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Museo multimediale della cultura Etrusca – Perugia via Roma 15 – info 348 6015908
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Museo multimediale della cultura Etrusca – Perugia via Roma 15 – info 348 6015908
Mariella Cutrona
E’ il Festival internazionale del Medioevo a Gubbio l’ambiente ideale per Mariella Cutrona per presentarsi agli appassionati d’arte. Mariella è stata protagonista del volume Sacro Femminile in Umbria con uno scritto ” La donna nel Medioevo” presentato la primavera scorsa in un memorabile incontro con la partecipazione (more…)
Ambra Turrioni e Teresa Di Liberto
Concorso Miss Mamma Italiana 2017, riservato a tutte le mamme aventi un’età tra i 25 ed i 45 anni. Di Cannara Ambra Turrioni, 33 anni, capelli neri e occhi verdi, alta 1.75 per 63 chili, casalinga sposata da 7 anni con Leonardo Mercuri e mamma di Camilla e Nicolò, di 5 anni. Di Corciano Teresa Di Liberto, impiegata trentottenne e mamma di Cristian di 8 anni che ha ottenuto la seconda fascia: quella di “Miss Mamma Italiana Glamour”. Le mamme interessate a partecipare al concorso a loro dedicato – spiegano in una nota gli organizzatori, ricordando che le iscrizioni sono gratuite – possono contattare la Te.Ma Spettacoli al numero 0541 344300.
Perugia
Un lembo di cielo senza colore,
il saltellare del nero lucente di un merlo…
mi accolgono a Perugia.
La pietra inghiotte i miei passi, incerti.
Un’assoluta gioia
e il bisbigliare del cuore riempie le
ombre della sera.
La bellezza della città antica mi conduce a Dio.
Avverto i grani della polvere sacra d’amore,
il cigolare dei carri latini
nell’eterna fuggitività del tempo.
Perugia…
Il calore della sua gente scritto per le
vie, sulle aste delle bandiere,
nell’atmosfera fidata della saggezza
umana che sfugge all’imperversare del vento
primaverile.
Emozione di un canto mistico, sacro,
perpetuo.
Profumo di armonia,
di incontri che cambiano l’animo
di poesia che gira nell’aria come
polline.
Perugia…
Accoglienza
di gente che non misura il respiro,
di gente che non ha confine umano,
di gente che ti apre il cuore
in quell’immenso
sacro femminile di Umbria.
Mariella Cutrona
Con questi versi desidero rendere omaggio a Perugia e far giungere il mio grazie alla Presidente del Consiglio Regionale Donatella Porzi, all’assessore alla cultura del comune di Perugia Teresa Severini, e a tutte quelle persone intervenute alla presentazione del Sacro Femminile in Umbria che con il loro sorriso hanno espresso tutto il proprio interesse per il volume e per quanto da me firmato, dalle mie opere pittoriche alla applauditissima fiaba della Fata Burlona. Un sorriso il vostro care amiche e amici che difficilmente dimenticherò. Un grazie grande ..grandissimo a te caro direttore Francesco La Rosa per la fiducia accordatami!!
da sinistra: Floriana La Rocca, Francesco La Rosa, Teresa Severini, Donatella Porzi, Mariella Cutrona, sullo sfondo il manifesto perla pace dedicato al Sacro Femminile in Umbria
Ascanio della Corgna
Dopo più di due secoli torna a Perugia L’Immacolata Concezione, capolavoro di Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato: la magnifica pala, infatti, fu prelevata nel 1812 dall’Abbazia benedettina di San Pietro per ordine di Dominique Vivant-Denon, direttore del Musée Napoleon, come si chiamava allora l’odierno Museo del Louvre e da allora è sempre rimasta in Francia. (more…)
Intervengono
Maria Teresa Severini
Assessore alla Cultura, Turismo e Università
Fabio Melelli
Curatore della mostra
facebook @CulturaComunePg
twitter @CulturaComPg
Ilana Vered
In questi giorni a Perugia, si sta svolgendo, il prestigioso “Music Fest Perugia 2016”, in varie locazioni cittadine, ed in particolare, presso la Sala dei Notari.
Festival che ci viene offerto, da oltre dieci anni, per iniziativa di due mecenati della Musica classica: la pianista Ilana Vered e Peter Hermes.
