Posts Tagged ‘statuto’

Rifondazione comunista Perugia: Stamattina abbiamo contestato la Marcegaglia

14 settembre 2011

Ci siamo stati perchè cogliamo un elemento positivo nella mobilitazione della Cgil contro l’articolo 8 della manovra del governo che manomette di fatto lo Statuto dei diritti dei lavoratori. In Umbria e nella nostra provincia  le ricadute della crisi sui lavoratori, sul sistema d’istruzione, sull’Università e sull’apparato produttivo stanno determinando un allargamento pesante della povertà. Dopo lo sciopero generale e alla vigilia della grande mobilitazione del 15 ottobre, Rifondazione comunista e i Giovani Comunisti di Perugia insieme alla Cgil e ai lavoratori hanno “accolto” la Marcegaglia con un sit-in improvvisato contro la manovra e contro la manomissione dello Statuto dei diritti dei lavoratori.

Enrico Flamini, Segretario Provinciale Prc-FdS Perugia

Andrea Ferroni, Coordinatore Provinciale Giovani Comunisti Perugia

Famiglia, Menghini: “Quella tradizionale da inserire nello Statuto Comunale”

19 aprile 2011

“Intervenire nella revisione dello Statuto Comunale introducendo l’aspetto sociale nel capitolo sulla famiglia tradizionale”. È quanto propone l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Todi, Nazzareno Menghini, intervenendo nel dibattito sul tema della famiglia che è stato oggetto di discussione nella Commissione regionale Sanità e Servizi Sociali, presieduta dal consigliere regionale tuderte Massimo Buconi. “Rimango esterrefatto da quanto è emerso in Commissione Regionale Sanità e Servizi Sociali sul tema della Famiglia; sono rimasto ancor più amareggiato dal fatto che il promotore di questa iniziativa sia stato il Consigliere Regionale nostro concittadino, Massimo Buconi. Ritengo che sia assolutamente prioritaria la massima attenzione alla famiglia, quale “principio naturale ed ancorato a verità chiare e riconoscibili”, come sottolineato dall’onorevole Paola Binetti, commissario dell’Udc dell’Umbria. Ritengo inoltre – aggiunge Menghini – che, in alcun modo, il concetto di famiglia debba essere messo in una situazione che può generare confusione e che potrebbe portare ad una interpretazione esclusivamente personale, poiché è di fondamentale importanza  ribadire il valore sociale del matrimonio. I credenti impegnati in politica non possono voltare la testa di fronte a tali considerazioni, anche e soprattutto di fronte alle oggettive difficoltà che oggi vive l’istituto della famiglia; Todi e i suoi cittadini sono da sempre ancorati ai valori cattolici, come raccontano la sua storia e le sue tradizioni. Ritengo quindi opportuno – conclude Menghini – promuovere e difendere la vita umana, la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna e la libertà di scelta educativa; per tale motivo, ribadisco l’impegno sottoscritto e concordato nel Programma di Governo del 2007 in relazione alla revisione dello Statuto Comunale con la sanzione dei principi sopra indicati”.

Statuto regionale, continua il “NO” a San Francesco e San Benedetto

23 gennaio 2011

di Sandra Monacelli – Presidente gruppo “Casini – Unione di Centro

L’indecisione del Pd sul tema dell’inserimento nello Statuto Regionale dei nomi di San Francesco e San Benedetto, riportata alla luce del dibattito pubblico a seguito della mia proposta e

Sandra Monacelli

dell’invito di Monsignor Paglia, e’ stata liquidata frettolosamente dal segretario regionale Lamberto Bottini che cosi facendo si e’ mostrato decisamente incurante delle varie anime interne al suo partito tra cui quelle  autorevolmente rappresentate dai presidenti  Guasticchi e Brega. Preoccupa non poco questa sorta di “ipse dixit” categorico, che appare dettato dall’ansia di soddisfare i fondamentalismi ideologici ancora fortemente presenti a sinistra. Evidentemente il partito di maggioranza sceglie ancora di andare a rimorchio di Rifondazione Comunista anziché assumere una posizione autorevole propria, ma è chiaro che questo saldo ancoraggio alla sinistra radicale compromette profondamente le ipotesi di dialogo con le altre forze di opposizione presenti in Parlamento. Appare pretestuosa la scelta   del segretario del  pd di ammantare di falsa cautela la rimessa in discussione dei principi fondamentali dello Statuto Regionale, affermando che gli

Mons. Vincenzo Paglia

stessi hanno gia’avuto  una sintesi largamente condivisa sui valori di riferimento per l’Umbria con la comunita’ regionale. pare tuttavia che lo stesso voglia mascherarsi dietro un ipocrita rigore nell’esplorare terreni così sensibili, per coprire la difficoltà della sua coalizione a gestire confronti ideologici che si accenderebbero. Non  servono apparenti “contentini” quali l’apertura a modifiche sullo Statuto Provinciale, orientati a una sorta di imbonimento fittizio per addomesticare l’altra componente della sua forza politica, evidentemente a disagio con gli appetiti più laicisti presenti in essa. Abbia invece il coraggio, questo Pd dai contorni sempre più ibridi, di sottrarsi a questa assurda negazione della storia, perché di questo si tratta e smetta di definire “temi sensibili” cio’ che soltanto una  volontà ostinatamente ideologica continua a negare. E un partito che guida la coalizione che governa questa Regione non deve avere nessun imbarazzo a riconoscere le sue radici più profonde.

Provincia, nuovo emendamento PD ed …opla, spariti San Francesco e San Benedetto

19 gennaio 2011

di Maurizio Ronconi

Dopo conferenze stampa, visite “ad limina” del presidente della Conferenza episcopale umbra, dopo un dibattito che ha interessato politici, partiti, religiosi, dopo un emendamento allo Statuto provinciale, presentato dal Presidente in persona, oggi arriva il “contrordine compagni” sotto le spoglie di un nuovo emendamento, firmato da tutto il Gruppo consiliare provinciale del PD, compreso il Presidente Guasticchi, in cui i riferimenti a San Francesco e a San Benedetto sono letteralmente spariti. E’ come essere su “scherzi a parte”,  ma è evidente che l’UDC non è disponibile né a giri di valzer né a prese per il naso. E’ giunto il momento della serietà che obbligherà il PD ad abbandonare tentazioni schizofreniche e ad assumere sino in fondo le proprie responsabilità ed anche quelle assunte di fronte ai vescovi dell’Umbria. Di fronte a queste contorsioni, l’UDC si assume la responsabilità di tenere alta la bandiera e di impedire che le Istituzioni umbre vengano catalogate come inadempienti rispetto a quanto assicurato a tutta la comunità non solo provinciale ma anche regionale