Intanto, persistono problemi sui contenuti che ci fanno dire che la coalizione non c’è ancora. Dopodiché, rispetto ai punti di avanzamento registrati ieri, verifichiamo oggi che il Pd intende andare avanti sulle sue primarie interne. Per questo proponiamo alle forze politiche e sociali della sinistra perugina (Sel, PdCi, Alba e Sinistra per Perugia) di lavorare fin dalle prossime ore ad azioni politiche comuni e ad iniziative esterne per condividere con i cittadini di Perugia prospettive e programmi di sinistra con l’obiettivo della definizione di un’assemblea della sinistra perugina il 2 marzo. Per l’unità della sinistra”.
Posts Tagged ‘sel’
Flamini (Prc): “Ritengo un errore le consultazioni interne del Pd camuffate da primarie farsa
25 febbraio 2014Perugia: La “chiacchierata” storia dell’assessore Ferranti
18 ottobre 2013di Ciuenlai
La vicenda del Passaggio a Sel dell’Assessore Monia Ferranti e di alcuni ex militanti del Pdci di Perugia, è lo specchio della politica di questi tempi. Qualcuno l’ha definita una classica operazione di “riciclaggio”. Non so se serva applicare (more…)
Elezioni 2013, profilo di candidati: Isabella Martelli, candidata di Sinistra Ecologia Libertà, nella lista per il Senato, in Umbria.
16 febbraio 2013Breve conversazione con Isabella Martelli
di Francesco La Rosa
Chi è Isabella Martelli?
Sono nata a Todi 59 anni fa, ma vivo a Roma e svolgo la professione di attrice e regista.
A parte il luogo di nascita cosa ti lega alla città di Todi?
Attualmente è sono segretaria del circolo SEL di Todi e mi occupo come docente e come organizzatrice, di un Laboratorio Teatrale Permanente che ha tra i suoi obiettivi quello (more…)
Cascia – Valnerina Life e Goodmorningumbria interrogano i candidati politici sul futuro del territorio
13 febbraio 2013Lalli: “La sinergia per il ricircolo democratico di idee”
Insieme per garantire alla Valnerina l’apertura, il ricambio ideologico e la vera democrazia: è l’appello lanciato ieri pomeriggio in collaborazione con Goodmorningumbria, dalla presidente della Confesercenti Valnerina Maria Cristina Lalli durante il tavolo di confronto sul futuro del territorio che presso la sede della “Civitas Cassie” di Cascia, ha visto riuniti alcuni (more…)
ELEZIONI 2013 – MONTI E BERSANI AD AGENDE UNIFICATE
19 gennaio 2013di Ciuenlai
C’era una volta la carta di intenti. Giorno dopo giorno, Bersani e soci del Pd la smantellano, soprattutto nelle parti che avevano fatto dire alla concorrenza, che l’alleanza Democratici – Sel era troppo spostata a sinistra. E smantellarla non è una cosa facile, perché il 90% del testo (more…)
MONTI – BERSANI : LA COALIZIONE NASCOSTA AGLI ITALIANI
20 dicembre 2012di Ciuenlai
Fior di commentatori stanno facendo finta di arrovellarsi il cervello per cercare di spiegare come mai Mario Monti abbia la voglia di cimentarsi alle elezioni, sapendo che il risultato del suo raggruppamento non potrà superare il 15/20% e rischiando quindi di arrivare terzo o addirittura quarto. Semplice, perché, lui non corre proprio per vincere, ma per aiutare la vera coalizione. Deve soccorrere i centristi per fare in modo che l’accordo Pd – moderati abbia, soprattutto al Senato, una ampia maggioranza, tanto ampia da metterla al sicuro anche da un possibile abbandono di Vendola e di Sel, se l’agenda del professore, come tutto lascia presagire, diventerà il (more…)
Umbria – Una Regione da riscrivere
29 novembre 2012di Ciuenlai
Non hanno voluto sentire le critiche e gli stimoli a cambiare, hanno continuato a chiudersi nei palazzi, hanno privilegiato un rapporto oligarchico con la loro base e il risultato è che un’intera classe dirigente è stata “rottamata”, in una sola notte, dalle primarie del centrosinistra. Solo la (more…)
LE PRIMARIE, LE ELEZIONI, I RIMPASTI DI GIUNTA, IL NUOVO CENTROSINISTRA, L’ASSE PD – PSI E I GUAI DEGLI ALLEATI. LE GRANE DELLA MAGGIORANZA DA QUI ALLE AMMINISTRATIVE
19 novembre 2012di Darko Strelnikov
Che ci riserva il futuro? Nella nostra regione sembra tutto filare liscio in un mare di tranquillità. Ma si tratta solo di una semplice tregua, perché il quadro politico nazionale sta cambiando in (more…)
VENDOLA E BERSANI TRA MOLTI VORREI E TROPPI NON POSSO
11 giugno 2012di Ciuenlai
E’ da un anno circa che i due si “nasano” con un obbiettivo comune e ambizioso sullo sfondo, la creazione di un, ancora non ben definito, soggetto politico della sinistra e dei progressisti del secondo millennio. Vendola ha smesso di fare la concorrenza al Pd, Bersani di avere paura (more…)
SINISTRA – QUEI SETTE MESI REGALATI A GRILLO E AL PD
29 Maggio 2012di Ciuenlai
La sinistra ha perso un anno. L’alternativa ha perso un anno. La sollecitazione di Vendola e Di Pietro a Bersani è utile, doverosa, ma, rischia di arrivare fuori tempo massimo. Dopo Vasto ci sono state troppe esitazioni. E se Grillo ha avuto il successo che ha avuto, questo, si deve anche all’immobilismo della sinistra, che a forza di aspettare il Pd, è stata accomunata al sistema dei (more…)
SEL: Umbra Acque taglia le agevolazioni per le famiglie numerose
15 gennaio 2012Dopo che pochi mesi fa i cittadini si sono visti recapitare bollette di Umbra Acque nelle quali si è richiesto un ”adeguamento del deposito cauzionale”, e dopo che ad altri cittadini è stato richiesto un “conguaglio della quota fissa – uso Pozzo” (conguaglio retroattivo anche di 5 anni), la novità è adesso il “taglio delle agevolazioni per le famiglie numerose”.
Subito ci sorgono alcune domande:
Quante sono le famiglie umbre con un numero di componenti superiore a 6 che beneficiano dell’agevolazione e quanto di conseguenza la sua cancellazione porti nelle casse di Umbra Acque?
