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Perugia: “Resilienza di Pompei” conferenza del prof. Mario Torelli 

29 novembre 2017

A cura dell’Associazione “Amici della Galleria Nazionale dell’Umbria”

pompei

Galleria Nazionale dell’Umbria  giovedì 30 novembre ore 17.00 

Il prof. Mario Torelli ha ricoperto numerosi incarichi nel corso della sua vita professionale, nel 1969 è nominato docente di Archeologia e di Storia dell’Arte greca e romana presso l’Università di Cagliari, cattedra che ha ricoperto fino al 1973; dal 1975 al 2010 è stato docente di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana presso l’Università di Perugia oltre a essere Visiting Professor presso diverse istituzioni all’estero tra cui l’Università di Parigi La Sorbona e  docente a Oxford (1988). (more…)

Lettera a Goodmorningumbria

7 novembre 2010

POMPEI

Il crollo presso gli scavi di Pompei dà nuovo fiato ai lamenti sui tagli. Eppure noi ricordiamo che nel ‘97 Walter Weltroni, allora ministro della cultura, dichiarò (gli scappò detto) che di oltre 500 dipendenti addetti all’area archeologica ogni giorno se ne presentano mediamente 145, chissà se è cambiato qualcosa. Giova rivangare questo dato perché le famose manutenzioni (non i restauri, che spettano agli specialisti), cioè pulizia dei detriti, canaline di scolo, taglio di erbe e arbusti etc, potrebbero ben farle i custodi, anziché bivaccare straccamente da un sedile all’altro. Il direttore generale Mario Resca non sbaglia una parola circa l’enorme potenzialità economica del turismo culturale, peccato che le stesse cose le diceva già Ronchey nel ‘92 e Spadolini ancor prima, ma non pare se ne sia fatto un buon costrutto. Per cambiare registro bisogna avere il coraggio di rompere barbare consuetudini sindacali e politiche. Altrimenti saranno sempre soldi gettati al vento.

Luigi arch Fressoia –  PG

Vinti: Il governo Berlusconi odia la cultura e questi sono gli effetti.

7 novembre 2010

di Stefano Vinti

La “banda” che ci governa produce ogni giorno danni incalcolabili al nostro Paese, il ministro Bondi se avesse un pò di dignità personale già si sarebbe dovuto dimettere. Chi vuole bene all’Italia deve cacciare questo governo impresentabile. I crolli alla “Domus Aurea”, al Colosseo, quelle a Pompei dell’aprile scorso, alla “Casina dell’Aquila”, e poi al Thermopolium e, a gennaio, alla “Casa dei Casti Amanti”, e alla “Casa di Giulio Polibio” annunciavano che una catastrofe archeologica, prima o poi, si sarebbe abbattuta sul nostro patrimonio culturale. Oggi la “Scola armaturarum juventis Pompeiani” non esiste più. A via dell’Abbondanza, nel cuore di uno dei siti più famosi del mondo e del più grande museo all’aperto esistente, si registra solo un cumulo di macerie e l’area è stata chiusa per preservare i frammenti della Scola, o meglio, quel che resta di un bene considerato unico nel campo dell’archeologia.

Il crollo dell’Armeria dei Gladiatori è uno scandalo internazionale i cui effetti sulla credibilità, complessiva, dell’Italia sono facilmente intuibili. La gestione commissariale, voluta da Bondi, affidata a Marcello Fiori, braccio destro di Guido Bertolaso, che ha avuto a disposizione 79 milioni di euro, è stata catastrofica. L’irresponsabile taglio dei finanziamenti è una causa prioritaria di questo e altri crolli, ma non la sola, è tutta una politica ad essere fallimentare.