Piatti della tradizione culinaria valnerina, che affondano le radici nella storia più remota di quest’affascinante terra, la fojata e l’attorta saranno i protagonisti assoluti della sagra a loro intitolata che, da sabato 8 a venerdì 14 agosto, animerà il borgo di Sellano, in località Santa Maria dei Container. La prima, torta salata ripiena di erbe selvatiche e di campo, pecorino e uova; la seconda, nota anche come rocciata, versione umbra dello strudel, con mele, noci, nocciole e mandorle tritate insieme a cacao, pinoli, cannella e bucce di limone o arancio. “Come da 13 anni a questa parte – commentano dalla Proloco Sellano, organizzatrice della festa –, anche quest’estate, volontari, giovani e meno giovani, metteranno in campo tutto il loro impegno per far conoscere i bellissimi paesaggi di questa parte dell’Umbria, le sue tradizioni e la sua storia, esaltandone i prodotti tipici”. Accanto alla fojata e all’attorta, negli stand gastronomici aperti tutti i giorni dalle 19, verranno serviti anche piatti a base di cinghiale, agnello e lumache. Dalle 21.30, poi, spazio a musica e danze con sette diverse orchestre che, ogni sera, offriranno il proprio spettacolo. Dalle 22.30 alle 2 di notte, inoltre, sarà attiva l’area giovani ‘Dal tramonto all’alba’ con dj. “La Sagra della fojata e dell’attorta – ricordano ancora dalla Proloco Sellano – è ormai un’occasione importante di socialità per la nostra piccola comunità, che, allo stesso tempo, permette di promuovere e valorizzare la cittadina in ambito turistico e culturale”.
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Cucina umbra, le frittelle di San Giuseppe
22 marzo 2011http://oracolodiapollo.blogspot.com/
Finalmente è arrivata la primavera, deve aver avuto qualche problema però, perché a quanto pare si è scordata di portarci quel tiepido solicillo che ci scalda il cuore. Per quanto mi riguarda ne sento tutti gli effetti fra cui i tipici cambiamenti di umore e la sensazione di stare per addormentarsi da un momento all’altro che si accompagna a questo avvio di stagione e, infatti, sono perennemente in ritardo in tutto quello che faccio,ve ne accorgerete presto e soltanto leggendo quello che sto scrivendo. Per questa volta, infatti, vorrei presentare un dolce che pur non essendo propriamente tipico in quanto presenta ingredienti di assoluta non provenienza umbra è comunque diventato il simbolo della giornata di San Giuseppe a cui erano tanto devoti in passato e forse anche oggi gli abitanti della piana umbra, famiglie legate fra loro strettamente da legami non solo di sangue ma anche e soprattutto di amore: le Frittelle di San Giuseppe. Ora avrete capito che sono davvero perennemente in ritardo! Comunque a prescindere dalla festività a me piacciono da morire, quindi ve le presento sperando vivamente che possiate ritrovare quell’atmosfera familiare che a volte ci manca ed è invece di conforto infinito a chi ha il morale a terra, senza considerare che sono dolci e golose e fanno bene allo spirito solo per l’alto contenuto di zucchero che hanno !!
INGREDIENTI per 6 persone:
- 500 gr. Di Riso
- ¼ Lt. di latte
- Uova 3
- Rhum o altro liquore ( dipende dai gusti .)
- Uvetta
- 100 gr. Di zucchero
- Scorza di un limone grattugiata
- Cannella (una spolverata….)
- Lievito per dolci
- Farina
Fate lessare il riso nel latte mescolato altrettanta acqua, ricordatevi di dolcificarlo e magari di aggiungere un po’ di scorza di limone o volendo nella versione moderna sostituire il limone con una stecca di vaniglia.
Lasciate raffreddare il riso nell’acqua e incorporate tutti gli altri ingredienti ricordandovi di aggiungere per prima cosa le polveri. L’impasto non deve risultare liquido altrimenti friggendo non manterrà la forma della frittella e assorbirà l’olio. Il segreto però non sta tanto nella tecnica quanto piuttosto nel ricordo di chi lo prepara, non sono stata volutamente precisa nell’elencarvi la quantità degli ingredienti perché come sapete in ogni casa c’è una ricetta, assaggiate quello che state preparando e dosate i componenti della ricetta con la bilancia del vostro ricordo.
A questo punto mettete sul fuoco una padella per friggere, ovviamente essendo umbra non posso che dirvi di usare dell’olio extravergine di oliva per friggere……
Buttate nell’olio caldo la pastella, io preferisco farlo con un cucchiaio da minestra qualcuno lo fa con un mestolo piccolo, regolatevi sempre ricordandovi come erano quelle della vostra infanzia, e friggete le frittelle.
Scolatele adagiatele su della carta paglia e cospargetele di zucchero appena si saranno intiepidite.
Signori come sempre buon appetito…
E perdonate il ritardo.. è la primavera
Le ricette della tradizione umbra: Tagliatelle al sugo d’oca.
5 gennaio 2011di Elena Proietti
http://oracolodiapollo.blogspot.com/
Pur essendo in pieno inverno, ho scelto di presentare un piatto tradizionalmente legato al periodo della trebbiatura, forse perché lo trovo più consono ai nuovi stili di vita.
Nel periodo estivo le famiglie si ritrovavano per mietere e trebbiare il grano, piatto forte dei pranzi era chiaramente il pollame, per essere precisi l’arrosto d’oca, anche perché il maiale protagonista della cucina umbra non era macellato per l’impossibilità della conservazione.
Le massaie preparavano nei forni di casa il nostro meraviglioso pane sciocco e una volta che si abbassava la temperatura, infornavano gli arrosti.
Nel frattempo nelle cucine dove non si buttava assolutamente nulla le donne di casa e le vicine impastavano le tagliatelle e preparavano il sugo.
Un sugo ricco e denso, ma soprattutto profumato, con un gusto notevolmente diverso da quelli cui siamo abituati noi oggi.
Cotto il sugo e cotta la pasta portavano a tavola all’aperto nelle aie e riunivano tutti i mietitori,nei racconti delle mie nonne era una festa, una delle poche a cui partecipavano nel corso dell’anno.
Detto questo, vi do la ricetta sperando che sia di vostro gradimento e che soprattutto una volta o l’altra troviate il modo di metterla in tavola.
Va chiarito che la ricetta non è standard e che variava da famiglia a famiglia.
- 400 gr di rigagli d’oca
- 100 gr di pasta per salciccia
- 1/2 bicchiere di vino bianco
- passata di pomodoro
- olio extra vergine d’oliva rigorosamente umbro
- cipolla
- carota
- sedano
- sale e pepe
Tagliare finemente la cipolla e pulire bene sedano e carota.
Lavare bene i rigagli e tagliarli a dadini.
Fate imbiondire in un tegame la cipolla con l’olio, quando sarà color oro
gettate nel tegame i dadini,e fateli andare sul fuoco per circa una decina di minuti,aggiungere la pasta di salciccia fresca sbriciolata e fate rosolare il tutto.
Quando la carne comincerà a sfrigolare alzate il fuoco e sfumate col vino bianco. Non mescolate e fate evaporare perfettamente il vino altrimenti nel sugo se ne sentirà il sapore asprigno.
A questo punto aggiungete il pomodoro e fate andare lentamente fin quando il sugo non sarà perfettamente cotto. Aggiustate di sale e pepe.
Potete scegliere se preparare in casa le tagliatelle, oppure comperarle,l’importante è che le cuociate al dente.
Condite la pasta col sugo e spolveratela di pecorino, sapete bene che il parmigiano in Umbria non era proprio di casa!
Buon appetito!!!