Posts Tagged ‘terzo’

CASO PRIEBKE: PERCHE’ NON FACCIAMO UN PASSO AVANTI?

17 ottobre 2013

IL CASO DEL GIORNO

Giorgio Terzo Catalano

Giorgio Terzo Catalano

Morto un Nazista, che ha espiato, da vivo, la condanna della giustizia terrena, si poteva prevedere, in questa società, che ama autodefinirsi civile, un atto di umana pietas di fronte alla morte.

Dopo tutto, per chi si ritiene credente, ci sarà ad aspettarlo la giustizia Divina, quella ineludibile ed inappellabile, quella che non manca mai all’appuntamento finale, e per chi non crede in un’altra vita, tutto finisce con la sua morte, nulla rimarrà più, chiunque colpevole o innocente che sia, sarà pasto dei vermi o polvere da disperdere. (more…)

Perché per i cittadini italiani disabili c’è un autentico MURO DI GOMMA?

9 aprile 2013

Riceviamo e pubblichiamo

nota di redazione: Il testo è particolarmente lungo e ce ne scusiamo con i lettori, ma vista l’importanza sociale e la delicatezza dell’argomento trattato invitiamo tutti  ad arrivare fino in fondo.

di Disabile Libero – Perugia

La lotta dei cittadini non autosufficienti in favore del principio di libertà sulle modalità dell’assistenza incontra quotidianamente sempre nuovi ostacoli, le (more…)

“A.A.A. Amore offresi: i linguaggi seduttivi del terzo millennio”

10 gennaio 2013

Lunedì 14 gennaio, Teatro Morlacchi, ore 17.

Sandro Allegrini

Sandro Allegrini

Sandro Allegrini presenta: “A.A.A. Amore offresi: i linguaggi seduttivi del terzo millennio” (con l’ispettore di polizia Monica Napoleoni, il giornalista Elio Clero Bertoldi, il magistrato Fausto Cardella). Letture da “L’amante di Lady Chat” del gruppo Women@work di Costanza Bondi.

Come sono cambiati, nel terzo millennio, i linguaggi della seduzione e dell’amore. Saranno un giornalista, un commissario di polizia, un magistrato, un scrittrice perugina a condurci attraverso i labirinti dei linguaggi e dei nuovi comportamenti legati all’eros.

Elio Clero Bertoldi

Elio Clero Bertoldi

Elio Clero Bertoldi, giornalista di vaglia e cronista di nera per oltre quattro decenni, proporrà (more…)

QUEL VIZIO DI DEPORTARE FORSE E’ NEL LORO DNA

31 dicembre 2012

di Giorgio Terzo Catalano

Ho pensato e ripensato, prima di scrivere quanto state per leggere. Siamo in un periodo di festività, abbiamo bisogno di serenità e pace, ma come tacere quello che stanno architettando ai nostri danni? Da mesi scrivo che Monti, per ordine dei suoi mandanti europei, vuole ridurre il (more…)

UN ANNO DI INUTILE MACELLERIA SOCIALE

8 dicembre 2012

Il patto è rotto, l’accordo mai ufficializzato tra Silvio Berlusconi e Giorgio Napolitano non ha retto. Berlusconi aveva abdicato in cambio di impegni ben precisi da parte del capo dello Stato, ed in nome di questi impegni aveva pure, obtorto collo, assicurato piena stima e attestati di (more…)

SALLUSTIRANNICASTORIA

4 dicembre 2012

Di fronte ad una provocazione, annunciata, come l’evasione dai domiciliari , di Sallusti. Di fronte ad un evaso che dichiara pubblicamente dove si recherà, ovvero la sede del suo giornale. Di fronte ad un reato annunciato per denunciare un atto di disequilibrio rispetto alle metodologie fin qui usate in casi simili. Di fronte al tentativo di creare un dibattito pubblico e sollevare un (more…)

IL PDL SCOMPARE, IL PD SI RESTRINGE E IL TERZO POLO FA IL “CARO ESTINTO”

