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Presentazione alla Sala dei Notari del libro di Massimo Capacciola: Il Testamento di Borromini

20 ottobre 2021

“IL TESTAMENTO DI BORROMINI”  Morlacchi editore.

 Sala dei Notari   Piazza IV Novembre   PERUGIA

Interverranno per discuterne con l’autore

Prof. Arch. PAOLO PORTOGHESI

Arch. MARCO PETRINI ELCE (Presidente Ordine degli Architetti di Perugia)

Dott. GIANLUCA GALLI   (Morlacchi editore)

Un genio dell’architettura, innovatore instancabile della Roma del ‘600 alle prese con una richiesta impossibile da parte di un tenace vescovo della periferia umbra, determinato ad ottenerla a qualunque costo: costruire una copia della chiesa di san Carlo alle quattro Fontane, nel mezzo della campagna umbra. Un luogo santo deve essere onorato con una costruzione memorabile, dice il temerario sacerdote: la chiesa della Madonna del Prato. Papi, cardinali, artisti, artigiani, santi e letterati si prodigano per ottenere quello che Borromini non potrà mai concedere: l’irripetibilità della propria arte. Una storia che, attraverso quattro secoli, giunge fino ai giorni nostri con il suo carico di fantasmi e di atmosfere nebbiose, di ingannevoli misfatti e di suicidi inspiegabili. Un racconto avvincente che unisce personaggi realmente esistiti immaginati ad interagire in un contesto storico contraddistinto da una lotta spietata per la supremazia della propria arte. Nello sfondo rimane l’enigmatica personalità dell’artista ticinese Francesco Borromini, geniale, nevrotico, meticoloso e solitario: uomo di fede sempre in bilico tra esaltazione e depressione: Borromini non si ripete mai!

Una psichiatra ed un giornalista s’infiltrano nella storia, come due mosche dentro un museo, alla ricerca di quello che non deve essere svelato e l’ammissione che la tecnica non sa più leggere la metafisica, per cui le chiese moderne appaiono sempre più contenitori industriali e magazzini per cianfrusaglie inutili.

Borromini sembra suggerire alle archistar attuali, come non si dovrebbe costruire una chiesa! Sperelli, l’indomito vescovo suo committente al contrario è convinto che la chiesa debba essere opera di muratori santi e peccatori. Romanzo a metà strada tra una biografia interiore del celebre architetto e la narrazione della fondazione dell’unica struttura “borrominiana” fuori dell’orizzonte romano in cui operò. Dialoghi e pensieri sono espressi con un linguaggio curato ed elegante, caratterizzato da una coloritura musicale intonata alla complessità della trama e all’enigma del senso dell’esistenza. Perdere l’uso di certi vocaboli è come perdere denti o capelli: puerilità di ritorno.

Non è un libro di architettura, né di archeologia; non è un giallo di pura invenzione, neppure una biografia parziale di Borromini, non è un esercizio di stile di scrittura con un tema preso a caso. E’ un diario intimista di un’anima (la mia) prigioniera dell’ambivalenza della realtà; è un atto d’amore verso un luogo che si ama e si detesta, come si ama e si detesta un dipinto in un museo che si ammira ma non si possiede. È anche un gesto di stizza per un luogo millenario che diviene, si evolve, si trasforma in qualcos’altro che i suoi abitanti purtroppo non comprendono più.

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*) Massimo Capacciola è un medico romano di nascita e formazione ma eugubino d’adozione da quarant’anni. Appassionato cultore di Storia e Filosofia ha pubblicato nel 2011 l’Ottava tavola (TMM), nel 2016 la Sentinella dormiente (EFG) con cui ha vinto il premio il Cartoceto (Pesaro) per la storia. Nel 2018 La Civetta sul comò (EFG) e nel 2019 Tota Iguvina (EFG) insieme al Prof. Augusto Ancillotti. Scrive da eugubino meticcio ma con profondo rispetto per la storia e la cultura di questa città antichissima e per i suoi abitanti, non sempre consapevoli di quel che calpestano.

Prosegue con questo romanzo,il progetto dell’autore di illustrare in modo singolare la storia della città di Gubbio, attraverso vicende e personaggi significativi che l’hanno vista testimone silenziosa ma autorevole. Dimenticare la storia è dimenticare di vivere. L’arte sacra ha a che fare con la fede nel Dio incarnato, scatena l’incontro con la presenza, ma se la fede scompare che fine farà l’arte?

