Posts Tagged ‘rete’

Claudio Ricci: l’Italia non può perdere le Olimpiadi 2024

11 settembre 2016

bandieraSe Roma non firma si proponga la rete delle citta e delle regioni del centro Italia.

L’Italia non può perdere l’occasione delle Olimpiadi 2024 perché “siamo favoriti nella candidatura” e sarebbe, molto più dell’Expo 2015, una grande opportunità di riqualificazione urbana, ambientale e promozione, nel mondo, della cultura e del turismo (che deve diventare, sempre più, una nostra “industria” preminente).
Il Governo, su questo punto strategico, non può essere “solo spettatore”, di quello che deciderà il Sindaco di Roma, in quanto è evidente, a tutti, l’interesse nazionale che, cita Claudio Ricci (consigliere regionale dell’Umbria), può determinare specifici provvedimenti nazionali.

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LIBRO: ARCHETIPI ALFABETICI di Costanza Bondi

28 aprile 2016
bondi

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ARCHETIPI ALFABETICI di Costanza Bondi, un volume che racchiude una miniera di simboli e archetipi, una mini-enciclopedia da leggere e consultare per poter conoscere la “storia che sembra una favola” delle 26 lettere dell’alfabeto – XPublishing Edizioni di Adriano Forgione.

Ossia, la storia dell’uomo che è un animale come altri, ma che diventa speciale nel momento in cui riesce a usare i “suoni” non più solo per le emozioni, ma pure per esprimere dei simboli e per dare i nomi alle proprie immaginazioni. Sviluppando, così, oltre ai linguaggi anche lingue vere e proprie. Tale avvenimento l’ha portato, a differenza degli altri animali, all’importantissima conseguenza della (more…)

Perle della Rete, poesia d’amore su internet

7 ottobre 2013

fichidindiaA volte il linguaggio o la lingua se volete, diventano essi stessi portatori di sentimenti veri e popolari, provate a tradurlo in altri dialetti e il significato è sempre lo stesso, a causa della crisi economica e di valori c’è un forte ritorno ai comuni ed al territorio di origine, come se si volesse ritrovare l’identità perduta e cosi nasce l’Italia dei comuni delle frazioni, e dei castelli, e nonostante internet si sente un profumo di medioevo, ma  in questa occasione il profumo vero è del gelsomino bianco di Sicilia o se preferite… dei fichidindia.

Un giorno un catanese s’innamorò di una messinese e le dedicò la seguente poesia:

“Oh mia bedda missinisi, ma quantu mi piaci, l’occhi toi rapaci mi livaru la paci, ma d’una cosa nun mi fazzu capaci: ma picchì avivi a iessiri propriu missinisi!!

e a missinisi c’a rispunniu:

“Taci!!! picchì pi l’amuri ca ti portu, mi fici a peri da missina fino a Catania, passannu ppi tutti li Aci, ppi livarimi st’infamia di esseri missinisa e pigghiarimi l’onuri d’addivintari catanisa!!!”.

 

Castiglione del Lago: Seminario sui pericoli della rete

13 dicembre 2012
Francesco Caccetta

Francesco Caccetta

Sarà il dottor Francesco Caccetta, conosciuto e stimato Criminologo, Luogotenente dell’Arma dei Carabinieri, Laureato in Scienze per l’investigazione e la sicurezza, Grafologo della consulenza peritale, esperto di Criminologia e tecniche investigative avanzate uno dei relatori del seminario che si svolgerà sabato 15 dicembre 2012, alle ore 16, presso la Sala Consiliare del Comune di Castiglione del Lago dal titolo “Internet e i minori – come difenderli dai pericoli di internet”. L’evento è organizzato dall’AISIS – Associazione Italiana (more…)

Orfeo Goracci ospite della trasmissione di Don Chisciotte su Rete Sole

29 Maggio 2012

Orfeo Goracci sarà ospite della trasmissione di Don Chisciotte questa sera alle ore 20,30 su Retesole (CH13 Digitale Terrestre).

