Posts Tagged ‘bocci’

SANITÀ UMBRA: BANCAROTTA MORALE E POLITICA DEL PARTITO DEMOCRATICO

13 aprile 2019

parRICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

È ormai notizia di ieri la decapitazione dei vertici del Partito Democratico umbro, il cui segretario, Giampiero Bocci e l’assessore regionale Luca Barberini sono agli arresti domiciliari con l’accusa di aver truccato i concorsi di assunzione nelle strutture sanitarie regionali. Nell’inchiesta è coinvolta anche la governatrice Catiuscia Marini, che figura fra gli indagati. (more…)

Bocci confermato sottosegretario, le congratulazioni di Maurizio Ronconi

1 marzo 2014

Nell’esprimere le congratulazioni e l’augurio di buon proseguimento di lavoro a Gianpiero Bocci, riconfermato Sottosegretario di Stato, dispiace per la mancata riconferma di Rocco Girlanda al Ministero delle Infrastrutture, presenza che pure sarebbe stata utile alla nostra regione.

Si conferma, purtroppo, che i partiti  che sorreggono il governo Renzi abbiano affidato una specie di appalto di rappresentanza dell’Umbria al Pd. E’ un dato non di oggi ma che si ripete e consegue alla scarsa consistenza di proposta e di compattezza dei moderati dell’Umbria più dediti a difendere postazioni di parte che non ad un gioco di squadra.

commento: La redazione di Goodmorningumbria esprime al neo sottosegretario Bocci, unitamente agli auguri di buon lavoro, le più vive felicitazioni e si associa al rammarico di Maurizio Ronconi per la mancata conferma di Rocco Girlanda.

“Chi ha votato il Fiscal Compact lo spieghi ai cittadini! Oggi è necessario alleggerire i vincoli imposti dall’UE”

15 gennaio 2014

In aula al voto la mozione cinquestelle sul patto di bilancio europeo

movimento 5 stelle“Agire immediatamente sul Fiscal Compact si può, basta appellarsi all’articolo 62 della Convenzione di Vienna in quanto le circostanze essenziali esistenti nel Paese al momento della stipulazione della ratifica sono mutate: la crisi economica italiana non ha fatto altro che aggravarsi e la disoccupazione ha ormai toccato il 12,5%”. Lo dichiarano i deputati (more…)

“LA CITTA’ CHE NOI VOGLIAMO” Progetto Sperimentale Per la promozione della cultura della legalità

31 ottobre 2013

Riceviamo e pubblichiamo

Antonino Chifari

Antonino Chifari

I gravi problemi della corruzione e della criminalità che oggi ci affliggono, pongono la legalità come aspetto centrale della tutela, nella vita di ogni cittadino.

L’obiettivo che ci prefiggiamo, attraverso il progetto “ La città che noi vogliamo”, è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica.

Questo progetto sperimentale si articola in due percorsi : percorso letterario e percorso cinematografico ed è rivolto agli studenti delle scuole superiori di secondo grado. Sin dal primo momento della sua nascita i ragazzi e le ragazze, appartenenti ai cinque Istituti Superiori ( liceo classico Mariotti, liceo scientifico Galilei, I.I.S. liceo (more…)

Elezioni 2013: Entra nel vivo la campagna elettorale a Giano: tre appuntamenti con i candidati Pd

5 febbraio 2013

partito democratico logoSono tre gli appuntamenti organizzati dal circolo del Partito Democratico di Giano dell’Umbria in questa breve e intensa campagna elettorale per le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio.

