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Rifiuti, l’Assessore Pesaresi risponde a Fabio Pieroni

20 marzo 2012

Gent.mo Pieroni

La ringrazio per l’attenzione e la sensibilità che dimostra verso il tema rifiuti e decoro urbano. Purtroppo come si nota anche dalla sua immagine ci sono ancora molti incivili che si divertono a gettare rifiuti (talvolta anche sacchetti dell’immondizia buttati dal finestrino dell’auto) nelle piazze, nei parcheggi, nelle scarpate delle strade, nei campi, nei parchi, nelle aree verdi, ovunque tranne che nel proprio “giardino”. Purtroppo l’abbandono dei rifiuti è un fenomeno molto diffuso anche a Perugia e questo non aiuta perchè tutto ciò ha un costo che ricade sempre nelle tasche dei cittadini tanto più se si tratta di rifiuti ingombranti (televisori, frigoriferi, water, lavandini…..) che ogni anno per rimuoverli incidono per circa 200.000€ nel piano finanziario del servizio comunale. Tutto questo nonostante ESISTE DA MOLTI ANNI un servizio di Gesenu che provvede gratuitamente a ritirare gli ingombranti a domicilio previa telefonata al filo diretto. E’ davvero paradossale ma è ancora così. Ci aiuti anche Lei a sensibilizzare gli incivili . Il Comune di Perugia è molto attento e ogni giorno si adopera per prevenire i danni, i conflitti sociali, l’inquinamento ambientale attraverso i controlli ambientali, le campagne di comunicazione ed educazione ambientale nelle scuole e nei territori attraverso anche numerosissimi e partecipatissimi incontri pubblici. Da ultimo con il progetto “adotta una strada” al quale Le chiedo di aderire, stiamo svolgendo una grande operazione di ripulitura delle strade grazie al lavoro di tante associazioni territoriali, volontari, protezione civile …Alcuni disagi e disguidi nel servizio di spazzatura o ritiro dei rifiuti tuttavia si riscontrano specie in città ma sempre con rimedi puntuali cercando di rispondere efficacemente alle sollecitazioni dei cittadini che non vengono mai disattesi a partire dalla sottoscritta. Sulla tariffa nonostante Lei abbia ragione perchè la raccolta differenziata “porta a porta” (un atto di civilità oltre che un obbligo di legge) ha un costo più elevato almeno fino a quando non si entra a regime nel 70% della popolazione perugina, tuttavia tengo a precisare che la TIA è comunque contenuta almeno da due anni, grazie al minore conferimento di rifiuti indifferenziati in discarica e dunque ai minori costi di gestione della stessa. Quello che Lei chiama “aumento” in realtà è l’adeguamento annuale agli indici di inflazione così come avviene per ogni servizio o acquisto di beni…. Credo che Perugia meriti di più per quello che facciamo, sicuramente in maniera più o meno condivisibile, credo che vada più rispetta e amata da tuttti dimostrando che tutti insieme possiamo credere e concorre con orgoglio e talento nel fare di Perugia la Capitale europea della cultura, città della pace e della convivenza civile. Anche in questo senso svolgo responsabilmente il mio ruolo di amministratrice al servizio di tutti.

Disponibile ad incontrarLa Con rispetto e fiducia

Lorena Pesaresi – Assessore Ambiente e politiche energetiche Comune di Perugia

La tassa sui rifiuti aumenta, e la pulizia..? NO

15 marzo 2012

Scalette di piazzale Europa

LETTERA ALL’ASSESSORE PESARESI

Ecco come viene tenuta pulita la città,ecco perchè vengono giustificati gli aumenti Tia che anche quest’anno i perugini si son visti recapitare questi giorni! Vero Assessore Pesaresi?? Si metta una mano al cuore, lei giustifica questi aumenti? E Perugia la vogliamo candidare a città della cultura Europea in queste condizioni?

Fabio Pieroni

Nota di redazione : inviatiamo i lettori di goodmorningumbria a segnalarci eventuali ulteriori disservizi