Qual è il motivo per cui l’assemblea dell’ATO, in un momento di grave crisi come questa, attua una politica così decisa di ulteriore tassazione delle famiglie umbre?
Quali sono le linee guida aziendali che autorizzano e sostengono queste gravi azioni a danno dei cittadini?
Come Sinistra Ecologia e Libertà vogliamo sottolineare che i cittadini, detenendo tramite i loro Comuni la maggioranza delle azioni dell’azienda, devono essere considerati “proprietari/utenti dell’azienda a cui dare il servizio migliore. Umbra Acque invece, con le azioni che sta portando avanti, sembra che consideri i cittadini un “bacino di raccolta fondi” per rimediare a qualsiasi problematica finanziaria. Le due linee politiche sono ben distinte e molto lontane l’una dall’altra; il nostro punto di vista è quello PUBBLICO nella gestione partecipata di un bene vitale e comune come è l’acqua, il punto di vista di Umbra Acque sembra essere decisamente la visione legata al PRIVATO della speculazione. Come Sinistra Ecologia e Libertà siamo coerentemente dalla parte dei cittadini e della trasparenza nella gestione dei beni comuni come il servizio idrico e questa consapevolezza è quella che ci ha fatto sostenere i referendum del giugno scorso con i quali, la maggioranza degli umbri, ha dichiarato la volontà che la gestione dell’acqua sia pubblica e che non vi siano fatte speculazioni. Quanto sta mettendo in atto Umbra Acque è il riflesso della situazione finanziaria dell’azienda della cui gestioni i cittadini non hanno nessuna responsabilità! Ed è quindi bene essere chiari: per Sinistra Ecologia e Libertà, se si deve necessariamente affrontare la ricerca di soluzione ad un problema di ordine finanziario e di risultato di gestione, lo si deve fare andando prima a cercare le cause con un analisi profonda, trasparente, documentata, onesta e pubblica dell’operato della classe dirigente dell’Azienda e poi, ma solo dopo aver appunto individuato le cause e i responsabili di questa situazione, decidere quali provvedimenti attuare. Nello spirito di democrazia partecipata che contraddistingue la nostra natura non possiamo accettare che, nel segreto di una stanza, l’ATO e i Sindaci in prima persona, possano decidere liberamente, senza confronto e a nome di tutti i cittadini, di autorizzare Umbra Acque a effettuare azioni così gravi senza poi esserne considerati i responsabili.
Fabio Faina coordinatore SEL Provincia di Perugia I Circoli di Sinistra Ecologia e Libertà della Provincia di Perugia
I RACCONTI “FANTAPOLITICI” DI NATALE E LE VERITÀ DELLA PRIMAVERA
27 dicembre 2011di Darko Strelnikov
La domanda è d’obbligo. I problemi del Governo regionale umbro appartengono al nuovo scenario politico determinato dal Governo Monti, o sono questioni squisitamente locali? Dare una risposta certa non è facile. C’è chi come Maurizio Ronconi, approfittando della nuova maggioranza di Governo, ricorda, al Partito Democratico che anche a Perugia bisognerebbe adeguarsi. Il che vuol dire fuori l’ Idv e la Fds dalla Giunta Regionale e dentro il terzo polo. Ha buon gioco nel chiederlo, perché i continui incidenti di percorso, che mandano sotto la maggioranza, sembrano aiutare le sue richieste. Ma non è così semplice come pare. Prima di tutto perché il centrosinistra è un sistema di Governo articolato. Un eventuale cambiamento coinvolgerebbe e sconvolgerebbe decine di altri enti locali, costringendone parecchi al commissariamento. Fino al 2014 niente divorzi, si va a letto con le attuali mogli. Ronconi lo sa, cerca solo di preparare il terreno per la prossima legislatura, magari aggiungendo l’Udc a qualche giunta o provando ad allargare la coalizione nelle elezioni amministrative parziali (Todi?). Gli basta una indicazione di tendenza che preluda alla scelta di fondo; quella del ribaltamento delle alleanze. Quindi “le imboscate” di Dottorini, Stufara and son in Consiglio Regionale, potrebbero anche essere il preludio e la preparazione di una nuova stagione politica, nella quale i concorrenti potrebbero essere non più due, ma tre : Una vecchia riedizione del centrosinistra, quello che aveva governato la nostra regione dal 1964 al 1970 (Pd più nuovo partito dei moderati o ex terzo polo), Una destra (quel che resta del Pdl, più lega ed ex o neofascisti) e una sinistra (Sel, Idv e Fds). Naturalmente, come a Roma, questo prevede una nuova legge elettorale, senza listino, con meccanismo proporzionale, probabilmente senza premio di maggioranza e solo con l’indicazione non vincolante del candidato Presidente (qualcuno in segrete stanze sembra che ne stia già parlando). Niente di nuovo, una semplice normalizzazione conservatrice, dopo gli scontri della seconda Repubblica. Se questo è uno dei possibili futuri scenari, l’unica contromossa che può essere adottata da quelli che preferiscono l’attuale schema politico è quella di non far giungere la legislatura alla sua scadenza naturale, costringendo tutti a misurarsi con gli obblighi della vecchia legge elettorale e quindi a riproporre le coalizioni alternative. La guerriglia delle estreme del centrosinistra potrebbe servire allo scopo. Qualche maligno del Pd dice addirittura che questo potrebbe saldarsi con il fronte amplio degli “antimarini”, interessato alla caduta della Presidente “prima del tempo”. In effetti alcune operazioni in corso nel territorio e a Perugia potrebbero significare che l’alleanza tra i popolari di Bocci e i dalemiani della Lorenzetti, sancita da quel famoso pranzo, si è rinsaldata e potrebbe anche portare a conclusioni “devastanti”. Insomma anche nel Partito Democratico umbro andrebbe di moda la “Grosse koalition”. Non si ha notizia del famoso incontro riconciliatore tra le due donne, annunciato, a bassa voce e fuori onda, dalla segreteria regionale del Pd qualche mese fa. Ma anche se fosse avvenuto in gran segreto, a occhio, non pare abbia ottenuto risultati tangibili. A cosa può portare questo racconto che va ancora necessariamente annoverato ed archiviato nella