Posts Tagged ‘rutelli’

CARLO GIACCHE’: AHI, BETTINO, QUANTO CI MANCHI !

15 aprile 2012

Carlo Giacchè

La Lega è sotto scacco come giusto che sia. Ricordo, senza rancore, ma per la storia, l’accanimento dei primi leghisti contro Bettino Craxi e gli slogan forcaioli -cappi compresi-di quei tempi. La disgrazia della Lega è quasi la fortuna della Margherita, saccheggiata dal suo ex amministratore Lusi, espulso dal PD a cose fatte. Lo scandalo rutelliano è finito in secondo piano ma Rutelli, altro forcaiolo che voleva Craxi in galera, continua a fare la vittima, si atteggia a derubato, dimentico dei 900mila € che Lusi ha dato alla sua fondazione politica. Delle due l’una: o non sapeva nulla e allora c’è quantomeno da diffidare di uno che si fa sfilare sotto gli occhi 13 milioni di euro (+ forse altrettanti) oppure sapeva e conniveva. Comunque è difficle che “non potesse non sapere”. Con questa formula CRAXI venne lapidato e costretto all’esilio. Toccherà la stessa sorte al giocondo Rutelli? Quanto a Vendola, quello con l’orecchino, dopo aver fottuto noi socialisti postmoderni, insiste nel moraleggiare pur avendo a fianco uno scandalo mostruoso, quello della sanità pugliese con a capo l’ex PD (ridagli…) sen. Tedesco e la sua corte di maneggioni alle spalle della salute pubblica e in barba alla sana amministrazione della cosa pubblica. Il caso Penati (PD, ridagli…) è scivolato nelle ultime cronache nonostante la colossale truffa che da sola è pari a metà di tutta tangentopoli. Il pulpito dei maestri moralizzatori trema ed è prossimo al crollo. Noi socialisti che troppo spesso li abbiamo puntellati, in varie parti d’Italia, non ne trarremo alcun vantaggio, perchè siamo quasi invisibili, con Nencini segretario misteriosamente silente, sperandosi in una futura ricompensa elettorale in vista di una possibile riforma. Ci regaleranno uno sbarramento al 4/5% (ma noi siamo – Umbria esclusa – praticamente all’ 1 – 1,5%, dunque? Allora ci daranno (forse) un misero diritto di tribuna in Parlamento e questo già piace a qualcuno che pensa occupare quello scranno. La politica, nel suo insieme, viste le isterie e la demagogia dell’IDV, l’ignavia dell’UDC (con Casini che studia da presidente della Republica e va a spasso con tutti), la confusione totale del PDL, la paralisi del PD, la politica dicevo è “a bestia”! Indisturbato scorrazza Monti che fa le “riforme” saccheggiando le tasche di chi lavora, aumentando il numero di chi non lavora, massacrando pensioni, stato sociale, sviluppo, impoverendo quelli già poveri tagliando su tutto meno su ciò dove dovrebbe tagliare. E’ un gran casino: il buon senso, l’intelligenza latitano. L’ossessione antiberlusconiana ha tolto alla sinistra ogni capacità di analisi e di proposta. Siamo nelle mani di Dio. Ma tutti noi possiamo comunque fare qualcosa. Per fortuna ci sono i “moniti” di Napolitano: sembrano però messaggi dei marziani, lanciati da uno arrivato in Italia solo ieri e che invece è da sei anni Presidente della Repubblica e da decenni in primari ruoli politici di governo e di opposizione. Poi dicono, forse è vero, che siamo un popolo di furbi, imbroglioni e paraculi. Sarà anche vero e forse è per questo che esprimiamo una classe politica conseguente, con rarissime eccezioni che però non hanno voce e dunque seguito. Per quelli che non vogliono arrendersi a tutto ciò, la battaglia si fa durissima.

Carlo Giacchè

COME TI DE – VASTO IL PD

2 febbraio 2012

di Ciuenlai

L’affare Lusi (il deputato Pd che è accusato di aver intascato 13 milioni di rimborsi della ex margherita) non smette di stupire. Sentita questa presa dai giornali di stamattina “Una parte dei dipendenti dell’API Rutelliana erano e sono ancora (una dozzina) a tutti gli effetti stipendiati dalla tesoreria del Pd, Il che tradotto significa questo : il partito morto (la Margherita) intascava il reddito dal partito vivo (il Pd) che a sua volta sosteneva le spese di un apparato inesistente (l’API). La conseguenza è stata che alle ultime amministrative funzionari dell’API dipendenti della pianta organica del Pd lavoravano per conquistare voti a un partito diverso da quello che gli pagava gli stipendi”. Non lasciamoci prendere dal moralismo e buttiamola in politica. Ora sappiamo che l’alleanza con il terzo polo poggiava su solide basi!

