Posts Tagged ‘sciopero’

Strade, Nevi solidale con Angelo La Rocca,

13 gennaio 2016

larocca1A nome del Gruppo Regionale di Forza Italia esprimo solidarietà al Sindaco di Montelone d’Orvieto Angelo La Rocca che, per denunciare lo stato di degrado delle strade e nello specifico la strada regionale n.71 (Umbro-Casentinese) e la strada provinciale 15 (Monteleone d’Orvieto – Piegaro), ha indetto lo sciopero della fame. Un gesto quest’ultimo eclatante ma che sintetizza lo stato di degrado di molte strade della nostra Regione per le quali si rende sempre più necessario intervenire onde evitare disagi e pericoli per gli automobilisti.

Raffaele Nevi  – Presidente Gruppo Forza Italia

Monaco/Prc Perugia: pieno sostegno allo sciopero dei lavoratori Grifo Latte

23 settembre 2014

Rifondazione comunista di Perugia esprime piena solidarietà ai lavoratori della Grifo Latte e sostiene lo sciopero di 8 ore proclamato per martedì 23 settembre. La scelta dell’azienda di esternalizzare il lavoro comporterebbe la perdita per i (more…)

ASSISI: Domani possibili disservizi per la raccolta differenziata dei rifiuti

14 novembre 2013

L’Amministrazione Comunale della Città di Assisi avvisa la cittadinanza del fatto che per la giornata di domani, venerdì 15 novembre 2013, è stato indetta (more…)

Della Vecchia/Prc: “Aderiamo allo sciopero di venerdì 15 novembre”

14 novembre 2013

rifondazione comunistaRifondazione comunista dell’Umbria aderisce allo sciopero generale proclamato dai sindacati per il 15 novembre e sarà in piazza al fianco della lavoratrici e dei lavoratori; la legge di stabilità in discussione in Parlamento si profila come l’ennesimo provvedimento profondamente iniquo, che in (more…)

FAME E SETE DI GIUSTIZIA. VOGLIAMO SAZIARCI DI QUESTO!

24 giugno 2013

Riceviamo e pubblichiamo

La protesta nonviolenta, che consiste nello sciopero della fame e che ha avuto inizio in data 22 Giugno 2013, non nasce da una pretesa, ovvero quella di cambiare da un giorno all’altro la Magistratura italiana o vedere che da (more…)

Ugl-Tpl conferma lo sciopero e polemizza sulla condotta della Regione

11 giugno 2013

di Annalisa Palumbo

Ugl Tpl ancora sul piede di guerra. E questa volta contro il Capo dipartimento sezione Trasporti della Regione Umbria Lucio Caporizzi. A far scattare il disappunto di tutta l’Ugl, ed in primis del Segretario Regionale Ugl Tpl Roberto Perfetti è stata l’affermazione dello stesso Caporizzi durante la puntata di “Nero (more…)

Della Vecchia/Prc: “Contro Monti e l’Europa dell’austerità: questa la vera piattaforma dello sciopero europeo del 14 novembre. Altro che nuova concertazione”

2 novembre 2012

Rifondazione comunista dell’Umbria saluta con favore l’indizione di uno sciopero generale europeo per il prossimo 14 novembre. Intendiamo subito precisare però che l’appuntamento, contrariamente a quanto viene diffuso, non è stato lanciato dalla CES, cioè dai sindacati (more…)

Flamini/Prc: “Lunedi’ saremo con la Cgil. Uniamo la sinistra contro il governo”

9 dicembre 2011

Rifondazione comunista di Perugia valuta in maniera molto negativa la manovra del governo Monti, una manovra in perfetta continuità con le politiche di Berlusconi che scarica i costi della crisi su lavoratori, pensionati e giovani. Un governo di nominati in un Parlamento di nominati continua a tutelare i grandi patrimoni e gli speculatori, il capitale e le banche. Niente viene proposto contro l’evasione fiscale e, per il reperimento delle risorse, non si prevede nessuna patrimoniale. L’intervento sulle pensioni serve solo per fare cassa e non propone niente per i lavoratori precari e i giovani: si blocca la rivalutazione delle pensioni al costo della vita, si porta l’età pensionabile a 70 anni, si estende a tutti i lavoratori il sistema contributivo. Le drastiche riduzioni dei trasferimenti a Regioni ed Enti Locali sono in realtà tagli agli asili nido, alla non autosufficienza, alle politiche abitative e del lavoro, al trasporto pubblico, alla sanità pubblica, già colpita da tagli per 13 miliardi al 2014. La rivalutazione degli estimi catastali, unito alla reintroduzione dell’ICI sulla prima casa poi colpirà pesantemente le famiglie italiane, senza tutelare i lavoratori e le fasce più deboli, senza intervenire sui patrimoni e i privilegi del vaticano e con scarse ricadute per i Comuni. La sovrattassa prevista sui capitali scudati però è un misero 1,5%. Sui costi della politica, poi, siamo al ridicolo. La proposta di abolire le Province e le sue assemblee elette democraticamente dal popolo tramite un decreto legge, oltre a non produrre risultati, è un atto sbagliato, autoritario ed anticostituzionale che ha come unico precedente nel nostro paese Mussolini.  Insomma Monti in Europa è con la Merkel, in Italia con gli speculatori contro il lavoro. Per questo sosteniamo lo sciopero generale della Cgil del 12 dicembre e il presidio sotto la Prefettura di Perugia per costruire una mobilitazione ad oltranza nel nostro territorio contro le politiche del governo. Uniamo la sinistra contro il governo Monti.

