Posts Tagged ‘sant’emiliano’

Trevi, Mercato del Contadino e dell’Antiquariato, Teatro, Festa di Sant’Emiliano

20 gennaio 2016

mercato.pngDomenica 24 gennaio ritorna il consueto appuntamento della 4° domenica di ogni mese con il Mercato del Contadino – Farmer’s Market in Piazza Mazzini sotto il portico comunale, dove saranno presenti i tanti produttori locali con le loro produzioni agricole stagionali, e con il Mercato delle “Pulci” – Antique Market in Piazza Garibaldi, un’occasione per poter trovare piccolo antiquariato, rigatteria, artigianato e tante curiosità. (more…)

UMBRIA:MATAVITATAU E LE CITTA’ DELL’OLIO E DEL VINO

3 aprile 2013
facciata abbazia S. Pietro di Bovara

facciata abbazia  S.  Pietro di Bovara

di Benedetta Tintillini

Olio e vino come deposito di antiche civiltà. E’ questo il filo conduttore della prossima attività organizzata dall’Associazione culturale Matavitatau di Todi in programma per il 14 aprile prossimo. I prodotti che più caratterizzano la nostra terra e legano l’attualità alla (more…)

A SCHEGGIA (PG) RITORNANO I TEMPLARI

7 ottobre 2010
Abbazia di Sant'Emiliano in Congiuntoli

A 700 anni dal processo ai Templari del Monte Cucco del 1310, l’abbazia di Sant’Emiliano e il borgo di Pascelupo ospitano una commemorazione storica che prevede un congresso nazionale, una tavola rotonda di proposte tra Umbria e Marche, una rievocazione medievale con Torneo dei Templari ed escursioni.

Saranno tanti i relatori a cedersi il passo sabato 9 ottobre, a partire dalle 9,30, all’abbazia di Sant’Emiliano in Congiuntoli. Esperti di storia templare e in seguito figuranti in costume ad animare la giornata, oltre alla tavola rotonda tra Marche e Umbria, tra Perugia e Ancona e i Comuni coinvolti nel progetto, per confrontarsi ancora sul territorio, con idee e proposte degli amministratori. La conclusione dei lavori (durante i quali sarà presentato anche un particolare e tipico “Menù dei Templari”) è prevista nel pomeriggio, con la possibilità di bus navetta per il castello di Pascelupo che, già dal primo pomeriggio, ospita i mercatini per le botteghe del borgo e giochi medievali. A popolare il castello, poi, in serata, corteo storico (accompagnato dai tamburini di Scheggia), sbandieratori (con il gruppo di Gualdo Tadino), figuranti, falconieri e mangiafuoco,  spettacolare e competitivo il Torneo medievale dei Templari con le gare degli arcieri storici in notturna nel piazzale della chiesa di San Bernardino.

Domenica 10 ottobre c’è ancora il territorio al centro della prima edizione di “La Montagna Unisce”: si parte presto, con escursioni guidate sui due versanti dell’Appennino umbro-marchigiano e ritrovo nel primissimo pomeriggio a Scheggia, dove, con la presentazione del progetto, sono previsti anche assaggi di prodotti tipici e visita guidata del paese.

Info: Comune di Scheggia e Pascelupo  – Tel. 075 9259722

Fax 075 9259724 – info@comunescheggiaepascelupo.it –

I Templari a Costacciaro e Monte Cucco

31 ottobre 2009
acquasantiera nella chiesa di san francesco a costacciaro, ritrovata a seguito della demolizione di una parete. fotografia di francesco la rosa

acquasantiera con segni templari nella chiesa di san francesco a costacciaro, ritrovata a seguito della demolizione di una parete.  foto di francesco la rosa


Commento sugli scritti di Euro Puletti appassionato e prestigioso ricercatore del mondo misterioso dei Templari

di Gianfranco Pirodda

 