Un evento musicale, che fa convergere nella nostra Città, un grande numero di giovani musicisti, provenienti da più parti del mondo, per un Master Class, di strumentali, specialmente per il pianoforte, come voci liriche, tutti accompagnati dall’eccellente Orchestra Filarmonica di Alicante, proponendoci due concerti giornalieri, di eccezionale qualità. (more…)
Maria Teresa de Nittis
Dal 23 aprile al 6 maggio, la piccola chiesa sconsacrata Cenacolo San Marco che, all’interno custodisce antichi affreschi (Crocifissione, Madonna della Misericordia, immagini di Santi, databili tra 1464 – 1468 e la Madonna col Bambino al cinquecentesco Altare maggiore, di Bartolomeo da Miranda), sede storica dal 1975 per eventi e mostre dell’Associazione culturale ISTESS , ospiterà una nuova serie di lavori che l’artista Maria Teresa De Nittis, originale nei temi e nel segno, descrive come transizione. (more…)
Mostra a cura di Giuseppina Panza di Biumo e Fabio De Chirico
Galleria Nazionale dell’Umbria / Museo civico di Palazzo della Penna
20 giugno – 8 novembre 2015
Info
Galleria Nazionale dell’Umbria Corso Vannucci, 19
da giugno a ottobre: tutti i giorni 9.30 | 19.00
novembre: martedì | domenica 9.30 | 19.00
Museo Civico di Palazzo della Penna
Via Podiani, 11 – Perugia
giugno, luglio, settembre, ottobre: martedì | domenica 10.00 | 19.00
agosto: tutti i giorni 10.00 | 19.00
http://www.sistemamuseo.it http://turismo.comune.perugia.it
Sistema Museo tel. 075 5716233 (more…)
Sarà presentato in conferenza stampa, martedì 8 settembre, alle ore 11.30, presso la Cappella dell’antico Seminario vescovile nel complesso della cattedrale di San Lorenzo, l’evento culturale promosso dal Comune di Perugia e dall’Archidiocesi dal titolo: “Luoghi invisibili. La Perugia che si scopre”.
Si tratta di una manifestazione con la finalità di far scoprire a perugini e turisti il volto più nascosto di una città affascinante. Potranno essere visitati luoghi di culto e non solo, ricchi d’arte e di storia, cosiddetti “minori”, non fruibili nel corso dell’anno. Nei fine settimana sabato 12 e domenica 13 e successivi 19 e 20 settembre si terranno aperture straordinarie di questi luoghi, visite guidate ed eventi di varia natura, per alcuni dei quali è necessaria la prenotazione fino ad esaurimento dei posti disponibili. (more…)
Il vino eleva l’anima e i pensieri, e le inquietudini si allontanano dal cuore dell’uomo. – Pindaro (518 a.C. circa – 438 a.C. circa)
Guerre, conquiste, imperi e imperatori: questa non è – o meglio non dovrebbe essere – la storia.
La storia dell’Umanità dovrebbe raccontare le idee, l’arte e le scoperte. La storia dovrebbe essere una fonte di nobili esempi da seguire e non un elenco di esecrabili azioni da non ripetere.
Non voglio accettare l’idea che il nostro millenario percorso possa essere determinato da pochi “grandi” uomini.
Ritengo, al contrario, che la storia sia ricca di grandi uomini ma che la grandezza di un uomo si misuri nella quotidianità, nel suo essere presente per gli altri, nella sua capacità di costruire il bene partendo dalle proprie radici fino a produrre frutti che saranno le radici del futuro.
Ecco la grandezza di Giorgio Lungarotti: il suo lavoro è rimasto a testimonianza del suo impegno e della sua passione. È passato di mano ma continua a rappresentare un esempio e una ricchezza per la sua famiglia – che con competenza e serietà si è presa carico di continuarlo e farlo crescere – per il suo territorio e per l’Italia tutta.
Oggi sono la figlia Chiara, con la sorella Teresa, a condurre l’Azienda Lungarotti insieme alla moglie Maria Grazia – direttrice della Fondazione Lungarotti – ma lo spirito, la passione per la terra e l’amore per l’Italia e per il suo grande patrimonio artistico e paesaggistico sono rimasti immutati.
Intervistare la famiglia Lungarotti, pertanto, rappresenta l’opportunità di esplorare contemporaneamente il passato, il presente e il futuro non solo dell’Italia del vino ma di quell’Italia che da millenni è capace di lasciare una traccia indelebile nelle pagine più belle della storia d’Europa e del mondo.