Sabato 9 alle ore 11.30 la giovanissima candidata Anna Ascani (la più votata alle primarie nel comune gianese) sarà a Bastardo per un incontro aperitivo con i ragazzi del territorio. Seguirà alle 13 un (more…)

PRIMARIE PER I PARLAMENTARI – QUANDO LE REGOLE SI TRASFORMANO IN DEROGHE

28 dicembre 2012

di Darko Strelnikov

Si chiamano regole le protagoniste dell’operazione di salvataggio dalla famosa e temuta “rottamazione” dell’intero gruppo dirigente del Partito Democratico. Dovremmo dire l’uso di esse, più che le regole stesse. Perché è indubbio che punti di riferimento normativi e di (more…)

I RACCONTI “FANTAPOLITICI” DI NATALE E LE VERITÀ DELLA PRIMAVERA

27 dicembre 2011

di Darko Strelnikov

La domanda è d’obbligo. I problemi del Governo regionale umbro appartengono al nuovo scenario politico determinato dal Governo Monti, o sono questioni squisitamente locali? Dare una risposta certa non è facile. C’è chi come Maurizio Ronconi, approfittando della nuova maggioranza di Governo, ricorda, al Partito Democratico che anche a Perugia bisognerebbe adeguarsi. Il che vuol dire fuori l’ Idv e la Fds dalla Giunta Regionale e dentro il terzo polo. Ha buon gioco nel chiederlo, perché i continui incidenti di percorso, che mandano sotto la maggioranza, sembrano aiutare le sue richieste. Ma non è così semplice come pare. Prima di tutto perché il centrosinistra è un sistema di Governo articolato. Un eventuale cambiamento coinvolgerebbe e sconvolgerebbe decine di altri enti locali, costringendone parecchi al commissariamento. Fino al 2014 niente divorzi, si va a letto con le attuali mogli. Ronconi lo sa, cerca solo di preparare il terreno per la prossima legislatura, magari aggiungendo l’Udc a qualche giunta o provando ad allargare la coalizione nelle elezioni amministrative parziali (Todi?). Gli basta una indicazione di tendenza che preluda alla scelta di fondo; quella del ribaltamento delle alleanze. Quindi “le imboscate” di Dottorini, Stufara and son in Consiglio Regionale, potrebbero anche essere il preludio e la preparazione di una nuova stagione politica, nella quale i concorrenti potrebbero essere non più due, ma tre : Una vecchia riedizione del centrosinistra, quello che aveva governato la nostra regione dal 1964 al 1970 (Pd più nuovo partito dei moderati o ex terzo polo), Una destra (quel che resta del Pdl, più lega ed ex o neofascisti) e una sinistra (Sel, Idv e Fds). Naturalmente, come a Roma, questo prevede una nuova legge elettorale, senza listino, con meccanismo proporzionale, probabilmente senza premio di maggioranza e solo con l’indicazione non vincolante del candidato Presidente (qualcuno in segrete stanze sembra che ne stia già parlando). Niente di nuovo, una semplice normalizzazione conservatrice, dopo gli scontri della seconda Repubblica. Se questo è uno dei possibili futuri scenari, l’unica contromossa che può essere adottata da quelli che preferiscono l’attuale schema politico è quella di non far giungere la legislatura alla sua scadenza naturale, costringendo tutti a misurarsi con gli obblighi della vecchia legge elettorale e quindi a riproporre le coalizioni alternative. La guerriglia delle estreme del centrosinistra potrebbe servire allo scopo. Qualche maligno del Pd dice addirittura che questo potrebbe saldarsi con il fronte amplio degli “antimarini”, interessato alla caduta della Presidente “prima del tempo”. In effetti alcune operazioni in corso nel territorio e a Perugia potrebbero significare che l’alleanza tra i popolari di Bocci e i dalemiani della Lorenzetti,  sancita da quel famoso pranzo, si è rinsaldata e potrebbe anche portare a conclusioni “devastanti”. Insomma anche nel Partito Democratico umbro andrebbe di moda la “Grosse koalition”. Non si ha notizia del famoso incontro riconciliatore tra le due donne, annunciato, a bassa voce e fuori onda, dalla segreteria regionale del Pd qualche mese fa. Ma anche se fosse avvenuto in gran segreto, a occhio, non pare abbia ottenuto risultati tangibili. A cosa può portare questo racconto che va ancora necessariamente annoverato ed archiviato nella categoria della fantapolitica? Proviamo a farci aiutare da un presunto cospiratore democratico che, per intrigare ancora di più il puzzle, si dichiara “pentito”. Visto che è Natale e le narrazioni appartengono al mondo del fantastico ci facciamo trascinare, senza chiedere alla nostra fonte se quello che ci sta raccontando sono elucubrazioni, desideri o veri disegni politici. Il complotto avrebbe come obbiettivi un nuovo Presidente della Regione, un nuovo segretario del Pd umbro, una nuova lista dei democratici per le elezioni politiche e alcune teste di sindaco da far rotolare nel 2014. Maria Rita Lorenzetti potrebbe prendere la strada di Roma e lasciare quella di Palazzo Donini a Giampiero Bocci. Piero Mignini diventerebbe il nuovo segretario regionale del Partito dopo che Bottini si sarà sistemato in una delle due aule del Parlamento. Sul  treno per Roma potrebbero trovare posto anche Marco Vinicio Guasticchi, Vincenzo Riommi e, udite udite, la stessa Catiuscia Marini (naturalmente nella camera inversa della zarina). Questo permetterebbe di traghettare in maniera morbida e senza sussulti il cambio di guardia anticipato a Palazzo Donini. In questa lista si fa anche il nome di Vladimiro Boccali, ma la voce sembra più dar retta ai desideri del Sindaco di Perugia, che alla realtà. Fatto questo, la fase due, quella del 2014, comporterebbe il “pan di squaglio” per i sindaci di Foligno Nando Mismetti, di Spoleto Daniele Benedetti e di Umbertide Giampiero Giulietti. Comporterebbe la fine di quel poco di ricambio che c’è stato e, soprattutto, della categoria che più di tutte si stava ingrassando ; quella dei battitori liberi contro la disciplina e le logiche di corrente. L’attuale guerriglia, dunque, servirebbe a scoraggiare la Presidente, a rendergli la vita impossibile e a convincerla ad accettare lo scambio, nel solco della tradizione comunista legata al “promoveatur ut amoveatur”. Bene dopo che vi siete fatti due belle risate davanti al torrone e al panettone, giudicando questa ipotesi come un prodotto satirico malriuscito, tornate però alla realtà. Vero o non vero, c’è un elemento, una scadenza che può rendere tutto più chiaro : le elezioni amministrative di Todi. Se Rossini non ce la farà ad espugnare la seconda rupe dell’Umbria, la fantapolitica sparisce, perché di sicuro ci sarà chi si berrà in fretta la “fanta” , lasciando sul terreno solo la politica; questa politica. Auguri a tutti!

