Posts Tagged ‘speranza’

IL SOGNO E’ VITA O SPERANZA?

17 novembre 2016
massimo-capacciola

Massimo Capacciola

La cupezza, la durezza di questi tempi incerti mi porta a riflettere sull’aspetto più misterioso tra le necessità del corpo umano, al pari del mangiare o del respirare. Shakespeare fa dire ad Amleto la celebre frase: “…Essere o non essere… Morire. Dormire, nient’altro… Dormire, forse sognare ” e quel che ne segue, con l’intenzione di attrarre l’attenzione, nel condurci verso il drammatico finale, sugli aspetti misteriosi e dolorosi dell’esistenza. Il dormire infatti viene spesso accostato al suo contrario, che non è la veglia, ma la morte. Dormire non già come sonno ristoratore, ma come sospensione dalle angosce esistenziali, compreso il dolore fisico. Mi domando se sia proprio così. (more…)

Massa Martana (PG): Il Presepe di Ghiaccio 2015 sarà dedicato alla Beata Madre Speranza

19 settembre 2015

preCon immensa gioia ed un po’ di commozione siamo ad annunciare che il prossimo Natale a Massa Martana (PG) si potrà ammirare un meraviglioso “presepe di ghiaccio” dedicato alla Beata Madre Speranza.
Sarà la grande novità della XIV Edizione della Mostra “PRESEPI D’ITALIA”, in programma dal 24 dicembre al 6 gennaio 2016. Sono tanti anni che per Natale scolpiamo bellissimi presepi di ghiaccio, ammirati da migliaia di visitatori provenienti da tutte le regioni d’Italia, ma che quello di quest’anno sarà il più bello, perché la Beata Madre Speranza è vissuta vicino a noi, a Collevalenza un paesino che dista solo pochi chilometri da Massa Martana, www.collevalenza.it .  Molti di noi hanno avuto il previlegio di conoscerla e sanno quanto bene materiale e spirituale ha fatto verso chi era più nel bisogno. (more…)

LA MINORANZA DEL PD E L’INCAPACITA’ DI SOGNARE

30 aprile 2015
Desaparecido?

Desaparecido?

Di Ciuenlai

“Repubblica” pubblica oggi una patetica intervista all’ex capogruppo Pd Speranza che dice “Adesso possiamo sfidare il Premier”. Adesso che sono ridotti quattro gatti? Adesso? E perché non quando eravate maggioranza nei gruppi parlamentari? Bisogna comprenderlo è il grido disperato di chi capisce di esser stato asfaltato e che il suo tempo è finito. Lui e i suoi compari sono divenuti degli ibridi. Sono ai margini nel PD e non riescono ad immaginare una vera alternativa. Sfogliano la margherita del “restare o uscire”, mentre sopra di loro aleggia, il dilemma Shakespeariano : “È meglio essere come se fossimo già spariti o sparire del tutto per tornare a essere?”. Sono ormai incapaci di sognare (Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è arreso diceva Mandela, non riferendosi certamente a loro), di dare semplice corpo a suggerimenti alla Camus : “Quando la speranza non c’è più, bisogna inventarla”. La Speranza si, ma Speranza no.

FRANTOI APERTI A GIANO DELL’UMBRIA CON LA MANGIAUNTA

26 ottobre 2013

EDM_3417La nona edizione della Mangiaunta, che si terrà a Giano dell’Umbria da sabato 2 a domenica 3 novembre, si presenta con un programma ricco di iniziative coinvolgenti che animeranno i frantoi pronti ad accogliere i visitatori in un clima di festa, musica e sapori.

Il primo weekend di Frantoi Aperti (www.frantoiaperti.net) apre dunque a Giano dell’Umbria con la Mangiaunta, tour del gusto nei frantoi per scoprire (more…)

La beatificazione di Madre Speranza rinnova e richiama la spiritualità della nostra terra umbra

7 luglio 2013

La città di Todi si unisce con gioia alla Famiglia dei Figli e delle Ancelle dell’Amore Misericordioso per la notizia della firma da parte del Santo Padre Francesco del decreto di Beatificazione con il quale viene elevata agli onori (more…)

La Federazione Italiana Bocce e il Centro Speranza di Fratta Todina uniti per i ragazzi disabili

17 settembre 2012

“Lo sport ci unisce” è lo slogan dell’evento di solidarietà che si è svolto venerdì mattina presso il Centro Speranza di Fratta Todina, che eroga servizio riabilitativo per bambini e ragazzi con disabilità. La manifestazione è stata organizzata in collaborazione con il Cip (Comitato Italiano Paralimpico) e la Fib (Federazione Italiana Bocce di Perugia) e rientra nel progetto “Disabilità: benessere natura e sport” promosso dal Centro Speranza per il Servizio Civile Nazionale dell’anno in corso. Hanno partecipato i ragazzi disabili che frequentano l’associazione sportiva ASDA di Fratta Todina, l’istituto Serafico di Assisi, l’associazione Fortitudo di Perugia, l’associazione Cretaceous Terziario K/T di Gubbio e il Centro Arcobaleno di Spello. Tiro con l’arco per non vedenti, tennis da tavolo, torneo di bocce e il calcio balilla sono state le attività sportive svolte in un clima festoso. “Lo sport ha la grande forza di abbattere le barriere che ostacolano (more…)

