Con un concerto dedicato alla più nota delle commedie madrigalesche, l’accademia del Ricercare presenta un programma leggero, realistico e comico al tempo stesso: Il festino del giovedì grasso di Adriano Banchieri. La commedia Harmonica, è questo il nome del curioso genere frutto dell’intellettualismo tardo-cinquecentesco, vide nelle opere di Vecchi principalmente, e poi di Banchieri i momenti di più felice Manifestazione. Orazio Vecchi (1550-1605) e Adriano Banchieri (1568-1634), entrambi emiliani (modenese il primo e bolognese il secondo) e monaci benedettini, rappresentano al meglio lo spirito e la natura della “comedia harmonica” che, muovendo da episodi minimi di vita quotidiana – fortemente contaminati da elementi desunti dalla commedia dell’arte o esplicitamente caricaturali e più o meno pretestualmente confezionati in senso narrativo – recupera la tradizione della villanella, del balletto, della canzonetta negli anni stessi in cui la monodia inizia la sua marcia trionfale.La commedia armonica, così come la definì Vecchi, rientra nel genere del madrigale rappresentativo e del madrigale dialogico. Queste le parole usate da Vecchi nell’avvertenza “ai lettori” che apre L’Amphiparnaso (1597) che ci forniscono la migliore definizione del genere: “accoppiamento di Comedia et di musica”, che “si mira con la mente, dov’entra per l’orecchi e non per l’occhi” e in cui la musica non è “tramezzata dalla vaghezza della vista”.
Interpreti:Teresa Nesci, soprano Laura Lanfranchi, soprano Gianluigi Ghiringhelli, alto Alberto Allegrezza; tenore Dario Previato; basso Manuel Staropoli, Germana Busca; flauti Gianmarco Gaviglio; cornamusa Roberto Terzolo; dolzaina Massimo Sartori; viole da gamba Claudia Ferrero; clavicembalo – Direttore Pietro Busca