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DISCARICA DI SANT’ORSOLA CHUDE: DOVE FINIRANNO I RIFIUTI DELL’ATO3?

18 novembre 2010

Franco Zaffini

“Se, come auspichiamo da tempo, la discarica di Sant’Orsola chiude, dove finiranno i rifiuti dell’Ati3?”. E’ questa la richiesta che il consigliere di Futuro e Libertà, Franco Zaffini, rivolge all’assessore all’ambiente con una interrogazione urgente. “Abbiamo assistito –dice Zaffini – al tardivo interessamento del Sindaco di Spoleto per la chiusura di una discarica in cui per anni il conferimento dei rifiuti è stato eseguito in deroga salvo successivamente procedere con un ampliamento che andasse a sanare la situazione. Lo scorso ottobre- prosegue – chiedevo all’allora assessore quali fossero le prospettive per lo smaltimento nell’Ati3 in vista dell’imminente saturazione e conseguente chiusura del sito proprio perché i tempi divenivano stretti e non c’erano ipotesi di soluzione”. Il consigliere futurista ricorda che la risposta dell’assessore fu chiara  e affermava che la discarica sarebbe stata chiusa, che ogni Ato avrebbe dovuto fornire alla regione i piani preliminari per l’autosufficienza impiantistica e che i rifiuti, a fronte della progressiva saturazione delle discariche e in attesa della realizzazione di impiantistica vocata nell’Ati2 e, per la provincia di Perugia, esclusivamente nell’Ato2, sarebbero stati trattati in impianti esistenti. “Nel frattempo – continua l’esponente di Fli – a novembre 2009 la Giunta ha provveduto a nominare il Comitato per la gestione del Piano regionale dei Rifiuti del cui lavoro non sappiamo, ad oggi, dopo un anno, praticamente nulla, non conosciamo i piani degli Ati per l’autosufficienza e l’unica cosa certa è che ad aprile il conferimento presso il sito di Sant’Orsola verrà definitivamente cessato. Posto – conclude Zaffiini- che la discarica spoletina ha rappresentato l’ennesimo esempio di ‘disinvoltura’ ambientale perchè ha dovuto far fronte costantemente a situazioni emergenziali subendo il raddoppio della capienza iniziale, è evidente che da subito si deve trovare una soluzione alternativa per lo smaltimento e auspichiamo che sia condivisa con la cittadinanza, gli enti locali e gli addetti ai lavori, ma per far sì che ciò avvenga l’assessore dovrebbe immediatamente fare chiarezza sul futuro dei rifiuti nell’Ati3, a meno che non si stia consapevolmente andando con continui rinvii verso un nuovo ‘caso rifiuti’ alla stregua di altre regioni che in passato hanno percorso esattamente le stesse vie”.