Enrico Flamini – Segretario Provinciale Prc Perugia

nota di redazione: Caro Flamini, molte sue considerazioni sono condivisibili, in particolar modo quando si riferisce ai giovani ed ai pensionati. Purtroppo però ci tocca registrare un silenzio assordante dei sindaci umbri che dall’Ici prossima ventura incasseranno tanti bei soldini, e stia tranquillo che applicheranno l’aliquota massima, alla faccia dei lavoratori e dei pensionati. Possiamo parlare di “miniconflitto di interessi”?

Il 12 dicembre sarò con voi

Commento di Stelio Bonsegna – Pur non condividendo il paragone della continuità berlusconiana. Noto nella manovra, la mancanza di vere riforme strutturali, cioè una vera riduzione del costo dello stato. Dove sono le riforme della lettera inviata alla UE , di Berlusconi?
Le Province, sono ancora li; i parlamentari hanno fatto finta di ridursi i privilegi, rientrati poi da altre parti; etc.etc..
Un suggerimento utile, sarebbe quello di ridurre anche le Regioni, accorpando le piccole, che come in Umbria, costano il doppio e talvolta il triplo di quelle più grandi. Riduzione drastica del compenso stipendiale ai Parlamentari, ai Magistrati (in quanto il loro stipendio è legato a quello dei parlamentari). E così via, snellendo questo stato esoso e corposo.
Ricorrere ai soliti Lavoratori, che han sempre pagato le tasse è un mezzuccio classico dei professori (vedi Prodi). E’ il mezzo più semplice per far cassa. Ma a forza di spremere, alla fine, di succo nel limone non ce ne resta più, come ora.
Oggi il lavoratore dovrà, suo malgrado, decidere se proteggere la sua vita, o pagare le nuove gabelle. Si, perché se paga le tasse, non ha i soldi per mangiare fino alla fine del mese. Se invece non le paga, le tasse, gli prendono la casa, l’auto (che spesso usa per recarsi a lavoro), però ha da mangiare, ma non un tetto dove ripararsi. Questo è il colmo della dabbenaggine di chi ci Governa, il quale mira ad interrompere quel circuito prezioso in cui i soldi permettono di consumare ed acquistare, per cui le aziende producono e possono vendere, quindi più si consuma, più si produce, più lavoro si crea.
In Italia questo modo di vedere l’economia, sembra non vada di moda, sopratutto a causa di una sinistra avvezza all’assistenzialismo di stato, mai abbandonato.

PRC, contro la manovra Monti-BCE, contro la disintegrazione del Welfare, al Fianco dei Lavoratori

