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LIBRI: Monteluce 1871 – 1930, storia di un quartiere perugino

2 Maggio 2012

di Costanza Bondi

Il pomeriggio del 30 aprile, in seno agli incontri dell’Accademia del Donca che come di consueto si svolgono al Teatro Morlacchi di Perugia, Sandro Allegrini ha presentato MONTELUCE: IERI, OGGI E DOMANI. EXCURSUS STORICI E PROSPETTIVE. Conferenza in cui, rispettivamente, lo ieri/l’oggi/e il domani erano rappresentati da Mara Moriconi, autrice del libro dal titolo STORIA DI UN QUARTIERE PERUGINO: MONTELUCE 1871 – 1930,Valeria Cardinali, assessore all’urbanistica e  Sabrina Cittadini, presidentessa dell’Associazione Monteluce.

Se quindi Monteluce ha da sempre rappresentato un legame nel territorio tra le due università (la statale e quella per stranieri), per il presente l’Associazione presieduta dalla  Cittadini cerca di tenerne ancora i piedi le fila aggregative insieme alla parrocchia di don Luciano Tinarelli, in quanto memoria storica personificata sul versante religioso del quartiere stesso, l’Arci, la Polisportiva e i residenti tutti. Si tratta, infatti, di un luogo caratterizzato da quella specifica dimensione umana che ancora oggi si può trovare in un paese, così che le tante piccole iniziative promosse dall’Associazione non tendono altro che ad illuminare suddetto quartiere che, già nel nome, porta appunto la sua luce. A sostegno di ciò è il dato previsionale che ci fornisce l’assessore Cardinali sui 770 circa nuovi residenti, per un’edilizia calmierata a canone convenzionato, a cui faranno da corredo servizi pubblici e riconversione di spazi, negozi di

Mara Moriconi, Valeria Cardinali, Sabrina Cittadini

alimentari e di generi vari, la Casa della Salute, un Centro Benessere, uno spazio di servizio per studenti gestito dall’Adisu e una parte dedicata all’amministrazione comunale per servizi al cittadino. Al di là di tali notizie di attualità o previsionali, reperibili nella cronaca più o meno quotidiana, di interessantissimo apporto culturale è stato l’intervento di Mara Moriconi, che tra l’altro ha aperto la conferenza, sulla storia del quartiere oggetto di studio. Monteluce, infatti, nell’immaginario collettivo dei perugini è rappresentato ancor oggi come “l’ospedale”, non fosse altro perché tutti, lì, ci siamo nati e, fino a poco tempo fa, ci abbiamo fatto nascere i nostri figli. A inizio secolo, però, Monteluce era inesistente come quartiere, trattandosi infatti di piena campagna: neanche la chiesa era aperta al pubblico, poiché di proprietà delle monache dell’ordine delle Clarisse e quindi soggette alla clausura. Tale monastero, edificato nel 1218 e vantando, così, una data di fondazione seconda solo – in ordine cronologico – a quello di Santa Chiara in Assisi, ospitò le clarisse fino alla costruzione dell’ospedale. Fin quando, cioè, la Congregazione di Carità della città decise di spostare l’ospedale da via Oberdan ad altra sede. La scelta della sede ricadde appunto sul monastero, che fu demolito nel 1910: alle ore 17.15 del 12 maggio le monache danno l’addio alla propria casa secolare, così che il 14 settembre dello stesso anno, alla presenza del primo ministro di allora, viene posata la prima pietra. Ma il “parto” (è il caso di dirlo) edilizio durò una ventina d’anni, sebbene fosse finanziato congiuntamente da fondi della Congregazione della Carità e da quelli dell’amministrazione pubblica. Per salvaguardare eventuali epidemie, l’ospedale fu costruito secondo le nuove norme igieniche che di lì a poco si erano affacciate nel panorama sanitario: quindi un’unica struttura ospedaliera, sì, ma costruita in più blocchi distinti fra loro. Dopo la prima guerra mondiale, la nuova classe borghese emergente, bisognosa di trovare anche un’identità residenziale che esulasse sia dalla campagna popolana che dalla nobiltà cittadina, trovò in Monteluce il quartiere adatto a soddisfare le proprie esigenze edilizie. Così fu che il “non-luogo” tra la città e l’ex monastero iniziò a riempirsi di nuove costruzioni: il resto è noto… anche se per saperne di più su particolari e aneddoti inerenti questa nostra bella storia cittadina, potete documentarvi, appunto, nel libro della Moriconi, editato da Era Nuova. Esilaranti e pertinenti, come sempre quando si è ospiti di Allegrini, sono stati quelli che lui stesso ha definito “intermezzi letterari”: letture di testi in lingua perugina inserite tra un intervento e l’altro all’interno della conferenza, che hanno scaturito nel pubblico risate più o meno amare. Dopo il racconto di fra’ Giacomo Paris e le sue prodezze da fanciullo nel quartiere, con la mamma che per rimproverarlo gli diceva farè la fin’ de Cinicchio e pu da grande finirè ‘n prigione, è stato il turno del saluto al vecchio ospedale di Rosanna Armellini, letta da Gianfranco Zampetti, con la nostalgia, sissignore è proprio lìa e del magone ‘nto lo stomico pei calcinacci che se vedon a vniggiùe di Ruggero Papini decantato da Leandro Corbucci.

