“I finanziamenti della sanità in Umbria sono, grosso modo, così suddivisi: il 45 per cento del totale è assegnato alle Aziende ospedaliere Perugia e Terni, il 53 per cento alla sanità di territorio (compresi gli ospedali di comunità e di Foligno) e il 2 per cento alle case di cura private. I sistemi regionali imperniati sulla centralità dell’ospedale, anche di alta qualità, non hanno retto l’urto devastante dell’epidemia di Covid-19, nonostante lo straordinario impegno di medici, infermieri e operatori sanitari, e al netto degli errori e dei ritardi compiuti dai responsabili politici. Mentre il nostro sistema sanitario pubblico e universalistico, che ancora vede il protagonismo della sanità di base e territoriale, non avendola smantellata, ha dato un’ottima prova di sé, dimostrando un alto livello di efficienza ed efficacia, anche grazie all’abnegazione e alla professionalità dei nostri operatori, medici e infermieri. Quindi avanti, difendendo e migliorando la nostra sanità pubblica, promuovendo la salute, rafforzando la prevenzione e la cura. Impedendo che la sanità diventi un affare e la salute una merce. Facendo sì, invece, che sia sempre di più un bene comune”. È quanto afferma Stefano Vinti dell’associazione culturale Umbrialeft.
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Scritte fasciste sul ritratto di Paolo Vinti, Pd di Perugia: “Gesto vile e violento. È tempo di contrastare l’intolleranza e l’odio
6 febbraio 2018“Chi ha imbrattato il ritratto di Paolo Vinti nel cuore della nostra città, culla del pacifismo capitiniano e di una cultura della tolleranza e del confronto, ha compiuto un gesto di una violenza e di una gravità inaudite. Di fronte a tanta viltà, consiliare, insieme al circolo di Monteluce Raffaele Rossi, esprimono la più ferma condanna e rinnovano dopo i terribili fatti di Macerata, il Pd di Perugia e il gruppo l’impegno per una società dell’accoglienza, della tolleranza, della conoscenza, dell’antifascismo costituzionale, valori costituenti il Dna della città e che Paolo Vinti, insieme a tanti perugini perbene, al di là delle proprie idee politiche, ha contribuito a coltivare e ad alimentare”. (more…)
VINTI (SINISTRA LAVORO DELL’UMBRIA): “CAMBIARE DECRETO ‘SALVA BANCHE’”
3 dicembre 2015“Il Governo Renzi, con il decreto ‘Salva banche’, ha salvato le banche ma ha affossato tanti piccoli risparmiatori: artigiani, pensionati, commercianti, soprattutto. La vicenda, scandalosa, in particolare della banca dell’Etruria, della Banca delle Marche ha coinvolto migliaia di umbri che possedevano le ‘obbligazioni subordinate’, una delle classiche truffe legalizzate create dal liberismo finanzia rizzato”. Questo il commento di Stefano Vinti dell’Associazione Sinistra Lavoro dell’Umbria che sostiene le iniziative intraprese da Federconsumatori “che si pone come obiettivo – ha aggiunto Vinti – quello di modificare il decreto ‘Salva banche’ al fine di tutelare i piccoli investitori”.
Elezioni a Perugia: LETTERA APERTA AI VINTI ED AI VINCITORI
21 giugno 2014Oggi terminato il ciclo elettorale che ha eletto Sindaco di Perugia Andrea Romizi, che nei prossimi giorni sciogliendo la sua riserva, conosceremo anche i nomi della Sua Giunta, il sottoscritto vuole chiarire pubblicamente, senza ambiguità e dietrologie ideologiche, il suo comportamento tenuto durante questo travagliato periodo (more…)
M5S Perugia: RIPRENDERSI IL CENTRO: IL LABORATORIO DEI CITTADINI PER IL RECUPERO DEL CENTRO STORICO
8 gennaio 2014
Assocasa: Case per gli sfrattati per morosità incolpevole
23 novembre 2013Assocasa ha partecipato assieme ai rappresentanti della Caritas, delle ACLI, e del Forum delle Associazioni Familiari dell’Umbria, alla riunione indetta oggi presso gli uffici della Regione Umbria dall’Assessore Stefano Vinti per (more…)
Mutui prima casa: anche Crediumbria aderisce alla convenzione regione Gepafin banche
3 gennaio 2013Anche Crediumbria, la banca di credito cooperativo umbra, ha aderito alla nuova convenzione tra Gepafin e gli istituti bancari che garantisce tassi di interesse ridotti sui mutui ipotecari contratti per l’acquisto della prima casa al fine di soddisfare il fabbisogno abitativo delle famiglie meno abbienti e di particolari categorie sociali. Grazie alla decisione della Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle politiche abitative Stefano Vinti, di assegnare un ulteriore milione (more…)
Vinti (P.R.C.): “L’Imu va abolita e sostituita con la patrimoniale”
14 dicembre 2012“L’Imu genererà un ulteriore disastro sociale, questa era stata la nostra previsione e si è rivelata tutt’altro che campata in aria. L’Imu infatti, di cui sta per scadere il termine per il pagamento, non è (more…)
L’Associazione Umbrialeft presenta “Conversazioni su cibo e OGM. Cambiare si può”