categoria della fantapolitica? Proviamo a farci aiutare da un presunto cospiratore democratico che, per intrigare ancora di più il puzzle, si dichiara “pentito”. Visto che è Natale e le narrazioni appartengono al mondo del fantastico ci facciamo trascinare, senza chiedere alla nostra fonte se quello che ci sta raccontando sono elucubrazioni, desideri o veri disegni politici. Il complotto avrebbe come obbiettivi un nuovo Presidente della Regione, un nuovo segretario del Pd umbro, una nuova lista dei democratici per le elezioni politiche e alcune teste di sindaco da far rotolare nel 2014. Maria Rita Lorenzetti potrebbe prendere la strada di Roma e lasciare quella di Palazzo Donini a Giampiero Bocci. Piero Mignini diventerebbe il nuovo segretario regionale del Partito dopo che Bottini si sarà sistemato in una delle due aule del Parlamento. Sul treno per Roma potrebbero trovare posto anche Marco Vinicio Guasticchi, Vincenzo Riommi e, udite udite, la stessa Catiuscia Marini (naturalmente nella camera inversa della zarina). Questo permetterebbe di traghettare in maniera morbida e senza sussulti il cambio di guardia anticipato a Palazzo Donini. In questa lista si fa anche il nome di Vladimiro Boccali, ma la voce sembra più dar retta ai desideri del Sindaco di Perugia, che alla realtà. Fatto questo, la fase due, quella del 2014, comporterebbe il “pan di squaglio” per i sindaci di Foligno Nando Mismetti, di Spoleto Daniele Benedetti e di Umbertide Giampiero Giulietti. Comporterebbe la fine di quel poco di ricambio che c’è stato e, soprattutto, della categoria che più di tutte si stava ingrassando ; quella dei battitori liberi contro la disciplina e le logiche di corrente. L’attuale guerriglia, dunque, servirebbe a scoraggiare la Presidente, a rendergli la vita impossibile e a convincerla ad accettare lo scambio, nel solco della tradizione comunista legata al “promoveatur ut amoveatur”. Bene dopo che vi siete fatti due belle risate davanti al torrone e al panettone, giudicando questa ipotesi come un prodotto satirico malriuscito, tornate però alla realtà. Vero o non vero, c’è un elemento, una scadenza che può rendere tutto più chiaro : le elezioni amministrative di Todi. Se Rossini non ce la farà ad espugnare la seconda rupe dell’Umbria, la fantapolitica sparisce, perché di sicuro ci sarà chi si berrà in fretta la “fanta” , lasciando sul terreno solo la politica; questa politica. Auguri a tutti!
strelnikov.d@libero.it
PD –NUOVO ULIVO ADDIO, ARRIVA LA BARRA AL CENTRO
4 ottobre 2011di Ciuenlai
La Direzione nazionale del Pd ha segnato un punto di svolta. La sinistra si è scoperta minoranza nel partito. Una svolta che non è giunta inaspettata e della quale si aveva sentore ormai da tempo. Bastava ascoltare, nelle ultime settimane, i racconti dei protagonisti delle varie riunioni che si succedono quotidianamente nella sede romana del Pd. Racconti che parlavano di forti malumori per la linea “rossa” (sic) del segretario. La maggioranza dei leader democratici non vuole il “Nuovo Ulivo”. Salvo i fedelissimi di Bersani e pochi altri, Area Dem, Modem, pezzi di maggioranza (Letta e Fassino) pensano che lo schema del segretario vada completamente ribaltato. Non si deve partire da un’intesa di ferro con Vendola e Di Pietro, da allargare possibilmente all’Udc, ma da un intesa con il terzo polo, da allargare eventualmente alla sinistra. Sta in questa distinzione la diatriba tra elezioni subito e Governo di emergenza. Il passaggio per un esecutivo largo è lo strumento necessario a cementare le future alleanze e la collaborazione con i centristi. E lo strumento metterebbe i più pericolosi concorrenti (Sel e l’Idv) nell’angolo, costringendoli o ad aderire ad un progetto moderato o a stare fuori dall’alleanza. Incanalandoli verso un cammino irto di difficoltà. Se aderiscono si snaturano, se vanno da soli saranno costretti a sopportare, per l’ennesima volta, una campagna di stampa ed elettorale tutta in salita all’insegna della responsabilità nazionale e del voto utile, contro il fantasma di Berlusconi. Le argomentazioni non mancano : il momento è difficile, anzi drammatico, occorre una maggioranza larga per governare e ricostruire il paese, ci vuole una grande alleanza tra moderati e progressisti per vincere le elezioni ecc. ecc. L’offensiva non arriva a caso. Tutti i sondaggi, quelli noti e, soprattutto, quelli riservati, dicono che se si votasse oggi il centrosinistra classico vincerebbe a mani basse. E vincerebbe su un progetto sbilanciato a sinistra. La proposta di Governo di emergenza, come scelta strategica, serve dunque a decantare questa situazione e a produrre una inversione di tendenza. La scelta si porta dietro anche un’ altra conseguenza. Non ci saranno le primarie. Il prossimo capo del Governo dovrà essere una personalità “bipartisan” in grado di azzerare tutte le pretese di leadership nell’area antiberlusconi, con buona pace di Bersani e di “Nichi”. In questa ottica appare anche meno incomprensibile l’uscita “massimalista” di Fausto Bertinotti, che invita la sinistra a rifugiarsi tra i movimenti, rinunciando a qualsiasi ipotesi di governo. Il minoritarismo come ideologia e la rinuncia alla sfida del Governo non sono certo soluzioni auspicabili per la sinistra, ma è indubbio che un simile scenario complicherebbe le cose. C’è però da dire che anche la strada del voto utile e della rincorsa al centro, comporta i suoi rischi per il Pd. Le simulazioni attuali parlano di una sinistra guidata da Vendola in grado di arrivare fino al 25% dei voti in caso di corsa solitaria. Questo avverrebbe a scapito del Pd, che si troverebbe a non essere più la forza principale ed egemone di una alleanza al centro, con il terzo polo rinforzato da truppe provenienti dal centrodestra. Per questo sono in molti tra i democratici a sperare che alla fine uno dei due “radicali” accetti di far parte della nuova coalizione. E le pressioni sono tutte per Vendola, perché Casini Di Pietro non lo digerisce proprio.
