Il TAR di Perugia ha sospeso la revoca dell’autorizzazione al funzionamento della Cooperativa sociale Piccolo Carro stabilita dal Comune di Assisi. Con l’ordinanza cautelare n. 158/2016, la Sezione Prima del tribunale amministrativo regionale ha dunque accolto la domanda di sospensione del provvedimento comunale, presentata per conto della Cooperativa dall’avvocato Massimo Marcucci. (more…)
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PICCOLO CARRO: IL TAR SOSPENDE LA REVOCA DEL COMUNE DI ASSISI “NON SONO STATI RILEVATI CONCRETI PREGIUDIZI PER LA SALUTE DELL’UTENZA”
27 ottobre 2016Commento di Antonio Tracchegiani sulla sentenza del Tar su San Bevignate
13 Maggio 2014STOP ALLO STECCONE DI SAN BEVIGNATE
E’ con grande soddisfazione che apprendo che la sentenza del Tar dell’Umbria ha bocciato senza indugi, la edificabilità dell’ormai “famoso steccone”nell’area prospiciente il Tempio di San Bevignate. (more…)
Perugia: Caos Tribunali, è ora di rispondere!
8 novembre 2013Riceviamo e pubblichiamo
Il Tar ha esortato il Comune a stabilire tempi certi per portare il Tribunale civile attualmente a Balanzano negli uffici di Palazzo delle Poste in centro. Non solo: al Comune il Tar ha chiesto anche di stanziare i fondi per effettuare il trasloco, mettendo così alle strette la (more…)
DISCARICA DI BELLADANZA: IL TAR RESPINGE IL RICORSO DEL COMITATO
16 ottobre 2013Con la sentenza 497/2013 il Tar dell’Umbria ha respinto il ricorso presentato dal Nuovo Comitato per Belladanza, rappresentato dalla presidente Silvia Bianchi, nel quale si chiedeva l’annullamento della delibera di adozione del Piano dei rifiuti, votata nel 2012 all’unanimità dall’Ati n.1, l’atto su cui si fonda la gara di prossima pubblicazione per l’affidamento del servizio. Nelle motivazioni il Tribunale ha (more…)
UMBRIA – SENTENZA TAR SU TICKET: LA POSIZIONE DELLA PRESIDENTE MARINI
21 gennaio 2013La giunta regionale dell’Umbria prende atto della sentenza del Tar dell’Umbria con la quale si annulla la misura di compartecipazione alla spesa per l’attività libero professionale di (more…)
TICKET INTRAMOENIA. TAR BOCCIA TUTTO
18 gennaio 2013riceviamo e pubblichiamo
In seguito alla notizia appresa dalle agenzia di stampa, in merito alla sentenza del Tar che ha dichiarato illegittimo l’incremento del ticket sanitario per le prestazioni intramoenia dei medici ospedalieri, i gruppi di opposizione del Comune di Perugia, PdL, FdI, Perugia di Tutti e UDC, che (more…)
Assisi, il Tar boccia il sindaco Ricci sulle quote rosa
21 giugno 2012Il sindaco Ricci invece di prendere atto di una sentenza che è conforme agli orientamenti ormai consolidati e presi anche dal Consiglio di Stato, insiste in una posizione contro le donne e (more…)
Il Tar dell’Umbria bacchetta il Ministero del Lavoro e la ASL
14 aprile 2012Con sentenza del 29/03/2012 che si allega, il Tar dell’Umbria mette fine ad una vertenza che discriminava ancora una volta le Mamme Umbre. È stata una lunga crociata, ma alla fine, Barbara Francia, sociologa, la dipendete della Polis, società cooperativa che garantisce il personale al centro disturbi alimentari della ASL 2 a Todi, Centro che in piu’ occasioni è stato presentato come fiore all’occhiello dell’azienda sanitaria, ma che di fatto funziona grazie alle tante professionalità che non dipendono dalla ASL., la quale ne prende soli i meriti. L’iscritta alla FIALS , essendo in stato di gravidanza, dopo aver fatto presente alla Polis che l’attività che svolgeva era a rischio gravidanza e pertanto richiedeva l’interdizione pre e post parto previsto dal decreto legislativo 151/2001 ( tutela gravidanze a rischio) ebbene sia la Polis che l’uff. Prov. del lavoro di Perugia, negavano il diritto dalla dipendente, avallati anche dalla ASL 2, che addirittura nel suo regolamento interno metteva in discussione alcuni diritti alla maternità come per esempio la maternità al rischio. Con questa sentenza, finalmente, si è stabilito che intanto la struttura di Todi deve essere considerata struttura di natura psichiatrica, e che sicuramente richiederà una maggiore attenzione sia da parte della Polis, che dovrà aumentare il numero degli addetti perché insufficiente, sia da parte della ASL 2 che dovrà investire anche con risorse umane in quella struttura, poiché vengono somministrati Psicofarmaci di una certa importanza e per questo la FIALS a tutela del Personale sia della POLIS che della ASL chiederà un incontro con l’azienda sanitaria, affinchè siano investite piu’ risorse in quella struttura che da tanti invidiata, e che la società Cooperativa appaltante, garantisca al Personale dipendente quei diritti previsti contrattualmente.