8 dicembre 2011

Il circolo di Rifondazione Comunista di Panicale giudica la manovra economica che il Governo Monti si appresta a varare disastrosa, antisociale ed antidemocratica. Di nuovo si agevolano quei soggetti che nella crisi si sono arricchiti mettendo in atto atroci piani di speculazione, dandogli inoltre la possibilità di continuare ad accumulare capitale sulle spalle di chi lavora per pochi euro al mese e di chi è costretto a pagare tasse basate su aliquote vergognose, soprattutto se paragonate alla ridicola tassazione dell’1,5% sul rientro dei capitali illeciti. All’orizzonte nessuna patrimoniale che colpisca i parassiti che campano sulle grandi rendite, ne tantomeno la traccia di una tassazione sulle transazioni internazionali per chi specula sui mercati. In compenso ad aspettare al varco lavoratori, giovani e pensionati arrivano aumenti della benzina e reintroduzione dell’ici (maggiorata con la revisione degli estimi catastali). Secondo il Codacons per gli umbri la stangata sarà di 355 milioni e peserà per circa 1.580 euro su una famiglia media di 4 persone, il tutto mentre la Regione dell’Umbria (grazie alle precedenti manovre del governo Berlusconi) per il prossimo anno sarà in grado di garantire il 5% dei fondi rispetto all’anno scorso da investire nelle politiche sociali, determinando di fatto la disintegrazione del welfare, ciò contribuirà a mettere ancor di più in ginocchio le famiglie umbre che oltre a vedersi aumentate le tasse saranno costrette a fare i conti con una drastica diminuzione di servizi ed un’ imponente aumento della disuguaglianza sociale. Esprimiamo forte preoccupazione anche per l’area del Trasimeno, di cui il Comune di Panicale è capofila per quanto riguarda le politiche sociali e come forza di governo di quest’area ci chiediamo se dopo questa manovra criminale saremo ancora in grado di garantire servizi di qualità come è stato fatto fino ad oggi. Consapevoli inoltre del fatto che alcuni siti produttivi della zona sono in forte crisi, e che a pagare le conseguenze della mala gestione delle aziende saranno di nuovo i lavoratori, aderiremo allo sciopero proclamato dalla FIOM e dalla CGIL per il prossimo 12 dicembre, sempre più convinti che la difesa dei diritti e delle condizioni dei lavoratori sia l’unica strada concreta per uscire dalla crisi.

Sargentini Francesco – Segretario Rifondazione Comunista di Panicale

UGL Umbria: “Bravo, Presidente Sen. Prof. Mario Monti” .

8 dicembre 2011

12 dicembre 2011, ore 10, in P.zza Italia con UGL, CGIL, CISL e UIL

Bisogna riconoscere a questo Governo, che è riuscito ad unire in una unica protesta di piazza i sindacati Confederali, UGL, CGIL, CISL e UIL; protesta che si accompagna, nello stesso giorno, ad uno sciopero unitario di tre ore che si terrà in tutta Italia. Forte è la nostra preoccupazione per l’impatto che questa manovra avrà sulle famiglie umbre e sui lavoratori, incidendo negativamente sul potere d’acquisto di ogni singolo cittadino (aumento dell’IVA), una manovra che favorisce esclusivamente le imprese ed il sistema bancario. Registriamo l’ennesimo aumento della benzina, che contribuirà ad aumentare i prezzi dei beni di prima necessità, ma diventa il tutto ancora più sconcertante se pensiamo che il 70% del prezzo pro litro del carburante, sono tasse tra le quali le accise della “guerra in Abissinia” del 1935 e “la crisi di Suez” del 1956. Purtroppo, anche in questa regione alcune scellerate politiche aziendali hanno favorito la nascita di un numero considerevole di lavoratori cassaintegrati o in mobilità che, con questa manovra, rischiano di trovarsi senza pensione né stipendio e senza nessuna possibilità di reintegro professionale favorendo così il lavoro sommerso o la crescita della criminalità locale ed organizzata. Con questa manovra, per infortuni e malattie professionali si ferma ogni forma di tutela per molti lavoratori cancellando tutti gli istituti dell’accertamento della dipendenza dell’infermità da causa di servizio, rimborso spese mediche ed equo indennizzo.

“Provvedimento inaccettabile”, basti pensare che quest’anno in Umbria, sino al mese di novembre, sono state registrate già 17 vittime sul lavoro mentre gli infortuni, nonostante abbiamo circa 20.000 lavoratori in “cassa integrazione” sono aumentati rispetto al 2010 circa del 4% pari a 15.467. Questa protesta è volta a richiamare l’attenzione di tutti i politici locali sulle ripercussioni che questa manovra avrà sulle “fasce più deboli”, augurandoci che la Regione Umbria vorrà velocemente organizzare nei prossimi giorni un incontro con le parti sociali e le associazioni che costituiscono il “Tavolo per lo Sviluppo” perché in questo momento è assolutamente necessario “fare meno slogan e più fatti” realizzando programmi a favore delle famiglie e dei lavoratori umbri, rilanciando politiche attive del lavoro, delineando nuove e più incisive strategie per combattere l’evasione e per il contenimento della spesa pubblica.

Enzo Gaudiosi – segretario regionale Ugl

Nota di redazione: Le varie sigle sindacali si ricompattano, ma forse la situazione economica e finanziaria del paese meritava più di tre ore di astensione del lavoro. Qualche  anno  fa per molto meno i sindacati avrebbero messo a ferro e fuoco il paese, che succede? Eppure mai come questa volta i cittadini ed i pensionati sono stati cosi maltrattati, e non basta dire come fa Angeletti (Uil) che ” se il governo non riapre la trattativa con i sindacati sulla manovra e in particolare sulle misure che penalizzano lavoratori e pensionati è possibile che entro dicembre possa essere proclamato un altro sciopero, stavolta di otto ore.”  Angeletti parla solo a nome Uil o anche a nome di tutto il sindacato? Certo che fare uno sciopero di otto ore a fine dicembre è come chiudere le stalle dopo che i buoi sono scappati.