8 dicembre 2012Martedì 11 dicembre ore 17:30 a Perugia in Via Campo di Marte 8/m, sala “Carlo Baioletti” l’Associazione Umbrialeft presenta “Conversazioni su cibo e OGM. Cambiare si può”
Intervengono: MARIO CAPANNA – Presidente Fondazione Diritti Genetici –
CIRO PESACANE – Presidente Forum Ambientalista
ALESSANDRA PACIOTTO – Presidente Legambiente Umbria
Introduce: STEFANO VINTI
Convegno a Villa Umbra Scuola Umbra di Pubblica Amministrazione: LA BANDA LARGA
25 ottobre 2012Venerdi 26 ottobre
Nel 2009, dopo numerose iniziative sul fronte della riduzione del digital divide, l’amministrazione regionale ha avvertito la necessità di realizzare un monitoraggio che potesse consentire l’identificazione dei punti di forza e di debolezza degli interventi e, conseguentemente, un eventuale nuovo orientamento della missione e degli investimenti, al fine di rendere più efficiente e consapevole il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione. È stato quindi conferito alla società Doxa S.p.a. un incarico per eseguire, attraverso opportuni campionamenti, una serie di sondaggi presso la popolazione, il sistema delle imprese ed (more…)
Pietrafitta, domani l’assessore Vinti visiterà cantiere sistemazione area esterna museo Paleontologico
20 giugno 2012L’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Stefano Vinti, sarà in visita domani, 21 giugno alle ore 10, a Pietrafitta, nel cantiere di “sistemazione aree esterne al Museo Paleontologico”. Il progetto interessa le opere di pavimentazione e sistemazione esterna al Museo recentemente (more…)
Perugia, utilizzo proventi multe per sicurezza stradale: lunedì Vinti incontra Boccali
25 Maggio 2012Un programma sperimentale sull’utilizzo di parte delle risorse provenienti dai proventi sanzionatori per il miglioramento della sicurezza stradale, è questo il tema dell’incontro che si svolgerà lunedì prossimo 28 maggio alle ore 12.00, nella sede di Anci Umbria, tra l’Assessore regionale Stefano Vinti, l’ingegnere Maurizio Coppo, della Consulta Nazionale per la Sicurezza Stradale ed il Presidente di Anci Umbria, Wladimiro Boccali.
Case popolari, scattano i controlli della finanza: «Basta ereditarietà degli alloggi»
14 Maggio 2012Via ai controlli di Regione e guardia di finanza sulle assegnazioni di alloggi di edilizia residenziale pubblica. “In Umbria – ha sottolineato l’assessore Vinti – ci sono attualmente circa 8.000 alloggi, per un valore di quasi un miliardo di euro, assegnati ad un canone medio di 112 euro di affitto mensile (e solo il 18% assegnati a cittadini stranieri), ma contemporaneamente abbiamo una domanda sempre crescente e circa 1200 sfratti ogni anno, di cui il 95 per cento dovuti a morosità. Avremmo bisogno di ulteriori 10 mila alloggi a canone sociale per soddisfare tutte le esigenze. Altro che vendere». Basta ereditarietà … «con la nuova legge regionale sull’edilizia residenziale pubblica saremo costretti a cambiare, privilegiando la qualità degli interventi con il minimo consumo di territorio e la riqualificazione del patrimonio esistente. Andremo anche ad una revisione delle assegnazioni fin qui effettuate per evitare “ereditarietà” e possesso senza il mantenimento dei requisiti originari. Ciò grazie alla preziosa collaborazione della Guardia di Finanza con la quale la Regione recentemente ha firmato un apposito protocollo d’intesa».
Commento di Silvana Di Modena: In pratica i congiunti italiani degli assegnatari defunti verrano cacciati dalla casa popolare per far spazio a tunisini ed albanesi ? Qualcuno puo’ fare chiarezza? grazie !
nota di redazione: giriamo la domanda all’assessore Stefano Vinti
Rifondazione Comunista, Comitato Politico Federale di Perugia del 16 febbraio 2012
18 febbraio 2012Riceviamo da Rifondazione Comunista di Perugia e volentieri pubblichiamo
Il 16 febbraio 2012 si è riunito il Comitato Politico Federale di Perugia con all’ordine del giorno l’elezione del Presidente del Comitato Politico Federale e della nuova segreteria provinciale della Federazione di Perugia. Su proposta del segretario provinciale Flamini è stato eletto Presidente del Comitato Politico Federale il compagno Andrea Caprini. Sempre su proposta del segretario Flamini è stata eletta la nuova segreteria federale con relative deleghe e così composta: Fabrizio Cerella organizzazione, Oscar Monaco lavoro e stato sociale, Emiliano Pampanelli beni comuni e ambiente, Federico Santi conoscenza, Maura Coltorti laicità e nuovi diritti, Alice Fagotti comunicazione e Marta Melelli associazionismo, pace ed esteri. Membro effettivo della segreteria è anche Amedeo Babusci, tesoriere provinciale già eletto in sede congressuale.
Dopo la votazione dei nuovi organismi dirigenti il segretario Flamini ha esposto al Cpf la relazione sulla fase politica con particolare riferimento ai recenti provvedimenti di custodia cautelare che hanno riguardato esponenti politici eugubini.