 

strelnikov.d@libero.it

 

Lions e Rosa dell’Umbria: Assisi Teatro Lirick, sabato 3 dicembre ore 21.00

30 novembre 2011

La solidarietà è uno degli scopi del Lionismo che conta nel mondo oltre un milione e quattrocentomila soci, oltre 40.000 in Italia, oltre 4.000 nel Distretto 108 L, di cui fa parte l’Umbria insieme con Lazio e Sardegna. In Umbria i lions sono circa 1.200 suddivisi in una trentina di club che compongono la 8^ e 9^ Circoscrizione. La solidarietà dei Lions si sposa con la cultura e lo spettacolo ogni anno con la collaborazione offerta a Rhà Eventi di Foligno nell’organizzare la Rosa dell’Umbria, una manifestazione, giunta alla 7^ edizione, nata per premiare gli umbri “eccellenti” che si sono distinti nei vari settori in cui operano: cultura, cinema, giornalismo, teatro, medicina, televisione, sport, economia, musica, scienza. Nomi importanti sono saliti a ritirare il premio sul palcoscenico del Lyrick di Assisi. Nomi importanti dello spettacolo a dar vita allo spettacolo di contorno con cantanti, musicisti, ballerini, attori, comici coinvolti in un evento che riesce a richiamare un migliaio di persone, quante ne può contenere il Lyrick messo a disposizione dal Comune di Assisi.

I premiati: Romeo Conti di Terni per l’economia, Roberto Battiston per la Scienza; Barbara Alberti per la letteratura; Ilario Castagner, ex allenatore di calcio e opinionista televisivo, per lo Sport; Marco Bocci, emergente attore di Marsciano, per cinema e fiction; Marco Casciari delle Iene, perugino, per la Televisione. Tutti hanno un legame con l’Umbria: infatti requisito necessario è quello di essere nati o abitare in Umbria o di operare nella nostra regione.