Legambiente Umbria aderisce allo sciopero

5 settembre 2011

Dall’Umbria arrivi un segnale forte per la difesa dei diritti e per uno sviluppo ambientalmente e socialmente sostenibile

“La risposta alla gravissima crisi che ha inciso profondamente nell’economia e nella società italiana – dichiara Alessandra  Paciotto, presidente di Legambiente Umbria – non può venire dalle solite ricette come i tagli del walfare, dell’educazione e della formazione, dalle privatizzazioni dei servizi primari, dall’abbattimento dei controlli ambientali, dallo sviluppo edilizio e dalle rottamazioni delle auto, come è stato per anni in questo Paese. Quell’idea di sviluppo appartiene ormai al passato e non avrà spazio nel futuro. Per tutto questo riteniamo inaccettabile la manovra del governo e come associazione, anche a livello nazionale, sosteniamo la protesta indetta per dalla Cgil e dai sindacati di base”.

“Chiediamo anche alla Regione Umbra e alle amministrazioni locali – conclude la rappresentante regionale di Legambiente – un impegno straordinario perche questa possa essere l’occasione per ripensare il modello di sviluppo, ambientalmente e socialmente sostenibile per la nostra piccola regione e che sappia dare una diversa priorità alle poche risorse disponibili, rilanciando per davvero la lotta all’evasione fiscale, aprendo una lotta senza quartiere all’economia dello spreco e riqualificando la spesa pubblica e dando segnali chiari di volere approfittare della crisi per dare vita ad una nuova giustizia sociale, una più equa ripartizione dei sacrifici e delle opportunità senza la quale non ci può essere quella concordia e pace sociale premessa di una possibile e desiderabile ripresa dell’economia.”

LETTERA A GOODMORNINGUMBRIA

5 settembre 2011

L’Umbria di questi tempi ha bisogno di tutto tranne che di uno sciopero generale. Assolutamente legittima l’iniziativa della CGIL ma altrettanto legittimo contestarla e ancor più non condividere la posizione di alcuni esponenti della sinistra di governo regionale che si affrettano ad aderire allo sciopero. Molto meglio se avessero scelto di rimanere alla stanga magari per lavorare su una semplificazione endo regionale o su strumenti per favorire nuovi investimenti nella regione. Quello che è certo è che il disagio lavorativo oggi non si vince con l’astensione dal lavoro.

Maurizio Ronconi

Sciopero calciatori, Tracchegiani (Italia Federale): “Decisione scandalosa in un momento di grave crisi economica”

27 agosto 2011

“In un momento di grave crisi economica come quello che sta attraversando l’Italia, in cui tutti i cittadini sono chiamati a sacrifici ulteriori, lo sciopero proclamato dall’Associazione calciatori, che ha fatto slittare l’avvio del campionato di serie A, è una decisione scandalosa”. E’ quanto afferma il presidente nazionale di Italia Federale, Aldo Tracchegiani, in merito al mancato raggiungimento dell’accordo sul contratto collettivo tra la Lega di Serie A e l’Associazione Italiana Calciatori: “Questi signori che guadagnano milioni di euro all’anno per divertirsi, e non certo per lavorare, adesso si permettono anche di ricorrere a strumenti come lo sciopero che non hanno proprio niente a che fare con la loro attività. Hanno scelto di impuntarsi per non pagare il contributo di solidarietà quando milioni di cittadini, che non godono certo di stipendi come il loro, faticano ad arrivare a fine mese e saranno costretti a nuovi sacrifici economici per il perdurare della crisi. Trovo questo atteggiamento scandaloso ed eticamente deplorevole: anziché dare il buon esempio ai giovani e agli italiani, che li seguono con passione accollandosi spese ingenti per seguirli in casa e in trasferta, i calciatori come se niente fosse decidono di non giocare e pretendono di avere per iscritto le garanzie che non pagheranno quanto in più lo Stato chiede”. “A questo punto – conclude Tracchegiani – è necessaria una presa di posizione forte da parte del governo che dovrebbe anzi aumentare il prelievo fiscale a carico di questa categoria privilegiata. Atti di prepotenza come quelli cui abbiamo assistito in questi giorni da parte dei giocatori non sono più tollerabili e la grande protesta che sta montando in queste ore da parte dei tifosi ne è la chiara dimostrazione”.