Posts Tagged ‘vagni’

Etruschi e pandemia, come avrebbero reagito i nostri progenitori?

7 Maggio 2020

di Leonardo Malà
Come avrebbero reagito i nostri progenitori di fronte a una tragedia come quella del coronavirus? Lo abbiamo chiesto a Luciano Vagni, presidente dell’Associazione culturale Catha, colui che ha riportato alla luce la città etrusca di Perugia sotto la Cattedrale di San Lorenzo e attualmente responsabile del Centro multimediale della civiltà etrusca nel complesso di Sant’Anna.

Di fronte a un’emergenza come questa, come si sarebbero comportati gli antichi etruschi? (more…)

Pandemie: la sacralità degli anziani al tempo degli etruschi

28 aprile 2020

di Leonardo Malà
vagni

Si parla molto di anziani. Per la falcidia avvenuta nelle case di cura ma anche per le restrizioni imposte dal governo in tempo di pandemia. Proviamo a interrogare i nostri progenitori etruschi per sapere quale atteggiamento avevano nei confronti degli anziani, che fossero malati o in salute. Ne parliamo con Luciano Vagni, l’ingegnere che ha riportato alla luce i resti della Perugia etrusca sotto il Duomo e ultimamente ha aperto (con l’associazione culturale Catha) il museo  multimediale Rasna, nei sotterranei del complesso perugino di Sant’Anna. (more…)

Perugia, visite importanti al museo multimediale della cultura Etrusca

27 settembre 2019
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Famiglia Perugina 

L’associazione Catha, si onora di aver ospitato nel museo la Famiglia Perugina accompagnata per l’occasione dall’architetto Giovanni Brozzetti. Il racconto attraverso i megaschermi ha affascinato tutti i presenti suscitando commenti molto positivi.

Arch. Giovanni Brozzetti: Questa iniziativa nasce sotto i migliori auspici, e superati gli inevitabili ostacoli iniziali presto diventerà un punto di riferimento della cultura umbra,  assolutamente fa visitare,  anche grazie alle teorie di alto livello scientifico presentate. La passione di Luciano Vagni ci ha coinvolto,  affascinato e fatto  capire quanto lui ci creda e mi ha fatto pensare a Galileo, il grande genio che fu duramente attaccato per le sue idee. Desidero formulargli gli auguri, miei e della Famiglia Perugina tutta, per un grande successo. 

Ing. Luciano Vagni: Ringrazio per l’affetto e la simpatia manifestati durante la presentazione la Famiglia Perugina, che io considero l’erede degli etruschi e della loro grande cultura.

Museo Multimediale della Cultura Etrusca

informazioni : tel. 348 601 5908

 

PERUGIA, apertura Museo Multimediale della Civiltà Etrusca

24 settembre 2019

rasna buonaIl giorno 04 luglio 2019 alle ore 17:00 è stato inaugurato il museo multimediale della civiltà etrusca presso i locali situati al piano terra e seminterrato del complesso monumentale Sant’Anna a Perugia.
Il Museo denominato anche “Laboratorio di Orientamento nello Spazio e nel Tempo” nasce come sostegno didattico, basato sullo studio della civiltà etrusca, per le scuole primarie e secondarie di primo grado.
Dall’inizio del 2020 sarà anche aperto al pubblico.
Le finalità del Museo, ideato e gestito dall’Associazione Culturale Catha, sono quelle di riscoprire attraverso lo studio della cultura etrusca, le radici culturali della civiltà occidentale.
Allestito all’interno di suggestivi spazi cinquecenteschi del complesso monumentale offre un percorso a senso unico, che si spinge nelle viscere della terra, dove si trovava il “frigidarium” del complesso. (more…)

In ricordo dell’amico Fernando

25 luglio 2013
Fernando Grillo

Fernando Grillo

di Francesco La Rosa

Muore in maniera tragica Fernando Grillo, grande compositore e straordinario artista del contrabbasso. La notizia ha lasciato sgomenti tutti coloro che lo conoscevano e gli amici in particolare, che a poche ore dall’evento ancora si interrogano sui motivi che hanno devastato la mente di Fernando fino a spingerlo all’insano gesto. Ne parliamo con Franco Valentini, amico e più volte partner nella preparazione di spettacoli e concerti con Grillo.

Franco, sono stato il primo a darti la notizia per telefono, puoi dirmi adesso quale è il tuo stato d’animo?

Dal momento in cui ho appreso la notizia dalla tua voce ho nel cuore un sentimento tristissimo e quasi incredulo per (more…)

PERUGIA ETRUSCA, Lettera aperta di Luciano Vagni al Prof. De Albertis

14 ottobre 2011

Perugia, Cattedrale e p. IV Novembre viste dall'alto

Riceviamo da ” La Famiglia Perugina” e volentieri pubblichiamo.

Nel corso del recente incontro del 30/09/2011 presso la Sala S. Chiara del Circolo Porta S. Susanna Lei ha cortesemente messo in risalto una serie di errori ravvisati nella mia esposizione ed in particolare: “se l’Ing. Vagni asserisce che il cardo e il decumano siano assi ideali su cui si basa la concezione urbanistica etrusca, e non assi reali, non le sembra una contraddizione nell’aver disegnato, nella rappresentazione viaria della città, una linea dividente, tra la Via della Cupa e il Mercato Coperto, che si presenta come un decumano?”

