
Eremo di Montecasale
Dal 2 al 4 giugno a Sansepolcro si terrà la manifestazione dedicata a tutti coloro che seguono le tracce di Francesco per motivi naturalistici, religiosi, culturali, spirituali e sportivi.
Eremo di Montecasale
Dal 2 al 4 giugno a Sansepolcro si terrà la manifestazione dedicata a tutti coloro che seguono le tracce di Francesco per motivi naturalistici, religiosi, culturali, spirituali e sportivi.
domenica 14 giugno 2015 ore 9,15
Visita guidata ad Aboca Museum “Erbe e salute nei secoli”
La storia e la Croce: Piero della Francesca ad Arezzo
Sansepolcro, Arezzo
Matavitatau propone un’escursione tra laboratori e officine in cui curiosità e profumi si intrecciano, per raccontare la storia delle erbe nei secoli.
Aboca Museum, l’originale e unico Museo delle Erbe, nella prestigiosa sede rinascimentale di Sansepolcro, recupera e tramanda la storia del millenario rapporto tra l’uomo e le piante. La fedele ricostruzione di antichi laboratori conduce il visitatore in un affascinante viaggio nel passato che permette di conoscere l’antica tradizione delle piante medicinali attraverso le fonti del passato: preziosi erbari, libri di botanica farmaceutica, antichi mortai e ceramiche. (more…)
Sabato e domenica con una serie di manifestazioni sarà festeggiato il 571mo anniversario della nascita della Repubblica di Cospaia, il lembo di terra tra Umbria e Toscana, nel comune di San Giustino, che per quasi quattro secoli (dal 1441 al 1826) è stato uno stato indipendente, forse il più piccolo del mondo, grazie ad una svista dei cartografi. quest’anno il programma è particolarmente ricco: «Si va dalla camminata con guida alla riscoperta dei confini della piccola repubblica, agli spettacoli, fino ad una partita a scacchi viventi e tanti antichi giochi popolari come il tiro alla fune, la corsa del contrabbandiere e l’albero della cuccagna. Ci saranno anche degustazioni di (more…)
L’esibizione, domenica 25 Marzo scorso, nel Teatro Morlacchi di Perugia delle associazioni musicali della Valtiberina Toscana ed Umbra, unite nel Concerto “The Armed Man: a Mass for Peace”, è stata un autentico trionfo; entusiasmante, commovente, spettacolare: sono questi solo alcuni dei giudizi che gli interpreti si sono sentiti tributare dal pubblico attento; la Corale “Domenico Stella” e il Coro “Città di Piero” di Sansepolcro, la Corale “Don Vittorio Bartolomei” di Anghiari e la Filarmonica dei Perseveranti di Sansepolcro, i rispettivi direttori, i solisti, gli ideatori ed i registi, portano a casa un altro meritato successo e confermano il valore di un progetto
realizzato con dedizione, studio e tanti buoni sentimenti. “The Armed man: a Mass for peace”, la composizione scritta nel 2000 da Karl Jenkins, continua ad essere amata e apprezzata. L’incasso della serata è stato devoluto alla Storica Fondazione Fontenuovo che promuove attività di accoglienza ed assistenza agli anziani. La formazione era all’ennesima replica avendo già rappresentato l’opera ad Arezzo, ad Anghiari, per due volte a Sansepolcro, a Roma e una volta, lo scorso 5 Aprile, nella Cattedrale di San Lorenzo dello stesso capoluogo umbro. Diretti dal Maestro Andrea Marzà, che è anche autore dell’arrangiamento inedito per banda, tutti gli interpreti hanno
portato al successo, ancora una volta, l’idea di Paolo Fiorucci direttore della Corale che ha sede nell’Ex Convento di San Francesco. Domenica si è concretizzato un momento musicale “corale” di elevato livello tecnico. Un risultato ottenuto anche grazie all’impegno di vari maestri che si sono susseguiti alla direzione delle prove dei cori: oltre a Paolo Fiorucci vanno ricordati Bruno Sannai, Eugenio Dalla Noce e Giulio Camaiti. Nei ruoli solisti c’erano Chiara Chialli mezzosoprano, Stella Peruzzi soprano, Andrea Sari Baritono e, per la prima volta con questa formazione, Emil Alekperov tenore. L’evento ha visto anche la partecipazione straordinaria del Fotoclub Sansepolcro, autore del video, del Mueżżìn Mohammed Nurul Alam interprete dell’ adhān (invito alla preghiera), del Gruppo Musici della storica Società Balestrieri di Sansepolcro, capitanato da Nicolò Paoletti, e dei “Capitani dell’Arme Antica” di Città di Castello che si sono esibiti in un duello di spade, cammeo perfettamente incastonato nell’opera, di fronte al pubblico incredulo. Nulla è stato lasciato al caso; la presentazione della serata è stata affidata a Michele Foni, la Regia a Maria Teresa Nania e Daniele Duranti, le luci a Christian Sorci e la fonica a Graziano Gregori. Importante anche il parterre del teatro; presenti Presidente e Vice Presidente della Fondazione Fontenuovo, rispettivamente Orfeo Ambrosi e Gerardo Gatti, Mons. Gualtiero Bassetti, vescovo della Diocesi di Perugia e Città della Pieve, Luciano Valentini Delegato dell’Ordine di Malta di Perugia Terni, Federico Romolini Presidente della Società Balestrieri ed anche Daniela Frullani Sindaco di Sansepolcro. La preparazione musicale si è dunque unita a tanti altri fattori positivi che hanno fatto percepire l’atmosfera delle grandi occasioni. Le musiche coinvolgenti che si ispirano ad antiche forme ritmiche con nuove
sensibilità, questa volta in uno dei più bei teatri del centro Italia, sono risultate particolarmente convincenti guidando l’ascoltatore nel difficile percorso dalla guerra alla speranza di pace. L’opera si è conclusa, ed un sogno non poteva che finire così, con due angeli alati, interpretati dalle bambine Anna Cesari e Elena Meniconi, che hanno recato una colomba bianca vera che ha spiccato il volo nel modo e nel momento più opportuno; anche lei, in una serata cosi magica, non poteva che dare il meglio!