Carmine Camicia – segretario provinciale Fials
nota di redazione: Dal 1 aprile 2012 le domande per essere poste in astensione dal lavoro per “gravidanza a rischio” non vanno più presentate alla Direzione Provinciale del Lavoro, ma all’Azienda USL 2 dell’Umbria – Medicina Legale del Distretto n. 1 del Perugino, Via Dei Filosofi n. 9 06126 Perugia. Di fatto, la normativa di cui sopra prevede che, con decorrenza 1/4/2012, tutta l’attività tesa ad accertare e definire l’interdizione dal lavoro in caso di gravi complicanze della gravidanza o di persistenti forme morbose che si presume possano essere aggravate dallo stato di gravidanza (Ex. Art. 17, comma 2 – lettera a), D.Lgs. n. 151/2001) venga svolta , in ogni suo aspetto, dai Servizi di Medicina Legale delle Aziende ASL. e non più dalla Direzione Provinciale del Lavoro.
Il Tar dell’Umbria ha annullato le elezioni comunali del comune di Trevi
28 luglio 2011Tutto da rifare. Il Tar dell’Umbria mercoledì alle 17.30 ha annullato le elezioni comunali di Trevi vinte per soli 14 voti, nella passata tornata elettorale di metà maggio, dal centrosinistra guidato da Bernardino Sperandio sul centrodestra di Luigi Andreani. Nel mirino dei giudici amministrativi è finito il voto di 35 cittadini comunitari rumeni. A meno di un ricorso della giunta al Consiglio di Stato che ribalti la sentenza, è previsto un commissario prefettizio per gestire l’ordinaria amministrazione e indire nuove elezioni, probabilmente nel 2012.
Lettera a Goodmorningumbria
20 dicembre 2010IN ATTESA DELLA SENTENZA DEL TAR SULLA PERUGIA-ANCONA
C’è grande attesa per il pronunciamento del Tribunale amministrativo regionale, ormai prossimo, relativamente alla regolarità del travagliato appalto sui lavori della Perugia-Ancona. Da troppo tempo, infatti, un’intera comunità attende il completamento di un’opera, divenuta ormai una storia infinita, la cui realizzazione è determinante per il territorio umbro e più in generale quello dell’Italia centrale, che rappresenta la cerniera del Paese, eternamente schiacciato tra le rivendicazioni del Nord e i mali irrisolti del Sud, ma che patisce storicamente un pesante deficit infrastrutturale.
Siamo di fronte all’ennesimo scempio all’italiana: la prassi di investire milioni di euro per realizzare opere che non si concludono mai, progettandone contestualmente altre che, posata la prima pietra ed iniziati i primi lavori, vengono “abbandonate”, è una vergogna che non deve essere tollerata in un Paese che si vuole definire civile. Un Paese dove pare che per manifestare legittime rivendicazioni si sia costretti a gesti sempre più eclatanti: operai che salgono sulle gru o comunità locali che pernottano in galleria. Visto quindi il clamore suscitato dall’iniziativa sulla Guinza, forse servirà che per mantenere i riflettori accesi anche su un altro simbolo di sprechi, ritardi e disservizi incarnato dai lavori dell’asse Perugia-Ancona, dovremo passare lì il Capodanno!
Speriamo di non dover giungere a tanto, se la sentenza non si dovesse pronunciare nella direzione di uno sblocco decisivo dei lavori. Auspico pertanto che il Tar segni una svolta, in una vicenda dove gli intrecci negli appalti e le lungaggini burocratiche hanno segnato il terreno dove si è consumato un indecente gioco allo “scricabarile”, servito a mascherare le varie indecisioni e disattenzioni che in questa vicenda hanno segnato un reciproco disimpegno dei vari attori. Un accordo iniziale sull’appalto avrebbe certamente evitato questa spiacevole e scandalosa melina, spero tuttavia che la sentenza del Tar sia l’inizio di un parziale recupero del tempo perduto.
Sandra Monacelli – Presidente gruppo “Casini – Unione di Centro”
Assistenza didattica ai disabili perché bisogna andare al Tar per farsi riconoscere un diritto di legge?
18 novembre 2010La Consigliera provinciale Laura Zampa, con delega ai progetti di integrazione nella scuola, torna sul delicato tema dell’assistenza didattica ai disabili. Come “previsto” nel suo intervento nel mese di agosto, l’esponente del Pd mette in risalto che iniziano a giungere sui quotidiani notizie riguardanti le sentenze dei TAR in merito all’assistenza didattica agli alunni ai quali l’ASL ha fornito una diagnosi funzionale di gravità. Il TAR della Campania con sentenza n° 17532/2010 ha accolto il ricorso contro il Ministero dell’Istruzione e l’Istituto scolastico di provenienza, presentato dai genitori di un alunno disabile accertando il diritto del minore all’assegnazione di un numero di ore adeguato alla sua patologia. Il TAR della Sardegna con una sentenza depositata il 30 ottobre 2010 è andato oltre, riconoscendo ai minori anche il danno esistenziale. Si evidenzia che, nella nostra Regione, pur essendo state date numerose deroghe per il sostegno da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale nel mese di settembre, si sono poi levate da parte delle famiglie diverse richieste di aiuto. Ci si domanda quindi se effettivamente tutti i casi di disabilità grave abbiano avuto riconosciuto il loro diritto.
Non basta la legge per garantire il diritto? Debbono le famiglie per ottenerlo sobbarcarsi l’onere di affidare il proprio caso alla giustizia amministrativa? Eppure i genitori di “figli speciali” hanno già in tempo, economie, disponibilità ed amore e molto da impegnarsi senza dover aggiungere altri affanni. Credo che la politica – afferma la consigliera – abbia il compito di sostenere queste famiglie e favorire che abbiano tutta l’assistenza scolastica che la Costituzione italiana, le diverse leggi del nostro ordinamento, molto all’avanguardia rispetto al resto d’Europa, e la convenzione dell’ONU, riservano ai figli.