Come preannunciato, questa mattina ho presentato alla Stazione dei Carabinieri di Spello, luogo di mia residenza, denuncia nei confronti del Vice Presidente del Consiglio e Ministro del Lavoro, Onorevole Luigi Di Maio. (more…)
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Vitalizi, Maurizio Ronconi querela Di Maio
11 ottobre 2018REPLICA A CATIUSCIA MARINI: ESPLODE LA QUESTIONE MORALE UMBRA. NON UNA PAROLA SUI CANDIDATI SOTTO PROCESSO. NESSUNA VERITÀ’ SULLE SUE MOLTEPLICI FUTURE PENSIONI ‘PRESIDENZIALI’
25 aprile 2015Riceviamo e pubblichiamo
Catiuscia Marini non risponde affatto sulle persone processate e ciononostante ricandidate; non contenta, pronuncia poi parole non vere sulle sue future molteplici pensioni. Si scoperchia così una parte della gigantesca questione morale umbra. E il Movimento Cinque Stelle non intende affatto mollare.
Quanto alla contribuzione figurativa da dirigente Legacoop –a proposito, come è riuscita Catiuscia a ottenere una così importante posizione professionale?- è bene si sappia che, conformemente alla legge, la presidente versa (more…)
Claudio Ricci: Vitalizi regionali da abolire subito
20 agosto 2014Claudio Ricci ha appreso, dagli organi di stampa, di un fatto che – se confermato – sarebbe uno “scandalo umbro” senza precedenti: ammonterebbe (secondo le citazioni stampa) a 3 Milioni Euro all’anno quando la Regione Umbria spende per i vitalizi assegnati, oltre le già alte indennità, agli ex amministratori e Consiglieri Regionali andati in pensione (una specie di pensione d’oro “aggiunta” che arriva, in alcuni casi, a 7.000 € al mese, vita natural durante).
BERSANI: “TAGLIARE LE PENSIONI? SI PUO’ FARE (MA LE NOSTRE, NON LE SUE)”
22 novembre 2011di Ciuenlai
Iniziano le prove di macelleria sociale che dovrà portare il “nuovo ordine” in tutta Europa. Un ordine fatto di precarietà, niente diritti, poco welfare e pensioni da fame e godute per pochissimi anni. E proprio sulle pensioni stamattina è intervenuto il segretario del Pd Bersani che ha in pratica sposato la tesi della nuova Ministra, amica di Fassino (quello che Ici e patrimoniale sono la stessa cosa e che Marchionne è la modernità) e di Chiamparino (quello che sostiene le posizioni liberiste di Ichino sull’abolizione dei diritti sul lavoro e che ama Marchionne come il nuovo sindaco di Torino). Insomma, niente pensione prima dei 62 anni. Da 62 a 65 il 3% in meno ogni anno e il 2% fino a 70 anni.
Simulazione – Una persona che ha iniziato a lavorare nel 1980 a 20 anni, farà 40 anni di contributi nel 2020. Ma nel 2020 avrà solo 60 anni. Quindi se vorrà andare in pensione perderà il 15%. Essendo il suo calcolo per 2/3 con il contributivo, avrebbe portato a casa il 65% dell’ultima paga. Se il suo ultimo stipendio fosse stato di 1500 euro, prenderebbe 850 euro di pensione. Dopo 40 anni di contributi!!!!!!! Per avere 1150 euro di vitalizio dovrebbe staccare a 70 anni e cioè dopo 50 anni di servizio. La liquidazione gliela darebbero a 72 anni.
Le aspettative di vita saranno anche aumentate, ma ancora i centenari si contano sulla punta delle dita e la gente che muore tra 70 e 80 anni è pari ad un botto.
Certo il sig. Bersani ha due vitalizi assicurati (uno da parlamentare e uno da presidente della regione Emilia e Romagna) , ha la pensione da funzionario o inerente alla sua professione, ha l’incarico a vita e quindi questi problemi non li capisce, semplicemente perché non c’è l’ha. Intanto, per difendere i suoi, li crea agli altri.
CHE BELLA POLITICA DI SINISTRA!!!!!!!