Il segretario Flamini, nel sottolineare positivamente la presa di posizione del segretario nazionale Ferrero, ha ribadito totale fiducia nella magistratura restando in attesa di conoscere gli sviluppi di una vicenda rispetto alla quale Rifondazione comunista si sente parte lesa e ricordato che già lo scorso 5 novembre, subito dopo la semplice informazione di garanzia rivolta a Orfeo Goracci e Maria Cristina Ercoli, e dati i reati che allora venivano contestati, fu attivata la sospensione degli stessi dal partito e la richiesta di dimissioni dalle cariche istituzionali ricoperte. Flamini ha poi resi noti gli ulteriori provvedimenti che il partito ha attivato, attraverso gli organismi di garanzia provinciale, e cioè le procedure interne disciplinari per la sospensione degli ulteriori interessati votata all’unanimità nella riunione del Collegio Provinciale di Garanzia, e il commissariamento del circolo di Gubbio che è stato votato dal Cpf separatamente dalla relazione su proposta unanime del Collegio di Garanzia Provinciale. Rispetto alla relazione di Flamini assunta e votata dal CPF si è sottolineato intanto che Rifondazione comunista ha da sempre fatto della questione morale una delle sue principali bandiere ed elementi identitari. Per tale ragione il partito ha ribadito che i rappresentanti dei cittadini nelle istituzioni debbano sempre dimostrare una specchiata ed incontrovertibile etica pubblica. Lo ritenevamo ieri e lo riteniamo ancor più oggi di fronte all’evoluzione che la vicenda ha avuto. In questo senso rispetto ai provvedimenti attuali si è chiesto che tutti gli interessati dagli stessi e ad ogni livello si dimettano dalle loro cariche elettive. Non solo per il partito, ma anche e soprattutto per il rispetto delle istituzioni democratiche e repubblicane.
La relazione ha soprattutto posto all’attenzione l’esistenza di un problema politico più generale che interessa l’Umbria e una parte consistente della storia della sinistra umbra. Le inchieste in corso determinano la necessità di compiere una lettura complessiva di fase in grado di produrre una risposta politica all’altezza della gravità della situazione. Nessuna lezione di moralità, tanto più quando altri partiti della maggioranza regionale si sono opposti alle dimissioni di Goracci che Rifondazione comunista ha chiesto. In questo senso per il lavoro prodotto dalla Federazione di Perugia Flamini ha proposto di dare un contributo politico sui livelli competenti di direzione politica del partito, a partire dal Comitato Politico Regionale anche in virtù della necessaria calendarizzazione del Congresso Regionale. Le conclusioni dei lavori del CPF hanno visto l’intervento del Segretario Regionale del Prc Umbria Stefano Vinti.
Manovra, Vinti PRC: la ricetta alternativa c’è
20 agosto 2011Il Segretario di Rifondazione Comunista dell’Umbria sostiene che esiste una “manovra” alternativa, valida e attuabile. Per uscire dalla crisi bisogna invertire la rotta e rovesciare le politiche che l’hanno causata. La manovra che vogliamo ha alla base alcuni grandi snodi: Patrimoniale e Tobin Tax, blocco delle spese militari, eliminazione dei privilegi del Vaticano. Attuando da subito misure in tal senso avremo un effetto di contrasto alla crisi ed un notevole incremento delle entrate dello Stato. Ci impegneremo pertanto affinché sia attuata un’imposta sulla patrimoniale ed introdotta la Tobin Tax. Con un’imposta sui grandi patrimoni immobiliari e finanziari sopra gli 800.000 euro, il contrasto all’evasione fiscale e la tassazione delle speculazioni finanziarie si produrrà un gettito da destinare alle emergenze sociali del paese. Ci batteremo per i tagli alla difesa. Risparmiamo 29 miliardi di euro previsti per l’acquisto di cacciabombardieri ed elicotteri da combattimento. Tagliamo le spese annue per le nostre truppe impegnate in situazioni di guerra, circa 1 miliardo e mezzo l’anno. Ed usciamo dalle missioni in Afghanistan e Libia. Tocchiamo gli intoccabili. Quanto ci costano i privilegi del Vaticano? Quanto ci si guadagnerebbe ad eliminarne almeno alcuni? Si stima che le entrate per lo Stato potrebbero ammontare per lo meno a tre miliardi annui. Come? Basterebbe eliminare l’esenzione dell’Ici, che scandalosamente lo stato del Vaticano può non pagare. Ritoccare l’8 per mille trasformandolo in 5 per mille (come per le associazioni no profit), rivedere le numerosissime agevolazioni fiscali su Ires, Irap e Iva e magari tagliare i fondi alle scuole private (invece che alla scuola pubblica). Uscire dalla crisi quindi è possibile con una “manovra” alternativa. In una situazione di emergenza come quella attuale, incidere su questi flussi di denaro può essere determinante per riequilibrare i conti.
Parlavecchio il “religioso”, Bori “il ribelle”, Monia “la velocista”, la “differenziata” dell’altra era e il treno “tacitato”
2 dicembre 2010Franco Parlavecchio – Appena eletto segretario comunale del Pd di Perugia annuncia che il vice sarà un cattolico. Per la segreteria si starebbero cercando un ebreo, un isl…amico e un buddista. Infine sarebbero state chieste alle comunità cinese notizie su Confucio. Per la serie a sinistra “non c’è più religione”. 4
Franco Parlavecchio 1 – Non è più verde, non è mai stato comunista, socialista o democristiano, non è popolare (nel senso che non sta con Fioroni e in tutti i sensi) e, tanto per non farsi mancare niente, non è nemmeno di Perugia. Lui e Andrea Rossi, il segretario provinciale di orientamento “strabico” (è bersaniano a Roma e bocciano a Perugia), costituiscono, secondo alcuni pezzi grossi del partito, il perfetto prototipo dei dirigenti democratici del futuro. Quelli che, dicono, sono come l’acqua “inodori, insapori e incolori”.