La solidarietà è quella di raccogliere fondi (l’incasso dei biglietti della serata), da parte dei Lions, da destinare, tramite la propria Fondazione Internazionale LCIF, a progetti di solidarietà umanitaria e di pronto intervento nelle calamità naturali. Nel 2007 il Lions International è stato classificato come migliore organizzazione non governativa del mondo.

A consegnare i premi saranno chiamate sul palcoscenico del Lirick le cariche istituzionali della Regione e della Provincia di Perugia e il sindaco di Assisi Claudio Ricci che certamente coglierà l’occasione per annunciare al pubblico una notizia sportiva di rilievo: l’arrivo ad Assisi di una tappa del prossimo giro d’Italia.

QUEI CONSIGLI DI “PARITÀ” CHE AGITANO IL PD

21 ottobre 2011

di Ciuenlai

La mancata elezione della consigliera di parità da parte della maggioranza che governa la Regione dell’Umbria è più di un semplice pasticcio. E’ un primo e corposo segnale di una ripresa a tutto campo delle lotte intestine al Pd. Ci sono tre questioni che turbano la serenità del partito di Piazza della Repubblica : la minoranza che non si ritiene sufficientemente rappresentata nei maggiori organi di governo, la spaccatura dentro la maggioranza che sta dando vita ad un confronto vivace tra le due “Presidenti” e le elezioni politiche che si avvicinano. La segreteria regionale del Pd è da giorni impegnata in un tentativo di ricucitura tra le “due donne”, tra Maria Rita Lorenzetti e Catiuscia Marini, con Lamberto Bottini nella veste di mediatore. Si parla con insistenza di un incontro chiarificatore, che però ancora non si sarebbe riusciti a convocare, nonostante l’ok delle parti in causa. Il tutto in una situazione nella quale aumentano a dismisura i “battitori liberi”. E questo, unito all’insoddisfazione dell’ala popolare, fa crescere, in maniera esponenziale, il pericolo di imboscate in Consiglio Regionale. Il falò è stato acceso e si ingrandisce, perché sul tavolo inizia ad arrivare la “benzina” delle candidature per le politiche. Qui sono i Bersaniani a chiedere il riequilibrio. gli attuali assetti sono sbilanciati verso le minoranze del Pd. I popolari hanno Bocci e la Fioroni, i Franceschiniani Ferrante, i veltroniani Verini e Agostini, i fassiniani la Sereni e i fan di Marino Gozi. Ai sostenitori del segretario è rimasto il solo Trappolino. Tenendo conto che le proiezioni elettorali fanno pensare alla possibile perdita di un parlamentare si sta ragionando su 8 posti disponibili. La probabile proposta di mediazione da parte della segreteria potrebbe essere quella di una divisione cinque a tre. Sicuramente i vertici romani, imporranno la rielezione di Valter Verini braccio destro di Veltroni e di Marina Sereni braccio sinistro di Fassino. Secondo gli attuali assetti sarebbe un pareggio (Verini è dei modem e la Sereni di area Dem che adesso sta con Bersani). Per i restanti 4 posti dei bersaniani si fanno i nomi di Lamberto Bottini, Maria Rita Lorenzetti, Claudio Trappolino, Renato Locchi e di un non meglio precisato cattolico che potrebbe far capo sia all’area Letta – Bindi che a quella di Franceschini (ancora Ferrante?). Per i posti della minoranza in lizza ci sono Giampiero Bocci, Anna Rita Fioroni e Mauro Agostini. Ma anche qui non sono escluse sorprese se , per esempio, nascesse in Umbria un’area Renzi. Mancano all’appello solo le sinistre (Marino e Civati) per le quali, sembra, non ci sia “trippa per gatti”. Conosco l’obiezione : tutto questo potrebbe andare a sbattere con quella variabile indipendente chiamata primarie. Si e no, perché se c’è accordo, come è stato dimostrato altre volte, quella consultazione si può tranquillamente pilotare. Anche se, stavolta, non si può escludere l’entrata in campo di pericolosi esponenti della “terra di mezzo” o della sempre più prolifica “terra degli scontenti”. Gira anche qualche nome. Ma si facciamoli! Chiacchieroni, Cernicchi, Cintioli, Ciliberti, Rosi e l’immancabile Alberto Stramaccioni. Vista la complessità della cosa, c’è chi non esclude che, per evitare sorprese, si finisca per portare ad un unico tavolo tutte le pendenze presenti dentro al partito. Ed è possibile quindi, che una ricomposizione complessiva potrebbe riguardare anche gli attuali assetti regionali (Giunta e Consiglio). E questo ci riporta all’inizio dell’analisi. No, la non elezione di una consigliera di parità del centrosinistra, non è stato, per dirla alla Berlusconi, un incidente di percorso, ma un preciso “avviso di garanzia”, lanciato da più parti, verso i piani alti di palazzo Donini.