Dopo i successi di Sansepolcro (debutto e 2 repliche), Anghiari, Arezzo, Perugia nelle rispettive cattedrali e il successo di Roma nella chiesa di Santo Stefano Rotondo al Celio lo spettacolo “The Armed Man”, ideato da Paolo Fiorucci verrà riproposto Domenica 25 Marzo alle ore 17 a Perugia nel suggestivo Teatro Morlacchi in seguito all’annullamento di Domenica 05 Febbraio per le abbondanti nevicate che hanno colpito il centro Italia. L’organizzazione che promuove il concerto è la Fontenuovo Fondazione Onlus (residenze di Ospitalità per anziani) di Perugia. L’intero incasso sarà devoluto in beneficenza alla fondazione per continuare e migliorare il servizio per la collettività perugina.
Domenica prossima, dunque, la “Corale Domenico Stella”, il “Coro Città di Piero” di Sansepolcro, la corale “Don Vittorio Bartolomei” di Anghiari, la “Società Filarmonica dei Perseveranti” di Sansepolcro, i solisti Stella Peruzzi (soprano), Andrea Sari (baritono), Emil Alekperov (tenore), il Gruppo Musici della Società Balestrieri Sansepolcro e i capitani dell’Arme Antica di Città di Castello, con la partecipazione straordinaria di Chiara Chialli (mezzosoprano), eseguiranno il concerto nel principale teatro del capoluogo della regione umbra.
* CAUSA NEVE IL CONCERTO E’ SPOSTATO AL 25 MARZO
“The Armed man: A Mass for Peace” è stata presentata già sette volte. Dopo i successi di Sansepolcro (debutto e 2 repliche), Anghiari, Arezzo, Perugia nelle rispettive cattedrali e il successo di Roma nella chiesa di Santo Stefano Rotondo al Celio lo spettacolo “The Armed Man”, ideato da Paolo Fiorucci e promosso dalla Corale Domenico Stella verrà riproposto Domenica 25 marzo alle ore 17 a Perugia nel suggestivo Teatro Morlacchi . L’organizzazione che promuove il concerto è la Fontenuovo Fondazione Onlus (residenze di Ospitalità per anziani) di Perugia. L’intero incasso sarà devoluto in beneficenza alla fondazione per continuare e migliorare il servizio per la collettività perugina. A Gennaio 2013 una rappresentanza della Corale Domenico Stella e del Coro Città di Piero si recherà a New York per eseguire il concerto con la presenza di cori provenienti da tutto il globo e diretti dall’artista che ha composto l’opera cioè Karl Jenkins. I due cori in questa occasione saranno gli unici a rappresentare l’Italia e Sansepolcro.
di Gianna Nasi
Guidato da Roberto Masciarri, il gruppo è stato introdotto alla sezione abitativa che fu di certo di Granio Marcello esponente di una famiglia facoltosissima al top della scala sociale, quella dei senatori.
Un atrio a forma di T rovesciata, utilizzato sempre dai romani per costruire le loro case, ci fa capire che siamo davanti ad una planimetria che corrisponde alla DOMUS, con delle piccole stanze quadrate molto anguste ma molto colorate e con alti soffitti. Lle CUBICOLA, la parte più antica risale al periodo che va dal 2 d.C. al 15 d.C. in piena epoca augustea. Granio Marcello era avo di Plinio e proveniva da una famiglia di alto rango, infatti fu inviato anche come governatore in Asia.
I Grani erano originari di Pozzuoli facevano i mercanti, ma possedevano grandi tenute agricole a Gragnano, località vicino Sansepolcro, tenute importanti perché rese fertili del fiume Tevere, e producevano ed esportavano i loro beni fino all’Asia.