La campagna elettorale anticipata e i dolori del Pd Umbro
4 ottobre 2011di Darko Strelnikov Strelnikov.d@libero.it
Il ripetuto “mi ricandido” del Sindaco di Perugia Vladimiro Boccali denuncia una anomalia
politica, che può determinare e sconvolgere il corso dell’intera legislatura amministrativa. L’attacco alle Province ha in pratica sancito l’apertura della campagna elettorale due anni prima del previsto. I posti che contano diminuiscono, quindi ogni partito, ogni componente e ogni aspirante candidato deve fare i conti con la contrazione dell’offerta. Le Province potranno anche resistere fino alle prossime elezioni, ma non saranno più un posto appetibile. Oramai sono il male nell’immaginario collettivo, come dimostra un sondaggio di un blog umbro, nel quale l’86% delle persone interpellate si sono espresse favorevolmente per la loro totale abolizione e solo il 4% per il mantenimento nella forma attuale. Quindi, al di là dei tempi di cambiamento, chi ci si avventurerà, rischierà di fare la parte del commissario liquidatore. Un tipico ruolo da fine carriera. Lo sanno in parecchi e la “grande fuga” da Piazza Italia 11 è già iniziata. Da qui i “mi ricandido” che sanno tanto di gente che mette il
cappello sulla sedia occupata per non perdere il posto. Non è il caso di Boccali, che questa mossa non avrebbe mai voluto farla. Perlomeno adesso. Secondo persone vicine al primo cittadino di Perugia la sua intenzione sarebbe stata esattamente quella opposta. E c’è da capirlo : oggi fare il Sindaco è solo oneri e niente onori. E questa è una condizione che può levare il sonno a coloro che oggi siedono sugli scranni più alti dell’Umbria. La diminuzione degli incarichi a 5 stelle aumenta, inevitabilmente, il numero dei concorrenti. In questa situazione è impensabile che il centrosinistra possa scegliere la strada delle riconferme per i secondi mandati. Le primarie sono una opzione “senza se e senza ma”. E, in questa situazione, chi rischia di più sono, paradossalmente, Boccali e la stessa Marini. La crisi favorisce gli sfidanti. In un contesto fatto di tagli e di tasse, di diminuzione dei servizi e di aumento delle tariffe, di ticket sanitari e di panini che sostituiscono i secondi (come ai miei tempi) nelle mense scolastiche, Sindaci e Presidenti possono giungere all’appuntamento letteralmente spompati e con un alto tasso di impopolarità. Per di più sotto la minaccia del “fuoco amico” di consiglieri fedeli ai pretendenti al trono. Non c’è, nel partito di maggioranza relativa, il clima giusto per un accordo. Quello precedente (Regione e Comuni di Perugia e Terni alla maggioranza e Province alla minoranza) è stato fatto saltare in aria dalla nuova realtà dei fatti. Farne uno nuovo è difficile. Le inchieste giudiziarie hanno scosso dalle fondamenta gli equilibri interni alle componenti del Pd. Gira un aria di sospetto da far paura. L’accordo di pace tra Dalemiani e Area Modem siglato in un famoso pranzo è quasi carta straccia. L’unica soluzione sarebbe quindi quella di competere alle primarie e poi trattare sulla base dei risultati raggiunti. Ma questo presuppone che correnti, cordate e componenti parlino con una voce unica. Non è così. Meno posti fa rima con più litigi. Risultato i Bersaniani sono spaccati e i modem sono divisi. La frammentazione aumenta e la fa da padrona. Non esiste un leader riconosciuto, non esiste un gruppo dirigente autorevole, non esiste una linea politica da indicare e da seguire. Si va alla giornata, secondo gli umori e tenendo conto delle tante asperità di percorso. Si va per compromessi che spesso sono storia di un minuto. Le cosiddette riforme regionali risentono di questo clima. Spostare o abrogare qualcosa è una delle 7 fatiche di Ercole. Ogni giorno è un passo indietro rispetto al punto di partenza. E allora enti e strutture da salvare si moltiplicano ogni documento che esce. Ma più conservazione si fa e più gli elettori si distaccano dall’attuale classe dirigente. E, a modo loro, lo fanno anche sapere. Per il secondo anno consecutivo le feste di partito hanno impietosamente fatto registrare il tutto deserto per il Pd e il tutto esaurito per Vendola e Soci. Mentre la Presidente Rosy Bindi parlava nel pieno centro di Perugia a 4 gatti e tre micine, in quel di Ramazzano, sperduta contrada di campagna, per raggiungere la quale è consigliato il navigatore, tale Don Andrea Gallo, alla kermesse regionale di Sel, trascinava fino ad ore piccole, migliaia di persone. Una aspetto che marca la diversità tra l’indifferenza per gli uni e la passione per gli altri. Ma c’è un altro indicatore che registra queste difficoltà. Le ennesime elezioni amministrative parziali. Anche stavolta, come qualche mese fa, i rumors parlano di difficoltà dei democratici ad individuare candidati forti a Todi, Bettona e Deruta. Nella città della Marini si andrà probabilmente alle primarie nelle quali quasi tutti i partiti del centrosinistra hanno già un candidato decente. Tutti meno il Pd dilaniato tra l’avvocato Marconi e l’ex segretario Rossini. Due persone che non sembrano riscuotere grandi consensi dentro e fuori il partito. E allora spunta il grande favorito. L’uomo che ancora non c’è; il candidato dei socialisti. Come andrà a finire lo vedremo, ma questa è l’ennesima prova di un partito che non riesce più a governare e ad egemonizzare la coalizione. E stavolta non sono elezioni normali, sono elezioni parziali in casa della destra (Todi, Deruta e Bettona). Perderle vorrebbe dire sancire definitivamente le ragioni di un declino. E pensate che potrebbe succedere dentro il gruppo dirigente del Pd, se in casa della Presidente il candidato non fosse del Pd e non risultasse vincente. Dicono che Antonino Ruggiano abbia ultimamente ricevuto strani segnali di appoggio. Sarà vero?
Festa Sinistra Ecologia e Libertà, in migliaia per Vendola e Don Gallo
26 settembre 2011Vendola “L’Umbria faccia i conti con la questione morale”
La festa regionale di Sinistra ecologia e libertà si è conclusa con due autentici bagni di folla. Migliaia di persone hanno partecipato, sabato, all’intervista del Vice Direttore del Sole 24 Ore Elia Zamboni al leader del partito Nichi Vendola e, la sera dopo, alla incredibile performance di Don Andrea Gallo a sua volta intervistato da Giorgio Forconi giornalista di “Report”. Vendola ha ribadito la non preclusione per nessuno sul tema delle alleanze che “si costruiscono sui contenuti” e ha elencato le proposte concrete per il rilancio economico e sociale del paese basato su una diversa concezione di Governo (innovazione, sostegno mirato alle imprese, green economy, investimenti su sapere, cultura e giovani, lotta al precariato, piano per il lavoro, potenziamento dei servizi pubblici, nuovo welfare, uso pubblico dei beni comuni ecc.). Il Presidente di Sel si è soffermato anche sulle vicende che riguardano la nostra regione dicendo che “l’Umbria deve fare i conti con la questione morale per aprire la strada ad una nuova stagione politica e culturale del centrosinistra”. Don Andrea Gallo ha invece sfoderato tutto il suo repertorio ironico contro gli eccessi del capitalismo, invitando tutti alla partecipazione e ad essere uniti nelle dure battaglie che attendono i più deboli “dalla cui parte bisogna sempre stare”. Lo scopo, per il “prete partigiano” è “essere tutti uniti sotto lo striscione di “osare la speranza”, lo slogan che è ormai diventato il cavallo di battaglia di Sel.
