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Rivolte in Nord Africa, cosa c’è dietro?

28 febbraio 2011

L’Opinione di Stefano Bonsegna

Molti sono gli avvenimenti, che da più di un anno a questa parte, stanno scombussolando le nostre giornate e le nostre frontiere meridionali. E tutti questi avvenimenti li stiamo vedendo non dal nostro punto di vista, ma da quello che ci dicono i Giornali, la Televisione, Internet, La Radio. Nessuno ha mai pensato che certi avvenimenti potrebbero essere visti da una altro punto di vista, avere altre cause? Qualcuno ha mai cercato di capire chi potrebbero essere gli eventuali veri ispiratori di certe iniziative? Potrebbero essere avvenimenti, raccontati in modo esagerato, per poterci poi condizionare? Cosa c’è dietro tutto questo? La Dietrologia è una materia molto ben conosciuta dai nostri Politici, Giornalisti, Magistrati, i quali ne fanno largo uso, credendo appunto di aver a che fare con un popolo di pecore! Ma stanno commettendo un grave errore.  Gli italiani, grazie alla loro esperienza di mala giustizia e cattiva politica, vissuta sulle loro spalle, sono diventati un popolo abbastanza maturo da recepire che dietro ad ogni loro iniziativa c’è del losco. Ad esempio, guardiamo ciò che sta succedendo in Libia. E se dietro alla verità televisiva e giornalistica, ci fosse invece un recondito interesse di alcuni paesi, invidiosi dei contratti che l’Italia ha stabilito (dall’era Prodiana, in poi) con la Libia su forniture di Gas e Petrolio e avessero loro fomentato il caos, in modo da poter poi giocare la loro carta? E se dietro ai disordini ci fosse Bin Laden, assetato di potere ed in procinto di accerchiare la nostra Europa, mettendola inginocchio per i rifornimenti di Petrolio e Gas per poi trasformarla in Eurabia, come già previsto dalla famosa e cara giornalista Oriana Fallaci. E se dietro ci fosse una società concorrente dell‘ENI, la quale avrebbe tutto l’interesse di creare confusione, visto i problemi dell’area Nord Africana e rimettere in discussione i contratti stipulati dalla Libia con l’ENI sulle forniture di Petrolio e Gas. Comunque sia, è impossibile che certe insurrezioni avvenute in Egitto, Tunisia, Libia ed altri stati del Nord Africa siano avvenute spontaneamente, in quanto per cultura popolare e per tradizioni, le popolazioni sono molto lontane dal significato di Democrazia, quindi queste popolazioni sono state istigate da qualcuno a cui sicuramente fa gola la ricchezza del sottosuolo di queste terre e prima o poi dovrà venire allo scoperto. Certo un favore a queste popolazioni lo ha fatto e grosso anche, sempre che questi poveri popoli non cadano dalla padella nella brace di altre più o meno velate dittature.

 


Rivolte in Medio Oriente e Nord Africa: premesse simili ma conclusioni imprevedibili

22 febbraio 2011

di Matteo Bressan

L’ondata rivoluzionaria che sta scuotendo il Nord Africa così come il Medio Oriente non deve portarci a semplicistiche considerazioni. Si percepisce infatti la sensazione, da parte di alcuni opinionisti e politici italiani, di essere di fronte ad processo storico evolutivo che porterà, quegli Stati dove sono in atto imponenti stravolgimenti, al raggiungimento di vere e proprie forme di democrazia compiuta.
Sentendo poi alcuni agghiaccianti accostamenti tra quella che fu la rivoluzione iraniana e quello che si sta osservando oggi si rimane molto preoccupati.
Si viene a scoprire infatti che molti intellettuali e militanti della sinistra nostrana avevano guardato con speranzosa benevolenza alla rivoluzione di Khomeini salvo poi accorgersi, tempo dopo, quale tipo di minaccia si fosse venuta a creare in Iran. Oggi non conosciamo o quantomeno non possiamo prevedere quali saranno gli esiti di queste insorgenze in molti casi sorte a causa della povertà e dalla fame, ma in altri casi spinte o peggio ancora sostenute dall’Iran. Possiamo rimanere fermamente convinti che alla fine ci sarà un vero e proprio processo evolutivo delle Istituzioni e di quei paesi governati sin qui in maniera dispotica?
Stiamo valutando attentamente quale sia il rischio della nostra sicurezza energetica e le conseguenze umanitarie che si riverseranno sui paesi del Mediterraneo?
Siamo sicuri che alla fine di questo pericoloso domino non ci si possa ritrovare con un’influenza della Cina estesa al Nord Africa o peggio ancora alla nascita di formazioni appartenenti alla galassia di Al qaeda a poche miglia dalle nostre coste?
È possibile che in mezzo a tante e sanguinose rivolte si sia smarrita la visione strategia di quello che è in primo luogo il principale paese esportatore del fondamentalismo islamico?Ci si è forse dimenticati che il padrino dei movimenti terroristici presenti in Libano, Iraq e Afghanistan è riuscito anche in questa ondata di rivolte ad uscire sostanzialmente indenne. È pensabile che di fronte al crollo dei regimi illiberali del Nord Africa ci si dimentichi del vero manovratore, che vive al sicuro a Theran, e si finisca per accumunare il tutto in una grande rivoluzione per la democrazia?