L’aumento della Tia punisce i cittadini che fanno la raccolta differenziata

6 dicembre 2010

Ma Comune e Gesenu in realtà vogliono costruire un inceneritore

Stanno arrivando in questi giorni le bollette di conguaglio della Tia, che il Comune di Perugia emette, e la Gesenu incassa. Un bell’aggravio per le famiglie e le attività economiche, soprattutto in tempi come questi. E infatti, mano a mano che arrivano le bollette aumenta il malumore popolare.
Si tratta dell’aumento deciso a primavera, come compensazione del fatto che, pur essendo abolita l’Iva sulla Tia, il Comune deve comunque pagarla alla società che effettua le operazioni di cassa (la Gest), e quindi si rivale sui cittadini.
Ma il fatto più grave è che questo aumento è stato pensato come una conseguenza dell’avvio della raccolta differenziata: infatti con esso si pagheranno (delibera del Consiglio Comunale n. 81 del 26 aprile scorso) 450 mila euro per la raccolta differenziata in orari notturni nel centro storico e 1.468 mila euro per estendere il “porta a porta” nelle aree periferiche. La delibera è stata adottata alla unanimità, votato cioè praticamente sia della maggioranza che dell’opposizione. Ma il paradosso è che nella stessa seduta l’assemblea ha approvato anche un emendamento che stabilisce di “dare mandato ai propri consiglieri in seno al consiglio di amministrazione della Gesenu di intervenire affinché i maggiori gettiti derivanti dall’aumento della differenziazione dei rifiuti siano in prospettiva destinati alla riduzione della Tia”. Invece, al di là delle belle parole, il costo dell’operazione viene interamente addossato ai cittadini. Un bel modo per rendere impopolare la raccolta differenziata: invece di incentivarne la diffusione tra i cittadini, aumentandone la consapevolezza ambientale, si trasforma la differenziazione in un balzello e in peso fiscale per le famiglie. Invece di ricompensare i cittadini per il conferimento di materie preziose come la carta, il vetro, la plastica, ecc., li si punisce aumentando i costi della raccolta. Eppure in tante città italiane in cui si fa una seria raccolta differenziata, le bollette della Tia sono calate sensibilmente. E intanto la stessa Gesenu, e molti politici locali, vanno ripetendo che bisogna costruire un inceneritore a Perugia, ma non ne discutono con la popolazione e non chiariscono alcuni punti fondamentali: Dove si farà l’inceneritore? Chi pagherà l’inceneritore?
Quanto costerà l’inceneritore? Quanto costerà al cittadino ogni tonnellata di “rifiuti” distrutta nell’inceneritore? Quanto si perderà, in valore di mercato, per ogni tonnellata di materie recuperabili distrutte nell’inceneritore? E, viceversa, quanto costerà l’avvio di una seria raccolta differenziata, e quanto renderà una volta a regime? Di quanto potranno esser ridotte le bollette Tia una volta realizzata la raccolta differenziata su tutto il territorio comunale?
Rispondere a queste domande, da parte degli amministratori comunali, sarebbe un buon modo per cominciare a discutere seriamente della questione, prima di avventurarsi in dichiarazioni del tipo “l’inceneritore è indispensabile”: se si fanno bene i conti, possiamo vantaggiosamente esser dispensati dal rischio che comporta un inceneritore in città. Il Comune faccia chiarezza sulle scelte, faccia informazione sui rischi dell’incenerimento, faccia partecipare i cittadini alle scelte decisive per il futuro della comunità cittadina.

La raccolta differenziata è la foglia di fico dietro cui si nasconde l’inceneritore?

8 novembre 2010

riceviamo da Movimento Perugia Civica e volentieri pubblichiamo

Dopo l’incontro pubblico di Ponte Valleceppi (29 ottobre), in cui per la prima volta ben quattordici associazioni, movimenti e comitati costituitisi in “Cittadini in Rete” si sono trovati insieme per esprimere un’opinione civica sul tema dell’inceneritore, la rete si va rafforzando e dotando di strumenti organizzativi e di comunicazione. Di tale rete, Perugia Civica si sente forza propulsiva e in essa investe le sue energie e il suo impegno.

L’incontro di P. Valleceppi è stata anche la prima volta che ha visto qualcuno portare  tra la cittadinanza delle informazioni tecnico/scientifiche sul tema dei rifiuti e sui problemi e rischi che pone l’ipotesi di incenerimento. Non lo ha fatto la Regione al momento di concepire il Piano regionale dei rifiuti, non lo ha fatto il Comune al momento di varare il piano per la raccolta differenziata porta a porta.

Per questo, ci colpisce che l’assessore Pesaresi, sia nell’assemblea di P. Valleceppi, sia nelle assemblee che organizza nei quartieri, abbia sempre evitato di nominare l’inceneritore, sia pure sotto il nome di termovalorizzatore. Solo negli interventi sui giornali o sui siti, l’assessore ha dichiarato che “il trattamento termico dei rifiuti non sarà mai sostitutivo della raccolta differenziata ma complementare e indispensabile” (Corriere dell’Umbria del 12 agosto, pag. 14) e lo ha dichiarato  prima ancora di aver messo a regime la prima parte della raccolta porta a porta, quella che interessa solo alcuni quartieri minori e poco popolosi della città.

Eppure, dell’inceneritore non si parla né nelle Linee programmatiche della Giunta Boccali, né in alcun atto ufficiale della Giunta o del Consiglio comunale: non c’è mai stato confronto pubblico su questo tema a Perugia.

Allora, o l’assessore parla a titolo personale, o c’è una volontà precisa di andare verso l’inceneritore senza sentire né i cittadini, né i loro rappresentanti, né le associazioni che propongono soluzioni alternative per la chiusura del ciclo della gestione dei rifiuti. E allora, la raccolta differenziata potrebbe essere solo la foglia di fico dietro cui si nasconde l’inceneritore.

La questione dell’inceneritore fa affiorare, con grande evidenza, il problema della mancata trasparenza e della partecipazione. Infatti, mentre l’assessore polemizza con i cittadini e le associazioni accusandoli di demagogia, non provvede minimamente a far conoscere (e magari anche discutere!) il progetto di raccolta differenziata porta a porta che sta cominciando ad attuare: non è ancora emerso né il piano finanziario, né il piano di estensione della raccolta differenziata.

La raccolta differenziata porta a porta è cominciata, con un’ottima accoglienza da parte dell’insieme della popolazione, in alcuni quartieri minori e periferici, e nel centro storico: ma quando sarà avviata a Madonna Alta, Ferro di Cavallo, San Sisto, Ponte San Giovanni, cioè nei grandi e popolosi quartieri in cui si oggi si concentra il grosso della produzione dei rifiuti? Quanto tempo (mesi, anni) durerà, e con quali fasi e tappe, l’estensione della raccolta porta a porta a tutto il territorio comunale?

E non sappiamo nemmeno quanto sarà investito nell’operazione e quale sarà il ricavo utile. Eppure l’assessore ha già parlato della necessità di aumentare in misura notevole la Tia, addirittura lasciando pensare che la colpa dell’aumento sia nei costi per l’avvio della raccolta porta a porta. Un bell’autogol, specialmente se vediamo che in tutti i comuni in cui si è avviata la raccolta porta a porta , la Tia è diminuita in modo considerevole.

Prima di arrivare a una conclusione, assessore Pesaresi, parliamone in pubblico!