8 Maggio 2012

STORIA AUTORIZZATA DI QUEL 70% CHE HA VOLTATO LE SPALLE AI PARTITI E AL GOVERNO

di Ciuenlai

E’ un terremoto. Le similitudini con la Grecia si sprecano. Il partito di Governo, prima dell’avvento dei tecnici, (Il Pdl qui e il Pasok lì) scompare, il suo avversario (Pd e Nuova Democrazia) perde un terzo dei voti, le formazioni alternative al sistema sfondano (Sinistra greca e Grillo). Ma come al solito, davanti alle TV, a reti quasi unificate, Abc hanno tentato “Tutti insieme disperatamente” di nascondere una realtà tragica per loro. E naturalmente il più comico è stato il capo del Pd, Bersani, che le ha provate tutte, per trasformare in vittoria una solenne bocciatura. Purtroppo per lui i dati sono impietosi; e con i numeri non si scherza. il Pd, rispetto all’ultima consultazione quella delle regionali, perde il 7% a Genova, il 10% a Palermo, l’8% a Verona e l’11% a Parma. E che ormai sia un partito in difficoltà serie lo dice l’analisi analitica dei dati : Nei 23 capoluoghi di Provincia dove si è votato supera il 30 per cento una sola volta, il 20 % in 6 casi, il 15 % in altrettante città, il 10% in 7 posti e, addirittura, il 5% in tre. Cioè nel 69% dei capoluoghi è sotto il 15%, una piccola spanna sopra Grillo. E questa debacle avviene quando il principale avversario, la destra, si dissolve come neve al sole, senza che i democratici siano riusciti ad intercettare un solo consenso in uscita sia dai berluscones, che dal terzo polo, altro “caro estinto” di questa tornata elettorale. E meglio non è andata alla sinistra. Le formazioni alla “Gauche” del Pd superano il 5% solo in 7 casi (4 Sel, due l’Idv e una il Pdci). Perché vengono percepiti come ausiliari del Pd, come soggetti che seguono le stesse logiche e che quindi sono da scartare. La verità è che la gente non mette più la croce sui simboli dei partiti. Sempre in queste 23 realtà tra astensione, bianche nulle e liste civiche di tutti i tipi (Grillo compreso) ci si avvicina alla drammatica cifra del 70% degli aventi diritto al voto. Vuol dire che per le formazioni classiche ci votano solo gli apparati e quello che gira intorno agli apparati e al sistema delle clientele. Si spiegano così la rarità delle promozioni al primo turno e l’esiguità dei consensi di chi va al ballottaggio (basta un 15/20% e il gioco è fatto). Naturalmente i media stanno occultando la realtà di questi dati, perché dovrebbero ammettere che il voto di ieri è stato anche e soprattutto un plebiscito contro il Governo Monti, che invece devono tenere al riparo. Sempre in questi famosi 23 capoluoghi i partiti che sostengono questo esecutivo superano il 50% dei voti espressi solo in due casi e hanno meno consensi del complesso delle liste civiche (le vere dominatrici di questa consultazione) in 12 città, cioè nella metà di quelle in cui si è votato. Il punto è che le persone cercano, senza trovarlo, un progetto veramente alternativo allo strapotere della finanza, al capitalismo disumano di Draghi, della Merkel e di Monti. Ma oltre al progetto cercano anche una nuova classe dirigente che abbia la necessaria credibilità per realizzare il progetto. Non si fidano più delle parole. Una cosa che spetta alla sinistra, che potrebbe fare solo la sinistra, ma non questa sinistra.

 

PALERMO E L’OPERAZIONE “SALVACASTA”

5 marzo 2012

“Ferrandelli è un moderato che ha stupito chi da lontano ha fatto scelte calate dall’alto. Chi a livello nazionale non ha più un rapporto fecondo con il territorio”. Giuseppe Lumia, senatore del Pd e politico di primo piano in Sicilia, commenta la vittoria del suo candidato alle primarie del Centrosinistra a Palermo e per attaccare Bersani, Vendola e Di Pietro: “Quella di Palermo è stata una grossa scoppola per loro e per la foto di Vasto. E’ uno schiaffo a chi pensa di governare il Mezzogiorno con una idea estrema della politica. Una alleanza che non deve avere pregiudizi e deve coinvolgere le forze sane sia del Centrosinistra che del mondo moderato”


Commento di Ciuenlai

La Borsellino ha perso. Sarebbe sbagliato nascondersi dietro i brogli, gli inquinamenti, i raggiri ecc. Palermo è una città dove destra e mafia hanno costantemente dettato legge. Il vecchio Pci, soprattutto alle comunali, ha avuto sempre un ruolo di rappresentanza, scendendo immancabilmente, ogni volta, sotto il 10%. Per me sarebbe stata quindi una grande sorpresa se una candidata fortemente caratterizzata a sinistra avesse avuto una incoronazione plebiscitaria o consistentemente maggioritaria. Ma non è questo il punto, perché le primarie di Palermo travalicano il fatto locale. Sono state il punto culminante di una offensiva delle forze moderate dentro il Pd e dentro il centrosinistra, tesa a scardinare lo schema di Vasto, ad emarginare la sinistra, per cementare l’ultimo anello di una gigantesca operazione conservatrice. Non è un caso che nello stesso momento viene annunciato un accordo sulle riforme costituzionali e soprattutto su una legge elettorale liberticida che dà cittadinanza solo ai partiti che superano l’11% e diritto di tribuna solo a chi supera il 5%. Una legge dove i parlamentari sono ancora nominati dai partiti sia nella parte dei collegi che in quella delle liste, che, udite udite, restano bloccate, come in passato. Il porcellum non viene quindi superato, ma adattato e in peggio. Sembrava impossibile, ma Violante e soci sono sulla buona strada. Lo scopo è semplice. Decidere le alleanze dopo le elezioni, potenziare il cosiddetto voto utile, salvare quella che chiamiamo casta e visto che nessuno dei principali concorrenti (destra, terzo polo e Pd) otterrà i voti necessari a governare da solo, sancire la “dittatura” del potere finanziario attraverso la prosecuzione della grande coalizione sotto il cappello e l’egida di Monti o della Passera di turno. Non è un caso che proprio questa mattina il vicesegretario del Pd Enrico Letta suoni le campane a morto per l’art.18. E non è un caso che sia il Pd a fare proposte di legge che somigliano tanto a salvacondotti per i processi di Berlusconi. Tutti elementi che evidenziano il mutamento degli equilibri nel Partito Democratico a favore dei centristi cattolici e dei moderati, che hanno deciso di imboccare decisamente la strada del consociativismo, cominciando con il confermare ed allargare il sodalizio con Lombardo. L’attuale classe dirigente ha capito che solo facendo fronte comune può salvarsi. Così si diletta nella cosa che gli viene più naturale; ridisegnare le regole a suo uso e consumo. Una domanda urgente : Di fronte a questo la sinistra e le forze alternative a questo schifo, che faranno? Perché questa, se non l’avete capito, è l’ultima chiamata!