ZAFFINI: CENTRI IDENTIFICATIVI ED ESPULSIONI, IN UMBRIA: CHE IL CONSIGLIO DISCUTA LA MOZIONE GIACENTE DA APRILE

30 settembre 2011

“Bene la proposta dell’On. Bocci di istituire un Centro identificativo di espulsione in Umbria; una proposta, peraltro, che può essere  immediatamente argomento di dibattito in Consiglio Regionale, visto che esiste già una mozione protocollata dal sottoscritto lo scorso aprile”. E’ quanto afferma il consigliere regionale Franco Zaffini nell’apprendere le dichiarazioni del parlamentare del Pd. “Purtroppo – prosegue – devo ricordare all’on. Bocci che, in più occasioni, sono stati i colleghi della sua maggioranza ad impedire che nella nostra regione si aprisse qualsiasi tipo di discussione in relazione all’istituzione di un centro di identificazione ed espulsione. Liquidato dai pregiudizi meramente ideologici che hanno sempre caratterizzato l’agire dell’amministrazione regionale – dice ancora Zaffini – il Cie, al contrario, rappresenta una soluzione concreta ai problemi correlati all’immigrazione, che consentirebbe di gestire in maniera organica i flussi regionali e di snellire le procedure di identificazione e di riconoscimento dello status di rifugiato o di clandestino,  a garanzia di un intervento più rapido sia per gli eventuali rimpatri che per le collocazioni in strutture protette”.

“Resta da chiedersi – continua il consigliere regionale – come abbia fatto la maggioranza politica di questa regione e di Perugia, in particolare, ad accorgersi solo ora della condizione di degrado in cui versa la città e lo stato emergenziale in cui è arrivata. I cittadini se ne sono accorti da un pezzo e si sono sentiti ripetere che i livelli di  criminalità, spaccio e degrado di Perugia erano perfettamente nella norma. C’è voluto uno spacciatore tunisino ammazzato per svegliare il Sindaco, mentre il video di un’anziana signora, aggredita nell’androne del palazzo, che tutti hanno potuto vedere sul web, non aveva sortito tanta contrizione dal parte del primo cittadino. Vogliamo sperare che non si debba arrivare ad una guerra tra bande, per prendere provvedimenti e restituire a Perugia decoro e vivibilità”

Il ministro Brambilla esclude Assisi dal marchio “Patrimonio d’Italia”

13 agosto 2011

Il ministro Brambilla riveda i criteri per l’assegnazione del marchio “Patrimonio d’Italia”,così inizia il testo dell’interrogazione presentata in data 03 agosto 2011 alla Camera, dal deputato umbro On.Gianpiero Bocci. Va un grazie sentito all’On. Bocci da parte del Consigliere comunale Claudia Maria Travicelli,per la grande attenzione che anche in questa occasione ha saputo riservare alla città di Assisi. Penso di parlare, dice il Presidente della 3° Commissione Consiliare Claudia Maria Travicelli, a nome di tutti gli Assisani, ho avuto modo di poter leggere anche i vari interventi di protesta in tal senso da parte del Sindaco di Assisi Ing.Claudio Ricci. Non é possibile continua la Travicelli, che il ministro Brambilla nello stanziamento previsto di un milione e mezzo di euro, ammontare dedicato alle manifestazioni culturali che contribuiscono a valorizzare l’immagine dell’Italia e a generare nuovi flussi turistici, nonché nel riconoscimento delle 34 manifestazioni premiate come “Patrimonio d’Italia”, abbia potuto escludere la città di Assisi.