Tommaso Bori – Ho avuto ragione. Terminati e bruciati tutti i candidati di Perugia, il Pd del capoluogo è dovuto ricorrere ad uno che viene da fuori (Parlavecchio è romano). Per la serie “non sa manco dove sta de casa”, il giovane consigliere comunale di Madonna Alta fa l’irriverente e gli regala una mappa del capoluogo con l’indicazione di dove si trovano i circoli del partito. 7 al gesto, perché queste ribellioni giovanili allo stato puro mi fanno impazzire e 5 alla sinfonia incompiuta. Quando ci si ribella si deve avere il coraggio di suonarla fino in fondo. Bisognava sfidare Parlavecchio, se no si abbaia alla luna e si assomiglia un pò a ciò che si dice di voler cambiare.
Monia Ferranti – Vara un piano scolastico che fa imbufalire dirigenti, professori, studenti, bidelli, confezionatori di merende, accompagnatori di cani e piccioni di Piazza IV Novembre, “preoccupatissimi (sembra) per alcune voci di accorpamento con quelli di Fontivegge”. Alla fine lo ritira facendo contenti tutti; uomini e animali. Era meglio dare retta al proverbio “chi va piano, fa il piano e va lontano”. Il consiglio dei docenti le ha dato 4 rimandandola a settembre del prossimo anno.
Lorena Pesaresi – Annuncia che “il termovalorizzatore si farà, ma dopo che la raccolta differenziata sarà al 65%”. Dice che a Perugia (oggi siamo al 39%) ci si arriverà nel 2011. Ma non ha spiegato di quale era.
Pdl – I congressi umbri sono stati rinviati. Siamo sicuri che erano previsti?
Riforma endoregionale – Via le Comunità Montane. Al loro posto una Agenzia che costerà 41 milioni di euro. Perché un’altra agenzia? Non era meglio passare tutto a Province e Comuni? 3 ai fan della serie “morto un ente se ne fa un altro”.
Treni – L’unico collegamento diretto dell’Umbria con Milano, il “Tacito” verrà “tacitato”. Tranquilli il servizio prosegue con “modalità diverse”. Da Terni, avviandosi a piedi, cambiando a Foligno, facendo un pezzo in bicicletta, scendendo a Terontola, montando a Firenze e smontando a Bologna, se sei un podista e i treni non portano ritardo, in due o tre giorni, massimo una settimana, puoi raggiungere il capoluogo lombardo. Adesso sapete cosa si intende per “servizi pubblici essenziali”.
Paolo Vinti – “Nessuna notte è così lunga da impedire al sole di risorgere…” Ciao con grandissima emozione!
Vinti:”Il rilancio del settore delle costruzioni passa attraverso grandi investimenti statali”
23 novembre 2010Stefano Vinti – assessore regionale alle politiche abitative e ai lavori pubblici
Il settore delle costruzioni e quello dei lavori pubblici sono profondamente colpiti dalla crisi economica e finanziaria che ha investito le economie mondiali e non ha risparmiato quella del nostro paese e tantomeno quella umbra.
I dati che ha diffuso l’Ance in questi giorni sono estremamente preoccupanti: gli investimenti nel settore delle costruzioni diminuiranno nel 2010 del 6,4%, mentre per il 2011 non si prevede nulla di buono, ma una ulteriore flessione del 2,4%, nonostante le tante voci governative che vedono la ripresa dietro l’angolo. Complessivamente nel quadriennio 2008-2011 la caduta degli investimenti sarà del 17,8%, per una perdita totale di circa 29 miliardi di euro.
La crisi travolge il comparto delle nuove costruzioni, che nei quattro anni considerati dalla rilevazione, subiscono una flessione del 34%, mentre il solo dato positivo interessa gli investimenti nel recupero abitativo, cioè fondamentalmente le ristrutturazioni incentivate con l’ecobonus che il governo voleva cancellare nella legge di stabilità e che invece sono state riproposte anche per il prossimo anno, sebbene il recupero dei soldi sia ora previsto in 10 anni anziché in 5.
Per quanto riguarda i lavori pubblici, l’Ance rileva che negli ultimi sette anni (dal 2005) vi è stato un crollo del 32%, un dato confermato anche dall’analisi della legge di stabilità, che segnala una diminuzione degli stanziamenti nel triennio 2009-2011 del 30%.
Se le imprese vivono forti sofferenze, il 49%, cioè la metà delle imprese associate a Ance dichiara di operare in una fase di recessione, per i lavoratori il bilancio è pesantissimo: dall’inizio della crisi il settore delle costruzioni, considerato anche l’indotto, ha perso circa 250 mila occupati, e per la fine del 2011 le stime sono ancora più preoccupanti, visto che si prevede di arrivare ad una perdita complessiva di 290 mila posti di lavoro.
Di fronte a questi numeri, che fotografano impietosamente gli effetti di una crisi che c’è, è forte e si vede, e coinvolge un settore che tradizionalmente in tutti i periodi di crisi svolge un ruolo anticiclico, non possiamo che dichiarare fallito il cosiddetto Piano casa del governo Berlusconi e la conseguente attuazione e territorializzazione degli interventi che doveva avvenire con i Piani Casa regionali. Due dati sono sufficienti a suffragare questo fallimento: le domande di ampliamento nel Lazio sono state sette, mentre in Lombardia una ventina (fonte L’Unità).