Il racconto della sua vicenda, i 56 giorni di carcere, i dubbi, le situazioni politiche, l’arresto, i compagni di partito e di carcere…. un’ora e mezzo di trasmissione condotta da Giampiero Tasso. Ma era davvero lo Zar che decideva tutto o alla fine Goracci ha pagato per i disaccordi della politica? Possibile che l’uomo che PRC ha visto per anni come la banbdiera del partito alla fine è diventato il bandito del malaffare e dei bunga bunga? Questa sera le risposte in una intervista che racconta l’uomo ed il politico.

Gilberto Squizzato: Idea…perchè non dedicare una rete Rai agli extracomunitari?

2 ottobre 2011

di Kinova

Sabato pomeriggio Lions Club di Marsciano per festeggiare il proprio trentennale di attività ha

Maria Cecilia Berioli

presentato l’ultima fatica letteraria del giornalista/saggista/regista Gilberto Squizzato “La TV che non c’è”, scritta – come ha tenuto a precisare l’autore stesso –  per una sorta di urgenza d’indagine su meccanismi, regole e finalità del servizio di emittenza pubblica. Esordio della conferenza è stato il seguente proposito: dissestare (cit) qualche luogo comune. Assodato il fatto che la gente non legga libri o quotidiani in quantità dovuta, sembra risultare che la società moderna viva dentro la realtà televisiva. Ma l’omologazione dei prodotti proposti dalla RAI a quelli della concorrenza (leggi: Mediaset) rende il nostro istituto non più di servizio pubblico, quanto ricalcato sul modello della TV commerciale. Criterio questo per cui il servizio stesso diventa un prodotto, concetto da cui ne consegue che l’utente non fa che diventare un semplice cliente. La domanda ricorrente della conferenza “A cosa serve il servizio pubblico televisivo italiano?” non ha però trovato risposta, poiché in Italia non esiste una legge, una normativa che ne definisca i criteri. Inoltre, spiegava l’autore, l’immagine di una società è l’immaginario del paese a cui essa stessa appartiene: ad oggi, quindi, si può dedurre che l’informazione venga rappresentata dalla fiction! Da qui, la Squiz-solution: discutere i meccanismi, le finalità e le regole del servizio pubblico televisivo – di cui appunto per legge non se ne conosce lo scopo – a cui si possa affiancare un CDA che rappresenti i corpi intermedi dello stato, che renda perciò conto al servizio e non a chi l’ha nominato a rivestire tale ruolo (al padrone, quindi: termine utilizzato più volte in questo frangente dall’autore). Alla domanda invece se si possa o meno accettare il paradosso di vendere la RAI, la risposta è sicuramente “no”, poiché la RAI essendo un bene pubblico va difeso, e non privatizzato. Semmai, ed ecco la Squiz-proposta, convertire una delle già esistenti reti RAI in rete da dedicare ai 4 milioni di immigrati presenti nel nostro territorio in qualità di cittadini italiani a tutti gli effetti, per diritti e doveri. Che dire? Concetti impeccabili più nel merito che nella forma: lo scivolone ideologico verso bottate antiberlusconiane ha colpito anche sabato pomeriggio, ma la situazione di un capo del governo al contempo possessore delle reti televisive di concorrenza al servizio pubblico… prestava bene il fianco… soprattutto in un ambito ospitante di tutt’altra provenienza culturale e di appartenenza identitaria opposta. E allora, sì, la lezione di bon-ton culturale che effettivamente ha dissestato i luoghi comuni ce la siamo goduti a fine conferenza, quando ha preso la parola l’elegante violoncellista Maria Cecilia Berioli. Introducendo infatti le opere del repertorio di cui di lì a poco UmbriAEnsamble ci avrebbe omaggiati, ci ha spiegato che neanche in musica bisogna fermarsi alle apparenze, sfatando il luogo – appunto comune – che Beethoven, per esempio avesse composto solo musica classica sinfonica per palati (in tal caso: orecchie) eccelsi. Quando invece la straordinaria opera del compositore tedesco ci offre anche un ampio catalogo di produzioni pianistiche ed operistiche, una produzione musicale fondamentale, straordinaria per la sua forza espressiva e capace di evocare una gran mutevolezza di emozioni. Nel vasto catalogo delle composizioni beethoveniane, grande rilievo hanno la sua produzione cameristica, quella sinfonica e le opere pianistiche.