Posts Tagged ‘riduzione’

Della Vecchia/Prc Umbria: “No alla riduzione dei consiglieri regionali. Dimezzare le indennità e diminuire gli sprechi”

6 giugno 2013

Riceviamo e pubblichiamo

Rifondazione comunista dell’Umbria ribadisce la propria contrarietà rispetto al voto del Consiglio Regionale che ha modificato lo Statuto regionale prevedendo la riduzione dei consiglieri regionali da 30 a 20. Riteniamo che questo indirizzo rappresenti un passo decisivo verso la riduzione della rappresentanza (more…)

Imu, appello delle associazioni di categoria delle imprese: “Contenere l’imposta. Situazione drammatica”

15 giugno 2012

Viva preoccupazione per le ricadute negative dell’Imu sulle imprese e l’appello ad applicare l’aliquota più bassa consentita (0.76 per cento) ai fini del saldo 2012. È l’appello di cinque (more…)

Riduzione costi politica, Tracchegiani: “Passare da regioni a macroregioni e abolire le province creando aree territoriali”

27 luglio 2011

Per il presidente di Italia Federale l’Umbria potrebbe rientrare in una macroregione adriatica. Stoccata alla Provincia di Terni: “Per mantenere gli enti collaterali si raddoppiano le tasse come per la quota dell’Atc3”.

“La recente proposta del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, di tagliare drasticamente il numero delle Regioni, delle Province e dei Comuni per ridurre i costi delle istituzioni, passando dalle attuali 20 Regioni a una dozzina e dalle attuali 106 Province a 40-50 è un passo in avanti verso un modello più razionale di gestione, ma non basta. Si può fare di più, come Italia Federale afferma ormai da tempo, soprattutto per quanto riguarda la riorganizzazione degli enti pubblici territoriali”.  E’ quanto dichiara il presidente nazionale di Italia Federale ed ex consigliere umbro, Aldo Tracchegiani, in merito alla riduzione dei costi della politica attraverso l’abbattimento del numero degli enti regionali e l’abolizione di quelli provinciali: “Come abbiamo ipotizzato nel nostro libro ‘Il Federalismo di domani’ – prosegue Tracchegiani – la riorganizzazione degli enti regionali italiani dovrebbe prevedere la nascita di quattro-cinque macroregioni in base a precise aree territoriali: ipotizziamo ad esempio una macroregione del nordovest del Paese, una del nordest, una adriatica, che dovrebbe comprendere l’Umbria, le Marche, l’Abruzzo, una jonica con Puglia, Basilicata, Calabria. In questo modo sarebbe garantito un sistema più efficiente e razionale, soprattutto per settori chiave come la sanità o i trasporti”. “Per quanto riguarda invece gli enti provinciali – aggiunge Tracchegiani – è necessaria la loro totale abolizione passando invece ad aree territoriali suddivise in base al numero di abitanti, non inferiore comunque alle 100 e 200mila unità per ogni nuova area. Solo in questo modo si avrebbe un sistema più snello degli enti pubblici, senza quelli intermedi, e si potrebbero risparmiare fino a 100 miliardi di euro. Sulle province infatti, come dimostrano i casi di quelle di Perugia e di Terni, gravano costi elevati per i gruppi consiliari, i consiglieri stessi, senza dimenticare tutti gli altri piccoli enti che le circondano come Consorzi e Atc e per mantenere i quali si ricorre a misure inique come l’aumento delle tasse. Lo dimostra quanto avvenuto nell’Atc 3 di Terni, che con la delibera 135 del 27 luglio ha portato la quota di iscrizione dei cacciatori da 25 a 51 euro, raddoppiandola. Un’ingiustizia per la quale ci siamo battuti e continueremo a farlo. Vorrei sapere – conclude Tracchegiani – cosa ne pensa il presidente della provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, che fa motivo di vanto il suo lavoro part time in un ente che, se soppresso, consentirebbe di risparmiare enormi cifre da destinare a quei cittadini che ne hanno veramente bisogno”.

Umbria: Riduzione del numero delle Aziende Sanitarie? forse si…anzi NO

26 luglio 2011

di  Raffaele Nevi – Presidente gruppo PdL Regione Umbria

Ieri sera abbiamo stanato il pd ma in particolare la Giunta Regionale che ha messo il veto rispetto ad una possibile intesa tra maggioranza e opposizione sulla riduzione delle Aziende sanitarie della nostra regione che era stata praticamente fatta in conferenza dei capigruppo. Abbiamo avuto tutti la percezione di quanto sia forte il partito della conservazione dello status quo che si annida all’interno del PD tanto da smentire lo stesso capogruppo Locchi che aveva dato il suo assenso alla riduzione entro l’anno. Anche da parte delle forze di maggioranza (IDV, PRC, Socialisti) che si erano dichiarate assolutamente favorevoli alla nostra proposta, hanno dovuto fare marcia indietro difronte al niet della Presidente della Regione rinnegando le loro stesse posizioni. Tutto ciò ha anche prodotto un dissenso muto da parte dei tre consiglieri ex Margherita e del consigliere Carpinelli che hanno abbandonato l’aula poco prima del voto.
Meglio loro che non se la sono sentita di aggiungere il loro voto alla bocciatura della mozione di chi (come IDV, Rifondazione e Socialisti) per salvare la poltrona ha dovuto alzare la mano pur non condividendo assolutamente ciò che votava. Noi, per parte nostra, siamo orgogliosi di aver dato all’Umbria la dimostrazione che la Marini parla di riforme solo per propaganda salvo fare esattamente il contrario nei fatti. Era già successo con le norme per le nomine d primari e direttori generali, oggi c’è la prova definitiva!