di Geraldina Rindinella
Sabato 29 e domenica 30 ottobre, Ottavia Piccolo rivivrà al teatro Morlacchi la tragica vicenda di Anna Politkovskaja nella pièce di Stefano Massini “Donna Non Rieducabile”. Un titolo, quest’ultimo, non a caso ma la definizione che il Cremlino aveva attribuito alla giornalista russa. Anna Politkovskaja venne assassinata il 7 ottobre 2006, dapprima con uno sparo al cuore e poi alla testa all’ingresso di casa sua, un edificio alla periferia di Mosca. La giornalista ha lasciato due figli e un’inchiesta sulle torture dei sovietici in Cecenia che non è mai stata pubblicata dal suo giornale, la “Novaja Gazeta”: come prima misura dopo la sua morte tutti i documenti, archivi, foto, pc sono stati sequestrati dalla polizia russa nel modesto appartamento.
Anna ha lasciato Putin, un ex membro del KGB, alla guida della Russia e il suo braccio destro, Kadyrov, da lei accusato di crimini contro la popolazione cecena; ha lasciato il silenzio del Cremlino, forse in lutto stretto. Solo che Anna Politkovskaja non era una militante politica, non era un’eroina avvolta nella bandiera di un’ideologia, e tanto meno era una “terrorista”: no, era solo e semplicemente una giornalista. Anzi, una cronista, una precisa “testimone”, l’occhio fotografico di una realtà tragicamente in trasformazione, quale era ed è quella della Russia post-sovietica. Una straordinaria Ottavia Piccolo, in un’interpretazione intensa e indimenticabile.