Due importanti iniziative dell’Amministrazione comunale di Città della Pieve per la valorizzazione e promozione delle tipicità del territorio: la creazione di un Marchio del Sistema Città della Pieve “Eccellenze artistiche, culturali, paesaggistiche e produttive” e la firma di una convenzione tra Amministrazione comunale e Università degli Studi di Perugia per l’assistenza alla produzione dello Zafferano di Città della Pieve.
Le iniziative, nate dal comune intento di rafforzare lo stretto legame tra prodotti agroalimentari, artigianali e la storia, l’arte, la cultura del territorio pievese evidenziandone le specificità che le rendono uniche, sono state presentate in due incontri pubblici. Il marchio in un incontro che si è tenuto mercoledì pomeriggio all’interno degli spazi della Rocca alla presenza dell’assessore comunale allo sviluppo economico Vasco Fattorini e, tra gli altri, del vicepresidente di Città Slow, Stefano Mocio.
Tra gli elementi rappresentati nel Marchio un posto di primo piano, accanto ai monumenti simbolo della città, agli affreschi del Perugino ed ai colori dei Terzieri, lo occupa il marchio del Consorzio “A. Viganò” per la tutela del “Croco del Perugino”.
La convenzione, della durata di due anni, firmata ieri tra Amministrazione comunale, nella persona del sindaco di Città della Pieve, Claudio Fallarino e la Facoltà di Agraria, presente nella persona di Francesco Tei, vice preside della Facoltà, garantirà ai produttori del Consorzio, la continua ricerca e assistenza scientifica allo scopo di ottenere un prodotto eccellente in grado di competere sul mercato grazie alla sua alta qualità. “Qualità che è possibile raggiungere – ha dichiarato il presidente del Consorzio, Alessandro Mazzuoli – se si può contare su ricerche che permettano, ad esempio, una tecnica di coltivazione ottimale, indicazioni sulla raccolta e sull’essiccazione”.
Curgonio Cappelli, docente presso il Dipartimento di Agraria e tra i primi promotori della ricerca storica sul croco di Città della Pieve ha ripercorso le tappe fondamentali della creazione del Consorzio che oggi raccoglie ventuno produttori di zafferano e che, oltre al territorio pievese, comprende, per la zona del lago, anche parti del comune di Castiglione del Lago e di Paciano.