Posts Tagged ‘POESIE E RACCONTI’

UN CASTELLO DI POESIA CASTELLO BUFALINI DI SAN GIUSTINO

14 settembre 2012

Nuovo appuntamento di “Percorsi d’Estate”, le iniziative culturali promosse da Poliedro cultura in collaborazione con i Comuni di San Giustino e Città di Castello. Sabato 15 settembre le (more…)

Musica e Poesia a Panicale, MECENATE ERA UN UOM…

17 agosto 2012

Panicale: Domenica 19 agosto 2012 ore 21 Serata itinerante  da piazza San Michele

Omaggio poetico e musicale al poeta di corte Cesare Caporali (1531 – 1601)

Ensemble di strumenti rinascimentali: Orientis Partibus, Organo positivo, clavicembalo, organo Morettini: Eugenio Becchetti (more…)

VersEggiando premia i giovani finalisti del concorso internazionale di poesia

16 aprile 2012

La giuria composta dal presidente Comastri, Roberto Gennaro,  Veronica Giuseppina Billone,  Maria Cristina Calzibelli  Eva Cedroni ha scelto i seguenti finalisti:

Sezione “A” ( elementari)  Sofia Alimenti (con la poesia “La paura” – S.Maria in Campis, Spoleto), Penelope Ena (“Pioggia di campagna”, Bazzano di Spoleto) e Silvia Ricciardi (“Il gioco dei se”, Bari).

Sezione “B” ( medie inferiori) Emilia Monaco (“Il segreto della luna”, Stornarella – Foggia), Giovanna Potettu (“Sappiamo attendere”, Genola – Cuneo) e Chiara Sabena (“La ragazza degli arcobaleni”, Savigliano – Cuneo).

Sezione C:  Cristian Crispini (“Mezzanotte”, Spoleto), Roberto Modafferi (“Alla poesia”, Reggio Calabria), Ilaria Nizi (“In uno sguardo”, Spoleto) e Barbara Sabatini (“Parole d’ombra”, Spoleto).

La sezioe “D”, riservata agli adulti, soo state selezionate le liriche di Floredana De Felicibus Floredana (“Il tempo acerba delle more”, Atri – Teramo), Antonella Ortolani (“Nella pace”, Firenze) e Matteo Pizzoli (“Liquido”, Spoleto). Nessun umbro fra i finalisti della sezione “E” (silloge): Giacomo Giannone (“Del mito”, Torino), Martina Perna (“Pensieri notturni”, Serino – Avellino) e Maria Adelaide Petrillo (“Vaghi anelli di fumo”, Parma)

La premiazione è prevista durante manifestazione “Punto Eggi 2012  il prossimo 28 aprile 2012 presso la Sala Racani (Chiesa di San Michele Arcangelo)

È ora de svejasse!

15 aprile 2012

Vivémo ntó n paese Santo Ddio,

dua la politica è mafia pura,

dua conta “lei non sa chi sono io!”

e l Parlamento è pién de spazzatura;

c émo ardunàto ladri, delinguènti,

bucciotti, fannulloni, ncompetènti.

 

Vivémo ntó n paese dua le tasse

l hòn da pagalle sèmpr i più cojoni,

che si sè disonesto e te la spàsse

tocca armedià per te, ta quilli bòni.

Sè n evasor fiscale? Te premiàmo!

E ta le buste paga l amazzàmo!

 

Vivémo ntó n paese Arlecchino,

dua che le dignità vòl dì “amazzasse”,

dua chi cià casa ha sempre da pagà

e chi stà zzitto è l unico a rvoltàsse;

che si sè n gamba, bravo, pién de grinta,

nun possi lavorà si n c è na spinta!

 

Vivémo ntó n paese sgangherato,

che la giustizia è l filo dua n te règgi

basta afidàsse a n ottimo avvocato

e tutto se pòl fa…tranne le leggi.

Dua la cultura è na parolaccia

e l libbro n grande spreco de cartaccia.

