Posts Tagged ‘tradizionale’

Finalmente si parla di famiglia tradizionale… Ad Assisi!

1 luglio 2014

famigliaDomenica sera abbiamo assistito con grande interesse all’evento sulla “famiglia al tempo della questione antropologica” organizzato dal Forum delle associazioni familiari dell’Umbria e da “Le Manif pour tous” ad Assisi, che ha visto una grande e sentita partecipazione di pubblico. Finalmente, dopo le giornate dell’orgoglio gay, nella nostra Umbria si è parlato della famiglia tradizionale, quella composta da uomo, donna e figli, famiglia che quotidianamente (more…)

Perugia, perché non si parla della famiglia tradizionale?

28 aprile 2014

Immagine manifesto (1)

Riceviamo e pubblichiamo

In questi giorni a Perugia sono comparsi alcuni manifesti dell’Arcigay che invitano i cittadini a farsi una ragione dell’esistenza di alcune persone gay, lesbiche, trans e bisessuali… I promotori di questi manifesti, tuttavia, dovrebbero accettare il fatto che la natura ha stabilito la differenza tra maschio e femmina! Oggi si cerca sempre più di creare confusione tra genere maschile e genere femminile… Perché la normalità fa così paura? La famiglia tradizionale, ignorata dai nostri politici, è quella composta da un uomo e una donna e ogni creatura, sia essa un bambino, un animale o una pianta, da sempre nasce dall’unione tra un maschio e una femmina! Per queste ragioni noi ribadiamo ancora una volta la nostra ferma (more…)

Farfalle al cavolo nero

4 marzo 2011

di Elena Proietti

http://oracolodiapollo.blogspot.com/

Eccomi qui sono tornata. La vita come sempre imprevedibile mi ha fatto un gran regalo… Passata la fase della cinica ironia, mi sto lentamente riprendendo e torno alle mie passioni. Quindi signori questa sera si ritorna a parlare di cucina. Sono stufa di pasti mangiati in fretta e voglio condividere con voi la mia voglia di sapore. Il lutto rende insipido qualsiasi piatto … E Fede lo so che avresti storto il naso, ma poi avresti assaggiato e spolverato tutto. Ecco angelo dispettoso stasera si mangia pasta, un bel piatto di costarelle e pancetta alla brace e si trinca con un bel bicchiere di rosso. Per voi signori invece, stasera si prova a mettere in pentola l’ultimo e saporitissimo frutto dell’inverno: il cavolo nero. Voglio proporvi un piatto della tradizione, servono pochissimi ingredienti tutti facilmente reperibili nelle cucine contadine degli inizi del 900 in Umbria. Innanzitutto preparate un trito di sedano (poco ! ),carote e cipolla, mondate e lavate del cavolo nero e tagliatelo a striscioline. Affettate della pancetta e tagliatela a dadini. In una padella fate scaldare poco olio e soffriggete il trito di verdure, aggiungete la pancetta fatela diventare color oro. Quando la pancetta avrà assunto il giusto colore buttate nella padella il cavolo nero e abbassate il fuoco facendolo stufare piano piano. Intanto mettete a bollire una pentola con l’acqua per la pasta. Tirate a  cottura il sugo aggiungendo eventualmente dell’acqua bollente e aggiustate di sale e pepe. Buttate la pasta, io personalmente preferisco delle tagliatelle all’uovo, ma vanno benissimo anche le farfalle ad esempio oppure dei tortiglioni. Scolatela molto, molto al dente e buttate la pasta nella padella del sugo. Portate a cottura aggiungendo l’acqua in cui avete cotto la pasta. Potete spolverare con del formaggio, parmigiano o pecorino quello che preferite. Alcuni aggiungono al sugo dei pomodorini tagliati in quattro, io non li ho citati semplicemente perché, come sapete, in Umbria in questo periodo non ne abbiamo.

Lascio a voi la scelta e soprattutto buon appetito !

OSSO DEL PROSCIUTTO CON FAGIOLI E PATATE

4 febbraio 2011

di Elena Proietti

http://oracolodiapollo.blogspot.com/

Visto che ho appena iniziato ad andare in palestra, per ovvi motivi… Ovvero evitare di rotolare se mai dovessi inciampare, qui a casa si sta mangiando sano. Per esempio stasera quiche al brie, fontina, taleggio con pezzettini di salciccia, giusto per darvi un’idea ! In realtà non sono davvero così grassa come dico, e non si mangia sempre così a casa mia… Però a casa mia si cucina, si mette attenzione e tempo nella preparazione di ogni pasto. Domani ad

Cantina Cutini

esempio mangeremo qualcosa per cui ci vogliono almeno dieci ore di preparazione. Ormai avrete ben capito che mi piace mangiare solo cose di cui conosco la provenienza, anche perché vivendo in campagna me lo posso anche permettere. In questi giorni abbiamo finito un prosciutto, uno dei nostri, fatto in casa e fatto alla maniera umbra ovvero salato da mangiare col pane sciocco. Ovviamente saprete bene che quando si arriva all’osso diventa difficile tagliare anche quello, per cui il prosciutto si gira e si comincia a tagliare dall’altra parte, tra l’altro una delle migliori occasioni per fare la torta al testo. Ma quando ormai il siamo alla fine di questa delizia, sapete cosa fanno le famiglie contadine? Ebbene signori mangiano il prosciutto rimanente stufato con patate o fagioli…

Ecco domani mangerò l’osso del prosciutto con le patate.

Si mette a bagno l’osso e lo si lascia in ammollo per un paio di giorni. A questo punto si pulisce da eventuali irrancidimenti e si mette a bollire in una pentola capiente schiumando man mano per almeno un paio di ore. Passate due ore si scola e si lava sotto l’acqua corrente. Si rimette di nuovo a bollire con acqua fredda fino a quando la cotenna e la carne rimasta non si bucano facilmente. Si passa ancora sotto l’acqua corrente e si pulisce e si taglia a dadini. Non so se lo

olio San Potente

avete mai assaggiato, ma il prosciutto così è veramente  buono anche se molto filaccioso,  e passatemi il termine, lo so che si dovrebbe scrivere tenace, ma non rende affatto l’idea. Ora vanno capate e tagliate a pezzi anche le patate, in pezzi non troppo piccoli, si prepara un fondo con sedano carota e cipolla e olio. Soffritto il fondo di cottura si aggiungono le patate e si fanno insaporire, si butta il prosciutto tagliato a dadini, si  fa andare per qualche minuto e infine si unisce la passata di pomodoro. Si fa andare allungando con acqua bollente salata fino a cottura delle patate, il sugo va assaggiato e aggiustato di sale e pepe solo alla fine pepe e sale perché altrimenti potrebbe risultare toppo salato. Un piatto decisamente contadino,  con un sapore caratteristico e da accostare a un buon bicchiere di vino.