23 ª Camminata della Speranza “Insieme per l’inclusione sociale delle persone disabili”

24 Maggio 2012

Domenica 27 maggio 2012 torna l’appuntamento solidale con la 23ª Camminata della Speranza organizzata dal Centro Speranza di Fratta Todina – servizio riabilitativo diurno e ambulatoriale per bambini e ragazzi con gravi disabilità – e dall’Associazione Madre Speranza Onlus, in collaborazione con il comune ospitante di Deruta. 8,5 km di tragitto per rompere le (more…)

GIOVANNI PAOLO II : LA LUCE DELLA FEDE E DELLA SPERANZA

11 Maggio 2011

di Vincenzo Luigi Gullace

Osservando con il consueto meravigliato stupore il firmamento, aldilà delle stelle, si può scorgere una nuova luce, quella del Beato Giovanni Paolo II. Un Pontefice che ha goduto di un’immensa grazia divina, ovvero guidare la Chiesa Cattolica per ben 27 anni. In questo lungo periodo, egli ha proseguito nell’opera di rinnovamento avviata dai suoi predecessori, in particolare dal Beato Giovanni XXIII; opera di riconciliazione e di nuova e feconda evangelizzazione. Dinanzi al fallimento della politica mondiale, al relativismo dilagante, alle ideologie fuorvianti ed ipocrite, ad una globalizzazione che invece di diminuire aumenta il solco che divide la povertà dal benessere, un’inaspettata potente luce di fede e di speranza, si è accesa il 16 ottobre 1978 con l’elezione di Karol Wojtyla al soglio Santo di Pietro. La storia dei Conclavi è fitta di dispute e di elezioni che in talune circostanze hanno portato a soluzioni mediate, come nel caso di Papa Celestino V, venerato dalla Chiesa come Santo ed eletto Pontefice nel 1294 per calmierare gli animi dei contendenti dell’epoca che non trovavano un accordo; dunque una soluzione comoda e di transizione, considerata l’età e le non buone condizioni di salute dell’eremita divenuto, con viva sorpresa dello stesso Celestino V, Vicario di Cristo per la chiesa Cattolica. Nel caso di Karol Wojtyla la scelta giunse inaspettata e fu assai coraggiosa, ma più che mai indirizzata e voluta dallo Spirito Santo. Fu eletto Papa un giovane Cardinale Polacco con soli 32 anni di sacerdozio alle spalle: quasi insignificante nel contesto del Conclave, poco conosciuto e senza incarichi di rilievo né in Vaticano, né nel suo Paese. Giovanni Paolo II diede subito la sensazione al mondo intero che la Chiesa Cattolica aveva voltato pagina; la sua grande umiltà, la potente energia e la robusta fede che lo animava ne faceva un trascinatore sin dalla giovane età, ed un esempio nella delicata fase del pontificato. Prima di rispondere alla vocazione sacerdotale e dedicare completamente la propria vita a Dio, egli spiccava per l’energico e fattivo impegno denso di particolare attaccamento ai valori familiari, delicato amore per la sua Polonia, concreto operare sia nel sociale, sia nella cultura, rifiuto della violenza e immenso amore per il prossimo. Già si poteva intravedere il suggestivo progetto che Dio aveva riservato alla sua Anima! Fu un sacerdote insaziabile nello studio che approfondiva senza tralasciare alcun particolare sia nelle materie religiose, sia in quelle secolari; altra dote universalmente riconosciuta era la grandissima umanità che esercitava con pacatezza riflessiva e coinvolgente. Queste doti certamente ispirate, lo portarono a scalare in breve tempo i gradini della gerarchia ecclesiastica, con indiscusso merito e apparentemente senza difficoltà. Fu criticato da una parte della Chiesa per i suoi modi ritenuti troppo “gentili” con il regime comunista che opprimeva la Polonia, in verità egli sapeva bene che mantenere alto il livello dello scontro tra la Chiesa ed il potere politico non avrebbe giovato ad alcuno, e la storia gli ha dato ampiamente ragione; fu, altresì, costantemente spiato e ostacolato dal regime che lo riteneva un personaggio potenzialmente pericoloso, ma la fede era con lui ed egli ben sapeva di poter confidare in Dio sempre, e così coloro che lo tenevano sotto controllo lo sottovalutarono; essi non potevano sapere che in quell’uomo, solo all’apparenza debole, agiva la potenza dello Spirito Santo. Giovanni Paolo II ci lascia una cospicua eredità di insegnamenti. Il più importante è che l’amore verso Dio e verso il prossimo è l’arma più potente per vincere nella famiglia, nella società, nella politica. Per vincere nella vita per la vita. Con il suo lungo pontificato, egli ci ha voluto ricordare che la strada per la santità è aperta a tutta l’umanità, è sufficiente volerla percorrere. Concludo questo modesto e breve ricordo del grande Giovanni Paolo II con una meravigliosa preghiera di San Luigi Maria Grignion de Montofort, posta alla fine di un bellissimo libro scritto dal Montofort che Papa Wojtyla amava leggere spesso “ Il trattato della vera devozione a Maria”  uno dei libri più odiati da Satana . “Gloria a Gesù in Maria! Gloria a Maria in Gesù! Gloria a Dio solo! “