Aabbiamo dato ,  una lettura delle immagini presenti nella chiesa di San Francesco di Costacciaro, che conferma pienamente dai simboli riscontrati, che si trattò certamente di una chiesa dei Templari, passata poi ai francescani. la segnalazione arriva  da Euro Puletti, un appassionato ricercatore del mondo misterioso dei Templari, di cui possediamo alcuni testi, alcuni dei quali si riferiscono alla presenza dei Templari sul Monte Cucco. Ci è sembrato quindi utile per gli appassionati umbri aggiungere qualcosa a quanto già scritto per la chiesa di San Francesco di Costacciaro, inquadrando l’insediamento con una serie di osservazioni sulla zona citata. Il Monte Cucco, che sorge nella provincia di Perugia tra i comuni di Gubbio e Fabriano, che non è più Umbria, fu caratterizzato dalla forte presenza dell’Ordine del Tempio, di cui conosciamo già l’insediamento di Sigillo, dove sono state trovate delle pietre segnate con la Croce patente dei Templari. L’ultimo Gran Precettore Templare per l’Italia si chiamava Iacopo di Montecucco e, nonostante altri ritengano fosse nativo del Piemonte (esiste un Moncucco piemontese), noi invece riteniamo potesse provenire appunto dal Monte Cucco umbro, ricchissimo di presenze templari. Euro Puletti scrive che presso Purello, località vicina a Borghetto e poco più a meridione di Sigillo “alla fine del secolo X, in una località imprecisata, compresa tra Purello (Villa Sancti Apollinaris) e Villa Scirca (Sirca) si ergeva un castello di fondazione altomedievale, passato alla storia con il nome di Ghelfone. E’ assai probabile che esso fosse di proprietà dell’antichissima ed illustre famiglia nobiliare De Guelfonibus, Guelfoni o Ghelfoni, signori di Costacciaro e Colmollaro, dalla quale il maniero potrebbe aver mutuato anche la propria specifica denominazione. E’ altresì possibile che quest’antichissimo castello, di cui si è completamente perduta la memoria storica, possa essere identificato con gli imponenti resti di mura che sorgono, ad oriente del paese Villa Scirca, sopra altrettante alture, il Poggio de le Salare ed il Poggio degli Ortacci, facenti entrambi parte del monte Sassubaldo. In quest’area doveva, infatti, sorgere un castello assai vetusto, Castelvecchio, ricordato ormai più solo dal nome di un’abitazione del paese. I Templari erano altresì insediati poco aldilà dell’attuale confine tra Monte Cucco e Sassoferrato, nei siti di Perticano e Casalvento, dove sorgono ancora oggi i centri di San Felice e poco più a sud di San Nicolò. Euro Puletti, riferendosi ad un insediamento militare a Pascelupo, che sta in Umbria di fronte ai luoghi citati di Perticano e Casalvento, afferma che: “Non sembra affatto casuale la circostanza secondo la quale il presidio militare di Pascelupo comincia ad apparire citato in documenti scritti solo poco dopo la soppressione dell’Ordine Templare. Si è, infatti, portati a pensare che, prima di tale data, i Templari di Perticano e Casalvento, e forse dello stesso San Girolamo, fossero ancora intenti a fortificare tali luoghi confinali… “. Noi aggiungiamo che la presenza dei siti Templari che si rivela dopo lo scioglimento dell’Ordine del Tempio dipende spesso dal fatto che quei luoghi, prima templari, cominciano ad essere tassati, e quindi risultano nei relativi elenchi perché devono pagare le imposte allo Stato e le decime alla Chiesa, mentre come Templari ne erano esenti. “Persino le testimonianze storico-documentarie certe della presenza di uno stanziamento eremitico a San Girolamo risalgono al periodo immediatamente successivo alla soppressione dell’Ordine dei Templari. Come si è sopra accennato, soltanto un potente e ricco ordine militare, politico e religioso, come quello dei Templari, poteva avere i mezzi finanziari per erigere tra il XII ed il XIV secolo le imponenti strutture dell’eremo primitivo, o medioevale, o pregiustinianeo che dir si voglia. Un presidio militare di carattere unicamente secolare non spiegherebbe, infatti, la necessità della costruzione di un sacello. Il cabreo, che si conserva nell’archivio di Sassoferrato, mostra come l’Ordine religioso-cavalleresco degli Ospitalieri di San Giovanni che in Italia ereditò i possedimenti e molte delle tradizioni dei Templari possedesse talune proprietà a Perticano e nei suoi dintorni. Una croce, scolpita in bassorilievo sulla viva roccia dell’eremo, sembrerebbe, inoltre, essere di apparente tipologia templare.” Il Puletti aggiunge: “Risulta significativa, in questo contesto, la vicina presenza dell’importante e grandiosa abbazia di Sant’Emiliano e Bartolomeo Apostolo in Congiùntoli, eretta originariamente per custodire le reliquie del soldato martire Emiliano e di una santa donna con due figli gemelli”. In effetti il Puletti non precisa il perché egli consideri significativa la vicinanza dell’abbazia di Sant’Emiliano, ma noi aggiungiamo qualche altra considerazione che ci risulta per gli studi fatti in Sardegna e dei quali vi daremo conto nel prossimo articolo.