Posts Tagged ‘sulla’

Pd: abbiamo subito “un distacco profondo tra il nostro governo, il nostro partito e parte degli elettori”

21 giugno 2014

logo-pdUna riflessione franca e severa è quella che il Pd di Perugia ha aperto ieri sera – e chiuderà il 30 giugno – in occasione della prima assemblea comunale dopo la “dolorosa” sconfitta elettorale. Francesco Maria Giacopetti, che ha rimesso il mandato all’assemblea, ha insistito nella sua relazione sui tanti problemi che hanno determinato “un distacco profondo tra il nostro governo, il nostro partito e (more…)

LE MANI SULLA CITTA’, MOVIMENTO 5 STELLE DICE BASTA

27 gennaio 2014
movimento 5 stelleLa campagna elettorale non è ancora iniziata ma le promesse della corrente amministrazione PD sono ben chiare; e non sono rivolte alla maggioranza dei cittadini che si preoccupano della sicurezza, della precarietà economica, della mobilità, dell’ambiente e del centro storico: a questi aspetti l’amministrazione ha  finto di volersi occupare occasionalmente, seguendo il malcontento popolare e pensando di risolvere problemi profondi, così come si tappa una buca per strada. (more…)

Perle della Rete, poesia d’amore su internet

7 ottobre 2013

fichidindiaA volte il linguaggio o la lingua se volete, diventano essi stessi portatori di sentimenti veri e popolari, provate a tradurlo in altri dialetti e il significato è sempre lo stesso, a causa della crisi economica e di valori c’è un forte ritorno ai comuni ed al territorio di origine, come se si volesse ritrovare l’identità perduta e cosi nasce l’Italia dei comuni delle frazioni, e dei castelli, e nonostante internet si sente un profumo di medioevo, ma  in questa occasione il profumo vero è del gelsomino bianco di Sicilia o se preferite… dei fichidindia.

Un giorno un catanese s’innamorò di una messinese e le dedicò la seguente poesia:

“Oh mia bedda missinisi, ma quantu mi piaci, l’occhi toi rapaci mi livaru la paci, ma d’una cosa nun mi fazzu capaci: ma picchì avivi a iessiri propriu missinisi!!

e a missinisi c’a rispunniu:

“Taci!!! picchì pi l’amuri ca ti portu, mi fici a peri da missina fino a Catania, passannu ppi tutti li Aci, ppi livarimi st’infamia di esseri missinisa e pigghiarimi l’onuri d’addivintari catanisa!!!”.

 

GOODMORNINGUMRIA DONA UN E-BOOK AI SUOI LETTORI

4 agosto 2013

GoodMorningUmbria, in accordo con il Poeta e Scrittore RICCARDO MARIA GRADASSI (Ideatore del Meditazionismo Letterario, riconosciuto dall’Ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi), dona un E-Book. Un (more…)

PROFEZIA MAYA: “IL 21 DICEMBRE NON ACCADRA’ NULLA”

17 dicembre 2012

Angelo Rosatidi R.M.G

Dichiarazione Shock dello scrittore Angelo Rosati alla Fiera del Libro di Roma

Ha fatto e sta facendo discutere la dichiarazione dello scrittore umbro Angelo Rosati, residente in Vallo di Nera (PG), studioso di storia antica e di enigmi del passato – nella foto con l’Editore della MGC Edizioni Dott.ssa Maria Grazia Catanzani. Questa dichiarazione è stata “presentata” al (more…)

LA SINDONE “TEMPLARE”

25 aprile 2012

di Diego Antolini – Jakarta (www.thexplan.net)

La questione dell’autenticità o meno della Sacra Sindone continua a produrre innumerevoli dibattiti, ad esempio, sull’affidabilità  dell’analisi al Carbonio-14, così come sulla dinamica che ha permesso all’immagine del volto di rimanere impressa sulla stoffa per così tanto tempo.

Vi sono delle teorie che connettono questa reliquia con i Cavalieri Templari, teorie che comunque non gettano alcuna luce definitiva sul mistero del volto sul lino. La prima teoria supporta l’autenticità’ della Sindone, e si riferisce all’Anno 1204, quando i Crociati saccheggiarono Costantinopoli. Tra di essi vi erano numerosi Cavalieri Templari che, secondo alcuni studiosi, avrebbero sottratto la Sindone alla città Turca. L’autore Ian Wilson nel suo libro “The Shroud of Turin: Burial Cloth of Jesus?” [La Sindone di Torino: la Veste Funebre di Gesù’? N.d.A.] afferma che il volto che i Templari erano accusati di adorare altri non era che il volto di Cristo. Wilson scrive che quando il telo è piegato mostra il volto di Cristo e veniva chiamato “Mandylion”. A supporto di tale teoria vi sarebbe un pannello dipinto a Templecombe (Inghilterra), che mostra un volto con barba molto simile, sul Mandylion.

