Cosa resta del PD sia in termini di programma che di percorsi, nel nuovo partito?

Rifiuto  dei partiti e discredito della classe dirigente sono fenomeni intaccano la credibilità e che investe larga parte del ceto politico, per effetto della perdita di rappresentatività sociale, del distacco dal territorio, dell’ arroccamento  autoreferenziale.

Da questa considerazione emersa a margine dell’incontro organizzato da Antonello Chianella, coordinatore regionale Sinistra Pd Laburisti e che ha visto ospiti Enrico Rossi, presidente regione Toscana, e Cesare Damiano, presidente Commissione Lavoro della Camera dei Deputati il 5 settembre scorso presso il circolo Arci La Piroga.

Ma la domanda è: Il PD può  dare una risposta a questa sfiducia ormai diffusa nel paese?

Se si esclude il voto alle europee è stata una continua sconfitta, le ultime elezioni amministrative addirittura una vera disfatta.
La base Democratica appare prevalentemente anziana. Un “popolo dai capelli grigi” , il 42% dei votanti, infatti, ha 65 anni e oltre. Un ulteriore 21% supera  i 55 anni. All’opposto, i giovani (fra 16 e 34 anni) sono una quota ridotta: il 15%. Non è una sorpresa. Fra gli elettori, infatti, come mostrano i sondaggi, altri partiti attraggono maggiormente i giovani.

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Che fare? A questo proposito sembra interessante conoscere le voci che circolano all’interno del partito che sembrano indicare la fine della scelta politica dell’Uomo solo al comando”  e dei suoi circoli magici, proponendo una Segreteria Politica che si occupi realmente del partito, dei territori e iscritti  che ultimamente sono andati altrove.

“I nostri valori stanno in un centro sinistra dove pari opportunità, lavoro, stato sociale, accoglienza, cultura, ambiente mal si coniugano con idee e politiche di gruppi o partiti di centro destra” e voci di corridoi annunciano battaglia da parte della Sinistra Pd Laburisti, che vorrebbe  riportare il partito verso un programma che affronti come primo obiettivo il:

Lavoro:”Il tema del lavoro, dei  giovani,  combattere il precariato,  il sistema degli appalti al massimo ribasso che uccidono le piccole-medie imprese creando sfruttamento e lavoro nero, va ripensato il meccanismo degli incentivi alle imprese per le assunzioni a tempo indeterminato.

Fisco: “La detassazione generalizzata è sbagliata, le risorse vanno concentrate sulla fascia più bassa del reddito: bisogna occuparsi di chi non arriva alla fine del mese, altrimenti rischiamo di perdere un pezzo d’Italia”.

Occupazione: La Sinistra PD Laburisti vuole impegnarsi per produrre  “un Piano nazionale sull’occupazione che guardi in particolare ai giovani,  fondato su: green economy, energie rinnovabili, mobilità alternativa e sostenibile, sulla riduzione di consumo di suolo e tutela del suolo dal rischio sismico e dissesto idrogeologico, sulla manutenzione, conservazione e messa in sicurezza dell’immenso patrimonio pubblico e privato esistente, sulla valorizzazione del patrimonio artistico, culturale, storico, turistico e ambientale; sull’agenda digitale e l’innovazione tecnologica,  sull’istruzione-formazione-ricerca”.

Sicurezza:  il diritto alla sicurezza è sacrosanto e va tutelato senza scadere nella retorica e nella demagogia.

Tutti questi punti del programma sembrano costruiti in particolar modo per l’Umbria, una regione che sta vivendo uno dei più drammatici momenti della sua storia recente a causa della disoccupazione che ha raggiunto vertici allarmanti, “dal 2008 al 2016 in Umbria abbiamo perso 13mila posti di lavoro, 4mila in provincia di Terni, solo il 19 per cento dei nuovi rapporti di lavoro attivati nel 2017 in Umbria è con contratti a tempo indeterminato, contro una media nazionale del 26. Secondo l’Istat, il Centro Italia è la parte che maggiormente ha sofferto l’aumento di cittadini in povertà nell’ultimo biennio, passando dal 6,5 del 2015 al 7,8 per cento di famiglie in condizione di povertà relativa nel 2016”.

Allarme rosso nel partito: “Dobbiamo cambiare e velocemente ma per far questo è necessario abbandonare la pratica degli slogan e concentrarci sulle cose da fare”.

Interrogativi finali: Le  primarie sono ancora uno strumento utile alla selezione politica del PD ? I doppi incarichi sono ancora una cosa da eliminare o visti gli esempi da incentivare?  E’ giusto separare i ruoli apicali del partito da quelli amministrativi?. La stessa conferenza di programma in calendario per l’autunno ed i congressi Provinciali e Comunali rischiano di diventare un’altra occasione persa come già avvenuto in passato o sapranno dare risposte credibili?

Francesco La Rosa

 

 

 

 

 

 

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