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Perugia, presentazione del libro: L’Abbazia di San Pietro in Perugia e gli studi storici

14 gennaio 2012

Abbazia di San Pietro, Aula magna della Facoltà di agraria
Venerdì 20 gennaio, ore 16.00
Interverranno: Attilio Bartoli Langeli (Deputazione Storia Patria per l’Umbria), Francesco G.B. Trolese O.S.B. (Centro Storico Benedettino Italiano), Rita Chiacchella (Università di Perugia), l’Autore Giustino Farnedi O.S.B. (Archivio storico di San Pietro).
La presentazione sarà seguita dalla visita guidata della mostra Bibbie e manoscritti atlantici in Umbria (23 settembre 2011-31 gennaio 2012), Archivio Storico di San Pietro.
L’Abbazia di San Pietro in Perugia e gli studi storici di Padre Giustino Farnedi, pubblicato in coedizione dal Centro Storico Benedettino Italiano e dalla Deputazione di Storia Patria per l’Umbria, è un’opera senza precedenti sia per la novità dell’impostazione che per l’ampiezza dell’analisi storiografica, destinata a divenire un modello di riferimento per tutta la ricerca sul monachesimo italiano e la storia locale dell’Umbria.

Il volume costituisce la più dettagliata e completa storia dell’abbazia benedettina di San Pietro di Perugia. L’abbazia perugina è una delle fondazioni monastiche più antiche e prestigiose di tutta l’Italia centrale. Fondata nel 966 dall’abate Pietro, nel corso della sua storia più che millenaria, San Pietro giunse a costituire un vastissimo patrimonio fondiario lungo la Media Valle del Tevere, sul quale vivevano più di 500 famiglie e sorgevano 20 parrocchie amministrate dall’abate.

La prima parte dell’opera di Padre Giustino Farnedi ricostruisce la storia di San Pietro di Perugia attraverso la storia dell’archivio, dei suoi archivisti e delle molteplici tipologie documentarie e librarie che vi si conservano. La seconda parte comprende la bibliografia storico-ragionata delle opere a stampa pubblicati dal XVI secolo al 2011, che trattano specificatamente di San Pietro.

Per la ricchezza dei dati raccolti e le molteplici prospettive di ricerca che offre, L’Abbazia di San Pietro in Perugia e gli studi storici costituisce uno strumento indispensabile per la ricerca sulla storia perugina, la storia religiosa locale, la storia del monachesimo italiano, oltre che per la storia dell’arte, dell’amministrazione economica e degli scambi tra i monasteri italiani dal Medioevo al XIX secolo.

Per informazioni:  http://www.archiviosanpietroperugia.it
Nadia Togni
nadia.togni@unige.ch

Bibbie e manoscritti atlantici in Umbria, giornata di studi e mostra

21 settembre 2011

Bibbia San Pietro

Nelle biblioteche pubbliche e private di Perugia si conserva un ricchissimo patrimonio manoscritto, in cui figurano dei veri e propri capolavori della produzione libraria dell’antichità e del medioevo: testimoni della storia più che secolare della nostra città e delle  sue istituzioni civili, religiose e culturali. Tra i codici medievali più noti e preziosi vi sono alcuni esemplari di Bibbie e manoscritti atlantici, pervenutici integralmente o in forma frammentaria, tutti provenienti dall’Abbazia benedettina di San Pietro di Perugia. Prodotti tra la fine dell’XI secolo e la metà del XII secolo, le Bibbie e i manoscritti atlantici costituiscono l’espressione editoriale più spettacolare della riforma ecclesiastica promossa dalla curia papale romana in questo periodo. La tipologia delle Bibbie e dei manoscritti atlantici presenta

Leggio e Coro in San Pietro Perugia

caratteristiche fortemente distintive e omogenee: di formato monumentale (550/600 x 350/400 mm), tali manoscritti sono trascritti in minuscola carolina su fogli in pergamena ovina, con il testo disposto su due colonne di scrittura e con un apparato decorativo costituito da iniziali di stile geometrico che segnano l’inizio e la successione delle diverse unità testuali.   L’identificazione di un fondo considerevole di manoscritti atlantici tutti riconducibili all’Abbazia benedettina di San Pietro permette di chiarire il ruolo svolto dall’istituzione perugina nella promozione della riforma ecclesiastica dei secoli XI e XII nella regione dell’Italia centrale, oltre che di definire, con maggiore precisione, i rapporti tra i potenti abati perugini e la corte papale a Roma. Solo di recente le Bibbie e i manoscritti atlantici perugini sono stati oggetto di uno studio sistematico e approfondito, volto a definirne le caratteristiche materiali, grafiche, ornamentali e testuali. Tali ricerche hanno permesso di identificare almeno tre Bibbie atlantiche – i due primi tomi contenenti l’Antico Testamento, più alcuni