I ricercatori Christopher Knight e Robert Lomas hanno condotto una ricerca estensiva in ambito Templare e Massonico con i due volumi “The Hiram Key” [La Chiave di Hiram N.d.A.] e “The Second Messiah” [Il Secondo Messia N.d.A.]. Essi tuttavia descrivono la teoria del Mandylion in modo diverso, teorizzando che l’immagine della Sacra Sindone mostri in realtà il volto dell’ultimo Gran Maestro Templare Jacques De Molay, che fu torturato alcuni mesi prima della sua esecuzione nel 1307. L’immagine sul telo certamente coincide con la descrizione che viene data di De Molay come mostrato in alcuni intagli Medioevali: naso aquilino, capelli lunghi fino alle spalle e divisi al centro, barba lunga con biforcazione alla base, e l’altezza (si diceva che De Molay fosse piuttosto alto).

Molti hanno criticato tale teoria sulla base del fatto che la Regola dell’Ordine proibiva ai Templari di far crescere i capelli. La spiegazione regge fino a un certo punto, visto che De Molay passò sette anni in prigione e sembra improbabile che in quel tempo gli fosse concesso il lusso della cura della persona. Knight e Lomas continuano dicendo che il telo figurava nei rituali Templari di risurrezione simbolica e che il corpo torturato di De Molay fu avvolto in un sudario, che i Templari conservarono dopo la morte del Gran Maestro. I ricercatori sostengono che sangue e acido lattico del corpo di De Molay si sarebbero mescolati al franchincenso (usato per sbiancare il panno) così da imprimere l’immagine del volto sul tessuto. Quando la Sindone fu esposta per la prima volta nel 1357 (50 anni dopo la distruzione dell’Ordine) dalla famiglia di Goffredo De Charney (anch’egli bruciato sul rogo insieme a De Molay) le persone che videro il telo riconobbero in esso l’immagine di Cristo. Gli autori teorizzano che Jacques De Molay potesse essere stato torturato in una maniera molto simile al Cristo per una sorta di macabra provocazione. A quel punto, allora, le ferite inferte al vecchio Templare erano le stesse di quelle di Gesù  sulla Croce. Oggi si crede comunemente (attraverso la datazione del Carbonio), che la Sindone risalga al tardo XIII sec. e non alla possibile data della crocifissione di Cristo. E’ interessante notare come la Chiesa rese noti i risultati dell’analisi al Carbonio-14 il 13 ottobre 1989, cioè lo stesso giorno dell’arresto dei Templari da parte della Chiesa e della monarchia.

Indipendentemente dalla veridicità della teoria di Wilson rispetto a quella di Knight e Lomas, è evidente che la Sacra Sindone ha trovato il suo posto stabile all’interno della storia Templare.

Lynn Picknet e Clive Prince, autori del libro “Turin Shroud: In Whose Image?” [Sacra Sindone: A Immagine di Chi? N.d.A.] presentano una teoria diversa. Gli autori, già conosciuti per aver pubblicato “The Templar Revelation” [La Rivelazione Templare N.d.A.], affermano che Leonardo Da Vinci avrebbe inventato una primissima tecnica fotografica e, con essa, creato l’immagine della Sindone di Torino. Sulla connessione tra Templari e Sacra Sindone si è espresso anche il Vaticano con un annuncio pubblico che sembra far luce sul mistero degli “anni mancanti” della reliquia. I ricercatori Vaticani hanno affermato che i Cavalieri Templari avrebbero nascosto, custodito e venerato la Sindone per più di 100 anni dopo la fine delle Crociate. Barbara Frale, una ricercatrice negli Archivi Segreti Vaticani, ha detto che la Sindone era scomparsa durante il sacco di Costantinopoli del 1204 durante la IV Crociata, per poi riapparire solo nel XIV sec. In un articolo pubblicato dall’Osservatore Romano, la Frale scrive del ritrovamento di un documento nel quale Arnaut Sabbatier, un giovane francese entrato nell’Ordine nel 1287, testimoniò come parte della sua iniziazione fosse avvenuta in un “luogo segreto il cui accesso era permesso solo ai fratelli del Tempio”. Lì gli sarebbe stato mostrato un lungo tessuto di lino sul quale era impressa la figura di un uomo, che doveva essere venerato baciandolo per tre volte ai suoi piedi.

