Tratto dal volume Sacro Femminile in Umbria
di Mariella Cutrona
Fisicamente deboli e moralmente fragili le donne del medioevo posseggono una sacralità che muove le loro azioni e il loro ruolo, dovuta a forze misteriose e mistiche per cui spesso gli uomini le temono e le rispettano. Tanti luoghi comuni che, nel corso dei secoli si erano stratificati, si sfoltiscono ed emergono figure di donne fuori dal comune, che, sia pure nelle difficoltà sociali del momento, riescono a forgiare una storia di vita destinata a lasciare tracce indelebili dell’epoca e

Mariella Cutrona
inconsapevolmente a proiettarsi nella storia dei propri luoghi e non solo, come Caterina da Siena. Nel Medioevo le condizioni della donna risultano essere diverse da quelle che i pregiudizi spesso portano a ritenerla completamente soggiogata dal pensiero maschile e dall’essere dominante dell’uomo. Dalla bibliografia dell’epoca traspare più o meno velata una vera e propria angoscia verso la donna. A lei viene attribuita la morte di Giovanni Battista, la rovina del coraggioso Sansone. La sua bellezza superficiale costituisce la peggiore delle illusioni. Temute, come mostri tentatori, create per mettere alla prova virtù e santità degli uomini. Nel pensiero medievale si scontrano due simboli di donne: Eva, vista, come origine del male, e Maria, vista come la (more…)