“Parlare della festa di Sel – commenta il coordinatore regionale del partito Gigi Bori – è parlare di un miracolo, è parlare del ritorno di antichi sapori della politica. Un miracolo permesso , in primo luogo, dalle decine e decine di persone che con il loro lavoro hanno fatto in modo che tutto funzionasse alla perfezione. Ed è un miracolo perché l’abbiamo realizzata senza un soldo e senza la tradizionale pubblicità che di solito accompagna i grandi eventi, sia per questioni finanziarie e sia, purtroppo, per la scarsa visibilità che l’avvenimento ha avuto sui media locali. Siamo riusciti a sopperire a tutto questo con il tam tam della rete, che ormai funziona a meraviglia. La nostra festa ha messo in luce, dunque, la grande voglia di partecipazione che c’è in giro. Ma non è una voglia qualsiasi. I cittadini sono stanchi delle vecchie litanie, dei riti oligarchici della politica e si indirizzano e guardano con attenzione a nuove proposte, come la nostra. Infine, con questa iniziativa Sel ha dimostrato di non essere più una cenerentola, ma un soggetto radicato tra la gente, che si candida ad essere protagonista della vita politica della nostra regione. Un soggetto al quale i cittadini guardano con speranza, come dimostrano le decine di iscrizioni fatte durante i tre giorni della festa e le migliaia di firme raccolte per il referendum anti porcellum e, infine, un soggetto del quale, ormai, il centrosinistra non potrà fare a meno, sia sul piano numerico che su quello dei contenuti innovativi. Per questa Ragione la festa di Sel Umbria è un miracolo che si ripeterà e probabilmente si moltiplicherà”.
Welfare – Marini “la spesa sociale non è né superflua né improduttiva”
24 settembre 2011L’impegno della Regione per mantenere “alto” il livello dei servizi
Dibattito tutto al femminile alla festa regionale di Sel. Sul tema “Welfare al tempo della crisi” si sono confrontate la Presidente della regione Catiuscia Marini, la Segretaria regionale della Funzione Pubblica della Cgil Vanda Scarpelli, la Presidente della Caritas Daniela Monni e Per Sinistra Ecologia e Libertà Monica Cerutti del Coordinamento Nazionale e Silvia Menicali del coordinamento regionale del partito. Particolarmente seguito ed atteso l’intervento della Marini. La Presidente dopo aver attaccato la manovra del Governo che “dati alla mano porta alla morte del welfare in Italia”, ha contestato la tendenza di una certa cultura di destra che “considera la spesa sociale come inutile, improduttiva e da tagliare”. “E’ una concezione sbagliata – ha detto ancora la Marini – perché non si può ridurre la spesa sociale nel mezzo di una crisi, che aumenta il bisogno di politiche di sostegno a coloro che sono in difficoltà. Ed è sbagliata anche sul piano economico perché l’incremento e la difesa delle politiche sociali può garantire lavoro, innovazione ed aiutare concretamente lo sviluppo. Dietro il mondo dell’assistenza, dietro l’aiuto ai più deboli, ci sono decine di aziende che oggi rischiano di andare in difficoltà e che invece potrebbero produrre occupazione e ricchezza”. Rispetto all’Umbria la Marini ha detto che, nonostante i tagli draconiani, la Regione farà tutti gli sforzi per mantenere un livello alto di servizi al cittadino e che questa è una delle principali priorità che sta di fronte al governo regionale. la festa di Sel, che si svolge nell’area verde della frazione di Ramazzano di Perugia, continua stasera con, alle 18,00 con un dibattito sulle energie alternative con il segretario regionale della Cgil Mario Bravi, i Presidenti di Confagricoltura Marco Caprai e della Cna dfi Perugia Renato Cesca, il responsabile del marketing strategico Novamont Marco Versari e i dirigenti nazionali e regionali di Sel Gennaro Migliore e Alfonso Morelli. Seguirà alle 21,00 il momento clou della festa con l’intervista da parte del direttore del sole 24 ore Roberto Napoletano a Nichi Vendola. Infine, domani sera alle 21,00 Giorgio Forconi giornalista di “Report” intervista Don Andrea Gallo.
I TROPPI “VORREI MA NON POSSO” DELLA MARINI SU RIFORME E RIMPASTINO DI GIUNTA
9 settembre 2011di Ciuenlai
Riforma regionale; è tutto confermato, fino ad ottobre non se ne parla. E bisogna anche vedere come se ne parlerà. Perché gli annunci sono roboanti, ma ciò che circola in giro sulle soluzioni possibili sa tanto di “conservazione furbesca” allo stato puro.
La Presidente ci riprova, ma trova forti resistenze. Non è piaciuto nè al gruppo, nè alla segreteria regionale del Pd il dover “leggere sui giornali” le sue intenzioni, “senza essere stati consultati”. E non è, soprattutto piaciuto, il tentativo che sarebbe stato fatto, in diverse sedi e con diverse modalità, di farsi accreditare come il “leader massimo” del Pd e della coalizione.
Un ruolo, non messo in discussione per il futuro, ma tutto da conquistare nel presente. Un ruolo che i “senatori e le senatrici” democratiche non hanno nessuna intenzione di mollargli adesso. E gli abboccamenti successivi, quelli di questi giorni, hanno confermato questo disagio, decretando una scontatissima mancanza di identità di vedute. Risultato : l’accordo ancora non c’è. Due Asl, una azienda ospedaliera, niente Ati e Consorzi va bene a tutti. Ma c’è modo e modo di arrivarci. Si può fare e stop cassando tutto quello che c’è da cassare o seguire una linea gattopardesca che, in sostanza, lascia le cose immutate. L’azienda è unica ma ha due direzioni, una a Perugia e una a Terni, le Asl sono due , ma hanno sedi distaccate a Città di Castello e a Foligno, gli enti intermedi di secondo livello spariscono, ma al loro posto spuntano come cavallette agenzie regionali che si occupano “di tutto e di più”.