Richieste dei Residenti di Porta Sant’Angelo al Sindaco Boccali, con allegate 193 firme….

21 luglio 2011

Oggetto: Sicurezza , degrado e interventi di recupero per il quartiere di P.ta s.Angelo

Illustrissimo Sig. Sindaco,

Con riferimento all’esposto inviato alla Sua cortese attenzione in data 13/5/2011 con raccomandata A.R. n.139310514917 […], i Cittadini e Residenti firmatari della presente chiedono che, anche nell’ottica del nuovo “Quadro Strategico per la valorizzazione del Centro Storico” , l’Amministrazione Comunale di Perugia affronti i problemi e/o suggerimenti di seguito elencati e discussi nel corso dell’Assemblea popolare sul tema “Sicurezza e degrado del quartiere di Porta S.Angelo”, organizzata dall’Associazione “Vivi il Borgo” in data 9 Giugno 2011, affinché la stessa Amministrazione e i Cittadini possano adottare una strategia comune e condivisa per la riqualificazione di questo meravigliosa porzione di citta’:

1. Attuazione urgente del “Patto per Perugia Sicura” rinnovato con deliberazione della Giunta Comunale in data 14 Gennaio 2011 ed in particolare per i punti che riguardano videosorveglianza, illuminazione pubblica e controlli di sicurezza nei pubblici esercizi e circoli privati .

Relativamente al quartiere di P.ta S.Angelo si chiede di:

a. Dare seguito all’installazione delle 2 telecamere di videosorveglianza in C.so Garibaldi gia’ previste nella “Relazione Previsionale e Programmatica 2008-2009-2010” con delibera del Consiglio Comunale n.63 del 28.3.2008, sentiti anche i residenti circa la migliore collocazione delle stesse.

b. Provvedere al potenziamento dell’illuminazione pubblica nei vicoli e nella zona del Parco .

c. Verificare la possibilita’ di effettuare corse notturne per la nuova linea Buxi Z in C.so Garibaldi per agevolare il rientro a casa di coloro che pur abitando nel quartiere non hanno diritto al permesso ZTL (per la maggior parte studentesse).

d. Attivare quel “percorso di ascolto e confronto con le diverse espressioni del tessuto sociale, associativo, produttivo, del mondo del lavoro, nonché delle rappresentanze delle comunità immigrate, al fine di determinare in maniera condivisa e partecipata le specifiche esigenze delle differenti categorie sociali ed economiche, nell’ottica di definire compiutamente finalità, obiettivi e priorità degli interventi da attuare” ( piano “Perugia Sicura”), attraverso il coinvolgimento di quella rappresentanza delle diverse categorie sociali presenti nel quartiere oggi costituita dall’Associazione “Vivi il Borgo” e che si possa proporre come elemento di raccordo fra Amministrazione Comunale, “Gruppo di Lavoro per la Sicurezza” e il Borgo stesso.

2. Realizzazione di nuove e capienti aree di parcheggio pertinenziali. Questo punto e’ considerato da tutti come imprescindibile nell’azione di riqualificazione del Borgo. Residenti e Commercianti hanno apprezzato l’intervento di sistemazione delle poche aree esistenti ed in particolare dell’area del Parco di porta S.Angelo (fuori le mura) , tuttavia il numero di parcheggi e’ insufficiente a garantire:

a. Un facile accesso dei residenti alle proprie abitazioni.

b. La fruizione ai non residenti dei servizi offerti dai commercianti.

c. Il ritorno di nuclei familiari a risiedere nel quartiere.