Recensione: “Il Libro di Mauro Biglino che Cambierà per Sempre le Nostre Idee sulla Bibbia”

13 aprile 2012

di Diego Antolini – Thexplan.net

Ho trovato il titolo piuttosto coraggioso, un messaggio forte che prepara il lettore a una lettura certamente non convenzionale. Il libro parte, infatti, dalle basi storiche della Bibbia, e attraverso la traduzione letterale dall’ebraico antico, I passaggi fondamentali dell’Antico Testamento sono riletti e interpretati secondo, appunto, la lettera. E’ descritto così uno scenario fantascientifico dove esseri provenienti da un pianeta extra solare, Nibiru, sono scesi sulla Terra dedicandosi all’estrazione dell’Oro. A seguito di un malcontento da parte dei lavoratori Nibiruani, i vertici decisero di creare un sostituto. Esisteva sulla Terra un essere simile a loro. Tale essere, che potremmo definire Ominide, venne sottoposto a una serie di esperimenti genetici durante i quali parte del DNA degli Anunnaki (abitanti di Nibiru secondo I Sumeri) venne inserito nel DNA dell’ominide, aumentandone di fatto le capacità cognitive. Da quel momento comincerebbe secondo la Bibbia la storia dell’ADAM, il “terrestre”, che camminava e conversava con gli “Dei”. La parola “Elohim”, I Signori, viene sempre usata al plurale, e questa è una delle due grandi manipolazioni dei traduttori Greci e Latini della Bibbia: modificare il plurale con il singolare, così da rendere gli “dei” il Dio Unico; e trasformare I concetti chiave da fatti concreti e materiali, in pura metafisica. Così la “Gloria”, la “Benedizione”, e gli “Angeli” diventano concetti astratti difficilmente spiegabili se non attraverso la “Fede” nel “Dio Unico”. Gli stessi messaggeri Celesti, gli Angeli, divengono entità spirituali invisibili ma sempre presenti nella vita dell’uomo. Nella Bibbia ebraica, tuttavia, questi Angeli sono descritti come esseri in carne e ossa che camminano, parlano, e agiscono per scopi materiali, creano e rompono alleanze con gli uomini, e li guidano.

Lo stesso popolo di Israele, guidato alla conquista della terra di Canaan come Popolo Eletto verso la Terra Promessa, sarebbe stato “Eletto” in virtù di un patto stipulato da Mose’ con Yahweh, un “Elohim” particolarmente potente e che avrebbe promesso a Mose una terra che era popolata da Giganti ed altri Elohim, e che doveva essere conquistata con forza, coraggio, e volontà. Niente di scontato o miracoloso, suggerisce l’autore, che sottolinea come in tutta la Bibbia è molto evidente il fatto che gli Dei non erano affatto ne’onnipotenti, ne’ tantomeno immortali. Quest’ultima considerazione si ricollega alla longevità dei primi patriarchi Biblici i quali sarebbero vissuti centinaia di anni. La spiegazione starebbe nel fatto che gli Anunnaki avevano il proprio orologio biologico orientato secondo l’orbita del loro pianeta d’origine. Nibiru infatti avrebbe un periodo di rotazione di 3600 anni terrestri. Di conseguenza I primi uomini “creati” con DNA degli Anunnaki avrebbero consentito loro di vivere per un numero molto elevato di anni. Questa “qualità” venne in seguito rimossa dall’uomo come parte di una serie di “punizioni”, fino alla decisione di distruggere l’intera umanità con il Diluvio. Con il passare del tempo gli uomini ricevettero la conoscenza e alcuni tra i Nefilim (la “Nobiltà” Anunnaki) cominciarono ad accoppiarsi con le donne terrestri, dando origine alla progenie di giganti, gli ebrei guidati da Mose’, avrebbero incontrato in Canaan. Nonostante la brevità di ogni capitolo, molti sono gli argomenti affrontati dall’autore, dai “rapimenti” dei profeti Biblici ai Dieci Comandamenti, dalla Genesi agli Angeli, fino a un’interessante parallelismo tra l’Antico Testamento e il Corpus Hermeticum ispirato dal Dio Thoth e sintesi del concetto metafisico e filosofico dell’Ellenismo. Molte le domande che sorgono dalle pagine di questo libro, a cominciare dalla più ovvia “E se fosse tutto vero?” […]

La recensione integrale può essere letta su:

http://www.thexplan.net/Rubriche/recensioni/unoinfinito_ideebibbia.htm

 

 

Comune di Perugia, sospesa l’istituzione del registro del testamento biologico

2 marzo 2011

Renzo Campanella – Membro della Segreteria Provinciale del PD di Perugia

La procedura avviata dal Comune di Perugia per l’istituzione del “Registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento“ è stata sospesa a causa di difficoltà riscontrate dagli uffici tecnici del Comune. Pur salvaguardando e rispettando le esigenze degli uffici comunali che hanno sollevato obiezioni, va comunque notato che numerosissimi altri Comuni in Italia, anche di grandi dimensioni, hanno istituito tale registro, per cui appare evidente che i problemi all’origine della sospensione sono superabili. L’auspicio è che vengano rapidamente rimosse le difficoltà che hanno portato alla sospensione, e che coloro che desiderano testimoniare una scelta, anche per quando non saranno più in condizione di esprimere la propria volontà, trovino da parte del Comune una risposta positiva e soddisfacente.

Infine, sul progetto di istituire tale Registro si era espressa favorevolmente la IV commissione consiliare permanente, e tra i cittadini vi è una diffusa aspirazione a poterne usufruire, come testimoniato dal gran numero di firme che sono state raccolte nelle due sottoscrizioni che hanno portato il tema all’attenzione della municipalità. Al PD non sfugge certo la delicatezza e l’importanza dell’argomento. Per questo non potrà sfuggire alle responsabilità che porteranno a dirimerlo.