L’Italia è – o meglio potrebbe e dovrebbe essere – il paese della cultura. La Famiglia Lungarotti ha investito passione, impegno e risorse nel promuovere la cultura plurimillenaria del vino e dell’olio tramite i suoi due Musei: come sono state accolte inizialmente – e come lo sono attualmente – dai visitatori queste due importanti realtà culturali?
Il primo, e in grande anticipo sull’attenzione che oggi gode il vino, è stato il Museo del Vino, aperto al pubblico nel 1974. Accolto con grande curiosità e interesse soprattutto all’estero, ponendo l’accento sullo stretto legame della bevanda con l’arte e la storia dell’uomo. Ha goduto subito di una grande notorietà all’estero, assolvendo al progetto che ne era alla base: diffondere la cultura della vite e del vino che caratterizza il Mediterraneo e, in particolare, l’Italia.
Il focus sull’Umbria nella parte centrale richiama alla vitivinicoltura e alle tradizioni locali, rimanendo però fuori da ogni legame commerciale, e questo è molto apprezzato. Un “mecenatismo” nei confronti della diffusione della conoscenza che vola alto, tanto che è stato definito il migliore dal NYTimes. Molti anni dopo, nel 2000, è stato inaugurato il Museo dell’Olivo e dell’Olio (MOO). Non è stato il primo in Italia, ma certamente quello che ha posto l’accento sui molteplici usi dell’olio d’oliva nei millenni e, anch’esso come il MUVIT, è collezione d’arte che mette in luce lo stretto legame con la nostra cultura mediterranea, evidenziato dalla mitologia prima ancora che dalla cultura gastronomica.
Molto apprezzata anche l’attenzione al visitatore: entrambi i Musei portano testi bilingue italiano-inglese fin dall’inizio e forniscono video-audioguide. Particolare attenzione ai bambini, nel concetto di attenzione alla famiglia, tanto che al MOO c’è proprio uno spazio dedicato ai più piccoli per laboratori e giochi. In entrambi i Musei è stato attivato un percorso per ragazzi – tramite pannelli appositamente realizzati – in cui Dioniso per il MUVIT e Atena per il MOO li guidano idealmente per mano alla conoscenza.
Promuovere il vino e il territorio di Torgiano è da sempre una delle missioni principali della Vostra Famiglia: quali credete siano stati i principali risultati ottenuti in tal senso dal vostro impegno in questi decenni di attività e quali quelli che sperate di poter raggiungere negli anni a venire?
Considerando che abbiamo già passato il mezzo secolo, che esportiamo da oltre 40 anni e che in tutti questi anni, pionieri nella rivoluzione enologica italiana, abbiamo contribuito alla diffusione di un’immagine di qualità del vino italiano in Italia e all’estero, siamo orgogliosi di quanto fatto. Nel tempo il mercato è cambiato e la produzione, non solo italiana ma mondiale, è imponentemente cresciuta: sedersi sugli allori non è mai vincente per cui abbiamo continuato a confrontarci e rimetterci in gioco laddove necessario.
Soprattutto perché la qualità non è mai un dato finale: c’è sempre possibilità di migliorare facendo ricerca e innovazione, ma il segno distintivo, strettamente legato alla passione, è sempre lo stesso, anche se aggiornato. Ciò che non amiamo sono le mode, da cui rifuggiamo. Al contrario, abbiamo voluto dare voce a un territorio fortemente vocato come è Torgiano, e più tardi Montefalco, sottolineando come la nostra regione – l’Umbria – sia una terra magnifica e di lunga storia anche se enologicamente meno conosciuta di altre. E per questo, forse, ancora più preziosa.
L’Italia enoica trova nel proprio irripetibile intreccio di territori e vitigni un valore unico al mondo. Contemporaneamente, però, il mercato richiede chiarezza di comunicazione e marchi immediatamente identificabili: come credete si possano far coesistere queste esigenze apparentemente inconciliabili, permettendo così ai vini italiani una maggior penetrazione nei grandi mercati mondiali senza doversi omologarsi ai gusti internazionali?
La ricchezza di vitigni, di vini e di denominazioni in Italia rappresenta nel contempo un vantaggio e uno svantaggio. Il primo è evidente e segue i territori. Il secondo è la difficoltà di fare chiarezza in un consumatore non “acculturato”, che si disorienterà nella scelta, salvo cercare i suoi punti di riferimento da cui difficilmente si discosterà. Quindi, a mio avviso, c’è da puntare sulla identificazione territoriale del vino nel nome della qualità e della diversità, abbinandola ad una forte promozione del territorio stesso. Sarebbe auspicabile una maggiore coscienza dei produttori per creare dei sistemi di comunicazione ad ampio spettro pur mantenendo la propria identità produttiva.