Questa situazione rende evidente un fatto: la crisi non si affronta soltanto con slogan e refrain ripetuti all’infinito – del tipo l’impresa in un giorno, premialità, incentivi, semplificazione, snellimento delle procedure, sburocratizzazione – ma con interventi realmente efficaci, individuando con programmi seri obiettivi e settori di intervento, e soprattutto mettendo a disposizione risorse e stanziamenti per gli investimenti.
Il governo farebbe bene a investire sull’edilizia residenziale pubblica, invece di ridurre a zero il trasferimento delle risorse, con un vero Piano per l’edilizia pubblica, e dovrebbe mettere a disposizione risorse per la riconversione ecologica più ampia possibile delle abitazioni e delle costruzioni nel nostro paese, incentivando il ricorso alle innovazioni tecnologiche nel campo del risparmio energetico, delle bioarchitettura, della casa ecologica.
Senza investimenti statali nel campo dell’edilizia e dei lavori pubblici non si esce dalla crisi, ma anche le imprese devono fare la loro parte, privilegiando il più possibile i processi di aggregazione e puntando con forza sullo sviluppo tecnologico.
Vinti: Il governo Berlusconi odia la cultura e questi sono gli effetti.
7 novembre 2010di Stefano Vinti
La “banda” che ci governa produce ogni giorno danni incalcolabili al nostro Paese, il ministro Bondi se avesse un pò di dignità personale già si sarebbe dovuto dimettere. Chi vuole bene all’Italia deve cacciare questo governo impresentabile. I crolli alla “Domus Aurea”, al Colosseo, quelle a Pompei dell’aprile scorso, alla “Casina dell’Aquila”, e poi al Thermopolium e, a gennaio, alla “Casa dei Casti Amanti”, e alla “Casa di Giulio Polibio” annunciavano che una catastrofe archeologica, prima o poi, si sarebbe abbattuta sul nostro patrimonio culturale. Oggi la “Scola armaturarum juventis Pompeiani” non esiste più. A via dell’Abbondanza, nel cuore di uno dei siti più famosi del mondo e del più grande museo all’aperto esistente, si registra solo un cumulo di macerie e l’area è stata chiusa per preservare i frammenti della Scola, o meglio, quel che resta di un bene considerato unico nel campo dell’archeologia.
Il crollo dell’Armeria dei Gladiatori è uno scandalo internazionale i cui effetti sulla credibilità, complessiva, dell’Italia sono facilmente intuibili. La gestione commissariale, voluta da Bondi, affidata a Marcello Fiori, braccio destro di Guido Bertolaso, che ha avuto a disposizione 79 milioni di euro, è stata catastrofica. L’irresponsabile taglio dei finanziamenti è una causa prioritaria di questo e altri crolli, ma non la sola, è tutta una politica ad essere fallimentare.
Sanità e uso privato del pubblico.Uno stimolo al dibattito per impostare un nuovo modello di gestione
3 novembre 2010di Paola Bianchi
Costruzione del comune in Sanità e crisi della rappresentanza: il caso dell’Umbria
di Carlo Romagnoli, responsabile Sanità ACU Umbria
Con l’accettazione da parte della Giunta regionale delle dimissioni dell’assessore alla sanità, Vincenzo Riommi, il problema della funzionalità dell’attuale sistema della rappresentanza politica anche ai fini della promozione e tutela della salute assume assoluta rilevanza.
Tutti noi dobbiamo riflettere senza infingimenti sulla crisi terminale che coinvolge i due modi di gestione che hanno avuto l’egemonia nel corso del secolo passato: il sistema di gestione privato e quello pubblico. Restando alla sanità, del modello di gestione privato basterà dire che non vi è in letteratura un solo studio scientifico che ne attesti almeno la non inferiorità rispetto al pubblico nel garantire salute da un punto di vista di popolazione. E vi sono evidenze della relazione tra diminuzione degli anni di vita vissuti senza salute e la percentuale crescente di spesa sanitaria privata rispetto a quella totale (CDSH, “Closing the gap”. 2008). Per non parlare del privato come determinante della crisi ambientale o di quella finanziaria, economica e sociale che producono precarietà e nuova povertà in tutto il mondo. Il problema però è che già dal 2008 l’OMS ci dice che il pubblico, invece di produrre equità nella salute, comunità sane e servizi centrati sui bisogni della gente, sostituisce i fini e produce centralità dell’ospedale, commercializzazione (la pandemia!) e frammentazione dei programmi sanitari (OMS, World health report 2008).Oggi noi dobbiamo aggiungere che, oltre a quanto l’OMS autorevolmente denuncia, il SSR in Umbria ha dimostrato di produrre anche l‘uso privato del pubblico. Associando poi i fatti di casa nostra con quanto già si è verificato in Abruzzo o in Calabria, solo per restare ai casi più clamorosi, vi è sufficiente evidenza del fatto che il problema investe in pieno non solo il cosiddetto “centro sinistra”, ma la stessa capacità del pubblico di garantire il rispetto delle finalità sociali per cui è stato creato.
