Posts Tagged ‘viaggi’

“UMBRIALIFESTYLE”: GLI OPERATORI TURISTICI UMBRI PRESENTANO L’OFFERTA REGIONALE A TOUR OPERATOR E STAMPA DI SETTORE

18 ottobre 2016
DUE GLI INCONTRI ORGANIZZATI DA UMBRIA CONVENTION & EVENTS BUREAU,
A MILANO IL 19 OTTOBRE E A ROMA IL 21 NOVEMBRE
Umbria Convention & Events Bureau, il consorzio di promozione turistica regionale che si occupa di congressi ed eventi, organizza due incontri b.to.b. per far conoscere agli
operatori di settore e alla stampa specializzata l’offerta turistica umbra nella sua interezza.
Il primo a Milano il prossimo 19 ottobre, il secondo a Roma il 21 novembre.

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Libri: Sarà presentato a Perugia “VIAGGI E METE PER STREGHE LIETE”.

17 novembre 2014

viaggiLa magia è un’avventura, un viaggio per scoprire come utilizzare i nostri grandi poteri…di questo racconta il libro “VIAGGI E METE PER STREGHE LIETE”.

Prepariamo la valigia con l’indispensabile e impariamo a guidare il mezzo di trasporto che ci condurrà dritti a destinazione, aiutati anche dagli antichi e potenti strumenti delle streghe: l’intenzione, la volontà e l’amore. (more…)

30 marzo 2012

23 marzo 2012

21 marzo 2012

North Wind Travel, noi conosciamo il mondo e voi?

28 febbraio 2012

Silvia Tenerini, Cinzia De Salvo, Marta Albioni

Passati i “giorni della merla” (la tradizione racconta che per ripararsi dal gran freddo, una merla e i suoi piccoli , in origine bianchi, si rifugiarono dentro un comignolo , dal quale emersero il 1° febbraio , tutti neri a causa della fuliggine e da quel giorno tutti i merli furono neri) arrivano le prime giornate di sole e cosa c’è di meglio di sognare un viaggio magari vicino, esotico, o in terre lontane e inesplorate?

Ne parliamo con Cinzia De Salvo e Silvia Tenerini titolari della North Wind Travel di Perugia, che i viaggi li organizza per professione, ma con un forte valore aggiunto, esse stesse sono viaggiatrici instancabili e curiose di conoscere il mondo, “da 13 anni ci piace mettere a disposizione dei nostri clienti le nostre esperienze maturate nei nostri lunghi viaggi” dice Cinzia.

Cinzia, quali viaggi ricordi più volentieri?

Sicuramente Messico, Guatemala e Chapas, le emozioni provate in quei giorni sono state forti per il contatto con una natura ancora incontaminata e con le persone, le loro tradizioni che fondono riti sacri con antichi riti pagani, mostrandosi in tutta la loro bellezza antropologica, soprattutto in Chapas e Guatemala oltre i siti archeologici Maya nello Yucatan , Tikal in Guatemala e Palenque in Chapas. E grazie alla guida privata che ci accompagnava ho potuto godere delle spiagge della riviera Maya dove un pescatore ci ha offerto aragosta cucinata alla creola e cerveza ghiacciata sotto una palma.

E tu Silvia?

Ricordo sempre con nostalgia il viaggio in Sudafrica, infatti lo propongo volentieri, a chi vuole provare emozioni forti, le cascate Vittoria, la natura selvaggia del Parco Fruger, e safari ovviamente non per tutti.. Ma il viaggio “classico perfetto” è stato quello negli Stati Uniti, città bellissime, divertimento, natura, ricordo ancora la Chevrolet rossa noleggiata con la quale ho attraversato, il Nevada per andare a Las Vegas, la California con San Francisco e Los Angeles,

In realtà voi siete una agenzia tradizionale no?

Si certo, come tutte, organizziamo e prenotiamo viaggi, abbiamo il servizio di prenotazione biglietti aerei marittimi e ferroviari, oppure il viaggio in lista nozze, molto apprezzato dagli sposi e dagli invitati e questo senza sovrapprezzo rispetto agli acquisti su internet.

Che differenza c’è fra il fai da te su internet ed il contatto con l’agenzia?

E’ diffusa l’opinione che prenotare su internet sia economico, possiamo assicurare che non è cosi, per nostra cultura pensiamo che il contatto umano e l’esperienza di un consulente di viaggi siano fondamentali anche perché spesso il cliente ci rappresenta i suoi sogni e le sue speranze, e noi, accogliendolo, pensiamo per lui il viaggio più bello e sicuro e adatto alle sue esigenze.

Ecco la sicurezza, punto dolente di tanti fatti di cronaca estiva, come pensate di offrirla?