La risposta, che era contenuta nella mia esposizione, è la seguente: l’urbanistica etrusca è circolare, nel senso che una strada periferica all’interno delle mura, ed una certamente esterna, che definiscono il pomerium, zona sacra, rappresentano la viabilità carrabile della città, dalla quale si diramano le strade secondarie, prevalentemente pedonali (una delle quali è ben visibile negli scavi sotto la Cattedrale e non presenta segni di carri). Perugia etrusca non aveva un cardo, inteso nel senso comune di strada, né aveva un decumanus maximus nella zona postica ed uno nella zona antica della città; ciò nonostante la città è stata disegnata basandosi su tali assi, e così come un disegnatore esegue la squadratura del foglio prima di dare inizio al disegno, cioè prima di posizionare nel terreno le mura, i templi: tutto ciò perché se ogni spazio della città corrispondeva ad un pezzo preciso di cielo, era necessario avere ben chiaro l’orientamento.

Se ho disegnato, nella mia ipotesi di ricostruzione stradale, una strada dividente, tra Via della Cupa e il Mercato Coperto (strada che doveva essere in salita perché come ho esposto, tra le due zone c’è un dislivello fra le mura di 30 metri circa), è certamente perché gli Etruschi certamente tracciavano la linea di demarcazione fra la pars pòstica e la àntica (mi sono permesso di mettere l’accento perché suppongo che lei si sia sbagliato quando ha voluto correggere la mia pronuncia in postìca e in antìca); tale linea era sicuramente un decumano, perché diretto nell’asse est-ovest: ma questo non contraddice la concezione che l’urbanistica etrusca sia circolare, come il modello celeste e che abbia due assi ortogonali di riferimento, uno reale in direzione est-ovest come il decumano del cielo che si chiama Via Lattea, uno immaginario, perpendicolare al precedente, che passa per il polo celeste, che nella città di Perugia corrisponde alla fontana sacra. Questa era l’essenza del mio discorso nel quale non esistono contraddizioni. L’altra critica che mi è stata sollevata è che forse avrei confuso il termine panteon con il termine zodiaco; nella mia relazione non ho parlato del panteon etrusco, che rispecchia la concezione delle divinità presenti nel cielo etrusco, ma dello zodiaco, che rappresenta la parte periferica del cielo, che si trova nei vari momenti dell’anno sempre a sud, ed è attraversata dal sole. Ho parlato dello zodiaco perché rappresenta il pomerium del cielo, cioè quella parte sacra periferica nella quale è più facile vedere corrispondenze con l’urbanistica della città, così come sono state riscontrate a Perugia. Comprendere che gli Etruschi conoscevano lo zodiaco almeno quattro secoli prima dei Greci (poiché la loro lottizzazione del cielo risale, secondo gli storici, al IX sec. a.C.), è certamente un fatto molto importante per accendere un dibattito. Anche se rischio di apparire invadente, ho chiesto di utilizzare il bollettino della Famiglia Perugina per inviare queste doverose precisazioni, perché ritengo corretto che non ci siano fraintendimenti. Ringrazio il Prof. De Albertis che mi ha consentito di esprimere questi chiarimenti, che certamente a qualcuno possono risultare utili, e soprattutto perché è la prima volta che si apre un dibattito pubblico su questi temi così importanti per la storia della nostra civiltà. E se mi sono permesso di scrivere, è anche perché mi auguro che altri possano cogliere l’occasione per entrare nell’argomento.

Dott. Ing. Luciano Vagni

Nota di redazione: Per chi fosse interessato ad approfondire la conoscenza degli scavi etruschi sotto la cattedrale di San Lorenzo può consultare  Goodmorningumbria alla sezione Archeologia e cercare ” gli ‘articoli   “Perugia sotto la Cattedrale”“Presentato a Città della Pieve il libro di Luciano Vagni – Il Cielo degli Etruschi”

Presentato a Città della Pieve il libro di Luciano Vagni “Il cielo degli Etruschi”

28 ottobre 2010

Ing. Luciano Vagni, Ing. Giovanni Orlandi, Arch. Franco Anesi

di Francesco La Rosa

Presentato a Città della Pieve nella sala dell’astronomia presso il Centro Congressi dell’Associazione Etica Vivente il libro sugli “Etruschi sotto la Cattedrale” “Il Cielo degli Etruschi”, scritto da Luciano Vagni a seguito degli scavi eseguiti a San Lorenzo per il consolidamento delle fondazioni della Cattedrale di Perugia.

Alla presentazione è seguito un convegno che ha affrontato il tema della corrispondenza, tipica del popolo etrusco, fra il macrocosmo cielo ed il microcosmo sulla terra, in particolare la città di Perugia e le altre città etrusche.

Perugia Cattedrale e p. IV Novembre

Il tema, a prima vista difficile e di chiari riferimenti esoterici è risultato alla luce dei fatti una puntuale corrispondenza geometrica e stellare delle città  del popolo etrusco che, come è noto, era un attento e valente osservatore astronomico e delle costellazioni.

Strada sotto la Cattedrale

Il tema, come era prevedibile,  ha destato la grande curiosità di un pubblico particolarmente attento e qualificato del mondo scientifico ed intellettuale, tanto è vero che sono state numerose le domande che hanno tenuto alto il livello del dibattito che ne è seguito e per certi versi inaspettato.

Si spera che l’eco di queste giornate di  riflessione dia l’opportunità di nuovi incontri magari prima dell’apertura ufficiale al pubblico degli scavi prevista all’inizio del 2011.

L’apertura e la levatura delle menti che hanno partecipato al dibattito ha dato per certa l’ipotesi di corrispondenza che ancora oggi il mondo accademico ufficiale, soprattutto nel settore storico archeologico ha difficoltà ad accettare.

Da registrare la gradita presenza fra il pubblico di Maria Rosi, neo eletta in consiglio regionale che già da tempo segue con particolare interesse ed attenzione i risultati degli scavi e che ha rilevato che la comprensione di certe opere presuppone uno studio interdisciplinare e che non può essere limitato, come interdisciplinare è stata la partecipazione del pubblico costituito da scienziati del mondo umanistico e tecnologico