Granio Marcello, caduto in disgrazia nel 15 d. C. perché accusato di lesa maestà nei confronti dell’imperatore Tiberio, perse la proprietà che entrò a far parte dei demani imperiali e assegnata a Plinio il Vecchio che era fratello della madre di Plinio il giovane (61 d.C. – 113 d.C.) che morirà a Pompei, durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d. C.
Come nella tradizione delle grandi ville romane, il percorso tocca l’area termale, con tre piscine CALIDARIUM (una stanza per l’acqua molto calda), TEPIDARIUM (per l’acqua tiepida), e FRIGIDARIUM (piscina fredda). Le terme per i romani non erano necessariamente di acqua sulfurea o simili. Avevano un profondo culto del bagno caldo e le terme delle case patrizie venivano aperte a pagamento anche al pubblico distinguendo quelle per i maschi e quelle per le femmine. Solo i ricchi però, potevano permettersele perché occorreva tanta legna per scaldare l’aria che passava sotto le piscine. Ricordiamo le prime terme pubbliche, quelle di Caracalla. Il Calidarium era una specie di bagno turco. C’è una piccola intercapedine dove scorreva l’aria calda che scaldava il pavimento della piscina e si suppone che qualcosa del genere fosse usato per un rudimentale tipo di riscaldamento delle case. Per rendere impermeabile la piscina si usava il COCCIO PESTO frutto di varie sperimentazioni per trovare un rivestimento stagno per ogni contenitore di liquidi. Quando si trova questo coccio si capisce che vi erano contenuti liquidi. Le PILE, colonnine di piccoli mattoni impilati sorreggevano il piano di tegole con coccio pesto. Il Tepidarium era una posto dove tenere i piedi. Ci sono anche resti di PREFURIUM una rudimentale caldaia con un intercapedine in più. Dei TUBULI di laterizio garantivano il tiraggio e nelle cantine si può notare una specie di orcio, è il DOLIA un contenitore in terracotta, in cui prima della cottura veniva impresso il bollo di fabbrica con il nome del proprietario, la data e il contenuto, solitamente olio e vino. A volte contenevano anche sementi soprattutto nei trasporti marittimi ch e i Grani cominciarono a produrre nel 2 sec d.C. a nche perché potevano essere usati per la fermentazione del vino e per le spedizioni. Dopo la fase graniana e imperiale abbiamo la fase pliniana. Plinio sposta la casa nella collina e trasforma l’area in fattoria. Si presume dunque che sotto villa Cappelletti ci siano i resti più fastosi, le statue e i decori. In una lettera all’amico Apollinare ne descrive i fasti. Plinio era di rango senatorio e si dice che tra i 15 e i 17 anni fosse stato eletto PATRONUS TIFERNUM TIBERINUM, patrono di Città di Castello, cosa non gradita ai tifernati a causa della giovane età. Costruisce un porticato di circa 200 metri a tre braccia di modo che sia visibile a quelli che arrivano dalla valle e un tempietto dedicato a una divinità agreste (dea Cerere?). L’area si chiama “Campi di Santa Fiora” località al di là del fiume.
Molto interessanti le due vasche di coccio pesto collocate nel LATUS VINARI per la raccolta e la spremitura dell’uva, dove con un torchio si pigiavano gli acini ( CALCATORIUM), la prima aveva al centro un foro circolare con all’interno parte del fondo di un’anfora leggermente concava così si recuperava tutto con un mestolino fino all’ultima goccia. Le vasche erano intercomunicanti, come grandi silos, cosi quando una era piena il mosto passava nell’altra. La cella vinaria invece era seminterrata e disposta a nord anche per evitare (come raccontano Catone e Vitruvio) che il caldo sciupasse la fermentazione..
Per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento segnaliamo il sito www.arkecultura.com
Ci sono poi pubblicazioni tecniche e specialistiche. Inoltre ci si potrà iscrivere all’associazione interagendo con foto, segnalazioni, interventi nel forum. L’iscrizione all’associazione (presieduta da Filippo Maria Arcaleni) è assolutamente gratuita. L’obbiettivo è raccogliere ogni indizio utile alla salvaguardia storica e culturale della nostra valle, definita “valle museo”. Valorizzare reperti e ritrovamenti nei loro luoghi naturali servirebbe cosi a riportare nei cittadini quell’interesse necessario a rianimare una coscienza storica che oggi è purtroppo affievolita.
Ricordiamo inoltre che i lavori di scavo sono durati 20 anni, diretti dal Prof. Braconi, docente di “Antichità Romane” presso l’Università di Perugia e responsabile scientifico degli scavi di Colle Plinio insieme al Prof. José Uroz Sàez dell’Università, e di studenti dei corsi archeologici. spagnola di Alicante.