STUFARA, VITALIZI CONSIGLIERI: “BASTA INDUGIARE, SULL’ABOLIZIONE È ORA DI PASSARE DALLE PAROLE AI FATTI”
10 novembre 2011“Oggi in Prima Commissione consiliare ho nuovamente richiesto l’immediata calendarizzazione e discussione della proposta di legge presentata dal nostro Gruppo sull’abolizione dei vitalizi
dei consiglieri regionali”. È quanto fa sapere, in una nota, il capogruppo di Rifondazione comunista-Federazione della sinistra, Damiano Stufara evidenziando come “da tempo sollecitiamo il Consiglio regionale affinché si adoperi per risolvere virtuosamente una questione che da tempo chiama la politica umbra a misurarsi con la realtà vissuta dalla stragrande
maggioranza dei cittadini, per i quali i sacrifici e le rinunce vanno ormai ben oltre ogni ragionevole limite. Se dalle altre forze politiche – osserva Stufara – dovessero pervenire altre proposte, saremo ben disponibili a discuterne. È bene però ricordare che, mentre il tempo stringe, la nostra è l’unica proposta depositata, attraverso la quale sarebbe possibile abrogare già nel corso di questa legislatura l’istituto dei vitalizi”. “Non vorremmo – spiega il capogruppo di Prc-Fds – che la montagna di propositi finora espressi da più parti finisca con il partorire il più
classico dei topolini. Siamo tutti chiamati – conclude – ad un’assunzione di responsabilità rispetto ad un vero e proprio privilegio, che nulla ha a che vedere con il funzionamento degli organismi democraticamente eletti”.
Ciccone: Con i 3 milioni per i vitalizi si pagano 2 anni di trasporto scolastico
23 luglio 2011Fonte: umbrialeft
“In Umbria la situazione è particolarmente pesante e non è certo facile digerire il fatto che all’anno dal bilancio regionale escano 3 milioni di euro per pagare i vitalizi di 93 ex consiglieri regionali. Se consideriamo che a Perugia, l’intero trasporto scolastico ci costa in un anno 1 milione e 800 mila euro, possiamo fare un confronto tra la sproporzione che separa il trattamento della “casta” rispetto ai cittadini normali”, lo ha affermato l’ssessore alla mobilità, vigilanza e personale del Comune di Perugia Roberto Ciccone.
L’auspicio dell’ass. Ciccone è che sia proprio la politica a dare un segnale ai cittadini e ai lavoratori che subiscono i contraccolpi della crisi e della manovra di Tremonti e per far questo “abolire i vitalizi per i consiglieri regionali” sembra la soluzione migliore.
“Paradossalmente – continua la nota – non mi trovo a dare ragione ad un sindacato di classe combattivo e comunista, ma alla presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che esprime una posizione di assoluto buonsenso quando dice che è inaccettabile che si richiedano sacrifici a tutti, tranne che alla politica”.
Dovremmo riflettere sul fatto che “quello che più colpisce è che questo stato di cose sussista nel momento in cui ai dipendenti pubblici viene chiesto un sacrificio forte, il blocco degli aumenti contrattuali nei salari fino al 2018, a tutti i lavoratori dipendenti e ai pensionati “normali” vengono diminuite le agevolazioni fiscali (ricordo che le detrazioni sono le uniche compensazioni per chi paga le tasse alla fonte rispetto al mondo dell’evasione ed elusione fiscale), i cittadini in generale si troveranno a pagare di più i servizi – vedi l’introduzione dei ticket sanitari – o subiranno le conseguenze dei tagli susseguenti alla stretta dei trasferimenti da parte dello Stato per i servizi pubblici. Per il trasporto pubblico locale a Perugia, ad esempio, si profilano ulteriori tagli del 15%, rispetto alla già grande sforbiciata subita lo scorso anno. Come si può facilmente intendere, il rischio è la fine delle politiche della mobilità nel capoluogo regionale”.
“Per questo motivo mi auguro che il presidente del Consiglio regionale Brega faccia sul serio quando dice di voler abolire i vitalizi per i consiglieri regionali e che non sia la solita mossa tattica di facciata che si approva quando i privilegi della “casta” sono sotto attacco da parte dei media. Questa volta i tanti pensionati dell’Umbria, che ha una grande percentuale di pensioni al minimo, non capirebbero i tentennamenti della politica”.