E, al momento, è questa la strada che riscuote maggiore consensi, come temono Idv, Sel e una piccola parte del Pd. La ragione l’ha ricordata il senatore Brutti : Questa classe dirigente dell’Umbria è vissuta all’ombra di questo sistema, che ha creato e che difficilmente smonterà. E con il possibile stop alla riforma dell’Umbria, tramonta anche l’ipotesi di un nuovo rimpastino di giunta, chiesto, sottovoce, da chi, dentro il Partito Democratico, pensa che, nel mezzo delle turbolenze giudiziarie, “bisognerebbe dare un segnale rinnovando anche gli uomini”, facendo entrare personale “più giovane e fresco”.
La vera posta in gioco per la Marini è quindi la scelta tra conservazione “camuffata” da riformismo e riformismo “vero” che cancella la conservazione. Per il momento la Presidente sembra averne la volontà, ma non la forza.
PDL di Todi, SEL e il futuro dei giovani
7 aprile 2011Dopo un’attenta lettura fatta sulla presentazione dei programmi del nuovo movimento politico di Todi, Sinistra Ecologia e Libertà, faccio soltanto un appunto partendo proprio da una loro dichiarazione, in cui si afferma che i giovani che entreranno a far parte della nascente segreteria di partito dovranno impegnarsi a cambiare e dare una prospettiva al loro futuro. Se i giovani devono impegnarsi per creare un loro futuro, allora il mio auspicio, nei confronti della mia generazione, è quello di non entrare a far parte di un partito, di nome sel, che va contro il futuro stesso. Si parla del lavoro come emancipazione, e poi in Puglia, il cui Presidente di Regione è la stessa persona che sta a capo di questo partito, al livello nazionale, vi è una sanità che dire che è vergognosa è un eufemismo, con un buco di bilancio di oltre 500 milioni di euro, e un’indagine che ha visto interrogato lo stesso Presidente e il suo ex assessore alla sanità, il Senatore Tedesco. Un partito che pone il lavoro a capo del proprio programma elettorale, e poi crea buchi di bilancio, e quindi sprechi su sprechi, in un settore come quello della sanità, coordinato direttamente dalla Regione, con finanziamenti pubblici, e con un alto numero di persone che lavora al suo interno, è un partito che ha soltanto un obiettivo, ed è quello di non voler rappresentare la vera realtà. Nella presentazione si continua a parlare di scuola pubblica che deve essere tutelata, quando invece la Sinistra non ha fatto altro che contribuire al suo degrado, facendo aumentare il numero di baroni nelle università, con una terribile conseguenza che è quella di non avere più un’università pubblica basata sul merito, ma un’università pseudo pubblica basata sul clientelismo. Si è parlato di giustizia sociale, per cui la legge deve essere uguale per tutti; ma se è vero questo, allora perché il tutti non deve valere anche per magistrati, ma soltanto per una determinata categoria politica? Infine, alla conclusione del loro incontro, si è tirato in ballo l’argomento primarie, che al loro dire è uno strumento serio e democratico, che ha avuto dei risultati molto positivi in tutto il paese; se è uno strumento cosi efficace, allora perché le primarie del comune di Napoli sono state annullate? Insomma altro che Sinistra rinnovatrice, questa è una sinistra che ha come unico fine quello di fare politica, non per il bene comune, ma per il bene individuale.
Roberto De Vivo – Coordinatore giovani Pdl-Todi
I SINDACI “RISTRETTI” DI BOTTINI, LA BIBLIOTECA DI NOCCHI E IL BUS”OFFERTA SPECIALE”
18 marzo 2011LE PAGELLE DI CIUENLAI
Lamberto Bottini – Dopo aver perso le primarie ad Assisi e prima di affrontare il tremendo “rischio” di quelle di Gubbio e Città di Castello, smentisce “categoricamente” l’eventualità secondo la quale alle prossime comunali il Pd potrebbe anche non avere candidati alla carica di primo cittadino. ”A Trevi e a Bevagna – avrebbe detto – sono stati nominati due dei nostri”. Per la serie “piccolo è bello”. Film consigliato “Bersani mi si sono ristretti i sindaci”.
7 perché metterci la faccia di questi tempi (vedi pagelle che seguono) è roba da eroi.
Primarie Assisi – Il “terremoto” sinistra e lo Tsunami “Cianetti” hanno procurato danni alla sezione del Pd. Dice che sono venuti giù tutti i “Travicelli”.
Pd – Marini di Assisi segue Passeri e se ne va, Andresini (con altri due) di Gubbio se ne va, Pasero di Amelia se ne va e si candida a sindaco con le destre, cosa che, dice, è pronto a fare anche un assessore di Bevagna, Cristian Biagini e mezza segreteria di Città di Castello (per il momento) restano, ma se ne vanno dai rispettivi incarichi, Stirati di Gubbio rinuncia alle primarie e se ne va perché il partito “è solo potere e arrivismo”. E fortuna che sono solo elezioni parziali, se fossero state generali in Piazza della Repubblica ci sarebbe voluto un vigile per regolare il traffico. Libro consigliato la Bibbia 14 – 19 l’Esodo.
Venanzio Nocchi – Vuole candidarsi alle primarie di Città di Castello con Sel dopo aver sentito Vendola dire che ci vuole una nuova narrazione. Altro che una semplice narrazione, a lui per rifarlo sindaco, dopo 40 anni, ci vorrebbe un’intera biblioteca. 4
Andrea Cernicchi – Parla del centro storico di Perugia senza veli. Da perugino (uno dei pochi della Giunta) dice cose scomode (molte delle quali vere) ai suoi concittadini. Non le azzecca tutte, ma almeno ci prova, 6 e mezzo
Pdl “Rosso” – Il Comune di Perugia assume 4 dirigenti. I consiglieri della destra protestano : “la sinistra che governa è molto incline a tutelare la casta dei dirigenti e poco attenta al personale dei livelli più bassi”. I fisici la chiamano ’’l’inversione dei poli”.
Trasporti – I cittadini sono infuriati perché, secondo loro, il pullman delle 7,04 che parte da San Mariano (Corciano), imbarca 150 persone, quasi il doppio dei passeggeri consentiti. Dice che per risparmiare hanno imboccato la strada delle offerte speciali : Passa uno, monti due.