 

Vivémo ntó l più bèl posto che c è

dua la più bella gente ha pèrso l còre,

è ora d armandà senza perché

tutta sta pipinàra ch è n tumore;

per artornà l paese del buon viso,

del sole…del bèl mare…del sorriso.

Gian Paolo Migliarini

nota di redazione: Dedicata a chi vuole essere amico.

 

Premio “Minerva Etrusca” a Gian Paolo Migliarini per la poesia in lingua perugina

26 marzo 2012

Al poeta perugino Gian Paolo Migliarini il premio Minerva Etrusca per la sezione “Poesia dialettale”.

Nel corso di una partecipata manifestazione (giunta alla XII edizione), tenuta presso la sala

Gian Paolo Migliarini

Sant’Anna, in occasione delle giornata mondiale della poesia, l’associazione Centro d’arte Minerva ha conferito al poeta perugino Gian Paolo Migliarini il premio per la poesia dialettale con la seguente motivazione: “Gian Paolo Migliarini – poeta perugino nativo del Borgo d’Oro – racconta la vita propria e quella della città con freschezza e fantasia, ricordando il passato non per rimpiangerlo, ma per auspicare un futuro migliore. La sua ironia aguzza e sorniona, evitando i banali moralismi, si esercita contro la furbizia di chi egoisticamente considera gli altri come strumenti per la propria affermazione. Migliarini supera il dialetto come pretesto comico e bozzettistico, facendone un valido strumento per lanciare un messaggio di fraterna liberazione dal conformismo, dall’egoismo e dalla stupidità”. Il premio è stato consegnato dal fondatore e coordinatore della perugina Accademia del Dónca, dr. Sandro Allegrini.

Migliarini, che si è detto commosso del prestigioso riconoscimento, ha dato lettura del testo “L’Italia secondo me”, tratto dal suo ultimo volume “Le tre fatighe”, Morlacchi editore.

Le mejo cose … poesia di Gian Paolo Migliarini

N albero pién de gemme rigojose

n ruscello raso d’acqua spumeggiante

mijardi de stelline luminose

e n prato pién de fiori, verdeggiante;

na cagna che slinguaccia l su canino

na mamma che dà llatte tal freghino.

N poraccio che se lèva l pan de bocca

pur d’aiutà ta nantro disgrazziato,

uno che soffre, pija l bèn quan tocca

ma nn arimpiagne mai, d’èsse campato.

E l sole, da le facce calorose

Nziem a l amór, ènno le mejo cose.

 

 

 

A San Valentino, da Goodmorningumbria gli auguri più belli a chi ama e a chi sogna di essere amato

13 febbraio 2012

Amore

Amore, vengo per non pensare alla forza della passione,

direzione obliqua che tende la pelle tanto quanto tu esageri il mio desiderio.

Diretta alla carezza di una piuma che sollevo con un soffio,

la mano che mi dai attraversa il mio spazio e tocca il vertice della cuspide tesa. Il senso che verte su didascalie raccolte nel tuo ombelico cerca l’amore con attenta attrazione per le parabole…

Ed io… non posso fare altro che sollevarti al cielo e sprofondare all’inferno da solo, alla ricerca del tuo amore unico.

Dalla raccolta “Catullo”, di Ottavio Trado

Eccomi

Eccomi…
so che mi aspettavi!

Mi spoglio
davanti ai tuoi respiri
che lenti si muovono
nella mia mente…

Eccomi…
sono qui per profumarti
i pensieri col mio
odore di donna…

… e capricciosa
vibro nell’attesa!

Copyright©2010 – WOMEN@WORK

L’Associazione minervA-minervAArte, promuove il concorso: NARNI “La Nevicata del 2012” – foto, video, poesie, canzoni.

5 febbraio 2012

Il concorso è aperto a tutti uomini, donne, ragazzi, bambini di tutte le età.

