Negro ad Agenzia NEV.

A seguito del sopralluogo effettuato nelle strutture, la Commissione ha preso atto della distanza che separa la realtà del Piccolo Carro dall’immagine generalmente diffusa dai media e ha riscontrato con preoccupazione come la diffidenza giornalistica cresciuta in questi mesi attorno all’attigua chiesa pentecostale stia poco alla volta trovando riscontro giuridico in formulazioni che non colpiscono soltanto la cooperativa, ma la libertà religiosa in sé. Giusto per fare un esempio, tra le motivazioni che il comune di Assisi ha elencato nell’atto di revocare la propria autorizzazione al Piccolo Carro figura, e cito testualmente, ‘la compresenza, pervasiva e trasversale alla vita della comunità, di una Chiesa Cristiana Evangelica Indipendente (di fatto non sottoposta ad alcun controllo esterno)’. A prescindere da qualsivoglia giudizio in merito all’attività della cooperativa – cui per il momento il Tar dell’Umbria ha dato ragione, sospendendo la revoca comunale – come CCERS non possiamo che ritenere quest’asserzione irricevibile. Quante sono le opere sociali del mondo cattolico che confinano con la vita di una chiesa? E per quale ragione dovremmo temere che altre confessioni operino nello stesso modo, senza nascondere la propria motivazione cristiana, consentendo, su base volontaria, ai propri accuditi di prendere parte alla vita comunitaria?”.

Sulla medesima linea si è espressa l’avvocato Ilaria Valenzi: “l’idea che un comune, nell’atto di revocare un’autorizzazione da lui stesso concessa, possa alludere a una sorta di ‘aggravante religiosa’, costituisce un inquietante precedente giuridico e fornisce misura dell’urgenza del tema della libertà religiosa nel nostro paese. Com’è noto – ha proseguito Valenzi – in Italia i servizi sociali sono spesso legati a chiese o opere religiose. Vale per i cattolici, perché non dovrebbe valere per una chiesa pentecostale? A quali ‘controlli esterni’ sull’attività di culto allude dunque il documento, e su quali basi giuridiche si permette di farlo?”. “L’assenza di queste domande di fondo dagli articoli e dai servizi che in questi mesi hanno raccontato il Piccolo Carro – ha concluso il presidente Negro – non sono un problema dei pastori della chiesa pentecostale ‘A braccia aperte’; sono problemi che riguardano tutti coloro che in Italia difendono la libertà di coscienza e di culto”.

 

 

 

Solidarietà al Piccolo Carro su una tematica che coinvolge decine di strutture su tutto il territorio nazionale

1 dicembre 2016
Riceviamo e pubblichiamo
Il CNCM, Coordinamento Nazionale Comunità di tipo familiare per Minorenni, che raccoglie più di 300 strutture di accoglienza residenziale, esprime solidarietà al socio PICCOLO CARRO in  merito all’attacco mediatico e giudiziario che sta subendo su una tematica che non riguarda solo questa struttura ma decine di comunità di accoglienza su tutto il territorio nazionale.

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PICCOLO CARRO: IL TAR SOSPENDE LA REVOCA DEL COMUNE DI ASSISI “NON SONO STATI RILEVATI CONCRETI PREGIUDIZI PER LA SALUTE DELL’UTENZA”

27 ottobre 2016

Il TAR di Perugia ha sospeso la revoca dell’autorizzazione al funzionamento della Cooperativa sociale Piccolo Carro stabilita dal Comune di Assisi. Con l’ordinanza cautelare n. 158/2016, la  Sezione Prima del tribunale amministrativo regionale ha dunque accolto la domanda di sospensione del provvedimento comunale, presentata per conto della Cooperativa dall’avvocato Massimo Marcucci. (more…)

INCONTRI – IL TEATRO CONCORDIA DI MONTE CASTELLO VIBIO: QUANDO I SOGNI DIVENTANO REALTA’

26 novembre 2013

di Benedetta Tintillini

Edoardo Brenci

Edoardo Brenci

In un esclusivo salotto. E’ così che si viene accolti, prima dell’inizio dello spettacolo, da Edoardo Brenci, direttore artistico del teatro più piccolo del mondo.