Ovviamente come agenzia siamo in grado di fornire tutte le garanzie di legge, specialmente per l’assistenza all’estero. Viaggiare sicuri è fondamentale specialmente in luoghi lontani, e solo una vera organizzazione è in grado di assistere i clienti in caso di spiacevoli incidenti in territori sconosciuti.

Molti ritengono che acquistare pacchetti on line sia molto più conveniente…

Non sempre è cosi, anzi, i prezzi più convenienti si ottengono attraverso una forte organizzazione commerciale, e noi pensiamo di essere molto competitivi anche grazie all’affiliazione a Welcome Travel, leader nel mercato italiano dei viaggi e attraverso di loro offriamo pacchetti dei circuiti Alpitour, Veratur, Costa Crociere.

Fra i tanti viaggi che proponete per questa estate ne avete uno “fantastico”?

Per chi desidera una emozione forte sicuramente un tour di una settimana in barca a vela intorno al Madagascar, organizzato con una barca con 3 cabine doppie compreso di skipper e fra qualche giorno pensiamo di essere in grado di esplicitare le dettaglio le caratteristiche tecniche e  proporre una tariffa molto interessante.

Se qualcuno volesse contattarvi?

Può venire in agenzia in via Diaz 28 – Madonna Alta, Perugia, o telefonare al 075 501 18 11

 

Megara Iblea, la civiltà greca e arcaica che diede origine alla meravigliosa Selinunte

10 febbraio 2012

di Roberta Capodicasa

Il viaggio potrebbe dal punto in cui siamo arrivati scendere dolcemente a Sud, verso Selinunte ma proprio questa intenzione costringe a tornare per un momento sulla costa Est della Sicilia, a Megara Iblea, polis che fu la fondatrice della meravigliosa Selinunte. La costa orientale della Sicilia come abbiamo detto, fu quasi naturalmente investita dalla colonizzazione greca. Era infatti l’area immediatamente raggiungibile dalla Grecia, naturale punto di approdo in vista dello stretto di Messina e quindi del mar Tirreno. Era questa la rotta già percorsa dai Micenei e ripercorsa poi dai colonizzatori di VIII ca.. Non è un caso che tutta quest’area denominata ‘Etnea’, fosse sede dei Ciclopi e dei Lestrigoni, noti personaggi dei poemi omerici e di molte avventure dell’Eroe occidentale per eccellenza, Eracle. La fertilità delle pianure ivi presenti diede vita anche allo stanziamento delle colonie storiche di insediamento tra le quali appunto Megara Iblea fondata dopo una serie di traversie da coloni di Megara Nisea, polis collocata a metà strada tra Corinto ed Atene.

Circa alla stessa epoca anche Lamide venne in Sicilia, conducendo una colonia da Megara, e sopra il fiume Pantacia fondò una città dal nome Trotilo; più tardi andò da lì a Leontini e si associò in una comunità politica coi Calcidesi per un po’ di tempo; da essi fu scacciato e dopo aver fondato Tapso morì, mentre gli altri, costretti a partire da Tapso , fondarono Megara, detta Iblea, dopo che Iblone, un re siculo, aveva consegnato loro il territorio e li aveva condotti a quel luogo (750 a.C.ca.). Dopo avervi abitato per duecento quarantacinque anni, furono espulsi dalla città e dal territorio da Gelone, tiranno dei Siracusani. Ma prima di essere scacciati, cento anni dopo aver istituito la colonia di Megara stessa, avevano fondato Selinunte (628 a.C. ca.), inviandovi Pammmilo…

Questo il racconto dalle parole del nostro compagno di viaggio lo storico antico Tucidide., racconto che si mostra incerto e lacunoso. Quello che ci interessa è però la collocazione della polis nel lembo di terra settentrionale del golfo di Augusta, un terreno ad essi ceduto dal re siculo di Ibla, Iblone da cui deriva chiaramente il nome della polis.

Il sito che ci apprestiamo ad esaminare costituisce un caso emblematico per lo studio di una città di epoca arcaica. Lo scavo iniziato già nell’Ottocento è stato ripreso in modo sistematico solo nel dopoguerra ad opera della scuola francese facene capo a Vallet e Villard.