La partecipazione è gratuita. Gli elaborati dovranno essere inoltrati entro il 31 Marzo 2012 sull’apposita pagina creata su facebook e successivamente, completi di tutti i recapiti, e agli indirizzi mail: assminervaarte@gmail.com e mariacristina.angeli@gmail.com. Nel caso di foto e video vanno indicati i luoghi (territorio del Comune di Narni, comprese quindi tutte le frazioni) dove sono stati realizzati, si gradisce un titolo. Possono essere inviati un massimo di 6 elaborati per quanto riguarda la fotografia, un solo elaborato per i video, la poesia e la canzone, per ogni partecipante.

Per informazzioni:  Associazione Minerva 333 9144745

FEELING di Costanza Bondi dalla raccolta PASSIONE LATINA

11 gennaio 2012

Ti sento.

Sei mio.

Trascendo

dal mio io.

Sbandata

me ne vado.

Poi torno.

Ebbra nelle

tue vibrazioni.

WOMEN@WORK è il marchio creato e registrato da COSTANZA BONDI, che ne è ideatrice, scenografa, regista e protagonista, all’interno di un percorso artistico/poetico di donne scelte per la forza e per la passione del proprio carattere letterario, le cui parole ne restituiscono i tratti decisi di una intensità altamente creativa .

Della stessa collana sono la piccola raccolta AMORE AMARO, versi amorosi minimal chic, a cui fanno da contrappunto le esuberanze poetiche di PASSIONE LATINA, alchimia di una poesia; ALTER EGO, sonetti d’amore e di passione; CATULLO, poesia d’amore allo stato puro maschile; NUDO PENSIERO, la poesia d’amore si veste di eros, di Pina Izzo; il romanzo L’AMANTE DI LADY CHAT, cose di Facebook e dintorni (un omaggio sublime al moderno linguaggio della comunicazione virtuale) e il poema sinfonico PRESENTE ASSENTE, paradosso di un amore (un romanzo poetico di emozioni tanto incredibili quanto incantevoli).

 

POESIA: PORENA E SCHIFANOIA RECITANO AL COMBO ART CAFFE’ DI PERUGIA

13 ottobre 2011

Il giovane poeta Diego Maria Porena pupillo di Giorgio Albertazzi e portato alla ribalta nazionale da Maurizio Costanzo si esibirà insieme all’amato poeta e cantautore Matteo Schifanoia, vincitore del premio Midgard 2010, al Combo Art Caffè di Perugia in via Cartolari 1/a, l’appuntamento è per Sabato 15 Ottobre alle ore 20. I due talenti della poesia alterneranno letture dai loro rispettivi libri di poesia “Processi inversi” e “Tropolit” in un susseguirsi di colpi di versi e di narrazioni prosaiche. I volumi dei giovani poeti hanno ricevuto importanti riconoscimenti, partendo da Porena già presentato con i suoi Processi Inversi al Salone Internazionale del Libro di Torino e commentato in modo lusinghiero dal noto scrittore Giorgio Faletti, dal premio Nobel Dario Fò e da Maurizio Costanzo che ha speso parole di elogio ospitandolo nella sua trasmissione “L’uomo della notte” su Rai Radio 1. Le poesie di Porena, già recitate in varie occasioni pubbliche dal Maestro Giorgio Albertazzi che ne ha curato la prefazione del libro, sono recentemente diventate uno spettacolo teatrale dal titolo omonimo a quello del libro, che il giovane poeta stà portando in tournèe nei teatri italiani con il famoso attore e ballerino Massimiliano Varrese ed il pianista e compositore Maestro Maurizio Mastrini. I versi del volume “Tropolit” di Matteo Schifanoia hanno invece vinto la selezione del premio Midgard 2010 per la poesia.

L’ingresso all’evento è gratuito fino ad esaurimento posti.

