Posts Tagged ‘terme’

Cannara, non solo Infiorate, non solo Cipolla … sorpresa… c’è anche il Sacro Tugurio Francescano

27 giugno 2013
Giovanna Petrini

Giovanna Petrini

Intervista di Francesco La Rosa

Ad un anno delle prossime elezioni comunali, proviamo a parlare con Giovanna Petrini, già sindaco di Cannara al secondo mandato e quindi non rieleggibile, per capire come è lo stato dell’arte del suo comune dopo 10 anni di sindacatura.

Non mi ricandido a nulla, questa politica mi ha stancata, non mi piace, e trovo giusto che ci siano solo due mandati, dovrebbero esserci anche per altri incarichi elettivi e istituzionali, a me e alla gente non piacciono i postifici a vita anche se lo ammetto,  queste esperienze ti coinvolgono molto. (more…)

La perugina Muriel Mamusi vince le selezioni umbre per il festival di Castrocaro

16 aprile 2013
Muriel Mamusi

Muriel Mamusi

Giovedi 11 Aprile 2013 presso il teatro Concordia di Marsciano si sono tenute le selezioni Umbre per i finalisti al Festival nazionale di Castrocaro Terme, il Concorso per Voci Nuove o Festival di Castrocaro è una manifestazione canora che si svolge ogni anno in Italia, nella cittadina di Castrocaro Terme e Terra del Sole, presso Forlì, a partire dal 1957. La manifestazione è stata, soprattutto negli anni ’60 e ’70, una delle vie per i nuovi talenti per entrare nel mondo musicale: per questo motivo in quel periodo ha avuto parecchia attenzione da parte dei giornali e della televisione, La serata finale, che porta a decretare il vincitore, viene trasmessa in diretta RAI in prima serata il 12 luglio 2013 Durante l’ultima edizione (2009) il Concorso è stato arricchito da lezioni-seminario tenute da personalità dello spettacolo alla prestigiosa Accademia di Castrocaro dalla serata in questione ha visto emergere vittoriosa,tra tutti i cantanti provenienti da ogni parte dell Umbria, come finalista Umbra la (more…)

A Cannara, per la Settimana della Cultura aperti musei e chiese

12 aprile 2012

Da  sabato 14 aprile: alle 17.30 presso il Museo della Città si terrà la presentazione del restauro della tela raffigurante la veduta di Cannara nel Settecento, opera precedentemente conservata nel Palazzo del Circolo cittadino, una struttura da recuperare situata nel centro. Saranno inoltre aperte al pubblico, a cura della Proloco, una serie di mostre di particolare suggestione e strettamente legate alla storia e alle tradizioni cannaresi: In Piazza Umberto I le mostre fotografiche “ Cannara com’era” e “ Cannara e il mondo agricolo” mentre Palazzo Preziotti ospiterà la mostra della civiltà contadina: una vera e propria full immersion nella storia locale per conservarne la memoria e le radici. Presso il Museo della Città sarà inoltre possibile visitare la mostra dei costumi della filodrammatica cannarese: tutte le mostre sono state realizzate grazie anche al prezioso contributo di tante famiglie in possesso di importanti testimonianze del passato. Il Museo città di Cannara rimarrà aperto nei giorni di domenica e lunedì dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 20.00 e sarà possibile visitare il Mosaico delle Terme oltre agli altri reperti provenienti dalla zona archeologica di Urvinum Hortense.

Venerdi 20 Aprile è previsto alle ore 21.00 presso il Museo “La Fisarmonica” con Luciano Trinoli in concerto, mentre sabato 21 aprile sarà dedicato alla riapertura della Biblioteca Comunale nella nuova prestigiosa sede del Torrione del Molino proprio accanto all’Archivio Storico intitolato ad Antonio da Cannara evento previsto per le 16.30 a cui seguirà una lettura animata “Don Chisciotte raccontato ai bambini” tratta dal famoso romanzo di Cervantes con musiche originali di Luca Piccioni e con la voce recitante di Pino Minzolini.

Nei sabati e domeniche della Settimana della Cultura saranno aperte tutte le Chiese della città grazie alla Parrocchia di S. Matteo e il Sacro Tugurio in collaborazione con i Terziari Francescani.

La scultura Etrusca

18 novembre 2009

di Marianna Gallinella

Sulla provenienza degli etruschi, la cui presenza  è egemone nell’Italia centrale tra il X ed il III Sec. a. C., si sono molto affaticati gli studiosi senza giungere ad una conclusione certa. Le ipotesi formulate su quella origine sono in sostanza tre. Alcuni vogliono gli Etruschi venuti dall’Oriente per via marittima, altri discendenti di gruppi abitanti l’Italia prima dell’invasione indoeuropea (matrice delle varie popolazioni della penisola); altri ancora calati dal nord delle alpi Retiche. Nessuna però ha fondamenti tali da renderla vincente. Si sa per certo, comunque, che tra tutti i popoli italici (lidi, tirreni, tusci, raseni), quello etrusco raggiunse il più alto grado di civiltà. Se ne ha una chiara testimonianza nel musei archeologici delle città toscane e laziali, (Chiusi, Cerveteri, Tarquinia, Firenze) dove le prima sculture etrusche risalgono addirittura all’VIII sec. a.C. . si tratta di opere ancora rozze, in cui le figure modellate in argilla oppure fuse in bronzo, sono rappresentate in forme piuttosto rigide e schematiche.

A cominciare dal VII sec. a. C., quando gli etruschi vennero in contatto con l’arte greca, la loro scultura fece dei notevoli progressi. Pur ispirandosi a quella greca, con l’introduzione in Etruria della concezione greca dell’Ade (regno sotterraneo ed oscuro dei morti, abitato da demoni paurosi) l’arte etrusca non perse la sua originalità e rivela chiaramente un aspetto fondamentale della civiltà di quel popolo: il grande culto funerario, nel cui ambito curarono in modo particolare le tombe con urne, canopi, sarcofaghi di pietra, cippi, sfingi e stele. Se ne differenziava soprattutto perché non mirava a renderne fedelmente la realtà plastica delle forme naturali, né a rappresentare “tipi”, ma deformava liberamente strutture e particolari per raggiungere una maggiore intensità espressiva e puntava all’individualità ispirandosi alla realtà contingente.

Era un’arte più ingenua e primitiva, non colta e raffinata come quella ellenica, ma proprio per questo più affine alla semplicità rude e pratica dei Romani.

L’agro chiusino, che comprendeva i territori della Val di Chiana e della Val d’Orcia, fungeva da raccordo tra il corso del Tevere e quello dell’Arno, metteva in comunicazione le regioni interne dell’Etruria meridionale con quella settentrionale ed infine era collegato al mare.

Tale territorio, abitato fin dalla preistoria, ebbe un notevole sviluppo intorno al VII sec. a. C., a causa dello sfruttamento decentrato delle risorse agricole.

Ciò portò alla formazione di una serie di insediamenti minori documentati prevalentemente da necropoli, di cui troviamo testimonianze nel Museo Archeologico di Chiusi, e nei musei civici di Chianciano Terme e Sartiano.