Gli scavi oltre a fornire dati di estremo interesse per lo studio della città greca in epoca arcaica, ha permesso di ritagliare un’oasi archeologica nell’area presa d’assalto ai nostri giorni dagli impianti industriali delle raffinerie sulla costa tra Augusta e Siracusa. Il piccolo angolo straordinariamente antico degli scavi è ritagliato, infatti, “tra le straordinariamente moderne raffinerie … pensiamo che ci sono forse ancora parti della necropoli (?) sottostanti agli edifici amministrativi di una delle 7 Sorelle che le giacciono placidamente sopra . *
Il sito è di difficile reperimento anche perché le indicazioni sulla strada, almeno quando andai io a visitarla, non sono facilmente rintracciabili, ma avere pazienza e perseverare nella ricerca permette di visitare una città greca arcaica che dovette essere di grande rilievo se appena un secolo dopo la sua fondazione, fu promotrice della felice fondazione di Selinunte nella parte orientale dell’isola. In seguito la guerra contro Gelone, tiranno di Siracusa, le fu fatale e la città fu rasa completamente al suolo: era l’anno 483 a.C.. Il tiranno divise la popolazione in due gruppi: i ricchi, chiamati grassi da Erodoto, che furono trasferiti a Siracusa ed integrati nel corpo civico, gli altri che furono resi schiavi e venduti benché non fossero i responsabili del conflitto. La città nel 415 a.C. era ancora deserta come ricorda Tucidide e sarà nuovamente occupata solo nel 340 ad opera di Timoleonte per subire poi, di lì a poco, un identico destino da parte dei Romani nel 214 a.C.. Come abbiamo accennato, la cattiva stella di Megara Iblea continuerà fino ai nostri giorni ma l’opportunità di visitare lo scavo andrebbe davvero tentata: sarà così possibile accedere direttamente alla visita delle splendide strutture dell’ VIII e VII sec. a.C. e al piccolo Antiquarium. Si potrà conoscere così l’insediamento che si articola su un pianoro alto appena 20 metri sul livello del mare che è ad esso prospiciente sul versante est. Il sito è d’altra parte limitato a Nord e Sud dalla valle del Cantera. L’area da visitare si presenta, dunque, assolutamente pianeggiante priva di un’acropoli e circondata da imponenti mura ma non tali da proteggere la polis dai vari assalti subiti nel corso del tempo. E’ possibile conoscere de visu le case degli antichi abitanti ed entrare nel loro habitat. Lo spazio abitativo era infatti diviso in due lotti: privato (lotti di terra con le case) e pubblico (aree religiose civili e strade). Ogni lotto, isolato dai primi cittadini, era di ca. 12 m. e le case ivi costruite presentavano una superficie abitativa di non più di 15-20 mq e uno spazio antistante con funzione di orto pari a 100-120 mq. Nel corso degli anni la superficie abitativa delle case si doterà di un altro piccolo locale tanto da avere tre piccoli ambienti allineati con apertura a sud verso il cortile.

Fin dal 1948 lo scavo della missione archeologica francese ha messo in luce l’impianto urbano di tutta la zona dell’agorà. L’area si articolava secondo tre assi principali, due in direzione est/ovest e uno nord/sud. Queste strade principali che tagliavano i nuclei abitativi avevano una larghezza dai 5 ai 6 metri.

Ricordo delle strade regolari che mi fecero impressione per la loro precisione e degli spazi abitativi altrettanto ammirevoli per la loro uniformità.

La città sembrava proclamare ancora la sua esistenza nonostante i terribili colpi subiti dalle alterne vicende storiche che l’avevano colpita.

Ricordo bene il mare su cui sembrava affacciarsi con le piccole case e le strade su cui si poteva camminare ancora seguendo tragitti antichi.

Mi ricordo dell’antiquarium e dei nomi dei grandissimi archeologi francesi Georges Vallet e Francois Villard che tanto fecero nella seconda metà del Novecento per riportare alla luce questo splendido sito greco che sembrava non dover mai cessare la sua lotta per la sopravvivenza, mutatis mutandis ancora di più nei nostri civili e modernissimi tempi.

I personaggi che incontrai furono anche essi tremendamente percepibili nella loro ‘lontana vicinanza’: una figura di donna che allattava due bambini e la statua funeraria di un medico, le due celebri sculture provenienti dalle necropoli di Megara, attualmente nello splendido Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi di Siracusa.

Le due statue colpirono moltissimo la mia fantasia: la prima era una statua funeraria di un kouros del colore della carne viva che mi gridava la giovinezza e la morte precoce del personaggio raffigurato, un medico, come dichiarava la frase incisa in caratteri greci sulla coscia; voleva indicare la sua qualifica e la sua generalità, medico Sombrotidas figlio di Mandrokles. La seconda, una statua di circa la metà del VI sec. a.C., che stringeva in un abbraccio affettuoso due fanciulli, pareva conscia della storia pesante vissuta dagli uomini e dalla città che l’aveva ospitata e gridava nonostante tutto con quell’abbraccio, la sua arcaica tenerezza.

Ho voluto e dovuto tornare indietro e fermarmi in particolare su questo sito perché è tanto importante e tanto poco conosciuto anche se ha una storia interessantissima sia nell’antichità che nel presente, perchè è stato amato e scavato da studiosi che stimo moltissimo per la tenacia e la caparbietà e cui devo importanti frammenti del mio vario e vago interesse per la Storia.