Una rappresentanza del Movimento 5 Stelle Perugia ha incontrato i vertici della Questura di Perugia alla guida del Dott. Carmelo Gugliotta. L’incontro si e’ svolto presso la Questura di Perugia, alla presentazione istituzionale del nostro gruppo di rappresentanza comunale e’ susseguita un’interessante discussione sul livello di sicurezza del nostro comune e sulle attivita’ operative e di controllo. Il M5S ha illustrato le attivita’ (more…)
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IL M5S PERUGIA INCONTRA IL QUESTORE CARMELO GUGLIOTTA
20 settembre 2014Perugia, frenetica attività del sindaco Romizi
17 giugno 2014Incontro del Sindaco Romizi con il questore Carmelo Gugliotta e i dirigenti della questura di Perugia
Il sindaco Andrea Romizi il 18 giugno, alle 11:00, sarà presente in Piazza IV Novembre per la manifestazione “On the road” della Confcommercio territoriale di Perugia che presenterà una nuova iniziativa: un ufficio mobile per stare più vicina alle imprese nei territori di sua competenza. Saranno presenti il consiglio dell’organizzazione, guidato dal presidente Sergio Mercuri, e i sindaci delle località interessate.
EMERGENZA CRIMINALITÀ: “I CITTADINI SI ASPETTANO DAL NUOVO QUESTORE DI PERUGIA PROVVEDIMENTI URGENTI IN MATERIA DI SICUREZZA”
12 ottobre 2011I perugini si sentono ormai ‘indesiderati’ nella propria città
“Auguro buon lavoro al nuovo questore di Perugia, giunto in città e subito alle prese con una situazione di emergenza legata alla sicurezza, come da anni cittadini e associazioni segnalano alle
autorità competenti”. Lo dice Maria Rosi, consigliere regionale del Pdl e vicepresidente della Commissione antidroga del Consiglio, la quale sottolinea che per dare risposte ai cittadini in un momento delicato come quello attuale è indispensabile la massima collaborazione di tutti, quindi anche degli amministratori regionali, che dovrebbero “smetterla di pensare solo agli equilibri politici interni e, fra le altre cose, decidersi a nominare il nuovo membro della Commissione antidroga, affinché questo organo sottovalutato si possa riunire e iniziare ad essere operativo”.
Secondo Maria Rosi “l’emergenza sicurezza è tale che i perugini si sentono ormai ‘indesiderati’ proprio nella città dove sono nati e cresciuti, con scippatori e spacciatori clandestini che la fanno da padroni. Fra i provvedimenti urgenti – aggiunge – dovrebbe esserci l’istituzione di un presidio mobile per vigilare sulle zone ‘calde’ della città, quindi non solo il centro storico ma anche via della Pallotta, piazza del Bacio, via Settevalli e Madonna Alta. Va fatto – continua – un controllo
serrato nei parchi dove si rifugiano gli spacciatori, potenziando l’illuminazione e utilizzando le telecamere. Occorre attivare subito corsi di difesa per le persone in questo momento più esposte: i ragazzi delle scuole ed i commercianti”. “Chiaramente – conclude – queste misure non bastano da sole ad aumentare la sicurezza, ma devono essere accompagnate da iniziative culturali
che accendano di nuovo i riflettori sulle ‘zone d’ombra’ di Perugia”.
Cambio turno senza indennità economiche per la Polizia di Perugia, protesta l’UGL
3 agosto 2011E’ da qualche mese che l’Ugl Polizia di Stato sta osservando l’andamento della questura e dei Commissariati di P.S. della provincia di Perugia, relativamente all’impiego del personale ed alle indennità economiche spettanti al personale, secondo quanto previsto il CCNL. In particolare da qualche mese si osserva sulle modalità di utilizzo, da parte dell’Amministrazione, dell’istituto del “cambio turno” che dovrebbe essere utilizzato solo in casi di esigenza improvvisa ed imprevedibile e quindi è possibile un improvviso cambiamento di turnazione del dipendente. Per questo disagio, provocato all’operatore di Polizia, è prevista una indennità economica che si raddoppia nel caso in cui il cambio turno sopprime anche il previsto giorno di riposo settimanale. “La questura fa un uso eccessivo ed indiscriminato del cambio turno – dichiara il Segretario regionale UGL Gaudiosi Enzo – e ciò ha portato questa O.S. a diffidare il Questore di Perugia, durante l’ultima verifica sindacale, ad ricorrere all’istituto del – cambio turno – , se il Viminale non garantirà la copertura economica per il pagamento dell’indennità per il prossimo semestre.