RENZI – VENDOLA : LA STRANA SFIDA DELLE ANIME DEL PD
12 marzo 2011di Ciuenlai
Bersani torna in discussione. E ci torna, stranamente, nel momento in cui ha faticosamente rimesso in moto il partito, come registrano tutti i sondaggi. Sotto accusa è il “movimentismo” del segretario, che darebbe al partito Democratico un’immagine troppo di sinistra, troppo vicina a Vendola, con il quale sembra iniziato uno strano sodalizio, che sta mettendo in crisi anche la base di Sel (vedi caso Napoli). Eppure, formalmente, la linea non è cambiata. Bersani continua a dire che l’obbiettivo è quello della grande alleanza con il terzo polo. Vero! Ma è anche vero che se si pratica sul campo una politica fatta, in prevalenza, di manifestazioni, di appoggio ai movimenti sulla scuola, sull’acqua e delle donne, se si strizza l’occhio alle ipotesi referendarie la risposta di Casini e, soprattutto, di Fini, non può che essere una e una sola : No! Allora è una finta? Non proprio. E’ un modo per rafforzare il partito e far capire che la “santa alleanza”, se si farà, non può vedere il Pd in posizione subalterna, sia sui programmi che sui candidati. Mi sbaglio o non è quello che aveva detto Vendola lanciando la Bindi? E infine; anche livello parlamentare la linea non sembra cambiata. La maggioranza congressuale del Pd continua a pensare alla spallata, cercando in tutti i modi di coinvolgere la Lega con lo zuccherino del “federalismo” e a non prendere in nessuna considerazione l’ipotesi di “dialogare” (come chiede anche Napolitano) sull’agenda delle “riforme” (si fa per dire) imposta dal Governo. Ecco perché, nonostante la “ripresina” del partito, un’altra parte dei democratici critica questa linea e ne propone un’altra diametralmente opposta : quella della vocazione maggioritaria. Una parte che si prepara a dare battaglia, facendo scendere in campo pezzi da novanta come il “ticket” Renzi- Chiamparino, pronto a sfidare Bersani a quelle primarie, che Veltroni vuole stabilire e regolare con legge. E’ forse per questo che dall’altra parte ci si prepara a rispondere adottando Nicki nella squadra? Domanda : Sta per succedere qualcosa o è solo la solita confusione?
L’ex assessore provinciale Giuliano Granocchia in Sinistra Ecologia e Libertà
13 febbraio 2011Si nota una certa agitazione intorno a scelte autonome che esponenti politici di vari partiti del centrosinistra hanno fatto, si apprestano a fare o sulle quali, semplicemente, stanno ancora riflettendo. Si tratta di percorsi personali ai quali bisognerebbe conferire il massimo rispetto per i travagli che si portano dietro. Sel dell’Umbria, che è parte integrante dell’alleanza di centrosinistra della Regione , alleanza che ha sostenuto con i propri voti sia alle recenti regionali che alle precedenti amministrative , basti ricordare, fuori dai tecnicismi, che la metà dei candidati consiglieri nei collegi provinciali della lista “Sinistra e Libertà” sono direttamente riconducibili al nostro progetto politico e che ha sempre confermato il suo appoggio al Presidente Guasticchi in questi due anni di governo, “non ha mai inteso fare forzature” o allestire fantomatiche “campagne acquisti”. Il nostro è però un progetto aperto che ha come obbiettivo la costruzione di un nuovo centrosinistra. Noi non cerchiamo nessuno, ma, nel contempo, non impediamo e non impediremo a nessuno di bussare alla nostra porta, se condivide il nostro progetto politico e la sfida che lanciamo per un’Italia migliore. Comprendiamo che il caso dell’ex Assessore Provinciale Giuliano Granocchia, possa aver fatto rumore, per il grande prestigio di cui gode in tutta la sinistra, per l’indiscutibile valore politico e morale della sua scelta e per gli inusuali metodi adottati (si è dimesso dal suo incarico di assessore, cosa che al giorno d’oggi non fa nessuno,anzi…) . Prestigio,valori e metodi che arricchiranno il percorso politico e la comunità di Sel.
E questa agitazione generale è la dimostrazione palese del distacco che spesso le forze politiche hanno con il paese reale, ignare della volontà di cambiamento che sale sempre più alta e che passa dalla costituzione di un grande soggetto politico della sinistra, ad ispirazione maggioritaria che si confronti, proponendo un’alternativa vera al progetto immaginifico delle destre, con la sfida del governo.
Abbiamo aperto il tesseramento da soli 10 giorni e siamo ad un passo dall’aver raggiunto il 100% degli iscritti dell’anno passato. Ma la novità sta nel fatto che centinaia e centinaia di questi iscritti sono nuove adesioni di cittadini, che appartengono a tutte le categorie (lavoratori pubblici e privati, precari, studenti,operai, artigiani e una marea di donne e giovani). Molti di questi militavano in altri partiti della sinistra (Pd, Prc, Pdci ecc.) e altri avevano abbondonato la politica attiva perchè non trovavano più un punto di riferimento credibile , ma della loro scelta di abbracciare il progetto di Sel non si è accorto e non si è lamentato nessuno.
Gigi Bori segretario regionale – Sinistra Ecologia Libertà
Fabio Faina segretario provinciale Perugia – Sinistra Ecologia Libertà
Politica, “Profumo” di terza repubblica?
22 settembre 2010di Francesco La Rosa
Conversazione che non ti aspetti con un esperto di politica a Roma e profondo conoscitore delle cose umbre (del quale consentitemi di non rivelare l’identità) Le riflessioni e le risposte che seguono vogliono essere solo un piccolo contributo di chiarezza nel mondo magmatico della politica romana e non, prendendo spunto dalla figura di Profumo che molti danno neo candidato delle”sinistre” nella sfida a Berlusconi.
Il 28 qualcosa succederà?
Qualcosa sicuramente, un po’ di finiani, quelli del gruppo misto e qualche Udc. Forse anche uno o due Pd appoggeranno Berlusconi, mi ha messo in sospetto la dichiarazione di Franceschini che ha detto che loro hanno votato tutti no. Precisazione da coccodrillo Però se alla direzione Pd se decidono di far votare la relazione o il documento saranno botte da orbi. E ancora non è detto che dietro le quinte ci sia una mediazione. Quelli di area dem vogliono il sangue perché adesso sono una piccola minoranza. Marini e Franceschini non ci stanno a sancire lo status quo con 4 correnti principali
e quindi?