Il Vitigno Italia deve parlare al mondo con la consapevolezza del ruolo di leader nella produzione mondiale e, soprattutto, con la certezza di una tradizione ineguagliabile. Se poi questo lo intersechiamo con gli altri settori collegati, come la gastronomia o l’ospitalità, ecco che la ricetta è completa e andiamo ad arricchire il più grande patrimonio paesaggistico e culturale del mondo. Nel ruolo del vino come ambasciatore delle bellezze del nostro Paese, noi abbiamo sempre creduto ed investito affinché diventasse il punto di forza del nostro territorio.
La Fondazione Lungarotti svolge un ruolo importante nel valorizzare l’economia agricola italiana e, in particolare, la cultura del vino e dell’olio: quali i progetti più ambiziosi per i prossimi anni?
La partecipazione ad EXPO è un esempio della sua mission: non solo testimoniare il passato, ma anche trarre dalla sua conoscenza la comprensione dell’oggi nonché del futuro. Questa può essere raggiunta attraverso l’educazione alla consapevolezza del vino, della sua cultura e della storia della vite: non solo per l’adulto ma anche per il ragazzo. Ad EXPO ci hanno richiesto 27 opere di varia età, tra le più significative del MUVIT, che introducono il visitatore del Padiglione VINO alla cultura e alla storia del prodotto principe.
A Torgiano, nei due musei, inoltre, ci sono percorsi tematici di cui abbiamo già accennato. Personaggi mitologici -Dioniso per il vino, il dio greco del vino ma anche della linfa vitale, della rinascita, della rappresentazione teatrale, e Atena, la figlia di Zeus che donò l’olivo all’uomo, per l’olio – introducono ai due prodotti simbolo della dieta mediterranea comunicandone i valori al fine di una consapevolezza che metta in guardia dagli eccessi e dal loro cattivo uso.
La Fondazione Lungarotti è anche coinvolta con il prestito del modello di nave oneraria alla mostra “Nutrire l’impero” che si svolge attualmente all’Ara Pacis a Roma, a dimostrare la diffusione dell’olivicoltura nell’Impero romano.
I progetti di internazionalizzazione attraverso una rete museale del vino sono, quindi, il nostro obiettivo.
Nei media, nella politica e nella cittadinanza sembra essere in atto un forte risveglio di interesse nei confronti del comparto agroalimentare di qualità del nostro Paese: nell’anno di Expo a Milano, quali ritenete siano le principali necessità di un settore che riceve, nei fatti, sicuramente meno aiuti e meno attenzione di quella che gli viene riservata all’apparenza?
Il settore agricolo in Italia, e in particolar modo quello vitivinicolo, ha bisogno di un programma importante di rilancio e di salvaguardia, proprio per garantire l’esistenza di un modello che funge da base ad altri importanti settori, quali il turismo, la valorizzazione dei beni culturali, ecc.. Non è possibile che il singolo produttore sia lasciato a sé stesso nell’affrontare la competitività dei mercati internazionali.
Occorre creare delle strutture permanenti di promozione e comunicazione, che supportino le aziende nello sviluppo dei mercati esteri. Confrontandoci con produttori di altri paesi, ci rendiamo conto che la nostra burocrazia ingessa il sistema produttivo creando forte penalizzazione al comparto. Quindi è di fondamentale importanza la creazione di strutture operanti sia a livello nazionale, che locale, che coordino e supportino il “Made in Italy” nel mondo.
Molto del Vostro impegno è profuso nello sviluppare tecniche di lavoro in vigna e in cantina volte a minimizzare l’impatto ambientale sia localmente sia a livello globale: quali ritenete siano, in tal senso, gli sviluppi più promettenti nel medio periodo?
Abbiamo da sempre lavorato per creare un modello di azienda ecosostenibile capace di proteggere l’ambiente in cui noi stessi viviamo. Questa “coscienza produttiva” ci ha visti impegnati nello studio dell’ambiente di coltivazione, sia da un punto di vista pedologico-attitudinale, che climatico e agronomico. Ad oggi, dopo aver eliminato le concimazioni chimiche e i diserbi, siamo ad un controllo delle fitopatie con modelli assolutamente riferiti alla singola vigna. In realtà, i nostri 250 ettari vengono gestiti come se fossero tante piccole aziende a sé stanti, capaci così di ottimizzare il risultato finale e determinare nel vino una forte impronta caratteriale.