IL PD TRA L’UTOPIA (CASINI) E LA SCIENZA (VENDOLA)

22 aprile 2011

di Ciuenlai

Non riescono a cambiare linea, hanno il terrore di cambiare linea. Il Piave del Pd resta o Udc o Morte. Con sfumature diverse, questa è diventata una specie di ossessione. Bersani è per l’alleanza con il terzo polo anche in caso di vittoria di una coalizione di centrosinistra (Pd – Idv… – Sel). Dalema manco a parlarne, più si va a destra e meglio si inciucia. Veltroni propone il Governo di decantazione ed in subordine la grande ammucchiata dei cosiddetti moderati, alla quale dovranno aderire anche i democratici. Franceschini e Letta la chiedono da tempo. Fioroni va ancora più in là; la chiede e la pratica (nel senso che i suoi stanno già scasando verso Casini e Rutelli). La Risposta dei terzopolisti è sempre stata chiara e netta : No. Del resto una aggregazione claudicante, in attesa di Godot – Montezemolo, nasce come sfida al bipolarismo, nasce per romperlo, non per sostenerlo. Per di più, in quella logica, come dimostra la storia delle democrazie, sceglierebbe la destra non il centrosinistra. Ma loro insistono, presi come sono, da una paura terribile : “sta a vedere che stavolta vinciamo”. Mentre fanno questo, dall’altra parte i loro naturali alleati gli propongono un patto di consultazione e qualcuno (Giordano) la creazione di un grande partito della sinistra di governo, per riallinearci alle altre democrazie europee. Silenzio assoluto. Non hanno il coraggio di dire no per paura di tagliarsi i ponti con l’unica prospettiva che gli rimane e non hanno il coraggio di dire si perché imboccherebbero una strada che rimescolerebbe completamente gli schieramenti esistenti. Infine questa prospettiva genera nei dirigenti del Pd un diffuso timore. Si chiama Opa. Temono che una nuova classe dirigente possa imporsi (come è già avvenuto in tante elezioni primarie),se messa a confronto diretto con quella vecchia, inadeguata e scalcinata che ancora governa quel partito. Però tra risposte che non vengono e che probabilmente non verranno mai e risposte che mancano, continua questa fase di stallo, che permette a Berlusconi di sopravvivere e di non avere una corretta e vera opposizione in Parlamento e nel paese. Ferrero ha torto quando critica questa impostazione politica dell’altra sinistra. Bisogna espletare qualsiasi tentativo per fare rimanere in questa dimensione milioni di militanti e di elettori di questo partito, che lentamente stanno entrando in una fase di disimpegno, di apatia e di accettazione supina della situazione. In giro si sentono un mucchio di “Tanto che vuoi fare è così”. Se non altro bisogna provare a risvegliarli. Ma, sul medio e lungo periodo, Ferrero ha ragione. Se questa prospettiva non troverà, in tempi accettabili, una adeguata risposta da parte del Pd, allora bisognerà pensare ad una sinistra senza i democratici. Non si può aspettare in eterno un Pd che può entrare nella spirale perversa dell’incapacità a scegliere.

FIORONI IL “VELTRONISTA” DEL DOPPIO GIOCO

25 febbraio 2011

di Ciuenlai

I FATTI :
1) Sono 23 i parlamentari del Pd che sono passati ad altri lidi (centrodestra, misto, Api e Udc) e quasi tutti provenienti dalla Margherita o area cattolica. Altri si appresterebbero a lasciare il partito. E’ una emorragia silenziosa ma costante, una linea tesa a non dare nell’occhio. Non fa notizia, perchè se fossero usciti tutti insieme avrebbero provocato l’effetto che Fli ha avuto sul Pdl.
2) Fioroni va all’assalto di Torino e di un consumatissimo e crepuscolare Fassino. Come, nel caso di Renzi (allora uomo di Rutelli), il suo “eroe” Davide Gariglio (un altro ex margherito), è accusato di farsi aiutare da destra, Cl e terzo polo. Se ci riescono stavolta salta il banco. Altro che Vendola!
3) Tra breve in Parlamento si voterà il testamento biologico e si prevedono dolori. Non sono escluse proposte autonome e divergenti sull’argomento, naturalmente da parte degli ex Dc
4) In diverse regioni si segnala l’attivismo dei cattolici del Pd su temi a loro cari che costringe sulla difensiva i dirigenti e i militanti laici. Si veda in Umbria la vicenda dei santi nello Statuto.
Come nei migliori film di spionaggio va in onda il doppio gioco. Da una parte i cattolici i moderati, i democristiani incalliti e i filovaticanisti del Pd fanno la voce grossa nel partito, cercano di aumentare la loro influenza,vanno alla conquista di nuove posizioni di potere, emarginano e tengono lontano il tessuto di sinistra (Cgil, cooperazione, associazionismo, movimenti ecc.), impongono la linea della diversità concorde e della non opposizione. Dall’altra, quatti quatti, iniziano a sloggiare verso il loro approdo naturale : il terzo polo, in omaggio alla politica dei due forni. L’obbiettivo? Il combinato disposto di questa operazione mira a portare il maggior numero di consensi all’area moderata e a rendere marginale la sinistra. Insomma a praticare un Veltronismo tutto loro. Allora perché insistere. Le forze che dentro il Pd non vogliono morire democristiani, battano un colpo. Ma lo facciano subito perché domani potrebbe essere troppo tardi.