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Progetto urbanistico su area ex zuccherificio Foligno, al Pd piace…o forse no

23 marzo 2012

Siamo tutti molto contenti perché finalmente il problema della riqualificazione dell’area dell’ex zuccherificio di Foligno si avvia a soluzione. Molti di noi sono altresì molto sconcertati della soluzione urbanistica ed architettonica proposta soprattutto in merito alle due torri che, così come sono state proposte, dovrebbero avere un’altezza di oltre 78 metri ciascuna. Il committente è la potente Coop e la progettista è l’archistar Aulenti. E’ difficile non essere accondiscendenti di fronte a queste proposte: molto lavoro per almeno 5 anni e anche dopo, ed il progetto, se pensato da simili architetti, non può che essere sicuramente valido. Osserviamo però che a circa 4 km dall’ex zuccherificio, Spello è alto 80 metri sulla pianura, più là Assisi, a sinistra Montefalco, la stessa Foligno e Bevagna e Trevi. Ci saremmo aspettati un po’di umiltà da parte dei dirigenti della Coop e dall’architetto Aulenti. Avrà la Regione, che pure ha adottato da poco il piano paesaggistico, la forza per tutelare questi luoghi fra i più belli del mondo? e tutelarli proprio nell’ottica dello sviluppo, sempre più legato all’identità dei luoghi?

Corrado Rosignoli – Coordinatore Partito Democratico Spello

 

Sanitopoli, mozione del consiglio regionale presentata alla presidente Marini

20 settembre 2011

Le difficoltà decisionali sul direttore ASL3, sono emerse anche per la particolarità di un contratto blindato di natura privatistica, con il quale alla dott.ssa Rosignoli venne assegnato un ruolo con una scadenza talmente anomala da oltrepassare il naturale termine della passata legislatura, ovvero superava il mandato stesso della Presidente che lo siglava e tutto il successivo dell’attuale Presidenza Marini; l’odierna importante decisione non può essere considerata esaustiva di ogni altro provvedimento, oltre che di una più profonda riflessione; le notizie relative all’inchiesta accrescono la consapevolezza di un ruolo politico non estraneo alle responsabilità del livello tecnico, anzi si evidenzia il coinvolgimento nell’inchiesta di componenti dell’apparato politico, che ancora oggi ricoprono incarichi di primo piano nella Giunta regionale e dunque risultano permanere ombre di credibilità sulla Istituzione regionale che andrebbe invece preservata e tutelata. Con questa mozione, il Consiglio regionale chiede alla Giunta, Presidente Marini in primis, di non tentennare in nome di un opportunismo di parte o per eventuali sensi di gratitudine a chicchessia, ma anzi di procedere con determinazione nelle scelte ritenute opportune, in nome della propria autonomia decisionale e della garanzia di trasparenza dovuta al cittadino, a servizio del quale l’intero sistema è stato pensato.

 Sandra Monacelli – Presidente gruppo consiliare – “Casini – Unione di Centro”

GIGLIOLA ROSIGNOLI SOSPESA DALLA ASL 3

20 settembre 2011

La decisione di sospendere dall’incarico Maria Gigliola Rosignoli, direttrice dell’Asl 3 di Foligno indagata nell’ambito dell’inchiesta «Sanitopoli» della procura di Perugia, è stata presa lunedì pomeriggio dalla giunta regionale.

SANITOPOLI. MONACELLI: I POLITICI NON SONO ESTRANEI AL RUOLO TECNICO

13 settembre 2011

Sanitopoli si configura sempre di più come il luogo dove le contraddizioni di un sistema di potere, “oliato” per l’eccessivo esercizio, risultano ormai prossime all’esplosione. Le necessarie decisioni politiche, responsabilmente richieste alla Presidente Marini e da lei avviate, potrebbero sembrare di fatto appannate dalla “Marzulliana” richiesta di chiarimenti inviata alla direzione della ASL 3, che con un generico “si faccia una domanda e si dia una risposta”, dovrebbe fornire atti e spiegare circostanze, già peraltro al vaglio degli organi giudiziari e note per la loro diffusione sulla stampa.

Non sfugge il perché di questo tentativo, determinato dalla insormontabilità di quel muro di gomma, costituito dal contratto privatistico, “blindato”, con il quale la dott.ssa Rosignoli può rimanere ben salda nel suo ruolo, improvvidamente costruito ad arte, con una scadenza tanto lontana da preservare incertezze future ed oltrepassare, per la Presidente che lo siglava, il naturale termine della passata legislatura… È il colmo, o meglio una sorta di contrappasso, nel quale il potere rimane vittima del suo stesso ingranaggio. Ma lo stillicidio di notizie relative all’inchiesta, che raccontano fatti ed episodi, accrescono la consapevolezza di un ruolo politico non estraneo alle responsabilità del livello tecnico. Il coinvolgimento nell’inchiesta di “pezzi da novanta” dell’apparato politico, che ancora oggi ricoprono incarichi di primo piano nella Giunta umbra, getta ombre di credibilità sulla Istituzione regionale che andrebbe invece preservata e tutelata. La classe dirigente di questa regione e la Presidente Marini in primis, non può tentennare in nome di nessun opportunismo di parte, o per eventuali sensi di gratitudine a chicchessia, sulla garanzia di trasparenza dovuta al cittadino, a servizio del quale l’intero sistema è stato pensato.

Sandra Monacelli – Presidente gruppo consiliare “Casini – Unione di Centro”