Non vogliamo sminuire i progetti biologici o biodinamici che si sono sviluppati negli ultimi anni, ma siamo fortemente convinti che una “educazione civica agronomica” offra risultati molto superiori se consideriamo l’impatto finale della coltivazione con la natura circostante. L’esaltazione del trinomio del vino, “Uomo-Ambiente-Vitigno”, rappresenta l’obiettivo fondamentale per raccontare i nostri vini ai mercati internazionali.
Il mondo degli enoappassionati, assaggiatori, sommelier e giornalisti di settore rappresenta una galassia quanto mai frammentata e, spesso, più attenta a sostenere le proprie tesi – se non addirittura i propri interessi corporativi o personali – che non a svolgere quel necessario lavoro di critica e indirizzo volto a migliorare, con l’aiuto dei produttori stessi, la qualità e l’immagine dei vini italiani. A seguito di questa lunga introduzione, quale potrebbe essere, a Vostro giudizio, il ruolo migliore che tutti noi – non intendo certo chiamarmi fuori dalla mia parte di responsabilità – potremmo svolgere per dare un contributo alla crescita dell’enogastronomia italiana?
In parte, come ho sottolineato prima, è importantissimo il modello di comunicazione integrato e trasversale, capace di fondere i settori basilari della nostra economia; vino, cucina, moda, accoglienza, arte, sono fattori catalizzanti di attenzione sul nostro Paese e sulle sue infinite ricchezze. Tutti dobbiamo capire che gli stili di consumo oramai cambiano con velocità supersoniche e dobbiamo essere pronti a comprendere queste modificazioni restando aperti al mondo che ci circonda.
La nostra azienda, per esempio, da sempre ha cercato con i suoi vini, di mantenere il senso forte della tradizione (vedi Rubesco Riserva Vigna Monticchio o il San Giorgio) ma allo stesso tempo ha esplorato nuovi stili con la linea Brezza e con i due L’U. Quest’ultimo progetto si inserisce proprio nell’ottica del consumo a bicchiere, che deve coprire più funzioni e soddisfare l’intenditore e il neofita. Così come noi cerchiamo di captare queste nuove tendenze del mercato, tutti coloro che si approcciano al mondo del vino, a qualsiasi titolo e livello, dovrebbero assumere un atteggiamento di umiltà e consapevolezza dell’impegno e la passione di donne e uomini che lavorano alacremente per il vero segreto del vino: il puro piacere sensoriale.
A conclusione di questa intervista voglio ringraziare per la cortesia e la grande la disponibilità le tre donne che l’hanno resa possibile rispondendo in modo approfondito alle varie domande. Il mio grazie va, quindi, alle Signore Maria Grazia Marchetti Lungarotti, Teresa Severini Zaganelli e Chiara Lungarotti. (nella foto)
Augusto Gentili
Discussione sul libro del mese scelto dai soci del Circolo dei lettori
L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY
di H. D. Lawrence
Coordina Mimmo Coletti
Letture di Costanza Bondi e Teresa Severini
Mercoledì 1 Luglio 2015, ore 21.00
Palazzo della Penna
Via Podiani, 11 – Perugia
Ingresso libero fino a esaurimento posti
https://www.facebook.com/events/375417732654276/
Nei giorni scorsi, nella Sala dei Notari, c’è stato un eccezionale evento, dal titolo “ La Stagione dell’Amore”, un video clip presentato in prima mondiale, creato e prodotto tutto in Umbria, compresi i paesaggi e gli attori protagonisti del cortometraggio.
Una poetica rilettura dei sentimenti amorosi, iniziati tra un bambino e una bambina, che poi proseguirà anche nell’età giovanile.
La colonna sonora è stata composta ed eseguita dal pianista Maurizio Mastrini, un’artista umbro di nascita, che fu già allievo del Conservatorio Morlacchi, oggi famoso nel mondo per le sue personali esecuzioni, specialmente nella lettura degli spartiti musicali al contrario, che giustifica come: “Il mio Mondo al Contrario”. (more…)
RISPOSTA DELL’ASSESSORE SEVERINI AL COMUNICATO DIFFUSO OGGI DA SANDRO ALLEGRINI DAL TITOLO: “CESSAZIONE DELLA COLLABORAZIONE COL COMUNE DI PERUGIA”
L’assessore alla Cultura Teresa Severini ribadisce, come peraltro comunicato già da tempo al dott. Allegrini, la propria volontà, condivisa con il Sindaco, di proseguire nei rapporti con l’Accademia del Donca.