Nadia Togni

frammenti di un terzo esemplare – e ben 24 frammenti di 12 manoscritti liturgici dello stesso formato, attualmente conservati presso l’Archivio storico di San Pietro e presso la Biblioteca comunale Augusta. L’analisi dettagliata dei manoscritti e dei frammenti atlantici identificati ha permesso di ricollocarli nel più vasto fenomeno della produzione e della circolazione di questa tipologia libraria, analizzandone le possibili modalità di committenza e acquisizione, ma soprattutto di uso concreto da parte della comunità religiosa, come supporto delle celebrazioni liturgiche corali dell’Ufficio divino, quotidianamente celebrato in basilica. Dal punto di vista della storia delle istituzioni religiose, la presenza di un fondo omogeneo di libri liturgici destinati ad una fondazione monastica ben conosciuta è stato lo spunto per una più ampia riflessione sulla storia dell’abbazia di San Pietro dalla seconda metà dell’XI secolo, quando, a un secolo dalla fondazione, costituisce una delle istituzioni ecclesiastiche più potenti dell’Italia centrale, fino al XVI secolo, quando ancora si celebrano gli abati e i pontefici che beneficiarono l’abbazia e furono all’origine della sua grandezza. I risultati di queste ricerche ad ampio raggio sull’abbazia di San Pietro e il suo patrimonio librario medievale sono stati presentati al Convegno internazionale: Les Bibles atlantiques. Le manuscrit biblique à l’époque de la réforme ecclésiastique du XIe siècle, svoltosi a Ginevra nel febbraio del 2010. Ci è sembrato quindi importante approfondire alcuni temi relativi ai manoscritti perugini già emersi al Convegno di Ginevra e presentarli a Perugia, proprio nella basilica di San Pietro, dove questi manoscritti sono stati conservati e usati per molti secoli. Le ricerche d’archivio hanno infatti permesso di documentare un caso estremamente raro di identificazione di un fondo omogeneo e compatto di manoscritti atlantici, raggruppati intorno al testo biblico, destinato fin dall’origine ad una comunità monastica ben identificata: quella di San Pietro di Perugia. Ed è proprio dell’eccezionalità dei manoscritti medievali liturrgici di San Pietro che si tratterà nella Giornata di Studi Bibbie e manoscritti atlantici in Umbria, che si terrà nella basilica abbaziale venerdì 23 settembre 2011 alle ore 16.00. In particolare, l’abate Giustino Farnedi, Conservatore e Direttore dell’Archivio storico di San Pietro, illustrerà i rapporti tra la produzione documentaria medievale e la produzione artistica rinascimentale. In una secolare continuità della tradizione delle origini, i santi, i papi e gli abati benedettini dell’XI e del XII secolo, autori dei documenti fondativi dell’abbazia, sono celebrati ancora nel Cinquecento nella produzione artistica commissionata dai monaci di San Pietro; gli autori dei diplomi più antichi conservati in archivio sono raffigurati da Benedetto Bandiera negli affreschi che ornano la basilica, organizzati secondo una struttura gerarchica teorizzata nel Lignum Vitae (1595) dal monaco fiammingo Arnoldo Wion, scritto proprio a Perugia. L’intervento di Nadia Togni dell’Università di Ginevra riguarderà invece l’identificazione e l’analisi dei frammenti di manoscritti atlantici rintracciati nell’archivio storico di San Pietro e alla Biblioteca comunale Augusta. Tra questi figurano i frammenti di un terzo esemplare di Bibbia atlantica che si affianca così a quelle già conosciute: la Bibbia di San Pietro e la Bibbia dell’Augusta. Accanto ai manoscritti biblici, saranno presentati i frammenti appartenenti a 12 manoscritti liturgici, sempre di formato atlantico; si tratta precisamente di Passionari, Lezionari, Omeliari, Vitae Sanctorum e, addirittura, un Sacramentarium con letture ed elementi dell’Ufficio divino. Tutti i manoscritti identificati sono riconducibili a San Pietro e testimoniano come l’istituzione fosse attivamente impegnata nella promozione della riforma ecclesiastica nella seconda metà dell’XI secolo, a cui è strettamente legata la produzione delle Bibbie e manoscritti atlantici. Al termine della Giornata di studi sarà inaugurata la mostra documentaria Bibbie e manoscritti atlantici in Umbria (23 settembre 2011-31 gennaio 2012) che costituirà l’occasione per presentare i preziosi documenti medievali conservati nell’Archivio di San Pietro al mondo accademico, agli studiosi locali, ai culturi della materia e all’intera cittadinanza perugina. Auspichiamo che la Giornata di studi e la mostra Bibbie e manoscritti atlantici in Umbria contribuiranno alla valorizzazione della straordinaria ricchezza del patrimonio manoscritto medievale della nostra città di Perugia che, proprio per le sue straordinarie ricchezze storiche e artistiche, è giustamente candidata a divenire Capitale europea della cultura 2019.

Nadia Togni – Università di Ginevra  Nadia.Togni@unige.ch

Perugia: Bibbie e manoscritti atlantici in mostra in Umbria

21 settembre 2011