Martedì 19 marzo, alle ore 21.00 con il concerto dell’accademia Hermans cambiano le regole: i musicisti scompaiono e lasciano la scena ad un mimo
Il tema del concerto sarà uno dei più profondi e sentiti dall’uomo, forse in questo secolo più che mai: la sofferenza nel rapportarsi con Dio e la propria religiosità.
De profundis è il titolo del concerto che coinvolgerà il pubblico con le musiche di Johann Christoph Bach, Nicolaus Bruhns, Johann Joseph Fux, Dietrich Buxtehude, Johann Schop e Franz Tunder eseguite magistralmente dall’Accademia Hermans e dal baritono Mauro Borgioni, uno tra i maggiori specialisti italiani nella vocalità antica e nel canto barocco. Passi biblici, canti e lamentazioni saranno presentati prima del concerto dalla musicologa Silvia Paparelli e la presenza sulla scena di un mimo contribuirà alla comprensione degli stessi. L’attore Graziano Sirci per l’occasione non sarà solo mimo ma metterà a disposizione la sua esperienza teatrale e di regia curando l’intero impianto scenico. Ad affiancarlo nel lavoro la costumista Lara Cerbini e il fotografo Sante Castignani.
Un concerto in forma scenica, dunque, che vuole abbattere le distanze tra il pubblico e la musica “colta”, per renderla più fruibile e vicina anche ai non addetti ai lavori. Il colore scuro e la sonorità medio grave del concerto sarà accentuata dalla presenza del basso e delle viole da gamba. Ma da dove proviene la musica? Sta al pubblico scoprirlo.
Una nuova formula, e un po’ anche una nuova scommessa per la Fondazione Brunello Cucinelli, che punta a rendere più appetibili le opere finora ritenute di nicchia. La musica, si dicono convinti dalla Fondazione, è uno strumento prezioso, in grado di abbattere le differenze culturali, politiche, religiose che ogni giorno si riscontrano nella società e che spesso si trasformano in vere e proprie barriere.
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