“Nessuno ha mai parlato di interruzione quanto piuttosto di necessità di contenimento dei costi, come purtroppo le casse comunali impongono in più settori. Siamo affezionati all’Accademia e al ruolo che ha avuto in questi anni; non vediamo perciò motivo di interruzione tanto più che la programmazione degli eventi di gennaio dell’Accademia è in corso di stampa nel numero di gennaio del Viva Perugia. Auspico, quindi, al più presto un incontro che possa confermare e rafforzare la collaborazione di sempre nella condivisione di obiettivi comuni”.
“L’assessore Teresa Severini mi ha comunicato in serata che per evitare strumentalizzazioni inutili ed esasperate si farà carico personalmente delle spese sostenute per ospitare gli eredi di Giuseppe Panza di Biumo, pur ritenendo corretto il suo operato”. E’ quanto affermato il sindaco Andrea Romizi. (more…)
riceviamo e pubblichiamo
“Direttive all’ufficio polizia amministrativa in ordine alla nuova disciplina relativa al commercio di cose antiche o usate”.
Eliminazione delle incombenze burocratiche e per i certificati di origine per oggetti di valore fino a 150 euro.
Michelangelo Felicioni (PDL), Teresa Bellezza (Perugia per Tutti), Erika Borghesi (Pd) impegnano il comune di Perugia e la Giunta a stabilire in € 150,00 l’importo entro il quale considerare l’esiguità del valore delle cose usate in quanto:
il valore di € 250 è stato adottato solo nelle grandi città del nord Italia, nelle quali il costo della vita è molto più alto; stante l’attuale potere di acquisto dell’euro nel mercato locale l’importo può considerarsi congruo; è un valore in (more…)
“Le immagini non sono prerogativa del nostro tempo e la cartolina illustrata già da qualche decennio offre agli studiosi molti elementi rivelatori per comprendere meglio eventi storici e sociali”, così Maria Teresa de Nittis l’autrice del volume appena pubblicato dalla casa editrice Thyrus , con il patrocinio e il contributo del Parco Nazionale del Gargano, inizia il suo viaggio nella “memoria dello sguardo” e illustra il cambiamento storico-culturale e paesaggistico dell’Area marina protetta dell’arcipelago delle isole Tremiti sul quale si appoggia oggi una civiltà nuova basata sull’industria del turismo e attività subacquee. E’ il paesaggio di mare che ci è più familiare. L’orizzonte blu, i pini, le scogliere, le barche con la lampara. Anche per chi conosce i fondi subacquei, il mare delle Tremiti è inconfondibile. Pochi dei nostri mari hanno la sua trasparenza, rocce di granito bianco punteggiate dalle macchie violacee dei ricci e i prati di alghe ondeggianti nella risacca come campi di grano. La cernia nascosta nel buio della grotta, il guizzo dei cefali argentei. (more…)
Nel cinquantennale della prima “Marcia per la pace Perugia-Assisi”, nel nome e nella memoria del filosofo non violento Aldo Capitini, propongo il ricordo della mamma coraggio Teresa Buonocore, uccisa a colpi di pistola, proprio un anno fa, per una brutale vendetta, a Napoli, al “Ponte dei Francesi”, mentre si recava in auto al lavoro. La donna aveva denunciato un vicino di casa per molestie sessuali a danno della figlia di appena 8 anni. Due moto l’hanno affiancata e chi vi era sopra le ha sparato quattro colpi calibro 9. Teresa lavorava come segretaria in uno studio legale, dove stava recandosi quel giorno in cui è stata barbaramente uccisa. Gli esecutori materiali dell’efferato delitto furono, secondo i PM, Alberto Amendola e Giovanni Avolio, che avrebbero agito su mandato di Enrico Perillo con la promessa di un compenso di 15 mila euro. Per i due sicari, che hanno chiesto il rito abbreviato, la sentenza dovrebbe arrivare il prossimo 14 ottobre, e, sempre nel prossimo mese di ottobre, inizierà il processo contro Enrico Perillo, che dovrà chiarire la sua posizione. Al di là degli esiti processuali, è già certo che Teresa Buonocore è stata una mamma coraggiosa, decisa a difendere i propri figli ad ogni costo, sprezzante delle gravissime minacce ricevute.
Claudia Maria Travicelli – Consigliere Comunale Indipendente