nota di redazione: Palermo da sempre è il laboratorio politico dove si fanno le prove generali per Roma, niente di nuovo sotto il sole di Sicilia e sotto il cielo italiano.

IL FIGLIO “SCEMO” DELLA MAGGIORANZA

3 febbraio 2012

di Ciuenlai

La destra (Pdl + Lega), con la compiacenza del terzo polo e diversi franchi tiratori del Pd, ha praticamente delegittimato e reso ancora più difficile (se non impossibile) il lavoro dei giudici. I processi di Berlusconi sono salvi. Così Bersani, detto “aquila”, oggi scopre di essere (politicamente parlando) “il figlio scemo” della maggioranza, quello che dice sempre si e se lo fa mettere regolarmente in quel posto. Intanto le pensioni sono state abolite, l’art. 18 è sulla buona strada, le liberalizzazioni sono un bluff propagandistico senza Banche Assicurazioni e la patrimoniale resta un sogno del quale si sono prese le tracce, anche nel sonno profondo in cui è immerso il Pd. Ma non è una sorpresa. Questo è il ruolo che i “moderati” assegnano ai democratici nella “gross – coalition”. Con un unico compito : Tenere buoni sindacati e lavoratori. E, dobbiamo dire, lo sta svolgendo bene con grande soddisfazione dello stratega della “coesione sociale”, l’uomo del colle.

COME TI DE – VASTO IL PD

2 febbraio 2012

di Ciuenlai

L’affare Lusi (il deputato Pd che è accusato di aver intascato 13 milioni di rimborsi della ex margherita) non smette di stupire. Sentita questa presa dai giornali di stamattina “Una parte dei dipendenti dell’API Rutelliana erano e sono ancora (una dozzina) a tutti gli effetti stipendiati dalla tesoreria del Pd, Il che tradotto significa questo : il partito morto (la Margherita) intascava il reddito dal partito vivo (il Pd) che a sua volta sosteneva le spese di un apparato inesistente (l’API). La conseguenza è stata che alle ultime amministrative funzionari dell’API dipendenti della pianta organica del Pd lavoravano per conquistare voti a un partito diverso da quello che gli pagava gli stipendi”. Non lasciamoci prendere dal moralismo e buttiamola in politica. Ora sappiamo che l’alleanza con il terzo polo poggiava su solide basi!

PD: BERSANI SEGRETARIO DI MINORANZA?

24 novembre 2011

di Ciuenlai

Le richieste di dimissioni del responsabile economico del Pd, il “bolscevico” Fassina e di patto elettorale tra Pdl, Pd e terzo polo per un sostegno unitario, anche dopo le elezioni, ad un governo di larga coalizione, sono due facce di una stessa medaglia. Gli autori cominciano a rendere esplicito il vero obiettivo politico del Governo Monti : la scomposizione delle attuali coalizioni attraverso la disaggregazione delle aree cattolico – moderate del centrodestra e del centrosinistra, per formare un grande raggruppamento di centro. Un polo capace di calamitare un consenso bulgaro (oltre il 60%), che prenda il posto di berlusconi. Un polo formato da un grande partito stile Dc anni 2000 con coperture di vera destra (Fini) e di moderatismo mascherato da sinistra (Veltroni), in grado, per la sua ampiezza, di rendere minotari ed ininfluenti i raggruppamenti di destra (lega più qualche nostalgico del berlusconismo) e di sinistra (laburisti, ecologisti, movimentisti ecc.). Caro Bersani il tempo degli equilibrismi, “degli andare oltre” e dei “ma anche” è finito. Berlusconi non c’è più e bisogna scegliere se fare la minoranza (o meglio il testimonial) di sinistra, nel Pd e nel Governo, a questo progetto moderato o costruire e guidare un polo di sinistra insieme a Vendola, Di Pietro, De Magistris e compagnia. Scelta difficile e di campo che si può fare solo con un congresso. Un congresso che, probabilmente, sancirebbe una verità scomoda per lui. Gli ex democristiani, aiutati da tanti ex comunisti convertiti al liberismo, sono ormai maggioranza nel Pd “Un partito di centro che guarda (poco) a sinistra”