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SPELLO: visite guidate gratuite all’ex abbazia di San Silvestro a Collepino e nella chiesa del complesso di Santa Maria di Vallegloria

21 settembre 2011

Chiesa di Vallegloria

Sabato 24 settembre alle ore 16.30 è in programma una visita guidata all’ex abbazia di San Silvestro a Collepino, l’edificio cristiano dell’ XI secolo più antico di Spello. Si proseguirà alle  17.30 con il concerto dell’Ensemble vocale Kamenes inCanto che eseguirà un repertorio di canti sacri.

Domenica 25 settembre alle 16.30 è in programma una visita storico-artistica tra i tesori della chiesa trecentesca di Santa Maria Vallegloria, di recente riaperta al culto, e al complesso monastico.

“Invito a prendere parte ai due appuntamenti – dichiara l’assessore alla cultura Liana Tili –  perché spellani e non avranno l’occasione unica di visitare tesori d’arte per lo più sconosciuti, i cui contenuti sono frutto di recenti studi confluiti in pubblicazioni curate appositamente dal Comune di Spello.  Mi auguro – aggiunge l’assessore Liana Tili – che la partecipazione agli eventi in

Eremo di San Silvestro di Collepino

programma, sia numerosa e raccolga bambini, giovani e adulti, spinti dalla curiosità e il piacere di conoscere la storia della nostra città, attraverso l’esperienza diretta sui beni culturali recuperati, scrigni delle radici  sociali, politiche ed artistiche del passato giunti fino ai nostri giorni come testimonianza del tempo trascorso”. L’evento è stato realizzato con la collaborazione della Comunità delle Piccole Sorelle di Maria dell’Eremo della Trasfigurazione, la Comunità delle Clarisse di Santa Maria di Vallegloria di Spello e il Sistema Museo.

Per entrambi gli eventi (gratuiti) la prenotazione è obbligatoria: telefono 0742.300040 -34,  e-mail a  cultura@comune.spello.pg.it.

Cascia, Villa S. Silvestro, enciclopedia storica di stratificazioni culturali.

7 settembre 2011

Scavi Villa San Silvestro immagine di repertorio

di Francesca Romana Plebani

“Noi non siamo prodotti della natura, siamo prodotti della cultura”. 31 agosto 2011, presentazione dei risultati della sesta campagna di scavo di Villa S. Silvestro. Tali le parole del Prof. Filippo Coarelli che risuonano nella sala S. Pancrazio del Comune di Cascia, atte a suffragare l’importanza della memoria storica nel vivere presente. Sì, perché così si presenta il sito di Villa S. Silvestro, tanto agli occhi del ricercatore quanto a quelli di un qualsiasi visitatore: una fotografia storica del proprio passato.

Dopo due mesi di ricerche sul campo, sabato 3 settembre si sono ufficialmente concluse le operazioni di scavo svoltesi presso l’area archeologica della piccola frazione casciana, centro d’interesse scientifico dall’agosto 2006. Ogni anno, a partire, infatti, da quella data, quando fu scoperto l’immenso patrimonio archeologico, durante i mesi estivi riprendono le indagini delle antiche strutture, che si estendono per più di sei ettari a partire dal limite nord-occidentale della Piana di Chiavano.

Già dal quadro che emergeva dalle foto aeree del 2006 – articolate planimetrie frutto del susseguirsi nel tempo di fasi insediative risalenti a differenti momenti cronologici –  era apparso chiaro che il sito di Villa San Silvestro si sarebbe rivelato un vero e proprio “campione di dna” del mondo passato. Templi, aree pubbliche, necropoli, domus e altre strutture insediative costituiscono la testimonianza, attraverso i secoli, dell’importanza di questo centro nevralgico di scambi e comunicazioni tra vari territori e differenti popolazioni. Dall’età protostorica fino a giungere al Medioevo, il sito archeologico di Villa S. Silvestro ha restituito prova sicura del suo protrarsi di vita attraverso le varie epoche: si attestano reperti di età preistorica, testimonianze dell’abitato propriamente sabino, strutture di piena età romana e tardo-antiche, fino a giungere, non ultimo per ordine d’importanza, ad un insediamento di età longobarda. Non mancano inoltre materiali di XII-XIII sec. che comprovano ancora per quest’epoca tracce di frequentazione.

Fondamentali i ritrovamenti di epoca romana, la cui prima fase risalente ai primi anni III sec a.C., si colloca esattamente in corrispondenza degli anni cruciali della conquista della Sabina – quindi in piena epoca repubblicana -, congerie storica attorno alla si hanno poche testimonianze. Contermini al già noto e monumentale tempio italico – su cui sorse in seguito una chiesa -,  risalente proprio a quest’epoca, si articolano una serie di strutture pubbliche e private, decisamente rilevanti dal punto di vista commerciale e amministrativo: sono stati ritrovati infatti dei resti di tre portici, una strada, probabile un nodo centrale della viabilità della zona, abitazioni e almeno un altro tempio di epoca forse più recente. A seguito della conquista, infatti, Roma dovette decretare una presenza più capillare nel territorio e così venne creata struttura amministrativa intermedia tra la città ed il villaggio, polo amministrativo e politico che faceva da punto di riferimento per aree agricole e non urbanizzate: il Forum di Villa San Silvestro.

Sotto la direzione scientifica del prof. Filippo Coarelli e del prof. Paolo Braconi del Dipartimento perugino Uomo e Territorio, e coordinati sul campo dalla dott.ssa Francesca Diosono (che personalmente ringrazio), le indagini archeologiche sono state possibili grazie alla preziosa collaborazione di studenti, specializzandi, ed ex allievi della scuola perugina, impegnati sul campo insieme con studenti dell’Università L’Orientale di Napoli, della Complutense di Madrid e dell’Università di Strasburgo. Il sito di Villa San Silvestro è stato già oggetto di diversi convegni internazionali e protagonista di alcune mostre – la permanente delle quali è nel Museo Comunale di Palazzo Santi a Cascia. Lo studio è finanziato dalla Cassa di Risparmio di Perugia e dal Comune di Cascia, che nello specifico si è occupato della logistica e dell’ospitalità degli studenti e degli studiosi. Volte alla divulgazione scientifica ed effettuate gratuitamente per tutta la durata della campagna di scavo, si sono susseguite, due volte a settimana, visite guidate dell’area archeologica. L’associazione culturale “Tellus”, preziosa collaboratrice nel progetto, si è fatta come di consueto promotrice della raccolta fondi finalizzata al finanziamento delle ricerche, organizzando l’ormai familiare “Cena Romana”, tenutasi presso i giardini  M. Magrelli di  Cascia. Ulteriori obiettivi, che richiederanno studi più approfonditi e ulteriori campagne di ricerca, sono volti alla puntuale comprensione della destinazione d’uso e datazione degli edifici – oltreché alle diverse fasi  costruttive degli stessi -, e delle forme di  sfruttamento del territorio.