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Tiziana Chiodi: La Strada della lotta all’omofobia e dei diritti è ancora in salita

28 giugno 2014

Riceviamo e pubblichiamo

Tiziana Chiodi

Tiziana Chiodi

Quando si parla di diritti la Costituzione Italiana è chiara: l’articolo 3 stabilisce l’uguaglianza di tutti i cittadini senza distinzione alcuna. Essa però non sancisce solo il riconoscimento dell’uguaglianza formale, ma introduce anche quella sostanziale.
Attraverso l’uguaglianza sostanziale lo Stato ed i vari livelli istituzionali si assumono l’impegno di rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini: la Carta (more…)

UNIONI DEI COMUNI O NUOVI “CARROZZONI DELLA POLITICA”?

22 dicembre 2011

di Ciuenlai

Levi uno e metti tre. Altro che azzeramento o riduzione degli enti di secondo grado. Come avevo ampiamente previsto la vicenda delle Unioni dei Comuni si sta trasformando in una moltiplicazione di “provincette” in tutte le latitudini e longitudini dell’Umbria. La prima conferma viene ( e come potevi sbagliarti) dall’enclave del Trasimeno. Al grido di “Morto un papa” (la Comunità Montana) se ne fa un altro (L’Unione), l’assemblea dei sindaci del lago (tenutasi in gran segreto martedì scorso) ha già pronta la bozza del futuro ente. E dentro ci sono delle chicche imperdibili. L’Unione avrà un Presidente, una Giunta con sette assessori al ramo (nel senso che gli verranno assegnate deleghe specifiche) e una assemblea di 24 membri. Avrà delle competenze di partenza sul sociale, sul controllo di gestione e sullo sviluppo di area vasta. Competenze che si spera di aumentare, magari approfittando della scomparsa delle Province e di altri enti. I servizi verranno gestiti in proprio, mediante affidamento a terzi con appalto e con altre ed imprecisate forme. Ma soprattutto avrà una dotazione organica di personale, debitamente non quantificata, formata da dipendenti trasferiti dai comuni aderenti, da altri enti e nonostante il divieto contenuto nella Bozza approvata in Regione, da “personale reclutato ai sensi della normativa vigente”. Tradotto; con la possibilità di ricorrere al mercato del lavoro e quindi di assumere. Infine l’Unione si dota anche di “un segretario generale, scelto dal Presidente, tra i soggetti aventi i requisiti previsti per l’accesso all’apposito albo”. E così abbiamo il primo assunto con uno stipendio dai cinquantamila euro in su. Mi dite adesso che differenza c’è con un qualsiasi ente locale e perché quelli che si stanno abolendo venivano definiti carrozzoni e questo una novità. La verità è che si sta realizzando il sogno di tutti i potentati locali, quello che è passato, in fasi diverse, per la terza o la quarta provincia, per i circondari e per le Comunità Montane. Adesso trova un compimento nelle Unioni. Tante piccole province, che rischiano di diventare i principali centri di potere dei vari territori. A questo punto non mi resta che correggere i numeri di inizio articolo. Levi due (le Province) e metti 14 (le Unioni Comunali).

P.S. Dopo aver scritto l’articolo è avvenuto un fatto che ha rafforzato le mie convinzioni. Per caso ho avuto un colloquio con un dirigente delle Comunità Montane Liguri. Le stanno smantellando anche loro. La maggior parte delle competenze, con gran parte del personale, torneranno alla Regione (non è prevista nessuna agenzia), che le gestirà, come mi sembra giusto, direttamente. Una minoranza andrà ai comuni singoli o associati. Ma come funziona un’associazione o unione dei comuni? Non come pensano quelli del Trasimeno, non è un ente di secondo grado. I comuni si associano per qualche servizio, uno di essi fa il capofila con il suo personale sia per l’erogazione che per eventuali stipule e gestioni dei contratti. Punto! Altro che assemblea, presidenti, assessori, personale ! Le Unioni dei comuni che si associano per erogare servizi sono tutta un’altra cosa. Se non ci credete andate da Burlando che ve lo spiega lui. Queste sono provincette di terzo livello.

nota di redazione: tutto ciò mi fa pensare ai feudi borbonici di sicliana memoria, dove ciascun nobile o potente si chiudeva in una zona prescelta  per gestire il proprio orticello, amministrava giustizia e decideva chi doveva lavorare e chi no, chi doveva mangiare e chi no. Dopo 150 anni di unione la storia fa marcia indietro? Ma almeno quelli erano nobili (si fa per dire) ma questi chi sono?

Riforma endoregionale: spazi chiusi alle imprese e le Unioni obbligatorie dei Comuni?

22 novembre 2011

La riforma endoregionale predisposta dall’Esecutivo di Palazzo Donini prefigura la più grande stabilizzazione di personale mai attuata in Umbria, arriva con un enorme ritardo, non riduce la spesa pubblica, toglie spazi al privato e porta i Comuni ad associarsi nelle ‘Unioni speciali’ in modo obbligatorio solo per garantire al centrosinistra il controllo di territori in cui il Pdl ha conquistato sindaci e consensi. Sono queste le critiche più rilevanti che il gruppo consiliare del Popolo della libertà a Palazzo Cesaroni muove alla proposta di riforma stilata dalla Giunta ed ora in discussione in Prima Commissione (che procederà con l’approvazione entra la fine della settimana). La posizione del Pdl in merito è stata illustrata durante una conferenza stampa che si è svolta questa mattina nella sede dell’Assemblea regionale a Perugia, alla presenza di tutti gli esponenti del gruppo, del capogruppo Raffaele Nevi e del vicecoordinatore regionale del partito, Pietro Laffranco.