Infatti il Ministero dell’Interno, per tutto l’anno 2011, ha assegnato 1.700 “cambi turno” circa, con la relativa copertura economica, di fatto il Questore con nota scritta a questa O.S. del 28 u.s. segnala di aver effettuato sino al 30 giugno c.a. ben 2.434 cambi turno. Riteniamo che sia una cosa gravissima – dichiara Gaudiosi Enzo – quanto sta accadendo ai poliziotti perugini, che stanno “lavorando gratis” perché al momento non è previsto nessun aumento di risorse per pagare le relative indennità, dei cambi turno in esubero, così oltre al danno del disagio personale e famigliare, ad oggi, anche la beffa del mancato riconoscimento economico. In un momento economico così difficile che non risparmia il Comparto Sicurezza, la gestione del personale diventa fondamentale perché bisogna saper coniugare le esigenze della sicurezza con il rispetto del CCNL e delle funzioni di ogni singolo operatore. La “coperta è sempre più corta” molte volte, abbiamo invocato l’intervento del Prefetto, del Sindaco di Perugia e di tutti gli esponenti dei partiti – continua Gaudiosi –, ed anche allo stesso Questore, ma il risultato è chiaro – in questi giorni sono stati movimentati su tutto il territorio nazionale 2.150 poliziotti ma nessuno di loro è stato assegnato alla provincia di Perugia. Abbiamo proposto l’istituzione del Reparto Mobile o l’aggregazione di un Nucleo Prevenzione Crimine che possano incrementare la sicurezza sul territorio per dare al cittadino umbro una maggiore percezione di essere tutelati dallo Stato, abbiamo più volte invocato l’unità sindacale magari organizzando una grande manifestazione, per tenere alta la guardia sul fenomeno criminalità, con la partecipazione di tutti i comitati dei cittadini, associazione commercianti e con tutte quelle persone che vogliono più sicurezza nelle città, ma purtroppo si parla tanto di unità sindacale ma poi il personalismo ha il sopravvento, basti pensare che il SIULP e la CISL qualche giorno fa hanno fatto parlare di loro proponendo l’insediamento di un Centro di identificazione per gli stranieri in Umbria, così tutti noi potremo vivere personalmente quanto sta accadendo a Bari e a Crotone.
Ugl: Sicurezza, ormai una questione di politica-economica
7 gennaio 2011“Schierare a presidio delle ordinanze dei sindaci sulla sicurezza urbana gli apparati di polizia pone problemi rilevanti che meriterebbero una lucida valutazione. Sia perché si rischia di distrarre dalla difesa dell’ordine pubblico risorse già sotto pressione, sia perché si potrebbe incrinare l’equilibrio fra Istituzioni sovrapponendo indebitamente ruoli e funzioni” afferma il segretario regionale confederale dell’Ugl dell’Umbria, Enzo Gaudiosi.
Il riferimento è al decreto-legge 12 novembre 2010 n. 187 recante misure urgenti in materia di sicurezza, convertito a dicembre in legge al Senato in via definitiva. Tra le principali novità, il pacchetto sicurezza 2010 prevede misure per il contrasto alla criminalità organizzata e alla violenza negli stadi tra cui l’arresto in “flagranza differita” fino a 48 ore per chi commette reati durante le manifestazioni sportive e la creazione di un fondo per le vittime di reati commessi negli stadi. Inoltre, il pacchetto prevede un rafforzamento dei poteri degli steward che vengono equiparati a pubblici ufficiali.
“Ma l’articolo che più fortemente preoccupa perché di carattere elettoralistico e propagandistico è il numero 8 che amplia i poteri del sindaco in materia di sicurezza pubblica. Questo articolo inserisce di fatto nella catena di comando e responsabilità nell’uso della polizia, prevista dalla Costituzione della Repubblica, la figura del sindaco.
Secondo la legge italiana il sindaco è l’autorità che sovrintende alla sicurezza urbana e dei cittadini, non è però la massima autorità di Pubblica Sicurezza nella città.
Quest’ultima autorità infatti in particolare per l’uso della forza pubblica è in capo al Prefetto e al Questore della corrispondente provincia. Ora, prevedere un Prefetto responsabile delle misure sul concorso delle forze di polizia ai fini dell’attuazione delle ordinanze del sindaco-sceriffo rischia di creare un grave vulnus costituzionale ai poteri dello Stato e alla loro divisione.
La questione sicurezza merita invece attenzione e serietà sia a livello locale che nazionale. Nella nostra regione ad esempio non si può tacere la recente e incredibile vicenda che lega il destino del corpo di polizia locale delle Comunità Montane alla soppressione di questi enti. Non è dato ancora sapere quale sarà il futuro professionale
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di questi agenti per i quali si sono spese risorse pubbliche in formazione, che fino a poco tempo fa sono stati finanziati dalla Regione con legge umbra 23/79 e che ora sono alla ricerca di una ricollocazione.