Se i partiti selezionano i gruppi dirigenti contando più sui vincoli di appartenenza territoriale e amicale (i clan!) che sulla capacità di dare concretezza ai programmi e se questi partiti riescono a mettere le mani su aziende sanitarie che, prive di qualsiasi elemento di partecipazione reale e di controllo dal basso, sono un eccellente leva per ottenere voti, fare favori, spostare le risorse di tutti su definiti territori e orientare appalti, ebbene noi, di tutto questo, non sappiamo che farne. Nuova sanità pubblica? Cosa può significare se meccanismi politici e sistemi di gestione aziendale restano gli stessi? Non bastano nemmeno le giaculatorie sulla sanità come bene comune perché vecchi e nuovi partiti dicono già da ora che ci penseranno loro a difendere i beni comuni. Ma il punto è un altro: come ci liberiamo di questi due modi di gestione evidentemente superati e come lavoriamo per costruire il comune in sanità. Il bello del concetto di comune (Hardt e Negri, 2010) è che esso consiste nel “ Divenire principe della moltitudine”, ossia in un processo aperto in cui noi in quanto molti, grazie anche alla materializzazione del cervello sociale nella rete ed ai dispositivi di inclusione e condivisione grazie ai quali la abbiamo resa forte ed efficiente, ci “autoattiviamo” (M. Castells, 2009).
Costruire il comune in sanità può voler dire allora che i cittadini, anche grazie al web 2.0, condividono la scelta delle priorità, verificano in regime di terzietà la qualità delle cure, valutano l’impatto pratico delle politiche sanitarie sulla loro salute. Ecco, facciamo una cosa nuova piuttosto che cercare di applicare nel presente le ipotesi del passato: concentriamo l’attenzione di tutte le persone di buona volontà sulle buone pratiche di costruzione del comune in sanità: ce ne sono già molte in giro e chissà quante ne possiamo condividere se ci mettiamo a ragionare insieme.
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L’Umbria può fare la sua parte nella riqualificazione e nel rilancio del sistema pubblico quale “Bene comune”
di Stefano Vinti
Nella nostra regione la gestione pubblica dei servizi sta conoscendo un momento di difficoltà, in parte a causa della congiuntura economica, in parte a causa del quadro preoccupante che scaturisce dalle indagini dell’autorità giudiziaria sul sistema di gestione degli appalti e dei posti di lavoro nella Asl n. 3 dell’Umbria. La crisi economica e finanziaria, che in Umbria ha colpito pesantemente l’apparato produttivo e l’occupazione, ha obbligato le istituzioni a convogliare le risorse per il sostegno alle imprese per tamponare con gli ammortizzatori sociali i pesanti effetti sul mercato del lavoro, evitando così un tracollo nei già magri bilanci delle famiglie umbre, penalizzati da un decennio da una media delle retribuzioni del 10% inferiore rispetto a quella del Centro – Nord. Alla crisi si è aggiunta, poi, l’incapacità del governo Berlusconi di predisporre politiche in grado di rilanciare lo sviluppo e i consumi e una manovra finanziaria – quella del luglio scorso – che praticamente smantella il modello di gestione pubblica dei servizi delle regioni e degli enti locali, azzerando per il triennio 2011 – 2013 i trasferimenti statali ex Bassanini in settori fondamentali come le opere pubbliche, la viabilità e i trasporti, la sanità e le politiche sociali, l’edilizia residenziale, le politiche a sostegno dell’industria, dell’artigianato e del lavoro. Questi elementi di criticità ci spingono ad interrogarci sul ruolo del pubblico nella gestione di servizi e funzioni fondamentali per la comunità, anche alla luce delle distorsioni palesate dalle indagini giudiziarie su importanti pezzi del sistema sanitario regionale. Al di là delle responsabilità penali, quello che rileva è uno scivolamento della gestione dell’interesse pubblico verso pratiche clientelari e favoritismi di consorterie politiche a fini elettorali che non fanno certo bene all’immagine della pubblica amministrazione regionale. La sfida che abbiamo di fronte, allora, è quella di riqualificare il sistema pubblico, evitando di strumentalizzare le difficoltà attuali nella direzione dello smantellamento del sistema pubblico a favore di elementi di privatizzazione dei servizi. Quello che non ha funzionato, infatti, oltre alla privatizzazione, è il tentativo attuato di aziendalizzare il sistema pubblico e di conformarlo ai modelli privatistici. Un percorso tutt’ora in divenire, grazie ai provvedimenti del Ministro Brunetta. Occorre invece costruire un sistema pubblico che adotti il coinvolgimento dei cittadini e la partecipazione e il controllo dal basso come elementi centrali del funzionamento del sistema. Il pubblico e i servizi gestiti dal pubblico devono diventare beni comuni e devono essere sempre più oggetto di “buone pratiche”, fondate non solo sulla “customer satisfaction” e sul risarcimento in caso di disservizi, ma proprio su meccanismi reali di partecipazione e di controllo da parte degli utenti.L’acqua, la salute, l’ambiente e il sapere (formazione e scuola) devono essere vissuti dalla politica e dall’amministrazione come “beni comuni” da difendere e tutelare. Ma anche il lavoro, elemento cardine della nostra Costituzione, deve essere visto come bene comune dalle istituzioni, a partire da quelle locali, visto che il governo nazionale va in tutt’altra direzione, come dimostra la recente approvazione dell’arbitrato nel “collegato lavoro”. L’Umbria può fare allora la sua parte nella riqualificazione e nel rilancio dell’idea di “pubblico” con una serie di provvedimenti importanti per rilanciare l’economia e l’occupazione: un Piano regionale per il lavoro, l’istituzione del reddito sociale, un provvedimento che disincentivi le delocalizzazioni di impianti industriali fuori dall’Umbria. Ripartiamo dai nostri territori per rilanciare la tematica dei “beni comuni” e allarghiamo poi all’intera Italia mediana una politica di valorizzazione del pubblico come difesa di un modello sociale equo ed efficiente rispetto agli attacchi del federalismo egoista di stampo leghista.