LIBRI: Alchimia di una poesia, a cura di Costanza Bondi

7 ottobre 2011

Passione Latina 

alchimia di una poesia

a cura di Costanza Bondi 

PASSIONE LATINA col suo sottile gioco di esuberanze poetiche fa da contrappunto ai versi amorosi minimal chic di AMORE AMARO, format in cui le Women@Work si coordinarono per la prima volta all’insegna del loro simpatico progetto. Filo conduttore di PASSIONE LATINA è di nuovo infatti la tonalità creativa individuale dell’amore per l’amore, quando con gusto e leggerezza, quando invece con lusso e voluttà, all’interno di un universo che ha dato vita, nel tempo, alla concretizzazione di questo secondo progetto, sempre sotto la direzione artistica di Costanza Bondi.

WOMEN@WORK è il nome scherzoso che si sono date questo gruppo di amiche (le women, appunto) che in varie fasi della loro vita si sono dedicate “al lavoro” della scrittura amorosa, in tutte  le sue sfumature: si parla qui di amanti e amati, mariti e fidanzati, di storie ufficiali e ufficiose in cui è ovviamente il sentimento dell’amore a farla da padrone, al di là dei maschi protagonisti per i quali è stata scritta ognuna di queste poesie.

Per ORDINE via Fax o Mail 

Pagine 158  – F.to 12×15 cm.

ISBN 88-95132-59-9

Euro 10,00  – Per ordini superiori a n. 20 copie: Euro 6,00 cad. 

costanza.bondi@yahoo.it

IMPORTANTE: con la possibilità di personalizzare il frontespizio 

 

Poesie, inedita di Anna Pagnini

27 ottobre 2010

NOI
Sta per scendere la sera e inspiegabilmente i nostri corpi sono avvolti l’uno all’atro come due

Anna Pagnini

calamite che si attraggono,chiudo gli occhi e mi trovo stesa su te, tra noi solo silenzio,solo sguardi,quella piccola passione sta per accendersi alzo il mio sguardo ed incrocio il tuo,il desiderio accende una scintilla su noi, consapevoli ma impauriti a ciò che potrebbe nascere il tempo aspetterà noi e aspettando il giusto momento appoggerò nuovamente la mia testa sul tuo corpo e felicemente mi addormenterò.

L’angolo della poesia – Nadia Trianda

23 settembre 2010

TU.

Nadia Trianda

Ci siamo casualmente conosciuti
e subito ammirati.
Per ore abbiamo parlato
in un mondo nostro fatato.
Ti vedevo insicuro
ma mi piacevi davvero.
Il mio viso insieme al tuo sorriso
i tuoi occhi diventar sottili
la tua bocca allungarsi e fare le fossette.
La sincerità da ammirare
la tua dolcezza è da brividi…
questo sei semplicemente tu.

Nadia Trianda

Racconto tratto dalla raccolta “MIMOSE”

14 gennaio 2010

Rita Tenerini

L’Ombra

di Rita Tenerini

Nessuno passa più dalla piccola stazione. Lì, tutto è statico, freddo, inamovibile. Il tempo si è fermato. Un solo vagone, sull’unico binario morto, svetta come un baluardo, vessillo di un oscuro passato.
La biglietteria è un monumento alla memoria di viaggi lontani, di corse contro il tempo, di mesti arrivederci e inesorabili addii.
Ma il vecchio orologio racconta ancora emozioni inquietanti…
Un monito, per chi abbia il coraggio di guardare oltre quell’ora remota scandita nel cielo… e poi, sulla terra, vagare tra pallide ombre.

Anche lei è un’ombra.
Un’ombra nera nella sera.
Un’ombra nera alla luce del sole.

Non un suono, un segnale di vita, laggiù, dalla misera casa…eppure lei è là, pronta, per l’appuntamento con la notte… o forse, chissà, col mistero.
Non accosta neppure il portone… furtiva, cerca con gli occhi il deserto, lo stesso che sente nel cuore… e, chiusa nell’ampio mantello, dilegua nel buio infinito.
Un piccolo lembo bianco sbuca, sulle ossute caviglie…è stoffa vagante…è lieve rimpianto…è tutto ed è nulla…

Il vestito da sposa…
Che attende lo spettro del sogno…
Che allude a quel giorno perduto…
A nozze mancate, cui però ancora lei crede…

E si avvia. Percorre la strada di sempre. La stessa di allora…uguale a quell’ultima volta. Non sente la pioggia, la nebbia, l’inverno. Il vento di marzo, i fiori d’estate…
Nessuno interrompe il rituale, il percorso a ritroso nel tempo.
E’ un’ombra che insegue le ombre… e poi là, sopra il vecchio vagone… immobile, attenta ad ogni fruscio…le braccia incrociate sul petto…attende l’ennesima alba.

