Il Discorso di Emma Marcegaglia al Convegno “Cambia Italia” non lascia dubbi sul fatto che Finanzieri e Padroni ormai si sentono il paese in tasca. Hanno demolito, con l’aiuto dei Governi e anche del Capo dello Stato, ogni resistenza al loro esclusivo dominio. Lo ha detto chiaro Emma nella prima parte. Cambiato il mercato del lavoro, chiunque vinca le elezioni non dovrà mutare le (loro) regole. Addirittura ha intimato ai tre partiti di maggioranza (Pd, Pdl e Terzo Polo) di condividere, prima delle elezioni un documento che impegni i suoi componenti a non toccare i cardini della nuova Repubblica Oligarchica. E lo scenario che ha disegnato e che nessuno deve modificare è, a dir poco, allucinate:
1) Lo stato cessa di esistere come soggetto che interviene per il bene comune:
2) I beni Comuni non esistono più ma tutto viene privatizzato e legato alla logica del profitto;
3) Le protezioni sociali non saranno più ripristinate e continueranno ad essere compresse. I servizi saranno tali solo a pagamento;
4) I diritti sul posto di lavoro vanno cancellati in nome dell’aumento della produttività (leggi sfruttamento);
5) Il conflitto sociale e politico deve essere abolito e (lo ha detto chiaramente) tutti quelli che si oppongono a questa linea devono essere puniti (politicamente o meno non si è capito);
6) Il Governo, su questa strada, non deve accettare nessuna mediazione o compromesso, ma solo produrre i cambiamenti a favore delle classi più abbienti rendendoli permanenti;
Infine le elezioni vengono fatte tra simili, tra partiti che devono condividere questo schema, Insomma il partito unico federato dei diversamente concordi (La cosa buffa è che questa unione forzata di Pd, Pdl e terzo polo mi ricorda tanto il socialismo reale. La Sed della Ddr o il Poup polacco non erano infatti partiti unici, ma una unione dei precedenti partiti, non necessariamente di sinistra, che stavano dentro un unico contenitore. Ma avevano un obbligo in comune; non potevano cambiare l’ordine costituito. Corsi e ricorsi storici?)
Tutto questo in un clima arrogante, nel quale il capo di Confindustria ha recitato anche la parte di rappresentante dei lavoratori, che in questo disegno diventano i nuovi schiavi al loro esclusivo servizio, da comprare al mercato (del lavoro).
Ve lo dico subito. Sarà dura, anzi durissima!
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