CONDOGLIANZE
26 ottobre 2010La Redazione di goodmorningumbria si associa al dolore dell’amico Stefano Vinti per la scomparsa dell’amato padre Italo.
La camera ardente sarà allestita presso la sede regionale della CGIL di Perugia in via del Macello alle ore 10,30
Piano per la sicurezza stradale impegno fra Regione Umbria e AIFVS
22 settembre 2010COMINICATO STAMPA CONGIUNTO FRA AIFVS E REGIONE UMBRIA
Il giorno 10 settembre 2010 si è svolto presso gli uffici della Giunta regionale un incontro tra l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada – onlus (AIFVS), Mary Mancinelli, l’assessore competente in materia di sicurezza stradale, Stefano Vinti, e di funzionari del servizio infrastrutture per la mobilità, per intraprendere un percorso di confronto e collaborazione in ordine all’importantissimo tema della sicurezza stradale alla luce anche del susseguirsi, in questi mesi estivi, di incidenti stradali avvenuti nel territorio regionale.
L’AIFVS prende atto dell’impegno di questa giunta regionale sulle tematiche della sicurezza stradale, visto che per la prima volta è stata data ad un assessore la delega specifica su tale materia e si auspica allo stesso tempo che si possano utilizzare al meglio tutti gli strumenti disponibili per creare le condizioni per una mobilità sicura e sostenibile, riducendo il drammatico tributo di vittime imposto quotidianamente dagli incidenti stradali.
L’AIFVS ha ribadito l’importanza di agire secondo i Principi Generali e le Linee Guida del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale che individuano sette linee di azione comprendenti: misure di indirizzo, coordinamento e incentivazione; cultura della sicurezza stradale; rafforzamento dell’azione di prevenzione, controllo e repressione; rafforzamento dell’azione sanitaria; miglioramento delle regole e dei controlli su veicoli, conducenti e servizi di trasporto; miglioramento dell’organizzazione del traffico e della rete infrastrutturale; informazione agli utenti e campagne di sensibilizzazione:
L’assessore Vinti ha sottolineato anche il fatto che Il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale (PNSS), istituito dall’art. 32 della Legge 144/99 ed in accordo con quanto indicato dalla Commissione Europea, stabilisce tra l’altro di ridurre il danno sociale derivante dagli incidenti stradali e che alla luce di ciò la Regione intende mettere in atto tutte le risorse a disposizione che potenzino la sicurezza stradale, cercando il coordinamento e la collaborazione con tutte le istituzioni e associazioni che intervengono sulla questione sicurezza, e che alcune iniziative già adottate agiscono nel campo della diffusione della cultura della sicurezza stradale, e tendono a favorire e coordinare la partecipazione al processo di miglioramento della sicurezza stradale da parte delle istituzioni, delle associazioni di categoria, del sistema delle imprese e delle rappresentanze sociali.
Regione e AIFVS, in conformità al Piano Nazionale della Sicurezza Stradale, ritengono di continuare a perseguire con fermezza l’obiettivo di costruire una rete di relazioni e interscambio di esperienze anche con altri soggetti pubblici e/o privati che lavorano sul tema, creando un punto di riferimento per lo sviluppo delle politiche di sicurezza stradale.
Politica, “Profumo” di terza repubblica?
22 settembre 2010di Francesco La Rosa
Conversazione che non ti aspetti con un esperto di politica a Roma e profondo conoscitore delle cose umbre (del quale consentitemi di non rivelare l’identità) Le riflessioni e le risposte che seguono vogliono essere solo un piccolo contributo di chiarezza nel mondo magmatico della politica romana e non, prendendo spunto dalla figura di Profumo che molti danno neo candidato delle”sinistre” nella sfida a Berlusconi.
Il 28 qualcosa succederà?
Qualcosa sicuramente, un po’ di finiani, quelli del gruppo misto e qualche Udc. Forse anche uno o due Pd appoggeranno Berlusconi, mi ha messo in sospetto la dichiarazione di Franceschini che ha detto che loro hanno votato tutti no. Precisazione da coccodrillo Però se alla direzione Pd se decidono di far votare la relazione o il documento saranno botte da orbi. E ancora non è detto che dietro le quinte ci sia una mediazione. Quelli di area dem vogliono il sangue perché adesso sono una piccola minoranza. Marini e Franceschini non ci stanno a sancire lo status quo con 4 correnti principali
e quindi?
Chiederanno un voto. Loro insieme ai Bersaniani risulterebbero in grande maggioranza e alcuni aderenti al gruppo Veltroni, soprattutto quelli di Fioroni, potrebbero ripensarci. C’è da ricandidarsi, ma Bersani è per la pace provvisoria, vedremo che succede.
Per forza il pd è dato in declino nei sondaggi
Pace provvisoria per ragioni politiche ma anche perché la spaccatura di area dem non gli dispiace cosi diventa il capo assoluto.
Di mezzo partito però…
Si mezzo, ma gli altri sono il 20% ci può giocare come vuole tanto lui è sempre maggioranza. Vedrai domani prova a parlare con Veltroni.
Però Andreotti comandava anche con il 15%. Non è un 20 % che rischia di appoggiare Berlusconi?
