Posts Tagged ‘Timia’

La battaglia per salvare i fiumi della Valle Umbra Sud è arrivata ad un punto di svolta.

11 gennaio 2016

marroggiaRiceviamo e pubblichiamo

Per la prima volta, grazie soprattutto alla pressione del nostro Comitato e di molti cittadini, la politica regionale ha preso atto, quasi unanimemente, dell’importanza del problema dell’inquinamento del Clitunno, Marroggia, Teverone e Timia. Non è la risoluzione definitiva, ma è un passo importante e determinante per il senso di questa battaglia che, sottolineiamo per l’ennesima volta, è una battaglia di civiltà, ambientale, culturale ed evidentemente economica nella quale occorre responsabilmente far ognuno la propria parte procedendo tutti uniti, senza posizioni autoreferenziali e retro pensieri politici. (more…)

Proteste per l’inquinamento dei fiumi, Clitumno, Marroggia, Teverone, Timia, Alveolo, Attone,

16 giugno 2014

inqNon si ferma il disagio della gente comune nei confronti dell’inquinamento dei fiumi, Clitumno, Marroggia, Teverone, Timia, Alveolo, Attone, ecc…
Il Comitato per la Difesa dell’Acqua e dell’Aria di Bevagna, Il Comitato per la salvaguardia del Clitumno, l’associazione degli Arditi del Cuore, la Pro Loco Cantalupo Castelbuono e il Centro Sociale di Capro, l’Arci Pesca provinciale di Perugia e l’Arci Pesca Foligno, l’Enal Pesca Bevagna si sono riunite a Bevagna per (more…)

Ambiente: l’asta fluviale Marroggia-Teverone-Timia in agonia

26 marzo 2014

fiumeIl Comitato per la difesa dell’acqua e dell’aria di Bevagna, dopo l’interessamento di alcuni consiglieri regionali, è stato ascoltato, nei giorni scorsi, in II° Commissione permanente della Regione Umbria presieduta Gianfranco Chiacchieroni.
I delegati del Comitato hanno disegnato con chiarezza e lucidità la storia, lo scenario e gli sviluppi della drammatica situazione dello stato ecologico dell’asta fluviale Marroggia-Teverone-Timia.
La grande antropizzazione industriale e civile, che ha interessato questa vasta area centrale dell’Umbria dagli anni ’60-’70 ha reso questo sistema di acque assai fragile e critico, esposto senza tutele ad una serie di speculazioni ed affarismi che ne hanno originato la criticità dello stato.
Le ragioni, complice l’orografia e la morfologia del territorio e le modificazioni nei secoli del sistema idraulico della piana che riversano su Bevagna gran parte dei problemi, sono attribuibili alla gestione del modello economico di questi ultimi 30 anni di governo della Valle Sud ed in particolare all’aumento del peso urbanistico demografico e industriale della fascia che va da Foligno a Spoleto e l’aumento del peso artigianale – piccolo industriale e agronomico – zootecnico di alcune zone dislocate fuori della portata della depurazione tradizionale, che hanno di fatto aumentato in maniera esponenziale il livello di inquinanti nelle acque dei fiumi del reticolo Marroggia-Teverone-Timia.
Sono assolutamente evidenti le manchevolezze della politica locale che ha, in maniera spesso corresponsabile, lasciato in costante difficoltà e pericolo il sistema, chiudendo gli occhi di fronte ad un progressivo utilizzo dei fiumi come sistema incontrollato di scarico di scorie di vario genere, fuori dai regolamenti sugli smaltimenti, determinando anche una cultura dell’illegalità estremamente pericolosa e facilmente attaccabile dalle speculazioni. Non c’è da difendere nessuno in questi casi, nessuno uomo e nessun partito, poiché non c’è nessun fondamento politico, nessuna ragione economica e nessun diritto di impresa che possano giustificare uno scempio simile: un omicidio ambientale che determinerà la nostra salute, la nostra vita e la vita dei nostri figli e dei nostri nipoti.
Non vogliamo la morte economica della Valle Umbra Sud, come qualcuno ha detto in maniera sconsiderata ma preservare il bene comune, la vita e la salute di tutti.
Non nascondiamo timori e perplessità per un problema di enormi proporzioni, che vede interessati sette comuni, due dei quali tra le più grandi città dell’Umbria: Foligno e Spoleto.
Solo un grande intervento politico e di ampia riorganizzazione gestionale del territorio, con le conseguenti adeguate risorse finanziarie, può determinare un inversione di rotta e quindi risolvere alla radice il problema dello stato qualitativo dei fiumi.
Oltre alla disamina delle ragioni alla base dello stato critico dei fiumi i rappresentanti del Comitato hanno messo in luce alcuni punti essenziali che riguardano le azioni determinanti per arginare il problema. “Evitare indiscutibilmente il declassamento del Marroggia-Teverone-Timia e porre il risanamento dell’asta fluviale Marroggia-Teverone-Timia come prioritaria negli interventi del Contratto di Fiume, dove per interessamento dell’Assessore Rometti il nostro Comitato è parte integrante del Tavolo di confronto. Sono necessari interventi strutturali sulla depurazione e sui sistemi di smaltimento civili e industriali e quindi investimenti di grande portata per l’adeguamento agli standard europei; è determinante, conseguentemente, un progetto di monitoraggio e di controllo della qualità delle acque che vada a controllare le vere fonti inquinanti ponendo centraline di controllo a monte, strategiche e indicative, con l’assoluta disponibilità di tutte le istituzione e di tutte le parti sociali. Insieme a questo, grazie all’audizione in provincia e l’azione determinata dell’assessore Bertini, è stato messo in sinergia un sistema integrato di vigilanza e di repressione con la partecipazione fattiva della Polizia Provinciale. In questa fase progettuale è necessario mettere in collegamento, azione mai eseguita prima e alle radici dell’inquinamento del Marroggia-Teverone-Timia, i Piani Regolatori Generali e gli sviluppi urbani dei Comuni della valle e controllare e gestire il residuo urbanistico di qualsiasi natura in relazione al potenziale inquinante. Prevedere un censimento particolareggiato degli scarichi civili e industriali e realizzare una mappatura completa dei siti e delle aziende industriali, artigianali, commerciali, agricole e manifatturiere della Valle”.
Il presidente Chiacchieroni e il vice presidente Mantovani hanno ammesso la poca conoscenza del problema mettendosi a disposizione per realizzare a breve un confronto con tutte le parti coinvolte: Comitato, Amministrazioni Comunali, Arpa, Vus, Regione.
Non abbasseremo la guardia. Per questo desideriamo che molti bevanati ci siano vicini ancora di più in questo momento decisivo, auspicandoci un impegno in prima persona, per il nostro bellissimo e stimato territorio e la vita delle nostre famiglie e dei nostri figli.

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