BEVAGNA : DOMENICA 6 FEBBRAIO 2011 ORE 17,00
BERGAMO: MERCOLEDì 13 APRILE 2011 ORE 21,30
Compagnia Teatro Popolare d’Arte “ZUPPA DI PIETRA”, sezione Teatrale dell’Associazione MinervA-minervAArte con la regia di Mauro Pulcinella – Presidente Mariacristina Angeli
Personaggi e interpreti:
CIAMPA – Marcello Coronelli; BEATRICE– Maria Teresa Jazzetti Keller; FIFI’–Toriano Botti; IL DELEGATO–Fabio Moriconi; LA SARACENA– Maria Cristina Cerri Ciummei; FANA – Paola Di Pasquale; ASSUNTA– Marica Riccio; NINA – Marzia Keller
Regia, scene e costumi di MAURO PULCINELLA. Segretaria di produzione: Mariacristina Angeli
Collaborazione alla regia: Franco Bussoletti Luci e fonica: Federico Santini – Enrico Cioni
Macchinista: Gianni Carnevali
“Affrontare i classici è sempre lavoro di non facile attuazione. C’è il rischio del confronto con allestimenti di storica rilevanza artistica e l’affannosa ricerca di una chiave di lettura originale o per lo meno non banale.
La realizzazione proposta dalla Compagnia Teatro Popolare d’Arte “Zuppa di Pietra” con la regia di Mauro Pulcinella, privilegia una lettura fedele delle tematiche pirandelliane: la gelosia e le apparenze, le maschere e i pupi, la pazzia.
L’azione de “ Il Berretto a Sonagli” inizia quando s’insinua nella mente della signora Beatrice Fiorìca il sospetto che suo marito (un personaggio senza nome né faccia), stringa una relazione sentimentale con Nina, la moglie di Ciampa, scrivano alle loro dipendenze.

Maria Cristina Angeli
Da questo comincia la trama ordita dalla donna per sorprendere suo marito e svergognarlo.
Contro il consiglio di tutta la sua famiglia, lei non rimane zitta. Vuole la giustizia, un concetto anacronistico in un’età cui le donne sono proprietà, oggetti invece che soggetti.
In un atto simbolico della sua ribellione verso la tradizione, sfida sua madre Assunta, che supplica sua figlia di non creare lo scandalo.
Beatrice è stufa dei pregiudizi della gente da cui si sente intrappolata come in una ragnatela, stufa di recitare la parte della moglie sottomessa. In quella casa, ormai maledetta, le riesce ormai insopportabile vivere. “ Una casa dove è entrata la gelosia ormai distrutta è, finita, terremoto perpetuo!”
Ma la sua voglia di vendetta incrinerà irreparabilmente l’equilibrio sociale della cittadina siciliana.
La società impone parvenze onorevoli, obbliga a comportamenti irreprensibili, costringe l’individuo a fabbricarsi il proprio “pupo”, la maschera della dignità da sfoggiare in pubblico, non importa se poi, in privato, ogni precauzione s’infrange, ogni rispettabilità decade, l’importante è “salvare le apparenze”. Questo è ciò che conta per lo stesso Ciampa, perno primario dell’intero intrigo.

Mauro Pulcinella
Nel primo atto si assiste ad una sorta di minacciosa incombenza fisica dello scrivano, improvvisamente privato dell’ossequio untuoso e servile, nei confronti della donna: quasi un avvertimento di quanto la confusa e ostinata volontà di vendetta possa scavare una ferita irreparabile nel tessuto sociale della cittadina. Nel secondo atto è quasi con malvagia soddisfazione che Ciampa, ricamando con l’ implacabile logica del ragionatore intorno all’ immagine del «Pupo» che vive in ciascuno di noi, spinge Beatrice a sanare quella ferita ricorrendo all’unica soluzione possibile.
È un crescendo di tragicità grottesca intorno a Beatrice che sarà la sola a pagare un tributo notevole per aver voluto far trionfare, seppur con inutile affanno, la verità.
La scena introduce lo spettatore nell’ambiente sociale siciliano della prima metà del secolo, in quella terra degli agrumi e del sole dove il “che dirà la gente” è una verità e la verità è un’altra verità. Fondamentale perciò creare una barriera percettiva che diventa una ragnatela di cui né i personaggi né il pubblico riusciranno a liberarsi, a meno che…” Naturalmente anche questa volta le scenografie di Mauro Pulcinella saranno insolite e avranno quella nota artistica che sempre le differenzia e che indurranno lo spettatore a entrare in simbiosi con i protagonisti e con i loro stati d’animo. Una chiave di lettura scenografica originale, così come gli oggetti e i materiali utilizzati per la sua realizzazione, ideati, creati, modificati e trasformati dallo stesso Pulcinella.