Come nel proprio salotto, l’anfitrione saluta gli ospiti, osservando i volti e riconoscendo gli habitué dai nuovi amici, turisti per lo più, curiosi di (more…)

E’ turismo culturale la stagione teatrale nel teatro piu’ piccolo

23 ottobre 2013

teatro_della_concordia_-_monte_castello_di_vibio_1Il Teatro della Concordia di Monte Castello di Vibio: la sua storia è fatta di entusiasmi che hanno richiamato pittori e artigiani a decorare, oltre che alla sala di spettacolo, anche un “Caffè” – oggi il foyer – luogo d’incontri e discussioni, permeata dall’arte girovaga di quei tempi, da filodrammatiche incostanti quanto le nuove meraviglie del cinema e poi balli di carnevale… E così di anno in anno, dal 1808 segniamo il tempo… per l’espressione di un’arte teatrale che qui nel piccolo tempio della cultura crea una simbiosi vera tra l’artista ed il suo pubblico. Un’atmosfera magica, quell’aria (more…)

Teatro, GIULIA LAZZARINI in “Muri – Prima e dopo Basaglia”

7 gennaio 2012

domenica 15 gennaio 2012  ASSISI – Piccolo Teatro degli Instabili

Giulia Lazzarini

Giulia Lazzarini porta in palcoscenico l’esperienza, di lavoro e di vita, di un’infermiera presso l’ospedale psichiatrico di Trieste prima dell’arrivo di Franco Basaglia nel ’72.

Camicie di forza, psicofarmaci in quantità disumane, lobotomia, elettroshock e ogni tipo di violenza e tortura erano all’ordine del giorno. In tre decenni di esperienza, la protagonista vive il mutamento del manicomio: da luogo d’isolamento estremo, a luogo di comprensione e di cura.

E allora, inevitabilmente, si metteva in moto un meccanismo, in cui il confine che separa la ‘normalità’ dalla ‘follia’ rivelava tutta la sua precarietà.

Trieste è l’unica città al mondo dove la parola matto è sinonimo di uomo.

SPELLO, “Il Medioevo e il soffio infinito della musica in festa”

5 gennaio 2012

Domani 6 gennaio alle ore 17 nella chiesa di San Claudio i Musicanti del Piccolo Borgo si esibiranno con “Stella cometa. Canzoni accanto al presepe”, un concerto che comprende i canti della tradizione italiana (molisana, campana, siciliana) legati alla narrazione e ai riti della Natività, dalle novene al suono delle zampogne e ciaramelle ai canti religiosi di Sant’ Alfonso Maria de’ Liguori, dalle tammurriate per la questua alle pastorali settecentesche alle ninne nanne al Bambin Gesù.

Sabato 6 gennaio alle ore 21 nell’Auditorium del Centro studi “Adolfo Broegg”, si esibiranno gli Orientis Partibus con  “Gloria ‘n cielo e pace ‘n terra”, le composizioni liturgiche e paraliturgiche più famose del periodo natalizio, del XIII-XIV secolo, alle danze medievali.

 

WEEK END AL MORLACCHI CON OTTAVIA PICCOLO E LA SUA “DONNA NON RIEDUCABILE”

26 ottobre 2011

 di Geraldina Rindinella

Sabato 29 e domenica 30 ottobre, Ottavia Piccolo rivivrà al teatro Morlacchi la tragica vicenda di Anna Politkovskaja nella pièce di Stefano Massini “Donna Non Rieducabile”. Un titolo, quest’ultimo, non a caso ma la definizione che il Cremlino aveva attribuito alla giornalista russa. Anna Politkovskaja venne assassinata il 7 ottobre 2006, dapprima con uno sparo al cuore e poi alla testa all’ingresso di casa sua, un edificio alla periferia di Mosca. La giornalista ha lasciato due figli e un’inchiesta sulle torture dei sovietici in Cecenia che non è mai stata pubblicata dal suo giornale, la “Novaja Gazeta”: come prima misura dopo la sua morte tutti i documenti, archivi, foto, pc sono stati sequestrati dalla polizia russa nel modesto appartamento.
 Anna ha lasciato Putin, un ex membro del KGB, alla guida della Russia e il suo braccio destro, Kadyrov, da lei accusato di crimini contro la popolazione cecena; ha lasciato il silenzio del Cremlino, forse in lutto stretto. Solo che Anna Politkovskaja non era una militante politica, non era un’eroina avvolta nella bandiera di un’ideologia, e tanto meno  era una “terrorista”: no, era solo e semplicemente una giornalista. Anzi, una cronista, una precisa “testimone”, l’occhio fotografico di una realtà tragicamente in trasformazione, quale era ed è quella della Russia post-sovietica. Una straordinaria Ottavia Piccolo, in un’interpretazione intensa e indimenticabile.