So da fonti attendibili che il burattinaio di tutto è Montezemolo. Prima ha spaccato il Pdl e adesso vuole spaccare il Pd. Vuole un terzo polo con un’anima centrista e due diramazioni di destra e di sinistra moderata
Poi allearsi o con i resti del Pdl senza lega?
… o con i resti del Pd che sarebbero in veste minoritaria e quindi non decisiva
la 7 ha anticipato Profumo al terzo polo, che ne pensi? o autore della banca del sud il che è lo stesso
Certo mica lo fanno presentare dal Pd, le prove le hanno fatte in Sicilia, Palermo è maestra in politica Per Bersani e Veltroni è anche un mezzo per evitare Vendola. Diranno che c’è una emergenza democratica e che per battere Berlusconi ci vuole un candidato moderato
Appunto … un film che ho già visto
E’ una pellicola in 4 tempi che dura 20 anni…comunque c’è un mondo in movimento. Ci vorranno alcuni mesi per capire i riposizionamenti. Adesso è tutto transitorio e corrisponde al tempo che si stanno prendendo prima di andare alle elezioni.
Da cosa lo intuisci?
Ci sono due dati oggettivi che stanno muovendo la situazione. Primo Berlusconi non ha più una maggioranza sua. Quindi o viene a patti o tenta il colpo. Il personaggio non è di quelli che patteggiano. Se deve farlo lo farà dopo le elezioni. Intanto sopravvive e si organizza
….si organizza e tenterà il colpo appena pronto?
Si, deve colmare i buchi e pensare alla strategia elettorale. Però attenti, il tipo ha molte cartucce in canna ancora
Ci siamo dimenticati della Lega …
Il ragionamento sulla lega è particolare. E’ ad una svolta, da movimento contestatore a partito di governo e cominciano a venire fuori crepe e contraddizioni. E’difficile conciliare una cultura d’assalto con le poltrone politiche, le banche, gli enti. Dopo succede anche che fai una scuola con 700 simboli, quindi credo che sia arrivata al culmine. Del resto la richiesta del terzo polo a Berlusconi è quella di abbandonarli al loro destino ed allearsi con Casini. Ma lui tentenna perché di loro non si fida, ma comincia ad avere paura della Lega. Vedi circolare Gelmini.
e dipietro?… pensi ad un ritorno di mani pulite? è una variabile non da poco
Di Pietro è alla fine. E la sua fine si chiama Vendola. Tutti i sondaggi lo danno in calo e sotto a Sel. I Compagni che per disperazione lo votarono stanno tornando a casa e lui da solo vale il 3%. Mani pulite non gli funziona più se c’è qualcosa di meglio a sinistra, lui, destro di natura, non ha più spazio
…e vendola?
Vendola è il loro problema. Ha un carisma che sta lacerando partiti e movimenti, sposta grandi masse, racconta una storia che piace al popolo della sinistra. Tutte le mosse di questi mesi sono un disperato tentativo di bloccarlo. Gli ex comunisti passati con lui cominciano a rendersene conto.
Tu segui anche le vicende umbre, secondo te che succederà?
Guarda i colpi che stanno assestando Brutti e soci. Si parano il c… dai vendoliani che hanno attaccato la Marini sulla vicenda Polverini
Spiegati meglio
Ma è difficile che riescano a difendersi, loro sono datati e con Vendola ci sono molti giovani., la gente percepisce la novità ed è finalmente contenta di vedere una nuova classe dirigente.
Parli di sel?
Si. Mi spiego, se Vendola fa breccia anche in Umbria e i segnali dicono che sta succedendo, lo spazio per i dipietristi rimane pochino E anche qui bisognerà aspettare, perché ci potrebbero essere novità eclatanti sugli assetti istituzionali
Cioè?
Siamo agli approcci e non si sa come potrà finire
E di Prc cosa dici? Vendoliano?
O escono e si aggregano a Vendola o sono destinati ad essere lo zero virgola ma non credo che Vinti lo faccia, altrimenti il loro destino sarebbe l’estinzione.
Mi sembra catastrofico dai, cosa ti fa pensare che affonderanno?
Hanno sbagliato al congresso e adesso ne pagano le conseguenze, lui si, i vendoliani, per quello che c’è stato, non lo prenderanno mai.
Ti riferisci a Vinti?
Si certo, hanno litigato di brutto, se ne sono dette di tutti i colori, in alcuni casi si è venuti alle mani. Basta o debbo continuare?
…continua
Lo attaccano tutti i giorni e non c’è la minima possibilità che possa essere accettato, del resto è in difficoltà anche nel Prc, vedi la vicenda assessorato Ed è un peccato perché non è uno stupido…anzi
Pensi sia stato è stato un boomerang?
Ma il passato è un macigno difficilmente superabile, il boomerang è stato quando hanno bocciato Vendola, l’orticello ti ripaga nell’immediato, ma il futuro sta nel podere
Chi vedi in ascesa in Umbria?
Per il momento nessuno. Ma ripeto c’è molto movimento e può finire con un cambiamento o con una restaurazione totale
Cambiamento con candidati trasversali? La Marini, riesce a tenere botta?
Si se le fanno tenere botta, si . Non dipende da lei
E da chi?
Dai “capibastone”, dai quali si vuole divincolare ma non ci riesce. E poi ha una giunta di m….. Quella dell’Idv è andata a Collazzone e l’ha scambiata per una frazione di Todi, facendo inorridire i cittadini presenti all’iniziativa. Ma gli altri non sono meglio
Dai chi sono i capi bastone?
I capicorrente Lorenzetti, Locchi, Bocci ecc.