La sicurezza in Umbria e in Italia ormai sta assumendo contorni che hanno dell’incredibile. Mancano i mezzi per poter lavorare, negli uffici c’è carenza di personale, materiale e attrezzature. I nostri agenti devono provvedere personalmente all’acquisto di giubbotti antiproiettili. Computer e auto che hanno vent’anni, benzina limitata e nemmeno carta e penna vengono più fornite. Questa è la situazione reale. Anzi surreale.
Peggiorano sempre più le condizioni di lavoro nelle caserme umbre, in particolare quelle di Todi, di Città di Castello e di Assisi, presidi di legalità che restano aperti soltanto grazie alla alta professionalità degli agenti che giorno dopo giorno dimostrano coraggio, abnegazione e spirito istituzionale di Corpo. Un segnale che conferma la scarsissima attenzione da parte dei sindaci locali e della Giunta Marini sempre in prima fila per ottenere visibilità e stare alla ribalta della cronaca ma mai in prima linea per trovare risorse utili ad alleggerire le carenze croniche di cui soffre il Comparto Sicurezza anche in Umbria.
E come se non bastasse, oggi il progetto sicurezza per realizzarsi ha bisogno anche dei privati. Basti soltanto pensare che per sostenere la lotta alla mafia la squadra Mobile di Palermo avrà una nuova sede operativa grazie al protocollo d’intesa firmato in questura con Confindustria Sicilia. Gli industriali siciliani si sono infatti impegnati a stanziare circa 350 mila euro per ristrutturare la nuova sede, fornendo pure arredamenti e strumenti tecnologici avanzati. A questi imprenditori illuminati va il nostro più sentito ringraziamento ma non possiamo nascondere che avremmo preferito che fossero gli enti pubblici a garantire il contrasto alla criminalità”.
Ugl: dopo la verità, giustizia per il poliziotto di Foligno
16 novembre 2010“Abbiamo avuto la verità, ora vogliamo piena giustizia per il poliziotto Ass.te Capo C.M., in servizio da oltre sedici anni nella Polizia Stradale di Foligno nonché da diversi anni dirigente sindacale dell’Ugl Polizia di Stato – dichiara il segretario regionale confederale dell’Ugl dell’Umbria, Enzo Gaudiosi – I rappresentanti della legge hanno dato con chiarezza inequivocabile il loro responso. Il Pubblico Ministero Manuela Comodi, al termine delle indagini preliminari, ha formulato il 18 c.m. la richiesta di archiviazione “definitiva” perché non si evidenziano fatti penalmente rilevanti a carico dell’indagato e il Tribunale di Perugia ha accolto senza riserve tale richiesta”.
Le puntuali indagini compiute anche con l’ausilio di videocamere hanno escluso la partecipazione del poliziotto alla sassaiola tra alcuni tifosi scoppiata in una stazione di carburante vicino allo stadio Blasone dopo la partita tra il Foligno e l’Arezzo del 2009. Il poliziotto della Stradale di Foligno era stato chiamato in causa dai tifosi dell’Arezzo la cui testimonianza era stata raccolta dagli agenti della Digos della città toscana. Disordini, fatti gravi, che portarono il Questore di Perugia a vietare al poliziotto l’accesso alle manifestazioni sportive di calcio per ben tre anni con l’obbligo di firma presso l’ufficio di P.S.
“Ogni sospetto è ormai svanito nel nulla – continua Gaudiosi – il procedimento giudiziario ha portato ad un importante risultato, un risultato nel quale abbiamo creduto fino in fondo senza mai dubitare, assolutamente certi della sua estraneità, emersa anche grazie al lavoro accurato dell’avvocato Laura Modena. Un ringraziamento particolare voglio pertanto rivolgere alla Magistratura che ha dimostrato ancora una volta grande professionalità, imparzialità ed equità.Ora è il momento di pretendere rispetto per quell’uomo e quel lavoratore che ha prestato giuramento di fedeltà allo Stato e ha indossato sempre con professionalità la divisa. L’auspicio è che il Questore di Perugia ritorni immediatamente sui suoi passi e revochi con la stessa celerità il grave provvedimento D.A.SPO emesso.Il tentativo di criminalizzare l’agente di polizia si è rivelato infatti per quello che era: un atto inquietante. Crolla e implode su se stessa la vile campagna di delegittimazione contro un servitore coraggioso e umile dello Stato. Una campagna che ha sviato le indagini della Magistratura impedendo di assicurare alla giustizia i veri responsabili dei disordini. E’ bene che la giustizia faccia ora il suo corso senza ulteriori intromissioni”.