Natale è luogo dell’infinito e dell’attesa

21 dicembre 2009

di Anita D’Alessandro

Tutto l’arco che precede e conclude il tempo di Natale si può riassumere in una parola ”attesa”.

La Santità del Natale passa attraverso le nostre vite, unisce i nostri cuori colmi di grazia divina e ci proietta all’avvenire.

Ma perchè il Natale ci regala la gioia e la dolcezza di un momento che se condiviso in amore ci accompagna verso un futuro pieno di speranza? Quanti si saranno fatti questa domanda?

La verità che si deve dire è che la vita è attesa. È nell’attesa di qualcuno o qualcosa che si colloca e vive l’avvenire. Proviamo ad immaginare la nostra vita senza il desiderio di aspettarsi che accada qualcosa, che vita sarebbe, guai cessassimo di attendere qualcosa o qualcuno.

Una persona che non si attende più nulla dalla vita e che non aspetta desideroso di amare qualcuno,  può considerarsi inerte!

Dunque la vita è attesa, ma è anche vero il contrario: l’attesa è vita!

È in questo che si distingue l’attesa del credente da ogni altra attesa, perché colui che attende il Bambin Gesù che è già venuto e che cammina al suo fianco, ha la certezza che Egli venga davvero, quindi che ritorni per essergli nuovamente accanto. Dio viene come vita. Egli viene per stringerci in un abbraccio di energia vitale e di rinnovo. È nell’attesa del rinnovo che vive la fede.

Si vive dunque in prospettiva della fede, che si traduce in una forte fiducia per la vita che si sceglie per se stessi.  Ci si adopera per il bene di se stessi ma ci si adopera anche per il bene degli altri. Ed è proprio in questo scambio che si crea l’attesa, si crea la promessa: la fede.

Gesù ogni anno rinnova la sua promessa in mezzo a noi, viene ad abitare i nostri cuori, la nostra vita, le nostre case, le nostre strade facendosi esperienza di vita. Per cui l’esperienza di vita non è attesa vuota, un lasciar passare il tempo, ma è  attesa che diventa comportamento di vita.

Il Natale rappresenta il tempo ideale per meditare su tali “questioni umane” partendo dal mistero dell’incarnazione, una verità che l’Apostolo Giovanni nel quarto Vangelo riassume: « E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi». Il verbo è la “luce”, è il “senso”, quel senso eterno che colma di grazia e di verità la nostra vita.

Così il Natale diventa un’occasione unica che ci invita a fermarci un istante, a fare il punto sulla nostra rotta, a porci alcune domande sul nostro percorso interiore del presente alla luce delle esperienze passate in una prospettiva futura.

Il Natale è la dolce conferma della calma e della riflessione in forma estatica come testimoniano i presepi viventi che animano e coinvolgono i cuori della gente di ogni età in ogni luogo, ed in forma ascetica perché eleviamo i nostri cuori al Signore, per questo viviamolo perchè Egli ci dona la luce del presente ma ci dona anche la luce per il futuro.

Ebbene ricordare come nelle letture della Santa Messa nel periodo di Avvento tutti i verbi sono al futuro “accoglieremo la Sua venuta…”, “verranno giorni in cui…”, tutto è proiettato al futuro, all’attesa, quindi alla vita che inizia e che continua.

È nella continuità di un evento tanto atteso che la nostra vita va verso un incontro, proprio per questo il Natale ha qualcosa di molto importante da dirci per la nostra vita.

Il Natale è attesa infinita, il Natale è vita e come tale coinvolge tutta l’umanità. L’umanità che si dipinge nel presepe, è accolta e protetta in quella mistica capanna. Quanta dolcezza può lasciarci dentro questa immagine così caritatevole, diventando intima per ognuno di noi.

E come dire fuori c’è tensione, fuori c’è rabbia, fuori c’è guerra…ma noi sotto quella capanna siamo beati, non “urliamo” perché i nostri cuori sono vicini e non lontani, con l’attesa di fare i primi passi verso una vita piena d’amore.