Escludere una manifestazione come il Calendimaggio di Assisi è impensabile, è riduttiva la cernita che il ministro ha fatto, una selezione che non tiene conto assolutamente del complesso di rievocazioni storiche e culturali che caratterizzano le tradizioni del Calendimaggio di Assisi. Tradizioni che mantengono vivi i legami con le radici, non escludendo il generare ricchezza, richiamando moltissimi visitatori e turisti dall’Italia e non solo.

Per questo nell’interrogazione, l’onorevole Gianpiero Bocci, chiede al ministro Brambilla di valutare il futuro inserimento anche del Calendimaggio di Assisi nell’elenco degli eventi assegnatari del marchio di altre manifestazioni, che si svolgono nel territorio umbro, oltre alle due manifestazioni già inserite.

Su queste basi, il parlamentare Pd ha chiesto al ministro Brambilla di ripensarci, invitandola  a partecipare personalmente agli eventi per averne maggior consapevolezza, auspicandosi che le manifestazioni umbre escluse, tra le quali il Calendimaggio di Assisi possano essere inserite nell’elenco delle manifestazioni “Patrimonio d’Italia”.”

E’ doveroso ricordare che tra le 34 manifestazioni premiate sono state escluse  importanti manifestazioni umbre come la Giostra della Quintana di Foligno, il mercato delle Gaite di Bevagna, il Calendimaggio di Assisi, i Giochi de le Porte di Gualdo Tadino, la Corsa dell’Anello di Narni, il Palio di Montefalco e anche l’Infiorata di Spello.


 

IL PD E LA SINDROME DEL PANETTONE

30 luglio 2011

di Ciuenlai 

Il “rimpastino” della Giunta Regionale è stato caratterizzato solo da un rimescolamento delle deleghe. Le persone sono esattamente quelle nominate dopo le elezioni. Non è questa la novità, il dato politico è un altro. Sono cambiati gli equilibri interni al Partito Democratico. L’attuale minoranza del Pd (I Modem di Veltroni e Fioroni a Roma e di Verini e Bocci a Perugia) non ha più un proprio rappresentante nell’esecutivo. Al momento dell’insediamento l’allora area Dem di Franceschini aveva messo in campo Franco Tommassoni e Fabrizio Bracco. Due nomine sostenute dagli ex dc e da Marina Sereni. Nei mesi successivi questa corrente si è spaccata e una parte di essa è entrata a far parte della maggioranza che sostiene Bersani nella capitale e Bottini in Umbria. Guarda caso a questa componente fanno capo anche gli assessori prima citati. Ma guai a parlare di tradimenti. “Sono loro che si sono spostati, noi siamo rimasti dov’eravamo”. Sarebbe questo, secondo alcune fonti, il commento accreditato all’ex Presidente della Grifo latte, in risposta alle pesanti accuse di essere passato “dagli amici ai compagni”. Di riequilibrio nemmeno a parlarne. Alcuni componenti della segreteria regionale del Pd avrebbero puntato i piedi e sostenuto a spada tratta la nomina di Tomassoni, ormai in “odore ufficioso ma non ufficiale” di maggioranza. Si spiegherebbero così le iniziative e le turbolenze dei tre consiglieri democratici che fanno riferimento alla minoranza del partito (Smacchi, Barberini e Brega). Un comportamento che non piace al capogruppo Locchi che sarebbe infastidito da questa specie di doppia fedeltà al partito e alla cordata, con preferenza per la corrente”. Ma il timore dei “modem” nostrani, è che questo (dice uno di loro) non sia che l’inizio di “un più pesante e articolato regolamento di conti”. La linea Bersani della diversità politica, quella che impone a tutti i coinvolti in inchieste giudiziarie di fare il fatidico passo indietro, tenuta oggi in un cassetto, potrebbe essere rispolverata a settembre (per chi?). Il tempo dei pranzi “riconciliatori” e delle scelte condivise, pare finito. I bersaniani, tranne Mignini, sembrano averla accantonata. E allora ecco che spunta la classica domanda calcistica di inizio stagione, quella delle previsioni su chi non arriverà a mangiare il panettone “democratico”. C’è già chi abbozza una specie di risposta al quesito. E’ un personaggio dei piani alti di Piazza della Repubblica che fa la sua profezia : “tanto in autunno quelli se ne vanno”. Ma dove?