Chiederanno un voto. Loro insieme ai Bersaniani risulterebbero in grande maggioranza e alcuni aderenti al gruppo Veltroni, soprattutto quelli di Fioroni, potrebbero ripensarci. C’è da ricandidarsi, ma Bersani è per la pace provvisoria, vedremo che succede.
Per forza il pd è dato in declino nei sondaggi
Pace provvisoria per ragioni politiche ma anche perché la spaccatura di area dem non gli dispiace cosi diventa il capo assoluto.
Di mezzo partito però…
Si mezzo, ma gli altri sono il 20% ci può giocare come vuole tanto lui è sempre maggioranza. Vedrai domani prova a parlare con Veltroni.
Però Andreotti comandava anche con il 15%. Non è un 20 % che rischia di appoggiare Berlusconi?
So da fonti attendibili che il burattinaio di tutto è Montezemolo. Prima ha spaccato il Pdl e adesso vuole spaccare il Pd. Vuole un terzo polo con un’anima centrista e due diramazioni di destra e di sinistra moderata
Poi allearsi o con i resti del Pdl senza lega?
… o con i resti del Pd che sarebbero in veste minoritaria e quindi non decisiva
la 7 ha anticipato Profumo al terzo polo, che ne pensi? o autore della banca del sud il che è lo stesso
Certo mica lo fanno presentare dal Pd, le prove le hanno fatte in Sicilia, Palermo è maestra in politica Per Bersani e Veltroni è anche un mezzo per evitare Vendola. Diranno che c’è una emergenza democratica e che per battere Berlusconi ci vuole un candidato moderato
Appunto … un film che ho già visto
E’ una pellicola in 4 tempi che dura 20 anni…comunque c’è un mondo in movimento. Ci vorranno alcuni mesi per capire i riposizionamenti. Adesso è tutto transitorio e corrisponde al tempo che si stanno prendendo prima di andare alle elezioni.
Da cosa lo intuisci?
Ci sono due dati oggettivi che stanno muovendo la situazione. Primo Berlusconi non ha più una maggioranza sua. Quindi o viene a patti o tenta il colpo. Il personaggio non è di quelli che patteggiano. Se deve farlo lo farà dopo le elezioni. Intanto sopravvive e si organizza
….si organizza e tenterà il colpo appena pronto?
Si, deve colmare i buchi e pensare alla strategia elettorale. Però attenti, il tipo ha molte cartucce in canna ancora
Ci siamo dimenticati della Lega …
Il ragionamento sulla lega è particolare. E’ ad una svolta, da movimento contestatore a partito di governo e cominciano a venire fuori crepe e contraddizioni. E’difficile conciliare una cultura d’assalto con le poltrone politiche, le banche, gli enti. Dopo succede anche che fai una scuola con 700 simboli, quindi credo che sia arrivata al culmine. Del resto la richiesta del terzo polo a Berlusconi è quella di abbandonarli al loro destino ed allearsi con Casini. Ma lui tentenna perché di loro non si fida, ma comincia ad avere paura della Lega. Vedi circolare Gelmini.
e dipietro?… pensi ad un ritorno di mani pulite? è una variabile non da poco
Di Pietro è alla fine. E la sua fine si chiama Vendola. Tutti i sondaggi lo danno in calo e sotto a Sel. I Compagni che per disperazione lo votarono stanno tornando a casa e lui da solo vale il 3%. Mani pulite non gli funziona più se c’è qualcosa di meglio a sinistra, lui, destro di natura, non ha più spazio
…e vendola?
Vendola è il loro problema. Ha un carisma che sta lacerando partiti e movimenti, sposta grandi masse, racconta una storia che piace al popolo della sinistra. Tutte le mosse di questi mesi sono un disperato tentativo di bloccarlo. Gli ex comunisti passati con lui cominciano a rendersene conto.
Tu segui anche le vicende umbre, secondo te che succederà?
Guarda i colpi che stanno assestando Brutti e soci. Si parano il c… dai vendoliani che hanno attaccato la Marini sulla vicenda Polverini
Spiegati meglio
Ma è difficile che riescano a difendersi, loro sono datati e con Vendola ci sono molti giovani., la gente percepisce la novità ed è finalmente contenta di vedere una nuova classe dirigente.
Parli di sel?
Si. Mi spiego, se Vendola fa breccia anche in Umbria e i segnali dicono che sta succedendo, lo spazio per i dipietristi rimane pochino E anche qui bisognerà aspettare, perché ci potrebbero essere novità eclatanti sugli assetti istituzionali
Cioè?
Siamo agli approcci e non si sa come potrà finire
E di Prc cosa dici? Vendoliano?
O escono e si aggregano a Vendola o sono destinati ad essere lo zero virgola ma non credo che Vinti lo faccia, altrimenti il loro destino sarebbe l’estinzione.
Mi sembra catastrofico dai, cosa ti fa pensare che affonderanno?
Hanno sbagliato al congresso e adesso ne pagano le conseguenze, lui si, i vendoliani, per quello che c’è stato, non lo prenderanno mai.
Ti riferisci a Vinti?
Si certo, hanno litigato di brutto, se ne sono dette di tutti i colori, in alcuni casi si è venuti alle mani. Basta o debbo continuare?
…continua
Lo attaccano tutti i giorni e non c’è la minima possibilità che possa essere accettato, del resto è in difficoltà anche nel Prc, vedi la vicenda assessorato Ed è un peccato perché non è uno stupido…anzi
Pensi sia stato è stato un boomerang?
Ma il passato è un macigno difficilmente superabile, il boomerang è stato quando hanno bocciato Vendola, l’orticello ti ripaga nell’immediato, ma il futuro sta nel podere
Chi vedi in ascesa in Umbria?
Per il momento nessuno. Ma ripeto c’è molto movimento e può finire con un cambiamento o con una restaurazione totale
Cambiamento con candidati trasversali? La Marini, riesce a tenere botta?
Si se le fanno tenere botta, si . Non dipende da lei
E da chi?
Dai “capibastone”, dai quali si vuole divincolare ma non ci riesce. E poi ha una giunta di m….. Quella dell’Idv è andata a Collazzone e l’ha scambiata per una frazione di Todi, facendo inorridire i cittadini presenti all’iniziativa. Ma gli altri non sono meglio
Dai chi sono i capi bastone?
I capicorrente Lorenzetti, Locchi, Bocci ecc.