Dopo anni di insistenze, di esposti, di allarmi, nessuno degli amministratori locali che si sono succeduti, nessun responsabile della Sovrintendenza e neppure alcun magistrato, ha avuto la sensibilità di sollecitare la messa in sicurezza del ponte, la chiusura all’accesso e comunque un qualche provvedimento atto a salvare decine di giovani che pure in questi anni hanno messo in atto tragiche fini.
La disperazione delle famiglie che pure spesso ho avuto modo di misurare non è bastata per un sia pur minimo intervento.
Questo del Ponte delle Torri è ormai una pagina tragica per la regione e soprattutto una pagina nera per chi dovrebbe intervenire e non lo fa.
Maurizio Ronconi
2 settembre 2015 alle 19:51 |
Chi decide di uccidersi lo farà comunque, certo il Ponte delle Torri è un invito alla follia…Sicuramente chi arriva a tale gesto non è padrone delle sue forze…interroghiamoci anche :La società, la famiglia le amicizie hanno fatto la loro parte ? Nessuno si accorge del disagio di queste persone? Ci si può ancora suicidare per amore al giorno d’oggi? Tutti potremmo senza volerlo essere responsabili di simili gesti per non aver compreso le persone deboli pronte a questo gesto.
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2 settembre 2015 alle 21:24 |
Caro Ronconi, se qualcuno si vuol suicidare lo puo’ fare anche buttandosi sotto un treno… dopo cosa facciamo, mettiamo in sicurezza i treni per evitare i suicidi? La teoria (e soprattutto la pratica) non tiene….
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