I decimali della Marini, il Quartiere di “tangentopoli”, il “Pan bagnato” del Lago, il partito del giorno dopo e i pecoroni in aumento

4 ottobre 2010

Le pagelle di Ciuenlai

Katiuscia Marini – Rimane sola, soletta ad opporsi ad Andrea Rossi, preferendo (sembra) la riconferma di Stramaccioni a segretario provinciale del Pd. Sondaggio : da uno a dieci, quanto conta la Presidente della Regione nel suo partito? Non sono ammesse risposte che contengano numeri decimali.

Andrea Rossi – Salvo la Marini sembra l’uomo di tutti. E’ amico di Bottini e di Bersani, ha votato per Bocci, ha avuto (in extremis) l’ok della “Zarina” al grido “vade retro Stramaccioni”, è piaciuto a Boccali, Mignini, Manini e Marinelli, fa posto a Cintioli in giunta, conosce Brunini e sa come evitarlo, va a genio alla telefonista di piazza della Repubblica e ha un nome (Rossi) che sposta a sinistra l’asse del partito. Domanda : “Non è che l’uomo di tutti, è anche l’uomo di nessuno?”. Allora 7, perché un po’ di incoraggiamento ci vuole, con tanti, tanti, tantissimi auguri.

Franco Zaffini 2 – Finalmente, con una botta di coerenza, lascia i berlusconiani. In Regione e nelle Province nascono gruppi autonomi dei Finiani (i nomi sarebbero dirompenti). Povero Pdl, detto, In Umbria, anche “la destra che non c’è”. Non c’è e perde pure pezzi importanti. In una situazione del tipo “siamo al digestivo ci porti il conto”, la preoccupazione cresce. Si vocifera che qualcuno abbia chiesto di fare il punto della situazione. Ma da dove cominciare? semplice dal Comune richiedendo un certificato di “esistenza in vita”.

Alvaro Verbena – Il Sindaco di Deruta intitola una piazza a Bettino Craxi. E’ un primo passo e c’è già chi suggerisce un allargamento del discorso con la realizzazione di un progetto più ampio, che coinvolga le vie adiacenti. Accanto a piazza Caxi ci potrebbe essere Largo Forlani, via Chiesa, corso Cusani ecc. Poi una nuova inaugurazione, con un grande striscione all’ingresso che dice “Welcome nel redivivo quartiere di tangentopoli” e la deposizione di tanti zerbini in ogni uscio e in ogni luogo pubblico con la scritta in calce “qui Di Pietro non può entrare”. Nostalgico dei brutti tempi che furono 4

Massimo Alunni Proietti – Il Sindaco di Magione propone la sostituzione della Comunità Montana dei “Colli del Trasimeno”, con una Associazione dei Comuni, che dovrebbe assumerne le competenze. Per la serie “il Club dei gattopardi”, “se non è zuppa è pan bagnato”, “cambiamo un somaro con un asino” . Riformatore incallito 4

Ru486 – La pillola abortiva spacca il Pd tra quelli che preferiscono il partito del giorno dopo e gli altri che vogliono tenerlo disperatamente in vita. Discussione inutile. A che serve prendere la pillola ad aborto avvenuto?

Pd – Apre il dipartimento sanità “perché il partito è malato”. Ma dopo il primo giorno di apertura, lette le notizie sui giornali, qualcuno preso dallo sconforto avrebbe confidato ad un amico “sarà meglio chiuderlo”.

Agricoltura
– Protestano i pastori. Protestano per la concorrenza sleale. Protestano per le manipolazioni genetiche sugli ovini. Insomma protestano per l’enorme aumento dei pecoroni.