PERUGIA ETRUSCA, Lettera aperta di Luciano Vagni al Prof. De Albertis

Perugia, Cattedrale e p. IV Novembre viste dall'alto

Riceviamo da ” La Famiglia Perugina” e volentieri pubblichiamo.

Nel corso del recente incontro del 30/09/2011 presso la Sala S. Chiara del Circolo Porta S. Susanna Lei ha cortesemente messo in risalto una serie di errori ravvisati nella mia esposizione ed in particolare: “se l’Ing. Vagni asserisce che il cardo e il decumano siano assi ideali su cui si basa la concezione urbanistica etrusca, e non assi reali, non le sembra una contraddizione nell’aver disegnato, nella rappresentazione viaria della città, una linea dividente, tra la Via della Cupa e il Mercato Coperto, che si presenta come un decumano?”

La risposta, che era contenuta nella mia esposizione, è la seguente: l’urbanistica etrusca è circolare, nel senso che una strada periferica all’interno delle mura, ed una certamente esterna, che definiscono il pomerium, zona sacra, rappresentano la viabilità carrabile della città, dalla quale si diramano le strade secondarie, prevalentemente pedonali (una delle quali è ben visibile negli scavi sotto la Cattedrale e non presenta segni di carri). Perugia etrusca non aveva un cardo, inteso nel senso comune di strada, né aveva un decumanus maximus nella zona postica ed uno nella zona antica della città; ciò nonostante la città è stata disegnata basandosi su tali assi, e così come un disegnatore esegue la squadratura del foglio prima di dare inizio al disegno, cioè prima di posizionare nel terreno le mura, i templi: tutto ciò perché se ogni spazio della città corrispondeva ad un pezzo preciso di cielo, era necessario avere ben chiaro l’orientamento.

Se ho disegnato, nella mia ipotesi di ricostruzione stradale, una strada dividente, tra Via della Cupa e il Mercato Coperto (strada che doveva essere in salita perché come ho esposto, tra le due zone c’è un dislivello fra le mura di 30 metri circa), è certamente perché gli Etruschi certamente tracciavano la linea di demarcazione fra la pars pòstica e la àntica (mi sono permesso di mettere l’accento perché suppongo che lei si sia sbagliato quando ha voluto correggere la mia pronuncia in postìca e in antìca); tale linea era sicuramente un decumano, perché diretto nell’asse est-ovest: ma questo non contraddice la concezione che l’urbanistica etrusca sia circolare, come il modello celeste e che abbia due assi ortogonali di riferimento, uno reale in direzione est-ovest come il decumano del cielo che si chiama Via Lattea, uno immaginario, perpendicolare al precedente, che passa per il polo celeste, che nella città di Perugia corrisponde alla fontana sacra. Questa era l’essenza del mio discorso nel quale non esistono contraddizioni. L’altra critica che mi è stata sollevata è che forse avrei confuso il termine panteon con il termine zodiaco; nella mia relazione non ho parlato del panteon etrusco, che rispecchia la concezione delle divinità presenti nel cielo etrusco, ma dello zodiaco, che rappresenta la parte periferica del cielo, che si trova nei vari momenti dell’anno sempre a sud, ed è attraversata dal sole. Ho parlato dello zodiaco perché rappresenta il pomerium del cielo, cioè quella parte sacra periferica nella quale è più facile vedere corrispondenze con l’urbanistica della città, così come sono state riscontrate a Perugia. Comprendere che gli Etruschi conoscevano lo zodiaco almeno quattro secoli prima dei Greci (poiché la loro lottizzazione del cielo risale, secondo gli storici, al IX sec. a.C.), è certamente un fatto molto importante per accendere un dibattito. Anche se rischio di apparire invadente, ho chiesto di utilizzare il bollettino della Famiglia Perugina per inviare queste doverose precisazioni, perché ritengo corretto che non ci siano fraintendimenti. Ringrazio il Prof. De Albertis che mi ha consentito di esprimere questi chiarimenti, che certamente a qualcuno possono risultare utili, e soprattutto perché è la prima volta che si apre un dibattito pubblico su questi temi così importanti per la storia della nostra civiltà. E se mi sono permesso di scrivere, è anche perché mi auguro che altri possano cogliere l’occasione per entrare nell’argomento.

Dott. Ing. Luciano Vagni

Nota di redazione: Per chi fosse interessato ad approfondire la conoscenza degli scavi etruschi sotto la cattedrale di San Lorenzo può consultare  Goodmorningumbria alla sezione Archeologia e cercare ” gli ‘articoli   “Perugia sotto la Cattedrale”“Presentato a Città della Pieve il libro di Luciano Vagni – Il Cielo degli Etruschi”

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