Era bella un tempo lontano…

Negli occhi l’azzurra fierezza di una giovane anima. Nel cuore, la trepidazione, l’attesa di chi ha sentito, per la prima volta, l’antica dolcezza. Un fuoco che tutto riscalda.

L’amore.

Il magico sogno aleggiava nell’aria, e il corpo fremeva all’idea del ragazzo con gli occhi di verde splendente, che il nome di patria rendeva più belli e profondi.

Era lei che penava, nel vederlo incupirsi, condannare ingiustizie e peccati…sopportare con rabbia il martirio di tutto il suo mondo, il suo popolo, che in quei tempi di tutto pativa. Umiliato, esiliato, braccato…

Lei, allora, piccola donna, allarmata ai discorsi di guerra…lo guardava, e per gli occhi adorati accettava ciò che, nel fondo del cuore, avrebbe piuttosto impedito, odiato, mille volte negato.
Accettava e taceva. Era un’anima persa per lui:
“Non dar retta, vedrai…non è in fondo in pericolo. Forse…”.
Ma di notte il terrore era incubo, ogni rischio temuto un presagio…tra le ombre più lunghe e più scure…nel silenzio, e il vagar del pensiero…mentre l’alba era ancora lontana…e il profumo di lui già dissolto… In ginocchio per ore, lei pregava un’immagine sacra. Soffocando così, nell’olimpo dei cieli e dei santi, e singhiozzi, e paure, e i lamenti strazianti del cuore.

E il presagio divenne realtà: parlava di morte e tedeschi, di prigioni e feriti; e anche di terribili ‘lager’ lontani…dai quali nessuno tornava…

La stazione….

Quelle file composte, tra il latrare dei cani, nelle gelide aurore d’inverno, quelle grida di donne, quegli spari, quei bambini con gli occhi sgranati….e poi lui, il ragazzo dagli occhi più belli, di muschio e d’estate, di fiume e passione…era lui, tra quegli uomini in grigio, e tra accenti di freddo e metallo, ben lontani dal dolce latino…lui, costretto sul treno fumante…il suo braccio lanciava, per sempre, un saluto. Un saluto già vecchio, un saluto perduto.

Lei lo aveva aspettato, aspettato, aspettato…ogni giorno, ogni istante.
“Ma verrà? Che farà? Torna presto…non importa il quando, o il perché…Ma tu torna, ritorna…”.

Non contavano, ormai, la miseria, il pane sempre più nero, il degrado, la fame… neanche il tempo che lento passava. E non gli uomini in blu venuti dal mare, con drappi di stelle e di strisce…con l’odore di cioccolato, ed il rock, e le feste, e le stecche di sigarette… con le cicche da masticare, per sentire un po’ meno la fame…E anche a lei, come a tutti, la salvezza sembrarono…

Però, ormai…a più nulla credeva.

Su quel treno di stelle e di strisce…solo un nome, ed un volto, mancava…

Ecco perché, se di sera, viandante, ti sorprende quell’ombra sfumata…che ti fissa dal nero vagone,
con lo sguardo d’agnello ferito…tra binari, banchine, e la torre… che sussulta per il mondo di guerra…

Tu, pietoso, fai questo: ripensa Mathausen…il freddo, la fame …le docce di gas. Ripensa quel fango agghiacciante, tremenda vergogna per tutti…

E poi… pensa a quell’ombra…
Ma non dirle mai nulla.
A lei, no…

Perché hai visto…ora sai.