Le possibili aree di parcheggio indicate dall’Assessore alla Mobilità Ciccone e dai Residenti sono la Torre del Cassero (400 posti auto ) e l’Ex parcheggio Officine Piccini (200 posti) .

3. Inversione del processo di trasformazione di fondi e garage in monolocali dati in affitto frequentemente al “nero”, privi delle caratteristiche minime di vivibilità ma ugualmente realizzati negli anni passati, e forse anche di recente, usufruendo delle leggi in “deroga”. Questo cambiamento nella struttura fisica del Quartiere ne ha stravolto il senso stesso, trasformandolo da luogo di crescita comune a semplice funzione di dormitorio con tutte le conseguenze connesse.

Sono necessari:

a. Censimento di tutti gli immobili che si trovano nello stato descritto.

b. Controlli accurati su affitti (sull’esempio di quanto avvenuto nella città di Terni nei giorni scorsi), licenze edilizie e TIA.

c. Incentivi al riaccorpamento dei monolocali in unità immobiliari di maggiori dimensioni.

d. Incentivi alla ridestinazione, laddove possibile, di fondi abbandonati ad attività commerciali o, meglio, artigianali o ad uso garage, fatte salve le caratteristiche storico/architettoniche degli edifici.

e. Revisione degli iter autorizzativi delle Concessioni Edilizie in Centro Storico al fine di evitare il ripetersi dell’incresciosa situazione creatasi in Via Benedetta angolo Via del Fagiano ove il Comune di Perugia dopo aver ceduto a privati per la somma di euro 55.000 (lordi) l’edificio degli ex-bagni pubblici ha autorizzato gli stessi a creare un parcheggio privato che verra’a breve recintato e con annesso addirittura un “torrino” per l’alloggiamento dei contatori del gas , dove prima, invece, esisteva una piazzetta molto frequentata dai residenti e dai turisti ed ora inaccessibile. La ristrutturazione ha degradato totalmente ed irrimediabilmente la vista sul complesso dell’ex Monastero di San Benedetto ora sede ADISU.

4. Valorizzazione del patrimonio artistico, storico e culturale del Quartiere con iniziative volte a:

a. Rendere fruibili tutti i luoghi, monumenti ecc. di interesse oggi chiusi al pubblico

b. Rilanciare il percorso museale sull’asse ideale Borgo XX Giugno (Museo Archeologico) – C.so Vannucci (Galleria Nazionale dell’Umbria) – C.so Garibaldi (Museo della Torre del Cassero) con iniziative ad-hoc.

c. Risistemazione di Via del Canerino come punto di accesso principale , turistico e non, al Parco di Porta S.Angelo

5. Organizzazione di iniziative culturali e sportive atte a rinnovare l’interesse della cittadinanza e soprattutto dei giovani per il Rione , nel contempo a “riempirne” i luoghi troppo spesso vuoti e a favorire il rilancio delle attività commerciali con:

a. Eventi di “prestigio” come ad esempio concerti di musica classica nella splendida cornice del Tempio o nell’anfiteatro del Parco.

b. Animazione di Piazza Lupattelli (strada già intrapresa dall’amministrazione col plauso dei Residenti) con mercatini, concerti, teatrini ecc.

c. Attuazione del progetto, già proposto all’Amministrazione dal Prof. Roberto Camponi, residente nel Borgo, di creazione di un percorso di atletica nel Parco di Porta S. Angelo che , oltre ad attirare gli appassionati, aumenterebbe la frequentazione del Parco stesso a vantaggio dell’Ordine Pubblico.

6. Migliore comunicazione fra gli abitanti del Borgo, le relative Associazioni e l’Amministrazione. Troppo spesso infatti avviene che i Residenti siano allo scuro di iniziative prese dall’Amministrazione a favore del Borgo, ciò riduce l’efficacia delle iniziative stesse .

 

Certi, come già avvenuto recentemente, che la S.V. terrà in debita considerazione quanto esposto, il primo firmatario della presente e/o l’Associazione “Vivi il Borgo” in rappresentanza di tutti i Cittadini di seguito firmatari auspicano che l’Amministrazione Comunale possa accogliere le richieste in oggetto e l’ulteriore invito ad aprire un “tavolo” di confronto e collaborazione fattiva .

Distinti Saluti

I Cittadini