Lo stesso vale per i “precari, i lavoratori dipendenti, i dipendenti pubblici – conclude Ciccone – che si impoveriranno grazie al combinato disposto del blocco dei salari e dell’aumento della tassazione per il venir meno delle agevolazioni fiscali”.
Molto bene Ciccone
commento di Paola Bianchi – Rifondazione Comunista
Correttamente, dal mio punto di vista , l’assessore provinciale Luciano Della Vecchia nel suo intervento all’attivo di ieri sosteneva che alcuni sapienti “burattinai”, per depistare l’attenzione dalla pessima e iniqua manovra finanziaria e dalla irregimentazione di tutti i sindacati (funzionale ad precarizzazione totale del lavoro e all’eliminazione della democrazia nei luoghi di lavoro) stanno indirizzando la rabbia dei cittadini contro tutte le assemblee elettive per eliminare ogni sede di espressione della partecipazione e della voglia di cambiamento e di giustizia sociale. L’assessore Della Vecchia ricordava , a tale proposito, che i sindaci dei piccoli Comuni percepiscono qualcosa come 600 euro – una cifra ridicola, considerando i rischi cui si espongono – e non dispongono di strutture amministrative adeguate. Ha ragione chi li definisce “eroi”. A mio avviso, eliminare i piccoli Comuni significa abolire la cura delle comunità, i servizi e disgregare un tessuto sociale di solidarietà. Effettivamente , ciò a cui mirano questo Governo ma anche un possibile futuro governo di ispirazione Camusso-Marcegaglia-Draghi + Napolitano , è la disintegrazione della rappresentanza politica, della partecipazione e del tessuto civile e sociale di questo Paese per piegarlo completamente alle politiche liberiste e di sfruttamento.
Non a caso, certi “giustizieri” – manovrati da potenti “interessati” – attaccano quasi esclusivamente i luoghi della rappresentanza politica.
Attenzione: non criticano – se non incidentalmente – la manovra economica; non reclamano una legge elettorale proporzionale che dìa rappresentanza a tutte le istanze politiche , anche quelle che sono oscurate dai media.
Costoro chiedono solo l’eliminazione o la riduzione della rappresentanza politica e la privazione della dignità dei consessi elettivi attraverso un attacco generalizzato alle remunerazioni di consiglieri e assessori (senza sapere nemmeno di quale cifra si tratti, se lorda o netta e a fronte di quale impegno), l’eliminazione degli assessorati esterni e via discorrendo). Tornando alla questione affrontata da Ciccone, io penso che l’ indennità non irrisoria corrisposta durante il mandato, possa ben garantire i cosiglieri regionali per il lavoro prestato, tenendoli contemporaneamente indenni dalle perdite in termini di opportunità/crescita professionale nei cinque anni di mandato, oltreché permettere loro di svolgere con coscienza il proprio incarico nell’interesse generale; DIVERSAMENTE, il VITALIZIO mi pare abbia solo la natura di privilegio, specie in concomitanza con una manovra economica iniqua e gravosa, posta ad esclusivo carico dei ceti medio-bassi della popolazione. I vitalizi invero costituiscono complessivamente un ingente onere per la collettività regionale , sono cumulabili con il trattamento pensionistico ma si inziano a percepire prima della pensione (a 60 anni). Fermi restando i diritti acquisiti per i consiglieri cessati (sui quali in qualche modo comunque occorrerebbe incidere prevendo un tetto al cumulo con la pensione e facendone slittare la esigibilità), essi vanno decisamente aboliti per i consiglieri regionali attualmente in carica al primo mandato e ne va bloccato l’incremento per quelli in carica già consiglieri in precedenti legislature regionali. Personalmente concordo con Ciccone e auspico una battaglia senza cedimenti su questo punto da tutti gli istituzionali del partito; personalmente mi occuperò di svolgerla nella commissione politica nazionale per il congresso, di cui faccio parte. Mi auguro che questa istanza sia raccolta e portata avanti senza cedimenti dal consigliere capogruppo in Regione del mio partito.