 

Recensione: “Il Libro di Mauro Biglino che Cambierà per Sempre le Nostre Idee sulla Bibbia”

13 aprile 2012

di Diego Antolini – Thexplan.net

Ho trovato il titolo piuttosto coraggioso, un messaggio forte che prepara il lettore a una lettura certamente non convenzionale. Il libro parte, infatti, dalle basi storiche della Bibbia, e attraverso la traduzione letterale dall’ebraico antico, I passaggi fondamentali dell’Antico Testamento sono riletti e interpretati secondo, appunto, la lettera. E’ descritto così uno scenario fantascientifico dove esseri provenienti da un pianeta extra solare, Nibiru, sono scesi sulla Terra dedicandosi all’estrazione dell’Oro. A seguito di un malcontento da parte dei lavoratori Nibiruani, i vertici decisero di creare un sostituto. Esisteva sulla Terra un essere simile a loro. Tale essere, che potremmo definire Ominide, venne sottoposto a una serie di esperimenti genetici durante i quali parte del DNA degli Anunnaki (abitanti di Nibiru secondo I Sumeri) venne inserito nel DNA dell’ominide, aumentandone di fatto le capacità cognitive. Da quel momento comincerebbe secondo la Bibbia la storia dell’ADAM, il “terrestre”, che camminava e conversava con gli “Dei”. La parola “Elohim”, I Signori, viene sempre usata al plurale, e questa è una delle due grandi manipolazioni dei traduttori Greci e Latini della Bibbia: modificare il plurale con il singolare, così da rendere gli “dei” il Dio Unico; e trasformare I concetti chiave da fatti concreti e materiali, in pura metafisica. Così la “Gloria”, la “Benedizione”, e gli “Angeli” diventano concetti astratti difficilmente spiegabili se non attraverso la “Fede” nel “Dio Unico”. Gli stessi messaggeri Celesti, gli Angeli, divengono entità spirituali invisibili ma sempre presenti nella vita dell’uomo. Nella Bibbia ebraica, tuttavia, questi Angeli sono descritti come esseri in carne e ossa che camminano, parlano, e agiscono per scopi materiali, creano e rompono alleanze con gli uomini, e li guidano.

Lo stesso popolo di Israele, guidato alla conquista della terra di Canaan come Popolo Eletto verso la Terra Promessa, sarebbe stato “Eletto” in virtù di un patto stipulato da Mose’ con Yahweh, un “Elohim” particolarmente potente e che avrebbe promesso a Mose una terra che era popolata da Giganti ed altri Elohim, e che doveva essere conquistata con forza, coraggio, e volontà. Niente di scontato o miracoloso, suggerisce l’autore, che sottolinea come in tutta la Bibbia è molto evidente il fatto che gli Dei non erano affatto ne’onnipotenti, ne’ tantomeno immortali. Quest’ultima considerazione si ricollega alla longevità dei primi patriarchi Biblici i quali sarebbero vissuti centinaia di anni. La spiegazione starebbe nel fatto che gli Anunnaki avevano il proprio orologio biologico orientato secondo l’orbita del loro pianeta d’origine. Nibiru infatti avrebbe un periodo di rotazione di 3600 anni terrestri. Di conseguenza I primi uomini “creati” con DNA degli Anunnaki avrebbero consentito loro di vivere per un numero molto elevato di anni. Questa “qualità” venne in seguito rimossa dall’uomo come parte di una serie di “punizioni”, fino alla decisione di distruggere l’intera umanità con il Diluvio. Con il passare del tempo gli uomini ricevettero la conoscenza e alcuni tra i Nefilim (la “Nobiltà” Anunnaki) cominciarono ad accoppiarsi con le donne terrestri, dando origine alla progenie di giganti, gli ebrei guidati da Mose’, avrebbero incontrato in Canaan. Nonostante la brevità di ogni capitolo, molti sono gli argomenti affrontati dall’autore, dai “rapimenti” dei profeti Biblici ai Dieci Comandamenti, dalla Genesi agli Angeli, fino a un’interessante parallelismo tra l’Antico Testamento e il Corpus Hermeticum ispirato dal Dio Thoth e sintesi del concetto metafisico e filosofico dell’Ellenismo. Molte le domande che sorgono dalle pagine di questo libro, a cominciare dalla più ovvia “E se fosse tutto vero?” […]

La recensione integrale può essere letta su:

http://www.thexplan.net/Rubriche/recensioni/unoinfinito_ideebibbia.htm

 

 

“Sulla Corda” al Caffè di Perugia – Reading musicale

27 aprile 2011

sabato 30 aprile · 18.00 – 21.00

Caffè di Perugia – Via Mazzini 10 Perugia

Presentazione del nuovo romanzo “Sulla corda” (Corbo Editore) di Francesco Tranquilli. Lo scrittore marchigiano, che proprio da Perugia ha preso il via per vincere l’edizione 2009 di Tiro Rapido, concorso letterario noir dell’Europeo e di Porsche Italia, torna sul luogo del delitto.
Un reading a due voci accompagnato dal suono del violino, ci farà entrare nel clima del romanzo, con la lettura di uno dei fitti dialoghi del libro.
L’incontro sarà presentato da Michela Angeletti e Marco Morello.
Con la gentile collaborazione della Libreria Betti.
Dopo la presentazione festeggeremo con un brindisi l’autore.